È questa una Conchiglia bivalva molto comune nei mari Mediterraneo, e Adriatico, benché l’Oceano, ed il Baltico ne somministrano in quantità all’Inghilterra, alla Francia, alla Polonia, alla Danimarca, alla Svezia, e alla Russia, ove a quest’ultima viene portata da Danzica.
Sonovi un gran numero di specie di Ostriche, che variano fra di loro per il luogo, per la grandezza, per il colore, e per il sapore: tutte peraltro buone a mangiarsi.
Le Ostriche ritrovano non solo nel mare, ma ancora secondo Plinio in acque dolci, e luoghi pietrosi benché privi di acqua.
Esse si mangiano crude, e cotte, e Bellonio asserisce essere l’Ostrica il più nobile di tutti i testacei. Si debbono scegliere freschissime, di una grandezza mediocre, umide, delicate e di buon sapore, e sopra tutto, che non siano state prese in acque sucide, e limacciose.
Le migliori sono quelle che si prendono nell’Inverno, e Primavera durante il declinare della luna. Esse stanno fitte ne’ scogli, e si nutriscono di acqua marina, e di musco.
Le Ostriche abbondano moltissimo in diverse Città marittime dell’Italia, e segnatamente in Napoli, e Venezia. Si pretende, che quelle del mare Adriatico siano migliori di quelle del Mediterraneo, e specialmente quelle che si prendono nelle vicinanze di Venezia dal mese di Decembre, a tutto Maggio. Di queste siamo noi provveduti in Roma, mediante i Corrieri di codesto stato Veneto, che le recano molto ben legate, e condizionate.
Le Ostriche sono molte appetitose, sopra tutto mangiate subito sortite dal mare.
Per impedire che le Ostriche si aprino, e perdino l’acqua marina racchiusa nella loro conchiglia, la quale ne forma tutto il pregio, devonsi tenere legate ben strette entro un sacchetto, o una stoia con un peso sopra, se è possibile.
Varie sono le opinioni intorno alla carne di codeste conchiglie. Galeno dice essere umida, e tenace, e che perciò generi un umore denso, crudo, e freddo, che cruda tramandi un sugo salso, quale rilassa il ventre, onde la
crede meglio cotta. Al contrario Plinio asserisce, che cruda da tuono allo stomaco, e toglie la nausea de’ cibi. Altri finalmente asseriscono essere più salutifera cruda, e cotta, imperocché cotta rendesi indigesta, e cruda, aiuta la digestione, eccita l’appetito, e provoca l’amore: sonovi per altro de’ stomachi, che non possono soffrirla cruda, ed il mio è uno di questi.
Fra cotanti dispareri, ecco cosa dice Mr. Lemerj intorno alla carne dell’Ostrica: La carne di questo Testaceo nutrisce poco, e la digestione, che se ne fa nello stomaco è piuttosto una semplice dissoluzione, che una perfetta digestione, cioè a dire, che l’Ostrica si consuma nello stomaco senza produrvi che pochissimo chilo; essa si risolve tutta in acqua, e quest’acqua, che è della natura di quella di cui si è nutrito l’animale nella sua conchiglia, cioè un poco frizzante, irrita dolcemente le fibre dello stomaco, e degl’intestini; ciò che l’impedisce di dimorarvi lungamente, e ciò che è cagione nello stesso tempo, che se ne può mangiare un gran numero senza esserne incomodati. Di fatto si veggono una infinità di persone mangiarne mattina, e sera una grande quantità senza risentirne alcun male; come ho io veduto in Francia, in Polonia, ed in Russia.