Aceto è freddo in primo grado, e seccho in IIIo. Sua virtù è penetrativa, per la sutilità di sua substantia, e divisiva e constrictiva. Conforta l’apetito perché mordica. Fanne salsa, cioè, tolli salvia, petrosello, pepe e menta, e stempera con aceto; e mangia con carne; e fa’ appetito. Aceto, se trova stomacho pieno, relaxa, se vacuo, lo stringe. Vale contra la debeleça venuta per enfermità: tolli aceto e ponvi dentro pane abrusciato; e de così insuppato ungi la bocca, le nare e le vene pulsatili; poi liga tale pane sopra i polsi, e conforta. L'aceto si fa in più modi artificiatamente: prima. Poni vino in vaso meço pieno, e lassa discoperta. Secundo. Roventa aciaio o petra, mettilo dentro e lassa la bocca discoperta. Tertio. Fa' bullire in acqua uno vaso pieno de vino, e pollo al sole per tre dì, o più. Quarto, ne pone la glosa in ‹la legge›, 'in venditionibus', paragrafo finale, ff., 'de contrahenda emptione': alcuni modi. La prova de l'aceto è che, posto in su la terra o ferro freddo, se bolle è buono. Se no, non.
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