CENA DI PESCE LA QUALE fece fare da me a Belfiore lo llustrissimo Signor Don Hippolito Estense, Arcivescovo all’hora di Melano, al presente Reverendissimo Cardinale di Ferrara, all’Illustrissimo Signor Don Hercole suo fratello, in quel tempo Duca di Chiartres, hora Duca di Ferrara, et all’Illustrissima Signora Madamma Renea sua mogliera, et all’Illustrissimo Signor Don Francesco Estense et ad altri Signori et Gentil’huomini et Gintildonne, i quali tutti arrivavano al numero di cinquantaquattro nella prima tavola, e fu questo di sabbato, alli dì 20 di Maggio, il giorno di San Bernardino del 1529. E perché la cosa s’intenda più intieramente, dico che prima si corse all’annello, il giorno sino ad hore 21, per molti honorati Cavaglieri, brazza venticinque di velluto morello crimisino. Il che fatto, entrati tutti i più nobili nel palaggio, mentre nel salotto del giardino si recitò una farsa et si fece una divina musica di diverse voci et varii stormenti, s’apparecchiò in esso giardino una tavola con tre mantili l’uno sopra l’altro, con salviete a più modi, et con diverse foggie di piegature divinamente fatte. La qual tavola fu di diversi fiori et arme maravigliosamente adornata, con suoi salini et coltelli; sopra della quale era una bellissima frascata con festoni et varie arme artificiosamente fabricata. Dopoi li furno poste le sotto scritte robbe di sopra, per l’ordine ch’io le racontarò.
Pane uno intorto di late et zuccharo, et un biscotello per persona.
Di marzapani biscottati pezzi numero 60, et pignocati numero 60 in piatelletti 15
Cavi di latte cinquantaquattro in piatelletti 54
Insalata d’herbe et cedri fatta in varie arme et lettere in piatelletti 54
D’insalata di spargi, piatelletti 54
D’insalata d’anchioe, piatelletti 54
Fiadoncelli di cibibo et pignuoli 150 in piatelletti 150
Di pastelli pieni di polpette di sturioni piatti 15
Di tarantello allesso freddo con prassemoli sopra, piati 15.
Barboni accarpionati 120, in piati 15.
Figure di zuccharo numero 15 di grandezza di tre palmi, tra le quali erano cinque figure di Venere, e cinque di Baccho et cinque di Cupido, dorate tutte in parte, et dipinte molto artificiosamente. Dalla man destra della tavola, sotto la loggia realmente adornata, erano apparecchiate le credenze et bottigliarie con vini preciosissimi di varie sorti e con tutte le cose necessarie alla credenza.
A man sinistra del giardino era una bellissima e gran frascata, ornata di diverse arme et festoni medesimamente, come quella ch’era sopra la tavola; sotto la quale stetero musici continovamente a sonare et a cantare, sino a tanto che durò la cena, come a pieno si dirà di vivanda in vivanda, seguitando gli ordini di quelle. Erano adunque hore 22 quando si partirono dal salotto, essendo già finita la farsa, e mentre venivano alla tavola, gli andavano inanti quattro musici vestiti tutti ad una livrea, tra i quali uno sonava una cettera, l’altro un leùto, il terzo un’arpa et il quarto uno flauto, sonando però tutti insieme balli alla gagliarda, con quattro fanciulli et quattro giovanette che venivano danzando e li accompagnavano alla mensa; dove data subito l’acqua odorifera alle mani, si mangiarono le insalatte, danzando tuttavia quei giovani et quelle giovanette. Et poscia gionse la prima vivanda, la quale stava in questa guisa:
Furono con mirabil ordine portati pastelli 15 grandi di trutte, in piati 15.
Uova dure cento spaccate per mezzo, piene, con sapore francese sopra, in piati 15.
Di latte di sturioni, e milze di luzzo et altre richeste di pesce, fritte con naranzi e cannella, et zuccharo sopra, piati 15.
Di sturione allesso, con alliata sopra, e sapore incarnato che rappresentava l’impresa di Sua Reverendissima Signoria, piati 15.
Orate 60 fritte in piati 15.
Di minestra bianca d’amito, detta diamante, piati 15.
Pizze sfogliate catellane 15, in piati 15.
Di pesci piccioli di Po fritti, piati 15.
E subito che fu posta in tavola questa vivanda, fu fatta con somma harmonia, e sommo piacere degli ascoltanti una musica di tre tromboni et tre cornetti, i quali parevano veramente allhora venuti dal sommo choro, et continuorono sino a tanto che fu portata la seconda vivanda, nell’ordine della quale furono portate:
Sfogliatelle di pignuoli, sgrostate, con formaggio grasso numero 15, in piati 15.
Di luzzi allessi con sapor bianco et fiori di boragine sopra, piati 15.
Di suppa dorata, piati 15.
Rombi 15 accarpionati, con limoni tagliati sopra, in piati 15.
Di miglioramenti arrosto, con zuccharo et canella sopra, piati 15.
Di lampredine fritte, piati 15.
Di tenche riverse rivestite alla francese, coperte con sapore di sabba, piati 15.
Et intanto che questa vivanda era in tavola, fu sonata una dolzaina, uno trombone et uno flauto alla alemana. Nella terza vivanda furono:
Di pastelletti di bianco mangiare, fatto de luzzo fritti, numero 60, in piati 15.
Fiordiligi alla francese grandi, numero 15, in piati 15.
Di suppe di cibibo in malvasia con zuccharo et cannella sopra, piati 15.
Di pallamida in potacchio, pezzi 30, in piati 15.
Luzzi 15 grossi nello spiedo, con il sapore della ghiotta et aceto sopra, in piati 15.
Di sardele di mare fritte con naranzi sopra, piati 15.
Gambari grossi 400, in piati 15.
Di sturione tagliato minutamente in padella, fritto in butiero col sapore anglese, piati 15.
La quale vivanda posta in tavola, cominciarono medesimamente i musici eccellenti, con somma maraviglia d’ognuno, a sonare insieme questi stromenti, cioè: un’arpa, un flauto et un cavacembalo et sonarono etiamdio insino a tanto che fu portata la quarta vivanda, nella quale erano:
Di levatelli 120 in numero, piati 5.
Di luzzi in vino alla fiamenga, con cedro tagliato minutamente, piati 15.
Di risi alla ciciliana, piati 15.
Chieppe cotte su la gratella col suo sapore et prasomeli, numero 15, in piati 15.
Di vivanda gialla di nizzole alla napoletana, la quale comunemente si chiama villanata, piati 15.
Grancevole 60 in tiella, piene, sotto state, in piati 15.
Di sturione allesso coperto di salsa, piati 15.
Di pasta tedescha retonda in frittelline piati 15.
Le quali cose tutte poste etiamdio ordinatamente in tavola, si fece una musica, nella quale si sonarono una dolzaina, uno violone, due cornamuse et una cettara, e seguitò il suono, sino che si portò la quinta vivanda, la quale stava in questa maniera. Erano nell’ordine di quella:
Tortelle alla lombarda numero 15, in piati 15.
Di varuolli alla tedescha con cipolle, piati 15.
Di luzzi grandi fritti, numero 15, coperti di brognata, con anesi confetti sopra, piati 15.
Di lente in sapore, piati 15.
Di capirotta morella di luzzi, piati 15.
Pastelli d’anguille, numero 15, in piati 15.
Di sturione fette numero 45 in gratella, col suo sapore et prasomeli, in piati 15.
Di streggi fritti , piati 15.
E questa vivanda passò con intrattenimento di buffoni alla bergamasca et alla vinitiana, ch’andarono buffoneggiando intorno alla tavola, sino a tanto che si portò la sesta vivanda, in cui erano:
Carpioni 60 fritti con salsa bastarda sopra, in piati 15.
Di panze di luzzi grandi cotti sulla gratella, con aceto, pepe e prasomeli, piati 15.
Fiadoncelli 60 grandi, pieni d’uva passa, torli d’uva, zuccharo et canella, in piati 15.
Tomaselle di luzzo 60 fritte, in piati 15.
Fritade verdi 15 con pignuoli et uva passa dentro, in piati 15.
Di fongi fritti col suo suo sapore, piati 15.
Di ruvia in minestra, con marzollini tagliati dentro, piati 15.
D’offelle alla melanese, piati 15.
Et cosi portata questa vivanda, cominciarono a cantare i cantori dell’Illustrissimo Signor Duca, cioè: M. Giovan Michelle, M. Gravio, M. Giannes del Falcone, et suoi compagni, e cantarono sempre, insino che gionse la settima vivanda, tale; erano in essa:
Di reine grosse in morelli in bruodo nero, con mandole tagliate sopra, piati 15.
Luzzi in dobba fritti, numero 15, in piati 15.
Agonni fritti 60, con zuccharo et canella sopra, in piati 15.
Suppe 15 d’uva passa passata, in piati 15.
Di barboni accarpionati caldi, piati 15.
Frittade 15 con caviaro frescho, in piati 15.
Di varie arme di paste alla tedescha, piene di pastume del marzapane fritte, piati 15.
Tortelle 15 picciole di ruvia, in piati 15.
La quale posta in tavola, venne fuori della frascata il tamburino della Illustrissima Madamma danzando con quattro giovani et quattro damigelle con tanta vaggezza, che fu maraviglia a ciascheduno; et così andarono ballando la Communa, la Bassa di Spagna, la Reogarsa et il Brando, sempre datorno la mensa, quando sopragiunse la ottava vivanda e furono portati:
Pastelli 15 pieni di crema, francesi, grandi, in piati 15.
Di buttiero sfilato, lavato con zuccharo e acqua rosa, piati 15.
Carchiofoli numero 60 cotti, in piati 15.
D’olive, piati 15.
Di pome guaste, piati 15.
Di guanti, piati 15.
Cappe 60 di San Giacomo fatte di pasta reale, piene di di mariconda, fritte, piati 15.
Pastelli 15 d’ostreghe, in piati 15.
E subito che fu posta in tavola questa vivanda, cominciarono i musici a sonare questi stromenti, cioè: tre flauti, tre cornamuse et uno violone; et sonarono sino che si portò l’altra, e mentre che si sonava, due facevano le bagatelle. Fu adunque la nona vivanda a questo modo erano:
Ostreghe mille, in piati 54.
Naranzi et pevere, in tondi 54.
Il che fatto, cominciarono a sonare i piffari; et quivi pensò ogniuno che fosse finita la cena, ma si levò solo il primo mantile, con tutte quelle cose che erano sopra esso, et poi si ritornarono le salviete bianche, i coltelli, i salini et una brazzatella et uno pinzonzino pur di zuccharo et latte per ciascheduno, e dopoi si possero le sottoscritte robbe in tavola, cioè:
Quindici figure, che furono otto mori ignudi et sette femine ignude pur more, di pasta di sosamelli, con ghirlande di lauro in testa dorate in parte, et acconcie con certe verdure et diversi fiori, che coprivano le parti che naturalmente si nascondono. Poscia la decima vivanda fu tale:
Di savonea, prese 75, in piati 15.
D’insalata d’herbe diverse e fiori, piatelletti 54.
Di caviaro frescho, piati 15.
D’insalata di ruvia in tegole soffritta, piatelletti 54.
Di bottarghe tranciate, piati 15.
Di mantighiglia, piati 15.
D’insalate di code di gambari et cedri, piatelletti 54.
Di varollo in sale, piati 15.
Et quivi, mentre si posero le insalate in tavola, sonò M. Aphranio il suo fagotto. Poscia fu portata la ondecima vivanda, nella quale erano:
Code di trutta grandi fritte, 15, in piati 15.
Di ginestrata magra, piati 15.
Di sturione in pezzi in pignatta alla alemana, in vernazza, et succo di naranzi, piati 15.
Ritortoli 60 alla firentina d’un’uovo, pieni d’uva passa, pignuoli, e zuccharo et cannella sopra, in piati 15.
Di potacchio di seppe alla venitiana, piati 15.
D’uova alla francese, piati 15.
Passaratti 60 fritti con naranze, in piati 15.
Stellette 250, in piati 15.
E a questa vivanda uscì della frascata una damigella ricchissimamente vestita, che sonò et cantò nel laùuto madrigali divinamente, e questo continuò con piacere d’ogn’uno, sino a tanto che venne la duodecima vivanda, nel cui ordine erano:
Mantegate 15, in piati 15.
Gambari pieni 400, in piati 15.
Di sardelle di mare fritte, piati 15.
Di passare in potacchio alla francese, con limoni tagliati sopra, piati 15.
Di suppe di cerese con fette di pan sotto alla francese, et zuccharo et cannella sopra, piati 15.
Di tortelli alla lombarda, piati 15.
Chieppe 15 in bruodo giallo, piati 15.
Di suppe di calzinelli, piati 15.
Alla qual vivanda per intertenimento vi furono cinque, che cantarono certe canzone alla pavana in villanesco, che fu maravigliosa cosa ad udire. Dopoi le quali venne la terzadecima vivanda cotale. Erano:
Di pastelli 15 di carpe alla francese, piati 15.
Di fiadoni 60 piccioli, cioè 30 di frumento passato et 30 d’uova et formaggio in pasta reale, piati 15
Guoi fritti 60 coperti di sapore zallo, in piati 15
Di pescaria di fontane et gambari mutati fritti, piati 15.
Di spinagi in sapore, con fette di pan sotto, piati 15.
Di miglioramenti in potacchio, piati 15.
Di casatelle, piati 15.
Di gallane soffritte col suo sapore, piati 15.
La qual vivanda mentre si pose in tavola, cominciarono a sonare cinque violoni, et sonarono sin che fu portata la quartadecima vivanda, nella quale erano:
Di ritortoli 15 grandi, alla milanese, pieni, piati 15.
Di calamari et altre piscarie minute fritti, piati 15.
D’ongharesca per minestre, piati 15.
Zangarinelli 60 fritti, coperti d’agresto cotto in piati 15
Di tortelletti di spinagi fritti, piati 15.
Persichi 60 sulla gratella in piati 15
Di gambari in sapore alla francese, piati 15.
Di maccheroni alla napolitana, con zuccharo e cannella sopra e formaggio duro, cotti nel latte , piati 15.
E a questa vivanda sonarono i piffari una morescha al lume di terze a certi contadini che fingean con le lor falci seghare l’herbe nel giaridno, sino che venne la quintadecima vivanda in cui furono portate:
Tortelle 15 di risi alte con canella confetta sopra, in piati 15.
Di molleche fritte con naranzi, zuccharo e canella sopra, piati 15.
Frittade 15 alte con uva passa, pignuoli, succo di naranzi, zuccharo e canella fra l’una spoglia e l’altra de 4 spoglie, in piati 15.
Granciporri 300, in piati 15.
D’arbori et fraulini et altri pesci di mare fritti, piati 15.
Sgombri et sorri 15 su la gratella con cipolle et prasemoli fritti sopra et gengevro e poco aceto, in piati 15
Di farro col latte et zuccharo, piati 15.
Di teste di luzzi grandi allesse, colle fauci dorate, in gelatia bianca, una per piattello, piati 15.
Doppo la qual vivanda, venne fuori uno della frascata con una lirra, cantando al modo d’Horpheo divinamente, et poi seguitò la sestadecima vivanda, in cui furono portati:
Pastelli 15 di marene grandi, in piati 15.
Tartarette 15 alla italiana, in piati 15
Pastelli 15 di datteri grandi, in piati 15
Di gelatia chiara alla francese, piati 15.
Ostreghe 500 fritte, con limoni tagliati sopra, in piati 15
Di pastelli di fava fresca, con torli d’uova et formaggio fresco tagliato minuto et crespina, piati 15.
Di cascosse in guisa di braccatelline piene, piati 15.
Di brogne in sapore, piati 15.
E a questa vivanda, cantarono quattro putti francesi canzoni di gorga sopra modo belle, et poscia fu portata la decimasettima vivanda, in cui erano:
Di fava fresca, piati 15.
Di formaggio piacentino et marciolini, piati 15.
Di cerese, piati 15.
Carchioffole crude 60, in piati 15.
Di castagne nelle rose, piati 15.
Gionchate 15 in herba, grandi, con anesi confetti, in piati 15.
Di latte mele, piati 15.
Di zaldoni, piati 15.
E quivi si levò uno mantile e ogni altra cosa che era in tavola, e poi si diede acqua odorifera alle mani et si portar le confettioni, le quale furono tale:
Di cedro e scorcie di naranzi et limoni conditi libre 15, in piatelletti 15
Di zuccharo, lattuca, cucumeri, mandorle et altri simili frutti conditi, libre 15, in piatelletti 15
Di codogni in quarto mastellette 60 in piatelletti 15
Di gelatia mastellette 60, in piattelletti 15
Di coppette 15 in pezzi, piati 15.
Di torroni 15 in pezzi, piati 15.
Di tregea di cannella e pignuoli et pistacchi et sementi di melloni e anesi confetti bianchi insieme, piatelletti 15
Stecchi profumati 100, con salviette bianche et coltelli, in piatelletti 15
Le quali cose mentre si mangiarono, fece una musica M. Alfonso dalla viuola, nella quale erano sei voci, sei viuole, una lira, un laùuto, una citara, uno trombone, uno flauto grosso, uno flauto mezano, un flauto alla alemana, una sordina e due stromenti da penna, un grande et un picciolo; la qual musica fu tanto bene concertata, che ad ognuno pareva essere di quivi alle soperne parti passato.
Doppo cena, sua Signoria Reverendissima fece portare una navicella d’argento, carica di collanine, manigli, abigliamenti d’orecchie, annelletti, guanti profumati, bussoli di compositioni e altre gintilezze; le quali cose tutte appresentò ai commensali, e a cui una cosa, a cui un’altra. E in questo tempo sonarono le cinque hore di notte, le quali sonate, si diede nelle piffare, e uscirono della frascata 24 vestiti ad una livrea, con una gran torza bianco in mano ciascheduno di loro, acceso da ogni capo. E fecero una bellissima Moresca, la quale finita, ognuno se n’andò a casa sua.
DESINARE CHE FECE LO Illustrissirno Signor Marco Pii, del mese d’Agosto 1530 allo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca di Ciartres, et allo Illustrissimo et Reverendissimo Archiepiscopo di Melano et allo Illustrissimo Signor Don Francesco da Este, fratelli; et altri gintilhuomini e gintildonne ferrarese ed altre, che giunsero in tutti al numero di novantaquattro alla prima tavola.
Apparata la tavola di due mantili, si posero le salviete, i salini e i coltelli; poi pane intorto di latte e brazzatelle una per posta, ed un marzapanino biscotato.
Fichi di più sorti, in piatelli 25.
Cavi di latte uno per persona, in piatelli 25.
Melloni 125 in piati 25, in piatelli 25.
Marzolini 50 e formaggio parmegiano accompagnato, in piatelli 25.
Poi si diede acqua odorifera alle mani, e venne la prima vivanda tale:
Di coradelle d’agnello e capretto, piene alla francese, arrosto, piatelli 25
Figatelli di polastri, pavari ed anarazzi; e coglioncini, e creste e latticini di vitello, e 100 fette di persutto fritte, con zuccharo e cannella sopra, accompagnate, in piatelli 25.
Polastri in baffetta 50 e pipioni casalenghi 50, accompagnati, in piatelli 25.
Pizze sfogliate 25, in piatelli 25.
Di petti di vitello pezzi 25 in bruodo giallo, con pezzi 25 di persutto e fette di pan sotto in piatelli 25
Polastri arrosto 50, pernigonzelli 50, accompagnati, in piatelli 25.
Di carabatia di zucche, piatelli 25.
Pastelli piccioli 100 di cibibo, datteri ed uva passa, in piatelli 25.
Naranzi e limoni.
Nella seconda vivanda furono:
Conigli 50, polpette 200, accompagnati, in piatelli 25.
Di vitello in pezzi, cioè petti allessi coperti di sapor bianco e fiori, piatelli 25.
Anarazzi arrosto 50, coperti di brognata, e pignuoli mondi sopra, in piatelli 25.
Pastelli sfogliati 25 di pipioni grandetti, in piatelli 25.
Minestra biancha di puvina di butiero passata, e zuccharo fino e acqua rosa, in piatelli 25.
Pavaretti 25 nella tiella, in piatelli 25.
Nella terza:
Spalle di vitello et castrone 25, imbroaciate, con reti et osmarino sopra, in piatelli 25.
Casatelle 200 di frumento, in piatelli 25.
Pipioni 100 nelle zucche, con 25 zambudelli in pezzi, in piatelli 25.
Pastelli di pere e brogne 25, grandi, accompagnati in piatelli 25.
Di suppe dorate, piatelli 25.
Polpette 200 in sapore, in piatelli 25.
Nella quarta vivanda erano:
Capponi 25 arrosto, con limoni tagliati sopra, in piatelli 25.
Di lonza cavezzi 25, in piatelli 25.
Pavoni 25 tra grandi e piccioli, in piatelli 25.
Tortelle 25 di ruvia, in piatelli 25.
Di guanti, piatelli 25.
Di gelatia chiara, piatelli 25.
Poi venne la quinta vivanda, cioè:
Ostreghe 1500, in piatelli 50.
Naranzi e pevere, in piatelli 25.
Giuncate 25 grandi nell’herba, con anesi, in piatelli 25.
Lattemele, in piatelli 50.
Di zaldoni, piatelli 50.
Di persiche di sorte, piatelli 25.
Di pere e finochetti, piatelli 25.
Carchioffole 100, in piatelli 25.
E quivi si levò uno mantile ed ogni altra cosa di tavola, et si diede acqua odorifera alle mani; poi vennero le confettioni, tra le quali erano:
Di confettioni siroppate, piatelli 25.
Confettioni bianche, piatelli 25.
Di marene in zuccharo, mastellette 50, in piatelli 25.
Salviette bianche e coltelli, piatelli 25.
Stechi profumati, piatelli 25.
CENA DI CARNE E PESCE che fecero i Magnifici fratelli M. Alberto e M. Hercole Turchi, allo Illustrissimo signor Don Hercole da Este, primogenito, et al Reverendissimo Archiepiscopo di Melano suo fratello, et altri gintilhuomini e gintildonne, che giunsero al numero di 74 alla prima tavola; et questo fu una domenica di Carnevale dell’anno 1524, et passò di questa maniera, cioè:
Apparata la tavola con due mantili, si posero le salviette, i salini ed i coltelli, et boffettini quatro piccioli di latte, e uno pignocato di pistachi dorato, per posta.
Fagiani 25 freddi, smembrati, in piatelli 20.
D’insalata di lingue di bue misalte, in casonada in fette, piattelli 20.
Di fette di mortadella fritte con zuccharo, e canella sopra, piatelli 20.
D’insalata in pastelli discoperti 37, di tartuffole e cappari, piatelli 37.
D’insalata di mescolanze e ramponzeli e cedro, piatelli 37.
E quivi si diede acqua odorifera alle mani, e poi venne la prima vivanda tale:
Pernici 80 arrosto con tomaselle 200, e naranzi sopra, accompagnate, in piattelli 20.
Teste picciole di capreto spacate, e d’agnello dorate 80, figadetti 80 di capretto fritti, con di salcizza gialla lib. 10, in piatelli 20.
Tordi 80, polpette 120, tortore 80, accompagnate, in piatelli 20.
Capponi appastati 20, allessi con 10 salami in quarti, con fette di pan sotto, in piatelli 20.
Fiadoni piccioli d’uova e formaggio, e zuccharo 80, in piatelli 20.
Carpioni 100 fritti, con limoni tagliati sopra, in piatelli 20.
Code di luzzi in dobba fritte 20, in piatelli 20.
Di rombi grandi in pezzi, in potacchio, piatelli 20.
Di reine allesse coperte di sapor bianco et incarnato, impresa del Reverendissimo nostro, piattelli 20.
D’uva fresca, la quale stette sempre in tavola, piatelli 20.
Poi giunse la seconda vivanda, cioè:
Fagiani arrosto 40 con salsa bastarda, in piatelli 20.
Capponi 20 coperti di tortelletti, in piatelli 20.
Petti d’agnello, e capretto 20, pieni alla lombarda, e lattesini di vitello, in piatelli 20.
Conigli 40, francolini 20, coturnici 20, accompagnati, in piatelli 20.
Pastelletti sfogliati di pasta reale, pieni di cibibo, e datteri 80, in piati 20.
Di varuoli in morelli sottestati, in piatelli 20.
Di sardoni del lago fritti, caldi, con naranze, in piatelli 20.
Orate 80 in aceto, in piatelli 20.
Di mangiare biancho, piatelli 20.
E poscia fu portata la terza vivanda nella quale erano:
Caprettini di latte arrosto pieni, numero 20, in piatelli 20.
Lonze in cavezzi, numero 20, in piatelli 20.
Pavoni imbroaciati, numero 20, in piatelli 20.
Di lepore in bruodo nero, piatelli 20.
Pastelli di trutta numero 20, in piatelli 20.
Di pescaria minuta, piatelli 20.
Di gambari pieni, piatelli 20.
Di gelatia di pesce, piatelli 20.
Di salsa di pavo, piatelli 20.
D’olive, piatelli 20.
Nella quarta vivanda furono:
Tortelle 20 di pome, in piatelli 20.
De pastadelle di marzapane, piatelli 20.
Di pere guaste e pome in pastelli grandi, piatelli 20.
D’astesi di mare grandi, con un motetto a oro, in schiena, che diceva: «Usque», e più non se ne trovò, piatelli 12.
Suppe di calcinelli, in piatelli 20.
Maccheroni napoletani di pasta reale fritti con mele et zuccharo sopra, in piatelli 20.
Pere caroelle 100, in piattelli 20.
Di formaggio piasentino, piatelli 20.
Di lattemele, piatelli 20.
Di nevole e zaldoni, piatelli 20.
Et poi fu portata la quinta vivanda nella quale erano:
D’ostreghe piatelli 20
Naranzi 100 tagliati in pezzi e pevere, in piatelli 20.
E quivi si levò uno mantile, et ogni altra cosa di tavola, et si diede l’acqua alle mani e si portarono:
Coppette 20 in pezzi, in piatelli 20.
Toroni 20 in pezzi, in piatelli 20.
Di confetti siroppati, libre 20, in piatelli 20.
Di codogni e gelatia mastellette 80, in piatelli 20.
Salviette, e coltelli, in piatelli 20.
Stecchi profumati quanto fu di bisogno.
La collatione della notte fu di confettioni in siroppo, e bianche, e pome, et acqua zuccarata con coltelli e salviette.
CENA CHE FECE IL Magnifico Conte Giulio Sacrato allo Illustrissimo Signor Duca di Ciartres, et al Reverendissimo Archiepiscopo di Melano, et allo Illustrissimo Signor Don Francesco, fratelli; et altri Gintilhuomini e Gintildonne che furono al numero di quaranta alla prima tavola; e fu di giobba 1530 nel Carnevale.
Apparata la tavola con due mantili, l’uno sopra l’altro, se li posero sopra le robe sottoscritte, cioè: Salviette piegate a varie fogie, e sopra ciascuna era uno mazzolo di fiori di seta et d’oro profumati, boffettini sei per persona, e uno zuccarino da monache.
Di marzapani biscottati pezzi 40.
Insalata di cappari, tartuffole e cibibo, una per persona.
Insalata d’endivia, cime di radichi e cedri tagliati minuti, una per persona.
Pastelli di fagiani caldi 10, piatelli 10.
Lingue di bue salate in pezzi tagliate, in piatelli 10.
Di polpe di capponi arrosto in fette, fritte con succo di limoni, e limone tagliato, e zuccharo e pevere sopra, piati 10.
Poi diedero l’acqua odorifera alle mani, e nella prima vivanda furono:
Tomaselle 60, polpette 60, quaglie 40, accompagnate, in piati 10.
Pernici 40 arrosto, con naranzi e zuccharo e canella sopra, in piati 10.
Anadre domestiche appastate, coperte di tortelletti, numero 10 in piatelli 10.
Di cervo in bruodo nero, con mandole tagliate minute sopra, piati 10.
Pastelli di pome guaste 10, in piati 10.
Pipioni casalenghi in baffetta numero 40, in piati 10.
Gelatia torbeda con polpe di capponi sotto, in piati 10.
Nella seconda:
Fagiani 10 arrosto imbruoazzati, con pezzi 20 di salzizza gialla, con salsa di pavo sopra, in piati 10.
Pernici all’alemana, stoffate nelle pignatte 20, in pezzi, in piatti 10.
Di petti di vitello, pieni alla lombarda, pezzi 8 in bruodo, con mortadelle gialle accompagnate, in piati 10.
Tortelle di pane numero 10, in piati 10.
Di lonza, cavezzi 10, in piati 10.
Pastelli di codogni 10, in piati 10.
Di guanti, piati 10.
Di salsa verde dolce, piati 10.
Poi giunsero alla terza vivanda:
D’olive, piati 10.
D’uva fresca, piati 10.
Di pere carovelle e pome paradise, piati 10.
Di formaggio, piati 10.
Pastelli grandi d’ostreghe, numero 10, in piati 10.
Ostreghe 200 fritte, coperte di camelino, in piati 10.
Vermicelli di butiero lavato in acqua rosa e zuccharo, con zuccharo fino sopra, in piati 10.
Di lattemele, piati 20.
Di nevole, et zaldoni, piati 20.
E quivi si levò uno mantile, et ogni altra cosa di tavola, et si diede l’acqua odorifera alle mani; e si portarono le confettioni, cioè:
Di confezioni in siroppo libre 8, in piatti 10.
Di codogni in quarto mastellette 10, di marene in gelatia mastellette 10, accompagnate, in piati 10.
Di brogne in sapore mastellette 10, con persiche confette intorno accompagnate, in piati 10.
Coppette picciole 10, in piati 10.
Coltelli, salviette bianche.
Stecchi profumati.
Poi venne la collatione per la notte, cioè:
Confettioni bianche, et in siroppo, et acqua zuccarata, con salviette e coltelli.
DESINARE CHE FECE IL Magnifico Conte Bonifatio Bivilacqua a Lanzagallo, di sabbato alli 8 di Settembre 1531, il giorno della natività della Gloriosa Vergine, allo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca di Ciartres et all’Illustrissima sua Consorte, et al Reverendissimo Archiepiscopo di Melano, e a Monsignore di San Benedetto, imbasciatore del Re Christianissimo, e al Conte Hannibale di Nuvolara, et al Conte Claudio Rangone, e altri gintilhuomini et gintildonne che alla prima tavola furono al numero di 74. Oltre i quali si diede la provisione per la Illustrissima Madama, e sua famiglia, alla quale si fece la cusina da sua posta. E doppo il disinare andarono oltre Po, ad una cazza di cengiali, a Marara (anchora che esso Conte non havesse havuto tempo di poter mandare per trutte e carpioni, et altri pesci, ai laghi).
Apparata la tavola con due mantili, si posero le salviette, coltelli e salini. Fu posto sopra essa:
Pan’intorto, uno per persona, et una bracciatella.
Marzapanino picciolo biscotato, uno per persona.
Di fichi, piati 20.
Meggiette accarpionate, con foglie di lauro sotto e sopra numero 60, in piati 20.
Pastelli d’anguille 20, piati 20.
Pastelletti 80 sfogliati, piccioli, pieni di farro, alla turchesca, in piati 20.
Puvine di butiero 40 nelle puvinarole, con zuccharo fino sopra, in piati 20.
Uova piene schiappate 100 con sapore sopra, in piati 20.
Quindi si diede acqua odorifera alle mani, e venne la prima vivanda, cioè:
Tartarette 20 alla italiana, in piati 20.
Orate 80 fritte, con naranzi 40 spacate sopra i piati, in piati 20.
Di meggie in brodetto alla comachiese, piati 20.
Code di luzzo grandi in dobba, fritte, numero 20, con limoni tagliati, pevere e aceto sopra, in piati 20.
Ritorteli alla melanese, grandi e pieni, numero 20, in piati 20.
Di maccheroni alla napoletana cotti nel latte, con buttiero e canella, zuccharo e formagio sopra, piati 20.
Suppe di brogne fresche 20, in piati 20.
Gambari grossi 400, in piati 20.
Poi seguitò la seconda vivanda, et furono portati:
Rombi 20, passare 40 fritte, coperte di sapore giallo imperiale, in piati 20.
Pastelle d’uva passa datteri e pignuoli 120, in piati 20.
Luzzi 20 pieni, arrosto nello spiedo, con sapore di sabba e aceto e prasomoli sopra, in piati 20.
Di tortelli alla lambarda, piati 20.
Di carabazzata di meloni, in piati 20.
Di raine grosse allesse pezzi 40 coperti di sapore bianco, in piati 20.
Di pere guaste, piati 20.
Cevali aperti misalti, fritti, caldi, numero 80, in piati 20.
Doppo la quale venne la terza vivanda, in cui erano:
Tortelle 20 di fasoli, in piati 20.
Frittadi di caviaro 20, in piati 20.
Di guanti, piati 20.
Di minestra di luzzo, piati 20.
Di tomaselle da pesce, piati 20.
Di gelatia chiara, piati 20.
Pastelli 20 d’ostreghe, in piati 20.
Di vermicelli di butiero, lavato d’acqua rosata e zuccharo, piati 20.
Di lattemele, piati 74.
Di nevole e zaldoni, piati 74.
Poi giunsero le frutte, cioè:
D’uva di più sorti, piati 20.
Di persiche, piati 20.
Di pere, piati 20.
Di formaggio, piati 20.
D’olive, piatti 20.
Di mandole e pignuoli, lavati in acqua rosata, piati 20.
Di codogne in quarto, cotte in pignata, con vino dolce, zuccharo e canella sopra, piati 20.
Di stecchi profumati, piati 20.
E quivi si levò uno mantile, et ogni altra cosa di tavola, e si diede acqua odorifera alle mani; et poi furono portate le confettioni, tra le quali erano:
Di confetti siroppati di varie sorti, libre 15, in piati 20.
Mastellette di marene 20, mastellette di brogne 20, di gelatia di codognata mastellette 20, in piati 20.
Coltelli e salviette, in piati 20.
E quivi fu fatta una musica di voci e stromenti.
FESTINO FATTO ALLI 14 di Febbraio 1548, che fu il giorno di Carnevale, per me Christophoro, in casa mia, all’Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Nostro, all’Illustrissimo Signor Prencipe, et ad altri Signori, e gintilhuomini e gintildonne, che furono al numero di ventisette alla prima tavola; dove si fecero piati di vivande, come appresso serà notato.
In prima fu recitata una comedia in sala, dove era una bellissima scenetta, la quale era finta Venetia. La comedia era intitolata “La notte”, opera di M. Girolamo Paraboscho, da Bologna. La quale fu molto piacevole, ridicula e bene recitata, con le sue musiche, et intermezzi oportuni e necessarii. La qual comedia si cominciò a hore 24 e finì a hore 3 et mezza di notte. E finita la comedia fu apparecchiata una tavola, con le sottoscritte robbe, cioè:
Prima due mantili, l’uno sopra l’altro, furono posti sopra la tavola, la quale era allumata da quattro lucerne d’argento di Sua Eccellentia, attaccate al solaro per non li impedire la vista; e sopra vi erano quattro salini d’argento.
Una salvietta e coltello, uno pane intorto, et una crescentina di butiero
Zuccharo e torli d’uova per persona
Insalata di cime di radechi, endivia, ramponceli et altre messedancie, piati numero 16.
Insalate di polpe di pavoni e cedri tagliati, con aceto rosato, zuccharo e poco pevere, piati 16.
Salami in fette e lingue salate e persutti, accompagnati piati, numero 7.
Fiadoncelli d’uva passa, cibibo, pignuoli e salame, numero 48, piati numero 7.
Suppe d’uva passata, coperte di zuccharo e canella, piati numero 7.
Pernici numero dodici, arrosto nel mirasto in pezzi, piati numero 7
Pastelletti sfogliati piccioli di pasta reale, pieni di mangiar biancho, numero 28, piati numero 7.
Cervellati ducali numero 7 e bole di cengiale e latticini di vitello fritti accompagnati, piati numero 7.
Pizzoni casalenghi, pieni dentro e tra pelle, arrostiti, numero 28, piati numero 7.
Qui si diede acqua odorifera alle mani, e stettero un pezzo sopra questa vivanda. Poi si levò la insalata, e salami, e venne l’altra vivanda.
CENA DI CARNE ET PESCE, che fece Illustrissimo Signor Don Hercole da Esti, all’hora Duca di Sciatres, allo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca di Ferrara suo padre, et alla Illustrissima Madamma Marchesa di Mantova, et alla Illustrissima Madamma Renea sua mogliera, et al Reverendissimo Archiepiscopo di Melano et allo Illustrissimo Signor Don Francesco et ad uno Ambasciatore del Re Christianissimo, e a due Ambasciatori del Serenissimo Senato Vinitiano, e altri gintilhuomini et gintildonne, così ferrarese come d’altro luoco, i quali furono tutti al numero di 104 nella prima tavola. Eccettuando lo Illustrissimo et Eccellentissimo Duca di Ferrara, l’Illustrissima Duchessa di Sciatres e l’Illustrissima Marchesa di Mantova, i quali tre mangiarono insieme, dagli altri separati. E fu questo di domenica, alli XXIIII di Genaio 1529.
Primieramente, era adornata la sala grande di corte colle coltrine grandi di ricamo et d’altre sorti magnificamente, dove innanzi cena si rappresentò una comedia di M. Lodovico Ariosto, chiamata La Cassaria, la quale finita, ogn’uno se ne andò fuori della sala, et i più nobili si ridussero nella Camera del Cavallo et nella Stuffa, dove s’intertenero con musiche et diversi ragionamenti, tanto che si apparecchiò la tavola in sala, la quale fu di brazza 55 di lunghezza, sopra la quale dopoi furono posti tre mantili, l’uno sopra l’altro. Et per non la impedire di candellieri d’argento, si accomodorono molti dupieri di cera bianca intorno ad essa, attaccati con filo di ferro al solaro, i quali giunsero al numero di 48 di libre 4 l’uno. Poi se li possero sopra salini 25 d’argento e salviette 104, co i coltelli; le quali salviette furono piegate a varie foggie. Dopoi un pane boffetto di zuccharo et latte, et una brazzatella, et una presa di pistachea dorata et una di savonea per salvietta, con alcuni fiori d’oro et di setta per cadauna, di varii colori, profumati; et alla man destra erano apparecchiate tre tavole grandi per i credentieri, colle cose opportune et necessarie al loro bisogno. Et alla sinistra mano, due tavole grandi per i bottiglieri, con diverse sorti di vini pretiosissimi. Dopoi si portarono sopra la tavola figure grandi di zuccharo 25, le quali significavano le forze d’Hercole, quando vinse il leone, la cui grandezza era più di due palmi e mezzo per ciascheduna, dorate et dipinte, colle carnagioni che parevano vive. Et stettero in tavola fino a tanto che si levò il primo mantile. Poi furono poste in tavola le sotto scritte cose, cioè:
D’insalata in pastello di cappari, tartuffole et uva passa, pastelletti 104, in piatelletti l04
D’insalata d’endivia, cime di radecchi, ramponzeli, et cedri, piatelletti 104
D’insalata d’anchioe, piatelletti 104
Di ravanelli 25 grossi, lavorati d’intaglio con diverse figure et animali con con ravanelli piccioli 104, in piatelletti 25
Pastelletti di cavi di latte, numero 104, in piattelli 104
Di fette di persutto, di lingue di manzo salate, e di sommate fritte con zuccharo et canella sopra, piatti 25
Pastelli 25 di polpette di cengialli, in piati 25.
Di mortadelle grosse di figato fresche in pastelli 25, piatti 25.
Di maroache, cioè meggie affumate grosse, scorzate, numero 50 in pastelli 25, con sapore dolce, piati 25.
Di miglioramenti salati 15, in morelli 104, piati 25.
D’orate accarpionate 104, con foglie di lauro sopra, parte dorate, piati 25.
Le quali cose così poste in tavola, a suono di trombe: venne ogn’uno in sala e si diede acqua odorifera alle mani et tutti si posero a tavola, dove per buona pezza con somma letitia s’intertenero colle sopradette cose. Poi venne la prima vivanda nella quale erano:
Di polpe di capponi, involte in bianco mangiare, fritte con zuccharo fino sopra, piati 25.
Quaglie 104, tomaselle 104, figati di capponi involta nelle reti arrosto 104 accompagnati, in piati 25.
Fagiani numero 52 arrostiti, con naranze spachate 100, in piati 25.
Di carabaccia di cipole, piati 25.
Sfogliatelle di pignuoli 25, in piati 25.
Tortelle brusche 25 di milze di varolli e trutte e luzzi e altre richeste di pesci, colle reticelle sopra, in piati 25.
Code di trutte fritte 25, accarpionate, con limoni tagliati sopra, in piati 25.
Barboni 200 fritti, in piati 25.
D’anguille involte in pasta reale, pezzi 125, in piati 25.
Di dentali, pezzi 50 in bruodeto, in piati 25.
E a questa prima vivanda, si fece una musica di M. Alphonso Dalla Viuola, nella quale cantò Madona Dalida, da quattro altri voci accompagnata; M. Alphonso Santo, con cinque compagni; et li erano cinque viuole da arco, uno cavacembalo da due registri, un lauto, et uno flauto grosso et un mezano. Dopoi venne la seconda vivanda, in cui furono:
Francolini 50, coturnici 50 arrosto, polpettoni pieni 104, accompagnati, in piati 25.
Cervellati bianchi 25 in padella, latticini di vitello 104 fritti, con zuccharo et canella sopra, in piati 25.
Capponi 25 alla tedesca in vino dolce, con macis, in piati 25.
Pastelli sfogliati di pizzoni casalenghi grandi 25, in piati 25.
Carpioni 104 fritti, coperti di cisame, in piati 25.
Di rombi grandi in pezzi sottestati, piati 25.
Di code et zampe di gambari grossi, fritte con aceto sopra, piati 25.
Pastelli 25 d’uova di trutte, in piati 25.
Di vivanda gialla, alla napoletana, di mandole, piati 25.
Pastadelle 104 di mirasto todesco, cotte nel forno, irrosellate, in piati 25.
La quale vivanda mentre che fu in tavola, cantarono quattro soavissime voci madrigali diversi, sino a tanto che fu portata la terza, dove erano:
Pernici 104 arrosto, smembrate, coperte di salsa reale, in piati 25.
Conigli 23, tortore 104, di salcizza gialla in morelli libre 15, accompagnate, in piati 25.
Capponi senza ossa 25, pieni alla lombarda, con 25 salami accompagnati in brodo, in piati 25.
Pizzoni casalenghi 104, in baffetta, fritti con cedri tagliati sopra, in piati 25.
Fiadoncelli di morolla 200, in piati 25.
Di miglioramenti freschi arrosto, con zuccharo et canella, piati 25.
Guoi 150 fritti, coperti di salsa dolce, con pignuoli confetti sopra, in piati 25.
Di trutta in bruodetto alla comachiese, piati 25.
Di lamprede arrosto col suo sapore, piati 25.
Di tortelle di castagne, piati 25.
Alla qual vivanda si sonarono dialoghi a otto, partiti in due chori a questo modo: dall’una parte erano quattro voci accompagnate con uno lauto, una viuola, et uno flauto alla alemana et uno trombone; et dall’altra parte il simigliante; et sonòssi sino che venne la quarta vivanda, nell’ordine della quale furono portati:
Capretti piccioli 25 arrosto intieri pieni, in piati 25.
Di capirotta con fette di pane et polpe di capponi sotto, piati 25.
Capponi appastati 25, coperti di tortelletti, in piati 25.
Pipioni 104 pieni alla lombarda, arrosto, con sapore francese sopra, in piati 25.
Di luzzi in sale, pezzi 50, coperti di sapore giallo imperiale, in piati 25.
Di trutte in vino alla ongaresca, con fette di pan sotto, pezzi 50, in piati 25.
Rombi 25 fritti, coperti di salsa, sapor bianco et mostarda all’impresa del signor Duca, in piati 25. Sardoni 150 fritti, con naranzi et zuccharo sopra, in piati 25.
Tortelle di fasioli in guisa di pastelli, con reticelle sopra, numero 25, in
piati 25.
Pastelletti 104 in pasta reale, pieni di riso turchescho, fritti con zuccharo sopra, in piati 25.
E a questa vivanda si fece un’altra musica, pure da M. Alphonso dalla viuola, nella quale erano cinque cantori di Sua Eccellentissima Signoria, cinque viuole da arco con uno rubecchino, una viuola chiamata la orchessa per contrabasso, una dolzaina per contrabasso secondo, una storta, sonata da M. Giovan Battista Leone, senza bussola, due flauti mezani, uno organo a più registri et uno cornetto sordo. Poi venne la quinta vivanda, tale:
Pippioni casalenghi 50 in pezzi in miraos, in piati 25.
Pernici 104 in bruodo lardiero, in piati 25.
Lomboli di manzo in dobba di malvasia, arrosto, col sapore alla alemana, numero 25, in moreli 104.
Porchette di latte arrosto, piene, numero 25 con mostarda sopra, in piati 25.
Barboni grossi suzo la gratella con sapore di sabba numero 104, in piati 25.
Di raine grosse in bruodo giallo, pezzi 50, in piati 25.
Passaratti 150 fritti, caldi, con naranzi sopra, in piati 25.
D’aguselle di mare fritte, piati 25.
Tortelle di frumento passato discoperte numero 25 con anesi e canellini confetti sopra, in piati 25.
Pastelletti di vitello battuto piccioli, numero 104, in piati 25.
Alla quale vivanda sonò una musica di cinque tromboni et uno cornetto, sino che si portò la sesta vivanda; e quivi andarono servidori in volta, levando ogni cosa di tavola et il primo mantile. Et subito tornarono le salviette bianche, i coltelli e i salini, et uno pane intorno di latte per cadauno, et 25 altre figure che denotavano le forze d’Hercole, quando vinse l’Hidra, della medesima grandezza delle prime. Dopoi venne la sesta vivanda, et furono portate:
Lonze di vitello in cavezzi numero 25, arrosto, con sapore di marene sopra, in piati 25.
Pavoni imbroacciati numero 25, in piati 25.
Capriuoli coperti di limonea et sapore incarnato, impresa di Monsignore Reverendissimo, in piati 25.
Cengiale in bruodo nero con mandole confette sopra, in piati 25.
Fiadoni piccioli numero 104 di pasta reale, pieni d’uova, formaggio et zuccharo, in piati 25.
Di salsa di pavo, piati 25.
Carpioni accarpionati numero 104, caldi, col medesimo aceto sopra, in piati 25.
Orate vecchie numero 104, cotte sula gratella con prasomeli et cipolle minute, soffritte nel butiero, et specie sopra, in piati 25.
Pastelli di varolli numero 25, in piati 25.
E a questa sesta vivanda cantarono Ruzante et cinque compagni et due femine canzoni et madrigali alla pavana bellissimi, et andavano intorno la tavola contendendo insieme di cose contadinesche, in quella lingua, molto piacevoli, vestiti alla lor moderna; et seguitarono sino che venne la settima vivanda, nella quale giunsero:
Castelli tredici et torri dodici di truffoli, parte dorati, in piati 25.
Pastelli di pere guaste numero 25, in piati 25.
Di geladia torbida di polpe di fagiani, pernici et capponi, piati 25.
Di geladia biancha di luzzi et varolli, piati 25.
Di finocchi in aceto et altri frutti, piati 25.
D’olivotti di Spagna, piati 25.
D’uva frescha, piati 25.
Di pere carovelle et pome paradise, piati 25.
Di formaggio parmegiano, piati 25.
Cardi numero 104, con pevere et sale, piati 25.
La qual vivanda passò con intertenimento di buffoni alla vinitiana et alla bergamasca, et contadini alla pavana; et andarono buffoneggiando intorno la mensa, sino che fu portata la ottava vivanda; et furono portate:
Ostreghe numero 2000, in piati 50.
Di naranzi et pevere, piati 50.
Pastelli d’ostreghe piccioli 104, in piati 50.
Di lattemele, piati 50.
Zaldoni numero 1500, in piati 50.
Di chiarea, coppe 104.
E a questa vivanda sonò questa musica, cioè: due dolzaine, una storta, uno cornetto grosso et uno trombone, et sonò sino che furono portate le confettioni; ma prima si levò di tavola ogni cosa et uno mantile, et si ritornarono sopra essa figura 25 della medesima grandezza delle altre 50, vinti delle quali rappresentavano le forze d’Hercole, quando vinse il Tauro, et una Marte, una Saturno, una Venere, una Cupido et una Eva. Et quivi si diede acqua odorifera alle mani, poi vennero le confettioni, cioè:
Di cedro zucchato, lattuca, cocomeri, mandole et nespile sirupate, piati 25.
Di cedro coperto di zuccharo, piati 25.
Di codognata et persiche alla genovese, piati 25.
Di varie et diverse sorti di frutti di zuccharo alla vinitiana, piati 25.
Coppette numero 25 grandi.
Di mandole turate confette, et nizzolle, piati 25.
Codognata in mastellette 100, in piati 25.
Salviette bianche 50 et coltelli 104, in piati 25.
Stecchi da denti 300 profumati, in piati 25.
E a queste confettione fu sonata questa musica, cioè: cinque viuole, colle quali erano etiandio cinque voci, uno stromento da penna, uno flauto grosso, una lirra, uno trombone et uno flauto all’alemana.
Doppo la quale fu portato uno pastello grande, buso, dorato, in cui erano rinchiusi i nomi di tutti i commensali in bolettino. E poscia furono portate per li beneficiati collanine, manilli, habigliamenti da orecchie, fornimenti da berette et una collana di scudi 50, le quali cose tutte furono estimate di precio di scudi 250 d’oro, et così Sua Eccellentia le posse alla ventura. Et mentre si cavò la detta ventura, sonarono quattro flauti all’alemana, et finita che fu la ventura, si diede nelle trombe, et la nobilità ritornò nelle stanze di prima, per dar luoco di levare le tavole, spazzare et adacquare la sala. E così, ad hore 8 e meza di notte, a suono di piffari, ritornarono in sala a ballare tutti, eccetto il signor Duca et la Illustrissima Duchessa et la Illustrissima Marchesa di Mantova, che andorono al suo allogiamento quando a loro piacque. Et ad hore 11, si portò la sottoscritta collatione:
Di zuccato, lattuca, cocomeri, mandole, pere moscardine et altri diversi frutti siroppati, piati 25.
Di brogne in zuccharo, mastellette 50, et di marene in sapore mastellette 50, accompagnate, in piati 25.
Di geladia di codogni, mastellette 50, di codogni in quarto mastellette 50, accompagnate, in piati 25. D’uva fresca, piati 25.
Di cibibo damaschino, cavate l’anime et lavato in acqua rosata, con zuccharo fino sopra, piati 25.
Pome dece 250, in piati 25.
Salviette 50 e coltelli 50, in piati 25.
Doppo le quali cose, 50 servidori con boccalline 100 d’acqua zuccarata andavano in volta, dando bere; et finita la collattione ritornarono tutti a ballare fino a giorno chiaro.
CENA DOMESTICAMENTE FATta in Mantova dallo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca Alphonso, Duca di Ferrara, al Gran Comandatore di Leone e a Monsignor Granvella, Secretarii della Maiestà Cesarea. Essendo essa Cesarea Maiestà in Mantova; alla qual cena furono Sua Eccellentissima Signoria et essi Segretarii et altri Gintilhuomini, al numero di 18 a tavola; et fu questo alli 21 di novembre 1532.
Apparata la tavola con tre mantili, salini et salviette et coltelli, se li portò sopra:
Pane intorno di latte uno et uno pinzoncino di latte et zuccharo, et uno sosamello grande per posta Insalata di tartuffole, cappari, et uva passa una per persona, in piati 18.
Insalata di endivia et cime di radecchi et altre mescolanze, una per persona, in piati 18.
Insalata di polpe di fagiani et cedri, una per persona, in piati 18.
Di mantighiglia, con zuccharo fino sopra, piati 5.
Capponi cinque appastati, allessi, fredi, et tre lingue salate in fette, et sommata una, accompagnati, in piati 5.
Poi si diede acqua odorifera alle mani, et si posse ogn’uno a tavola, et venne la prima vivanda, cioè:
Tomaselle 30, polpette 30, salzizza gialla in pezzi 30, accompagnati, in piati 5.
Fagiani 10 stuffati in pignata nel forno con persutto tagliato, in piati 5.
Anadre appastate 5, coperte la meta di tortelletti et l’altra metà de macheroni napoletani, in piati 5.
Sfogliatelle 5 di persutto et mortadella, in piati 5.
Pernici nelle verze bianche 15, et 15 cervellati ducali piccioli, accompagnati, in piati 5.
Cervo in bruodo nero, con canellini confetti sopra, in piati 5.
Di limoni et naranze, piati 5.
D’olivotti, piati 5.
E a questa prima vivanda si fece una musica di violoni et voci; nella seconda vivanda furono:
Pernici 15 arrosto, con la salsa francese di pane et aceto et zuccharo et un poco di garofano, in piati 5.
Pipioni casalenghi 15, pieni alla lombarda, arrosto, tortore 15 et quaglie 15, accompagnati, in piati 5.
Capponi appastati allessi 5 et zambudelli 5, in piati 5.
Di mangiar bianco, piati 5.
Di pastelli sfogliati di pernici, 15 piati 5.
Di capirota con polpe di fagiani et capponi, piati 5.
Di mostarda, piati 5.
D’uva fresca, piati 5.
E quivi si fece una musica d’una lira. Nella terza vivanda erano:
Ostreghe sgussate, cioè levata una gussa di sopra, havuta una calda col testo, in piati 15.
Di naranze et pevere, piati 15.
E quivi se levò un mantile et ogni cosa di tavola, et si tornarono salini, tondi, coltelli, salviette et maroncini 6, et un biscotello per persona. Poi venne la quarta vivanda, cioè:
Pavoni cinque imbroacciati, in piati 5.
Di lonze di vitello, cavezzi 5, in piati 5.
Di lomboli di manzo, alla tedesca, arrosto, piati 5.
Di fiadoncelli di cibibo, zuccharo, torli d’uova, canella et formaggio, piati 5.
Di salsa di pavo, piati 5.
Capponi 5 grassi arrosto, con canellino sopra, et pane sotto in fette, in piati 5.
Tortelle di frumento passate con le reticelle et anesi confetti sopra, in piati 5.
Pastelli 18 d’ostreghe, piccioli, scoperti, in piati 5.
E a questa vivanda sonarono trombe et cornetti. Nella quinta vivanda furono:
Capretti 5 piccioli di latte, arrosto, pieni, in piati 5.
Di petti di vitello pieni alla lombarda, tagliati in fette e poi soffritti, piati 5.
Di suppa dorata reale, piati 5.
Tortelle cinque di cavi di latte, in piati 5.
Di cengiale in bruodo lardiero, piati 5.
Di spalle di vitello, involte nelle reti, con canella et garofani intieri fitti dentro, piati 5.
Di fracassea di rognoni di vitello pesti sopra fette di pane, piati 5.
Di sapore di codogni, piati 5.
E quivi sonò il Reverendo M. Affranio il suo fagotto. E nella sesta vivanda vennero:
Di gelatia con polpe di pernici sotto, et lauro, piati 5.
Pastelli 5 di codogni grandi, in piati 5.
Di pere guaste, piati 5.
Pere bergamotte 30, in piati 5.
Di formaggio buono, in piati 5.
Cardi 15 con saIe e pevere, in piati 5.
Di lattemelle, piati 18.
Di zaldoni, piati 18.
E a questa vivanda si fece una musica di voci, dopo la quale si levò ogni cosa di tavola et uno mantile, et si diede acqua odorifera alle mani et si portarono:
Confettioni siropate, cedro, limoncini, scorze di naranzi zucchatto et altri frutti, in piati 5.
Mastellette 15 di codogni in quarto et mastellette 15 di marene, in piati 5.
D’anime communi, cinamomo, pistacchi confetti bianchi, piati 5.
Di coppette et turroni in pezzi, piati 5.
Salviette bianche et coltelli 15, in piati 5.
Stechi secondo il bisogno.
E finita la cena si fece una divinissima musica di diversi stromenti.
CENA DI CARNE E PESCE CHE fece il Magnifico Conte Alphonso di Contrarii allo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca di Ferrara, e Ciartres, e allo Illustrissimo et Eccellentissimo Signor Duca di Ciartres, e alla Illustrissima Madamma sua consorte, e alla Illustrissima Signora Marchesa di Mantova, e allo Illustrissimo et Reverendissimo Archiepiscopo di Melano, allo Illustrissimo Signor Don Francesco da Este, fratelli, et altri Gintilhuomini et Gintildonne sì ferraresi come d’altro luoco, ch’erano al numero di novantatre alla prima tavola; eccetto lo Illustrissimo Signor Duca Alphonso et la Signora Marchesa, che mangiarono ritirati, et se li mandarono i piati da sua posta; e la Illustrissima Duchessa Signora di Sciatres che mangiò anch’essa da sua posta in altro luoco, e se li diede la robba da cucinare a lor modo; onde poscia alla prima tavola restò solo lo Illustrissimo signor Duca di Ciartres e li Illustrissimi Signori Fratelli et altri, che furono nel numero di 93, come è detto di sopra. Prima si adacquò et spazzò la sala nella quale havevano ballato le persone, le quali si ritirorono in uno salotto, dove si recitò una predica d’Amore; et posta insieme la tavola, che fu di brazza 48 di longhezza, con tre mantili l’uno sopra l’altro, se li posero sopra quindici candillieri d’argento, con 15 torzetti bianchi et salini 15. Et poi fu posto sopra essa:
Pan boffetto di latte et una brazzatella con una presa di savonea dorata, et una salvietta et un coltello, con un di pocho di fiori fatti d’oro et di seta di vari colori profumati, per cadauna posta. Et prima si profumò la sala, stando però accesi i duppieri dei candellieri da solaro. Poi si posero in tavola queste cose:
D’insalata d’herbe et cedri, fatta a varie arme et lettere, piatti 47.
D’insalate di botarge, piatti 47.
Salami 8 et lingue 8 di buoi, in fette, accompagnate, in piati 25.
Di miglioramenti 10 in morelli, piati 25.
Capponi 25 appastati arrosto fredi, smembrati, in piati 25.
Varolli in cassonada grossi numero 8, in pezzi 50, schiappati, in piati 25.
Di cavi di latte, uno per persona, piatti 93.
Poi diedero acqua odorifera alle mani e si assettarono tutti a tavola; et poi che hebbero per un pezzo mangiato, si portò questa prima vivanda, et inanti che si ponesse in tavola, si levarono le prime cose di sopra dette. La quale prima vivanda fu tale:
Quaglie 120, tordi 120, tortore 100, pipioni in aceto 100, accompagnati, in piati 25.
Barboni 200 accarpionati, con foglie di lauro sopra e essendone una parte inargentate, piati 25.
Di petti di vitello in pezzi sottostati, piati 25.
Di reine grosse in bruodo nero, con mandole tagliate sopra, piati 25.
Sfogliatelle 25 picciole di pignuoli e cibibo, in piati 25.
Di crema francese per minestra, con zuccharo et canella sopra, piatti 25.
Poi venne la seconda vivanda in cui erano:
Pernici 100, tomaselle 200, di salzizza gialla libbre 12, accompagnate , in piati 25. Miglioramenti freschi arrosto, numero 15, con zuccharo et canella sopra in piati 25.
Di capponi pieni alla lombarda, con figadi di polli et latticini di vitello nel bruodo piati 25.
Di trutta in bruodetto alla comachiese piati 25.
Di mangiar bianco, piati 25.
Pastadelle 200 d’uva passa, pignuoli, zuccharo, et canella et torli d’uova in piati 25.
Nella terza furono:
Anadre grosse 25, coperte di tortelletti, in piati 25.
Fagiani 50 arrosto, in piati 25.
Rombi fritti, coperti di sapore bianco, salsa e brognata, impresa del Duca di Chiartres, in piati 25.
Di passaratti fritti caldi, con limoni tagliati sopra, piati 25.
Mantegate 25, in piati 25.
Di suppe di calcinelli, piati 25.
La quale vivanda stata che fu un pezzo in tavola, andarono i servidori intorno levando un mantile et ogni altra cosa di tavola, rimettendoli subito salini et un tondo, colla salvietta et coltello et un pane intorto di latte per ogni persona; et poi venne la quarta vivanda in cui erano:
Pavoni 25 imbroacciati, in piati 25.
Carpioni 100 fritti, in piati 25.
Ungelle di porco et di vitello, spezzate, alla tedesca, col pevere et aceto e prasomeli sopra, in piati 25.
Orate 100 cotte sula gratella, con camellino sopra, in piati 25.
Tartarette 25 alla italiana, in piati 25.
Di mostarda, piati 25.
Et poi furono nella quinta vivanda:
Porchette 25 di latte arrosto piene, in piati 25.
Agoni del lago 125 fritti con naranzi, in piati 25.
Anadre domestiche 25 in pastello, in piati 25.
Code et morelli di trutta 25 grandi fritti, in piati 25.
Pastelletti 100 piccioli, sfogliati, pieni di genestrata, in piati 25.
Meggie a capuzzolo 75, con salsa verde dolce sopra, in piati 25.
Nella sesta erano:
Capponi 25 appastati, arrosto, col sapore di cipolle alla francese, in piati 25.
Ostreghe 600 fritte, con limoni tagliati et pevere sopra, in piati 25.
Pescaria di fontane fritta, in piati 25.
Di lonza di vitello cavezzi 25, in piati 25.
Pastelli 25 di pipioni alla francese, in piati 25.
Minestra gialla imperiale, in piati 25.
Poi venne la settima vivanda et furono portate:
Tortelle 25 di pome in fette alla tedesca, in piati 25.
Di gelatia biancha di luzzi et varolli, con foglie di lauro, in piati 25.
Pere guaste 100, in piati 25.
Ostreghe 1000, in piati 50.
Di naranzi et pevere, piati 50.
Di lattemele, piati 50.
Di nevole et zaldoni, piati 50
E quivi si levò ogni cosa di tavola et un mantile, et si diede acqua alle mani et si possero salviette bianche et coltelli; et furono portati:
Di chiarea un poco per coppa, numero 93, con 1000 zaldoni, 50 piati.
Pastelli 25 busi, pieni d’uccelletti vivi, con stelle d’oro sopra i coperchi, in piati 25.
Di confettioni siroppate di varie sorti libre 25, in piati 25.
Mastellette 100 di gelatia et di codogni in quarto, in piati 25.
Stechi 150 profumati, in piatelletti con acqua rosa, in piati 25.
E quivi finì la cena et ogniuno si ritirò nel salotto, dove si recitò una farsetta et si fece una moresca, intanto che si levarono le tavole e si adacquò et spazzò la sala et si tornò a ballare.
Poi questa collatione si portò, la notte, in sala, cioè:
Tregea di canella, pignuoli et anime communi confette, in pati 15.
Di gelatia di codogni mastellette 15, et 15 mastellette di marene, in piati 15.
Di lattuca confetta et zuccharo, libre 10, in piati 15.
D’uva fresca, piati 15.
Pome paradise et dece, in piati 15.
Coltelli e salviette bianche, in piati 15.
D’acqua zuccarata, boccaline 50.
CENA CHE FECE IL MAGNIFIco Messer Girolamo Giliolo allo Illustrissimo et Eccel-lentissimo Signor Duca di Ferrara et altri Gintilhuomini et Gintildonne, che furono al numero di trentaotto alla prima tavola; et fu di giobbia nel Carnevale 1536.
Apparata la tavola con due mantili, si possero salviette, salini, coltelli, candellieri e poi un pane intorto per persona et una brazzatella et uno pignocato grande dorato, e uno animaletto di zuccharo, o uccellino, o frutto per posta.
Insalatte d’herbe e cedri, numero 32.
Insalatte di tartuffole, numero 32
Salami 4 et lingue numero 4 in fette, in piati 10.
Capponi appastati, allessi, fredi, dieci, smembrati, in piati 10.
Di pastelli tondi grandi, pieni di fette di cingiale in dobba, piati 10.
Pastelli sfogliati di pernici diece grandi freddi, in piati 10.
Di cascosse 80, piati 10.
Di riso turchesco, piati 10.
Poi si diede acqua odorifera alle mani et venne la prima vivanda tale:
Fagiani 20 arrosto con 40 naranzi spezzati, in piati 10.
Pernici 40 arrosto, con sapore francese sopra, in piati 10.
Capponi 10 senza ossa, pieni con 10 mortadelle di figati, in piati 10.
Pastelletti 60 piccioli di pasta reale pieni di zenestrata fritti, in piati 10.
Tomaselle 40, figati di capponi 40 et 30 fette di salami fritte con zuccharo, in piati 10.
Di cingiale in bruodo nero con pignuoli confetti sopra, piati 10.
Anadre 10 appastate, coperte di tortelletti, piati 10.
Pizze sfogliate 10, in piati 10.
Di mostarda, piati 10.
E quivi levossi la prima vivanda tutta, e poi venne la seconda, cioè:
Capponi grassi 10 arrosto, con pezzi dieci di salzizza rossa, in piati 10.
Pizzoni 38 pieni alla lombarda, con pezzi 38 di salzizza gialla nelle verze, in piati 10.
Fiadoncelli di morolla, numero 100.
Fagiani 10 in pignata, in pezzi, alla alemana con persutto tagliato minuto, in piati 10.
Di salsa reale, piati 10.
Di lonza, piati 10.
Tortore in bruodo lardiero 40, in piati 10.
Di gelatia con polpe di fagiani et pernici sotto, piati 10.
Tortelle di pome 10, in piati 10.
Poi nella terza vivanda furono:
Farate 10 alte, senza spoglia sopra, con zuccharo fino, in piati 10.
Pastelletti 40 d’ostreghe, in piati 10.
Pastatelli 40 di pastume d’offelle, in piati 10.
D’uva fresca, piati 10.
D’olive, piati 10.
Di pistachi et pignuoli mondi, piati 10.
Pere guaste, in piati 10.
Di butiero lavato, stampito in più arme, con canellini confetti sopra, piati 10.
Nella quarta vivanda furono portate:
Ostreghe 500, in piati 20.
D’Hipocras, coppe 30.
Naranzi 30 et pevere, in piati 10.
Zaldoni 500, in piati 10.
E quivi si levò ogni cosa di tavola et un mantile, et poi si diede acqua odorifera alle mani et giunsero:
Di confettioni bianche, libre 10, in piati 10.
Di confettioni in siroppo, libre 10, in piati 10.
Coppette 10, in piati 10.
Stechi profumati, salviette et coltelli, in piati 10.
Poi fu portata, la notte, questa collatione:
D’acqua zuccharata boccaline, numero 20.
D’uva fresca, piati 10.
Di pome dece, piati 10
Di lattuca, zuccato et cocomari in siroppo, piati 10.
CENA CHE FECE IL CONTE Galeazzo Estense Tassone allo Illustrissimo et Eccellentissimo signore Duca nostro, et ai Reverendissimi Cardinali, il Cardinale Salviati et il Cardinale Ravena et altri gintilhuomini et gintildonne che furono al numero di cinquantauno alla prima tavola; et fu di dominica nel Carnevale del 1537.
Apparata la tavola con dui mantili e salviette e salini et coltelli et tondi, li furono poste le sottoscritte robbe sopra, cioè:
Pane intorto uno et uno boffetto per persona, et uno pezzo di marzapane biscottato, et un mazzetto di fiori per cadauna posta.
Nella prima vivanda furono:
D’insalata di ramponsoli, cresone, cime di radechi et cedro, piati 32.
D’insalata d’uva passa et cappari, piati 32.
Pastelli grandi dove era un mezo lombolo di manzo in dobba per cadauno, in fette, in piati 14.
Di polpe di capponi, et fette di mortadelle coperte di mangiar bianco e zuccharo fino sopra, piati 14.
Pastatelle 14 grandi di pignuoli et uva passa, tagliate in quarto, in piati 14.
Di salami, cioè persutto trinzato, et lingue in fette, piati 14.
Fagiani 14 arrosto, fredi, smembrati, in piati 14.
E si diede acqua odorifera alle mani dopo questa prima vivanda, et si assettò ogn’uno; et poi venne la seconda, in cui erano:
Pizzoni casalenghi 28, et 28 pernici in baffetta, in piati 14.
Pernici 56 arrosto, con naranze 28 spaccate, in piati 14.
Conigli 14, tomaselle 56 e polpette 56, accompagnate, in piati 14.
Di petti di vitello pezzi 14 pieni alla lombarda, con salami 14, in piati 14.
Pastelletti piccioli 56 di pipioni in pezzi, alla francese, in piati 14.
Cengiali in ongaresca in pezzi, in piati 14.
Capponi grassi allessi, con fette di pan sotto et 14 mortadelle gialle, in piati 14.
Di salsa certosina dolce, in piati 14.
Poi venne la terza vivanda, et furono portati:
Fagiani 28 arrosto, con limoni tagliati sopra, in piati 14.
Pizzoni 28 in mirasto, in piati 14.
Pernici 56 arrosto, con camellino sopra, in piati 14.
Anadre 14 coperte di maccheroni alla napoletana, in piati 14.
Fiadoni 60 piccioli di frumento passato, in piati 14.
Pavoni 14 imbroaciati, in piati 14.
Lonza di vitello in cavezzi 14 con salsa negra francese sopra, in piati 14.
Di mostarda, piati 14.
Nella quarta erano:
Ostreghe 350 fritte, coperte di selsa forte in piati 14
Di gelatia francese, in piati 14.
Fiordeligi grandi 14, in piati 14.
Pastelli 14 grandi, pieni, di pere guaste, in piati 14.
Tegole di fasoli 140 di pasta reale, sinte, fritte, piene di marzapane, in piati 14.
Di guanti, piati 14.
D’uva fresca, piati 14.
D’olive piati 14
E nella quinta vivanda furono portate:
Ostreghe 1000, in piati 44.
Di lattemele, piati 51.
Di zaldoni, piati 51.
E quivi si diede acqua odorifera alle mani; et poi furono portate:
Coppette 14 rotte, in piati 14.
Di confetti in siroppo, piati 14.
Di pignuoli et pistachi mondi, lavati d’acqua rosata, piati 14.
Di marene et gelatia di codogni, mastellette 56, in piati 14.
Stechi profumati, salviette e coltelli.
E la colatione per la notte fu di confettioni diverse, frutta e acqua zuccharata.
DESINARE CHE FECE IL Conte Federigo Quaglia allo Illustrissimo Duca di Ciartres, et alle damigelle di madama sua consorte, et allo imbasciatore del Re Christianissimo, et ad altri gintilhuomini francesi, che furono al numero di vinti a tavola; et fu di sabbato alli 28 di Maggio 1530.
Apparata la tavola con due mantili e salviette, salini, coltelli et uno tondo per persona, se li posero le robbe sottoscritte sopra:
Una crescentina di butiero, et uova, et zuccharo per persona, et uno pane intorto.
Sosamelli uno et un pezzolo di marzapane biscotato per persona, in piati 20.
Fioretto di latte uno per persona, in piati 20.
Puvine di butiero 12, in piati 6.
Di zuccharo fino pisto, libre 2, con cucchiari, in piati 6.
Di fravole, piati 6.
Di spargi, piati 6.
Di caviaro fresco, piati 6.
D’anchioe, piati 6.
E poi si diede acqua odorifera alle mani, et fatto questo venne la prima vivanda, nella quale erano:
Di sturione fritto, fette 24, con naranze, zuccharo e canella, in piati 6.
Uova fresche con la gussa 40, in piati 6.
Passaratti 24 fritti accarpionati caldi, in piati 6.
Gambari grossi 300, in piati 6.
Tartarette 6 alla francese, in piati 6.
Ritorteli d’uova 24 alla firentina, pieni, con zuccaro e canella sopra, in piati 6.
Di faro col latte et zuccharo, piati 6.
Di frittelle con fior di sambucco, piati 6.
Poi venne la seconda vivanda in cui erano:
Tenche 6 rivescie in tiella, piene con sapore, in piati 6.
Di sturione pezzi 12, et 12 pezzi di luzzo allessi con salsa, in piati 6.
Chieppe 6 in gratella, in piati 6.
Di ruvia in minestra, con pezzi di marzolini, piati 6.
Luzzi 5 nello spiedo, pieni con sapore francese, in piati 6.
Fiadonzelli 50, in piati 6.
Di tortelle brusche di code di gambari, e milze di luzzi, et altre richeste di pesce, numero 6, piati 6.
Di suppe di marene, piati 6.
Poi nella terza vivanda furono:
Di code di gambari fritte col sapore francese, piati 6.
Di mig1ioramenti arrosto con zuccharo e canella, piati 6.
Di zangarinelli fritti con camellino sopra, piati 6.
Di latte di sturione e milze ed altre richeste fritte, piati 6.
Chieppe 6 allesse in vino bianco dolce, in piati 6.
Torli d’uova 48 nei piatti alla francese, con zuccaro e canella sopra, in piati 6.
Tortelle 6 di roviglia, in piati 6.
Di mangiar bianco di luzzo, piati 6.
E nella quarta vivanda furono:
Di cerese, piati 6.
Giuncate 6 grandi in herba, con anesi confetti, in piati 6.
Carchioffoli 40 con sale et pevere, in piati 6.
Suppe di pere moscardine sei, in piati 6.
D’olive, piati 6.
Di lattemele [pi]ati 20
Nevole e zaldoni 400 in piati 20
E quivi si levò uno mantile et ogni altra cosa di tavola, et si diede acqua odorifera alle mani; poi vennero le confettioni, cioè:
Di confettioni siroppate, piati 6.
Di marene coperte di zuccharo, con foglie, piati 6.
Di pistacchi, et pignuoli confetti bianchi, piati 6.
Stechi profumati, tanti quanti fu di bisogno.
CENA PRIVATA CHE IO feci all’Illustrissimo et Eccellentissimo signor Don Hercole, Patron mio osservandissimo, in casa mia, il giorno di San Antonio, che fu alli 17 di Genaio 1543; dove furono 20 a tavola, la quale passò della sottoscritta maniera, senza vitello et senza capponi.
Apparata la tavola con due mantili, se li posero salviette, coltelli, et salini sopra, essendo le lucerne d’argento della Corte attaccate al solaro; e poscia un pinzoncino e una brazzatella di latte per persona.
D’insalata di cime di radechi, creson et altre mescolanze, una per persona, piati 20.
Di savonea prese 24, grandi, dorate, in piati 6.
Di cavi di latte, uno per persona, piati 20.
Mortadelle di fegato in pastelli numero sei, in piati 6.
Di fette di polpe di pavone arrosto, e fette di sommatta accompagnata con riso turchesco e zuccharo sopra, piatti 6.
D’olive che restaron sempre in tavola, piati 6.
Poi si diede acqua odorifera alle mani, e venne la prima vivanda tale:
Pernici arrosto 24, tomaselle 50, accompagnate, in piati 6.
Cervellati bianchi sei, fette di tette di vitella 25 allesse et poi fritte, accompagnate, con zuccharo sopra, in piati 6.
Di figati di porco in pezzi, impilotati, arrosto, con salsa reale sopra, piati 6.
Pastelletti piccioli 42 di pasta reale, pieni di vilanata di nizzole, in piati 6.
Suppe sei di capirotta francese, in piati 6.
Pastelli sei d’ostreghe grandi, in piati 6.
Pipioni casalenghi 24, pieni alla lombarda, allessi, con salami accompagnati, in piati 6.
Naranzi et limoni.
Nella seconda vivanda furono:
Fagiani sei arrosto, con polpette 42, accompagnati, in piatti 6.
D’arrosto da podestà di petti di capretti sei, in piati 6.
Pastelli sfogliati sei di pipioni casalenghi, in piati 6.
Conigli sei, e lombi sei di lepore arrosto accompagnati, con peverata sopra, in piati 6.
Fiadoncelli di morella 48, in piati 6.
Di riso alla ciciliana sottostati, con torli d’uova, piati 6.
Di salsa verde dolce, piati 6.
Poi venne la terza vivanda a questo modo:
Pavoni imbroazati sei, in piati 6.
Caprettini di latte pieni arrosto, in piati 6.
Pernici sei in pezzi nel mirasto, in piati 6.
Fiadoni piccioli 24, pieni di pastume della cremma, in piati 6.
Di gelatia torbida con polpe di pernici sotto, piati 6.
Di pere guaste, piati 6.
Di mostarda, piati 6.
Nella quarta vivanda erano:
Ostreghe 300 con naranzi e pevere, in piati 10.
Di lattemele, piati 20.
Di zaldoni, piati 20.
Le frutte furono:
Tartuffole cotte nel vino bianco et poi soffritte in fette, con succo di naranzi et pevere sopra, in piati 6.
D’uva fresca, piati 6.
Di pere caroelle, piati 6.
Di formaggio parmegiano, piati 6.
Di fenocchi et altri frutti nell’aceto, piati 6.
Di pistachi et pignuoli mondi lavati in acqua rosa, piati 6.
Cardi 24 con pevere et sale, in piati 6.
E quivi si levò un mantile et ogni altra cosa di tavola; et si diede acqua odorifera alle mani. Poi vennero le confettioni, cioè:
Di confettioni di varie sorti in siroppo, libre sei, in piati 6.
Di confetti bianchi di più sorti, libre 6, in piati 6.
Di cedri coperti di zuccharo, piati 6.
Salviette bianche et coltelli, in piati 6.
Stecchi profumati numero 30, in piatelleti 6.
CENA CHE FECE IL MAgnifico Conte Pavolo di Costabili, allo Illustrissimo ed Eccellentissimo signor Duca di Ferrara, ed altri Signori e gintilhuomini e gintildonne, sì di Ferrara come d’altro luogo, i quali tutti furono al numero di 46 alla prima tavola; e fu la dominica di Carnevale 1540. Apparata la tavola con due mantili, si posero le salviette, salini, et coltelli, e una braciatella tagliata e un pane in torto per posta.
Capponi 12 in pastello, smembrati crudi e poi cotti in pastelli, in piatelli 12.
D’insalate di polpe di pavoni con cedro tagliato, piatelli 24.
D’insalata d’indivia con cime di radeche, piati 24.
Di formaggio parmegiano, piati 12.
Lombi 12 di lepore arrosto, fredi, smembrati, in piatelli 12.
Poi si diede acqua odorifera alle mani e vennero:
Fagiani 24 et pernici 48, con naranze 36, in piatelli 12.
Pipioni casalenghi 48, tomaselle 100, accompagnati, in piatelli 12.
Figati di capponi fritti 80, salzizza gialla in pezzi 46 latticini di vitello 40, fritti, con zuccharo, in piatelli 12.
Capponi 12 appastati, e pezzoli 12 di petto di vitello nella vernazza, et persutto minuto, in piatelli 12.
Pestelli 12 di pipioni grandi francesi, in piatelli 1.2
Di riso turchesco, in piatelli 12.
Mantegate 12, in piatelli 12.
Di lepore in peverata, piatelli 12.
Di naranzi et limoni piatelli 12
Poi venne la seconda vivanda in cui erano:
Pastelli grandi 12, pieni di polpette, in piatelli 12.
Pernici 24 e pipioni casalenghi 24 nelle verze con zambudelli sei in fette, piatelli 12.
Caprettini arrosto integri pieni, in piatelli 12.
Di capirota di polpe di capponi, in piatelli 12.
Torte picciole di zaldoni 12, in piatelli 12.
Anadre appastate, coperte di sapor bianco, et grane di pomi granati, in piatelli 12.
Di gelatia torbeda con ungelle, orecchie e musetti di porco, piatelli 12.
Capponi 12 arrosto imbroaciati et 12 conigli, in piatelli 12.
Nella terza vivanda furono:
Porchette di latte 12 arrosto, in piatelli 12.
Di lonza di vitello, cavezzi 12, in piatelli 12.
Pastelli di cibibo e pere guaste grandi, in piatelli 12.
Arme diverse alla tedesca, fritte, con zuccharo, in piatelli 12.
Pastelli d’ostreghe 12 grandi, in piatelli 12.
Di mostarda piatelli 12
D’olive, piatelli 12.
D’uva fresca, piatelli 12.
E quivi si levò uno mantile et ogni altra cosa di tavola, et si diede acqua odorifera alle mani. Poi vennero le confettioni, cioè:
Di codognata in gelatia, mastellette 36 in piatelli 12
Pignuoli confetti ed anime comuni confette in piatelli 12
Cedro e scorze di limoni ed altri frutti siroppati in piatelli 12
Salviette bianche e coltelli in piati 12
Stecchi profumati quanto fu di bisogno.
AVENDO NEL PRECEDENTE ragionamento descritto molti et diversi conviti, nei quali intravenivano molte vivande, composte variamente di diverse cose; per dare chiara notitia di fare ogni grande o picciolo convito, sì di grasso come di magro, secondo la commodità e varietà, de’ tempi e de’ paesi, è necessario anchora che io mostri come si debbano comporre tutte le predette vivande ed altre molte, che vi si aggiungeranno, che in tutto non credo che debbano essere meno di trecento e trenta, tutte pel suo ordine, colle quali, senza alcun dubbio, si potrà acconciamente et horrevolmente imbandire ogni gran convito di qualunque Prencipe si voglia; aggiungendogli sempre i suoi opportuni e convenienti pesi e misure, le quali si debbano poi variare, come rechiederà la quantità, di che si vorranno fare. Dove è da sapere che, se fosse alcuno gintilhuomo mezano che facesse il convito, potrebbe egli fare col terzo meno de zucchari et spitiarie, et anchora colla metade di dette robbe; nelle quali però tutte si deve questo osservare: che li sia sempre il conveniente sale, comune condimento in ogni vivanda. Là onde se fosse etiandio alcuno, a cui gravasse la spesa del zuccharo nelle compositioni nelle quali è bisognevole, deve sapere che si potria fare anco con mèle; salvo se non fossero o mangiari bianchi, o risi turcheschi, o torte bianche, o sapori bianchi, o cose altre simili, che dal mèle nel proprio colore sariano macchiate. Le altre tutti senza il zuccharo in ogni momento si potrano fare. Egli è ben vero che, come nelle gelatie, nelle genestrate, nelle suppe dorate, nelle sfogliate doppie, nei pastelli sfogliati et molte altre vivande, più si conviene il zuccharo ch’el mèle. Pure chi volesse limitar la spesa, potrebbesi servire del mèle nelle loro compositioni, mettendo però di sopra a tutte il zuccharo, dove si conviene, anchora che molte richiedano prima il mèle et dopoi il zuccharo, come in ciaschaduna chiaramente si farà manifesto. Delle quali prima ch’io incomincia a ragionare, questo solo è da sapere, ch’io non spenderò tempo o fatica in descrivere diverse minestre d’hortami, o legumi, e in insignare di frigere una tencha, o cuocere un luzzo su la gratella, o simili altre cose, che da qualunque vile feminuccia ottimamente si sapriano fare. Ma solo parlerò delle più notabili vivande et più importanti, come la seguente nostra tavola ne potrà dare manifesto segno, nella quale il nome di tutte è chiaramente descritto. Ma prima ragioniamo del pane, delle brazzatelle et de’ sosamelli e mostazzolli di zuccharo, che primieramente anchora s’usano sopra le tavole.
Fu la tavola di Sua Altezza regalata, con fogliami di sottilissima piega, con tovaglie doppie di cambraia, e merli intorno di Fiandra, il tutto fatto in ordine a quel servigio; sopra della quale stavano trè trionfi di piegatura, che rendevano stupore per la diligenza, e per la loro sottigliezza maravigliosa.
Il primo rappresentava la favola di Andromeda, la quale si vedeva legata al sasso con il Mostro, Perseo, e ogni altra cosa concernente alla favola.
Il secondo mostrava il Centauro, che rapì Dianira, Ercole, l’Idra, e il Leone.
Il terzo era un pavone in piedi, con la coda aperta, fatto mirabilmente.
Tramezzavano questi due trionfi di zucchero dorati, in uno de’
quali si vedevano le trè Grazie, che sostenevano una corona sopra un giglio turchino sollevato da un piedestallo dorato.
Nell’altro trè amoretti, che parimente reggevano un altra corona sopra d’un aquila col medesimo piedestallo.
Primo servigio di cucina
Fu ciascheduno servito d’una minestra fatta con polpa di fagiano minutissima, con capo di latte, e zucchero, e ne seguivano piatti con l’ordine infrascritto.
Ortolani allo spiede, coperti con uova miscida, limoncelli intorno, e fegatelli di cappone; tramezzati con paste tedesche.
Polpettoni di vitello ripieni con cedro condito in fette, pistacchi i tartuffoli, e altri ingredienti, serviti intorno con animelle di vitello, lardate allo spiede, tramezzate con aranci partiti.
Fegati di vitello intieri, lardati sottilmente, cotti allo spiede, con sopra salsa reale, intorno granelletti d’agnello, tramezzati con paste fine sfogliate.
Secondo servigio di cucina
Starne sottilmente lardate, non intieramente cotte allo spiede, poste dopo in brodo grasso, con cavoli fiori, e fettine di presciutto porcino; poscia con essi servite nel piatto, regalate con ostriche, e tartufoli.
Capponi senz’osso, ripieni con polpa dello stesso cappone, uova, cacio, cedro condito grattugiati, pinocchi, tartuffoli, e speziaria conveniente, cotti in brodo grasso, regalati con salsicciotti alla milanese; tramezzati con lattughe ripiene.
Capirotate di polpa di cappone, tramezzate con fette di cacio tomino, polvere di mostaccioli, midolla di bue, cotognata, rossi d’uova, e panna di latte, bollite con brodo grasso.
Pollastrotti affogati, e cotti nel latte, serviti con zuppa sotto, coperti con uova fresche, disperse nello stesso latte, con sopra cacio parmegiano grattugiato, e cannella.
Terzo servigio di cucina
Pasticci all’inglese fatti in forma d’aquile, agghiacciati con zucchero; intorno l’orlo del piatto una corona di zucchero dorata.
Starne lardate sottilmente, cotte allo spiede, tramezzate con paste alla francese, e limoncelli.
Fagiani cotti allo spiede, lardati con cedro condito, con ale, teste, e
coda fatte di pasta di marzapane dorate, con intorno filate d’uova miscida.
Torte sfogliate sotto, e sopra di mangiar bianco.
Quarto servigio di cucina
Tortore arrostite, con crostata di polvere di mostacciolo, intorno petroselli fritti; tramezzati con melarancie spaccate.
Piccioni grossi cotti allo spiede, poi spaccati in più parti, fritti nella padella, con aranci in fette, un poco di sale, e pepe; posti nel mezzo del piatto; con intorno quaglie grasse arrostite, tramezzate di paste fine sfogliate.
Porchette di latte, con fascie, e lavori di limone; coperte d’uccelletti grassi, tramezzate con pasticci piccoli, ripieni di capo di latte, con una fettolina d’aranci conditi nel mezzo.
Crostate di conditi, con un fior di zucchero nel mezzo; regalate con prugne di Genova; serviti delle sodette cose.
E gionto, che fù il tempo di mettere i frutti, fù con molta destrezza sgombrata la tavola, e cambiate salviette, con altre profumate, si posero in un subito le seguenti.
Primo servigio di credenza
Quattro grandissimi bacini, ogn’uno de’ quali rappresentava un compartito, e differente giardinetto, di pasta di marzapane dorato; i comparti del quale erano con ordine ben’aggiustato accommodati, di tutti i seguenti frutti, ritocchi d’oro.
Peri di più sorti;
cacio parmegiano in fette;
finocchi mondi;
marzolini tagliati;
uva fresca, con fiori;
pomi di più sorti;
marroni, con zucchero, e pepe;
cardi con sale, e pepe;
sceleri accomodati;
olivoni con fette di cedro;
cavoli fioriti stuffati, con olio, e sugo di limone, sale, e pepe;
tartuffoli con aranci tagliati;
ostriche con limoni;
prugnoli acconci;
code di gambari grossi;
bianco mangiare fatto con zucchero, e polpa di cappone.
Si levarono finalmente i sodetti bacini; e date salviette bagnate in acqua di fior di cedro per le mani, fù levata la tovaglia, restandovi un tapeto di tela d’argento, sopra del quale furono in un subito rimesse posate profumatissime; con la seguente confettura.
Secondo servigio di credenza
Quattro bacini d’argento dorati, ripieni di variati conditi di tutte le sorti, ritocchi d’oro; nel mezzo di essi un aquila grande di zucchero in piedi coronata, che teneva nel rostro un giglio turchino, e intorno a’ detti bacini stavano pure varie corone di zucchero dorate.
Dodeci fruttiere d’argento dorate, ripiene di variata confettura bianca muschiata, ritocca d’oro, delle quali cose dopo averne goduto le loro altezze a loro gusto, con allegrezza, e benignità indicibile, ne regalorono tutti i cavalieri, e dame, ch’erano presenti.
Ma siami per grazia lecito, che levatomi dalla tavola, venga a narrare tutto ciò, che seguì in questa occasione, trattandosi d’avere servito al duca Francesco, a quel principe grande, la cui immensa benignità hà soggettato il mio cuore a perpetui ossequi; il servire a cui è un seguire il trionfo della maestà; un assistere al trono del valore; un trionfar frà le grazie; e partecipare in copia delle terrene felicità.
Dirò, che oltre la tavola a quattro piatti reali de’ cavalieri, vi furono due tavole di dame, ciascheduna delle quali, fù servita con un piatto reale della stessa qualità, ch’erano quei di Sua Altezza con le medesime frutta, e confetture; oltre che tutte erano regalate d’un servigio raffreddo posto ad oro, con regali d’aquile, gigli, e statue di marzapane dorate.
Che mangiarono le dame d’onore nel medesimo tempo di Sua Altezza che l’altre dame mangiarono alla lor tavola destinata, dopo aver servito a quella delle medesime altezze.
Vi furono otto paggi, che col loro governatore, avanti arrivasse la corte; mangiarono alla tavola per loro preparata, con piatti reali conforme gli altri, con le loro frutta, e confetture.
Che vi furono quattro aiutanti di camera, che mangiarono poi in altra tavola per loro destinata, avanti giugnesse il loro signore, che furono serviti lautamente, essendo tale il sentimento del signor Cornelio, che allora era gentilhuomo della camera segreta di quell’altezza.
Che v’era la guardia de’ cavalli leggieri di Sua Altezza molto numero di staffieri; cacciatori d’ogni sorte; servidori de’ gentilhuomini, che furono tutti serviti con abbondanza di robba, e salvaticine, quali con reiterate voci d’allegrezza, applaudeano alla benignità, e grandezza del loro signore, e alla generosità incomparabile del signor Cornelio.
Che le dame d’onore furono regalate, ciascheduna d’una conchiglia tirata da due cavalli marini, ogni cosa di zucchero, ripiene di confettura, e conditi d’ogni sorte, con bandierola dorata di dafettà con arme di Sua Altezza e della serenissima casa Farnese.
Che l’altre dame, ebbero due canestrelle dorate una sopra l’altra, con invenzione, sollevate, e ripiene di conditi, e confettura. E che i signori cavalieri ebbero ciascheduno di loro il medesimo regalo.
Finito il pranzo; dopo un breve riposo, si scoperse in una sala una scena, con ricchissimi strati, e sedie per li padroni, e varie commodità per gli altri, nella quale dopo esser ogn’uno accommodato fù recitata una ridicolosa comedia dai primi comici di quel tempo; E scappino per una canzonetta d’improviso, cantata in onore delle serenissime case d’Este, e Farnese; fù regalato dalla magnanimità di quell’Altezza di quantità di doble di Spagna.
Arrivarono in tanto dal Lago di Garda, trotte grossissime, tenconi, e carpioni, che non puotero giugnere in tempo del pranzo. Partiva Sua Altezza per la volta di Modana; quando in navazze d’argento le furono presentate, come cosa destinata a servirla, ed ella il tutto benignamente gradì, comandando che la mattina seguente le fossero portate a Modana come si fece.
Era la tavola coperta d’una tovaglia sottilmente piegata, e le posate de’ principi stavano coperte di lavori fatti a forza di piegatura, che rappresentavano l’arme di ciascheduno di essi, tutte contornate d’oro, che riuscivano mirabilmente.
Le altre posate erano ornate con fogliami capricciosi, e sottili, e sopra la tavola stavano due arbori, con loro frutti naturali, tutti di cambraia sottilmente piegata, che venivano a formar l’arma del signor duca di Ceri.
Nel mezzo v’era un arco fiorito di piegatura, con festoncini fatti con artificio mirabile, nel mezzo del quale pendeva un arco di zucchero, che per una parte rappresentava l’arma di esso signor duca, unita a quella della signora principessa sua sposa, e dall’altra mostrava quella del signor principe della Mirandola, ogni cosa posta con oro a proporzione.
Tramezzavano queste pieghe, Amore con arco, freccia, e turcasso, e Imeneo colla face, tutti di zucchero dorati.
Primo servigio di credenza
Aveva ogni posata un servigio di capo di latte, con zucchero, e un altro di fragole di montagna, levate dal vino, medesimamente con zucchero.
Primo servigio di cucina
Piccioni teneri coperti con un brodetto acetoso, con bocconi d’animelle, fegatelli di pollo, uva passa, e cime di petroselli; regalati
con cervellete dorate fritte; tramezzate con paste tedesche in forma di fonghi, ripiene con gelo di cotogni.
Tomaselle grandi fatte con fegato di vitello, pinocchiato fresco, cedro condito minuto, cacio grasso grattugiato, rossi d’uova, cannella, zucchero, pepe, garofani, midolla, e butiro, incorporate tutte le dette cose, involte in rete, cotte in tegame al forno, poste nel mezzo del piatto, con zucchero sopra, regalate con cotogni silopati in zucchero, fette di pane dorato fritto tramezzate da vari uccelletti grassi.
Capirotate fatte con petti di polli d’India, pane di Spagna, cacio grasso, tartuffoli, cotognata, polvere di mostaccioli, midolla, e panna di latte, con brodo grasso di manzo, bollite a fuoco lento, zucchero, e cannella sopra, regalate intorno con animelle di vitello lardate cotte allo spiedo, e fette di limoni.
Paste fine fritte con una fettolina di cedro condito nel mezzo, e zucchero sopra, regalate intorno con fegato di vitello fritto in fette, con sopra, sale, pepe, e aranci spaccati.
Secondo servigio di cucina
Pollastri d’India senz’osso ripieni con sua polpa, uova, formaggio, scorcio di cedro condito minuto, cannella, pepe, midolla di bue, fegatelli delli stessi in bocconi, cotti in tegame con butiro fresco, posti nel piatto, regalati con pere silopate nel zucchero; tramezzati con lavori sfogliati, cotti in forno, e zucchero pesto sopra.
Anitre domestiche stuffate con un bicchiere di malvagia, e zucchero, regalate con capi d’aglio intieri, cotognate, paste tedesche passate per siringa, e fritte, con sale, e pepe sopra.
Piccioni grossi allo spiedo ripieni gentilmente tra carne, e pelle, con crostata di polvere di mostaccioli, regallati con pasticcini piccoli di pasta di marzapane, ripieni di capo di latte, zucchero, e uova.
Lepre sfilata soffritta, in butiro, con punte di petrosello poste in tegame con aceto forte, zucchero, e cannella, bollita a fuoco lento, servita nel mezzo del piatto, con intorno crostini di rognonata di vitello, tramezzate d’ortolani grassi allo spiedo, con zucchero.
Terzo servigio di cucina
Una testa di storione cotta in bianco, servita con sale, pepe, e olio, con petroselli, e limoni spaccati intorno, con altri trè piatti di storione, accommodato come sopra.
Pasticci scoperti ripieni con polpetine di storione, ostriche, prugnoli, tartuffoli, e pinocchi, sollevati nel mezzo del piatto, con uova miscida sotto detti pasticci, che pendevano a guisa di pioggia d’oro;
con intorno quaglie arrostite, tramezzate con fette di mangiar bianco dorato.
Vasi di pasta, con orlo dorato, con dentro storione arrostito, e sopra salsa reale, intorno quattro fagianotti lardati di cedro condito parimente arrostito, tramezzati con cannoncini sfogliati fritti agghiacciati di zucchero, ripieni d’uova miscida.
Torte di mangiar bianco, sotto, e sopra sfogliate, con intorno prugne damaschine condite.
Quarto servigio di cucina
Tortore nelle carte cotte allo spiedo, regalate intorno di porcellette piccole d’acqua dolce, fritte, servite con limoncelli spaccati, e petroselli fritti dorati.
Lampredine piccole fritte in butiro, con paste tedesche fritte, tramezzate di cotogni conditi spaccati.
Insalate in putrida, fatta con erbaggi odorosi, e gentili, tarantello, caviale di storione, inchiove di Genova, pistacchi, e tartuffoli, condite con aceto d’ambra, e olio di Toscana.
Torte di pistacchi, ritocche d’oro, e foglie di lauro dorate.
Secondo servigio di credenza
Ostriche alla graticola.
Tartuffoli, con zuppa.
Prugnoli, con melarancie.
Cavoli fiori tartuffolati.
Bottarga in fette.
Olivoni con fette di cedro.
Uva fresca, con fiori.
Sceleri, e cardi, con pepe.
Pere di più sorti.
Maroni con sale, e pepe.
Cacio parmegiano.
Finocchi in canna, e in grana.
Ogni cosa delle sodette in salviette.
Levate finalmente le frutta, colla prima tovaglia, se nè scoperse un altra piegata a quadretti, dentro de’ quali v’erano con piegature dorate, tutti i trionfi dell’arme de’ principi convitati, arbori di cerri, aquile, leoni, e scacchi dell’arma Pica, ogni cosa contornata d’oro sino a terra, che facea mirabil vista.
Terzo servigio di credenza
Si posero salviette, e posate profumate, con otto bacini due ripieni con ogni sorte di conditi, due di confettura bianca, liscia, muschiata, due di varie cotognate, e paste di Genova, gli altri due con lavori di monache, e diversi fiori di zucchero.
Uscì dopo il pranso la signora principessa sposa con numeroso corteggio di dame della città.
L’illustrissimo senato si compiacque di far correre un palio di tella d’oro, a’ cavalli barbati, in onore delle sodette eccellenze. E da sei cavalieri fù fatto un incontro di lancie improviso, e gustoso, con amplissima licenza a chiunque di mascherarsi per quel giorno; Cose molto gradite da que’ principi, e di contento a tutta la città.
L’illustrissimo senato gli diede il pranzo la mattina a Castel S. Pietro, dove mangiò insieme con monsignore Spinola vicelegato, il padre Virgilio fratello di sua eminenza, i signori conti Alamanno Isolani, e Ercole Bonfioli senatori eletti per accompagnarlo, e servirlo a’ confini, e altri signori al numero di dodici; Onde si fece un servigio a due piatti reali nel seguente modo.
V’erano prima alcuni trionfi di zucchero dorati, l’uno de’ quali rappresentava l’abbondanza, col cornucopia, e spiche alla mano.
L’altro rappresentava la pace con un ramo d’olivo, e ambe alludevano allo stato, in che sua eminenza lasciava la città. Nel mezzo d’esse, v’era la statua fatta al naturale d’esso eminentissimo con una felsina prostrata, che in un bacino dorato le presentava i regni pontificii col motto che dicea augurium felsineum.
Ogni cosa di purissimo zucchero. Era la tavola ripiena de seguenti raffreddi.
Primo servigio di credenza
Torte di cotogni ritocche d’oro.
Zuppe di sugo di limone, e zucchero fredde, in vasi d’argento.
Capo di latte, e fragole, con zucchero.
Lavori di pasta ritocchi d’oro, riportati in banda, con suoi comparti, ripieni di vari frutti silopati.
Melloni rossi, e bianchi con neve.
Fichi mondi freddissimi.
Mangiar bianco in forma di rilievo, coll’arma di esso eminentissimo dorata.
Pasticci in forma di mostri marini, inargentati a squame.
Carpioni carpionati, con limoni intorno.
Sfoglie carpionate grosse regalate, con lavori di cedro, e foglie di lauro dorate.
Olivoni grossi, con limoni in fette.
Moscatello, e lugliatica insieme con neve.
Primo servigio di cucina
Minestra di latte di pinocchio, con panna di latte, rossi d’uova, e zucchero.
Zuppe di latte con uova fresche, sparse con zucchero purgato, regalate con gelo di cotogni.
Pasticci brodosi scoperti, ripieni con latte di storione, tartuffoli, uova di trotta, code di gambari, e pinocchi, e altri debiti ingredienti, regalati intorno con fette di mangiar bianco dorato, tramezzate con rossi d’uova silopate.
Trotta grossa con petroselli, e limoni, intorno coccuzze piccole partite, ripiene con code di gambari, vari frutti, pinocchi, rossi d’uova, cacio parmegiano grattugiato, e altri ingredienti, cotte in tegame con butiro, e agresto; tramezzate con paste fine sfogliate, fritte in butiro.
Secondo servigio di cucina
Bulbari grossi posti all’alemana con butiro, e vino generoso, regalati con lardoni di pane fritto, prima abbeverati in moscato, con latti dello stesso in bocconi: intorno navicelle piccole di pasta reale, ripiene di tartuffoli tramezzate con polpettine di panza di luccio, sopra fette di limoni.
Frittate alla spagnuola, con polpa di cipolle minute, cotte in butiro purgato, e zucchero, miste con rossi d’uova fresche battute, cotte a fuoco di carbone; sollevata detta frittata nel mezzo del piatto, con zucchero sopra, sotto alla quale uscivano alcune porcellette fritte, ch’andavano a posarsi col capo sù l’orlo del piatto, tramezzate con melarancie partite, e paste vote sfogliate.
Tartaruca grande a proporzione del piatto, formata di pasta, ritocca con oro, che sopra il dorso portava un pezzo di storione arrostito, servito con limoni, e intorno foglie di lauro.
Tortelli alla lombarda, con butiro, cannella, cacio parmegiano grattugiato sopra, ripieni di fagiolini teneri ben pesti, misti con uova, cacio, pepe, e polvere di mostacciolo, su l’orlo del piatto, zucchero, e cannella.
Terzo servigio di cucina
Bragiole di luccio grosso, cotte alla graticola, bagnate con olio, e aceto garofanato, poste nel mezzo del piatto; con intorno agresto silopato; tramezzate con paste tedesche fritte, passate per siringhe.
Frittatine d’un uovo, involte a guisa di cannoncini, ripiene con code di gambari battute, cappari di Genova, pistacchi ammaccati, cotognata in filetti, e polvere di mostacciolo, poste in quantità sino al riempimento del piatto, servite sopra con zucchero, e cannella, bollite in butiro lentamente.
Pasticci grandi in forma di lumaca serrata, ripieni con pezzi di meglioramenti, bocconi di storione, tartuffoli, interiori di luccio, code di gambari, pinocchi, e altri dovuti ingredienti, regalato intorno con lumachette piccole di pasta di marzapane in più forme, ripieni con cedrini, e mangiar bianco, tramezzate con tagliolini d’uova, e zucchero.
Torte d’uova alla genovese, sotto, e sopra sfogliate, con zucchero sopra.
Quarto servigio di cucina
Sfoglie grosse fritte, servite con paste tedesche, e limoni.
Pagnotte vote, abbeverate nel latte, ripiene con polpa della stessa pagnotta, panna di latte, polvere di mostacciolo, e bocconi di cotogno condito, serrate le dette pagnotte, poste con butiro in forno, servite col loro lustro di zucchero alla spagnola.
Sei tritoncini di pasta di marzapane a sedere sopra delfini di pasta dorati, quali aveano in ispalla un govio, con diligenza fritto per ciascheduno, e un altro sotto al braccio, tramezzati con limoni, e salvie fritte dorate.
Crostate di visciole, regalate con piramidine di mangiar bianco dorate.
Primo servigio di credenza
Salviette bianche profumate.
Due bacini di ghiaccio ripieni di vari frutti.
Pere di più sorti.
Moscatello, con fiori.
Finocchi mondi.
Marzolini spaccati.
Cacio parmegiano in salviette.
Prugnoli.
Tartuffoli.
Prugne di più sorti.
Lugliatica con neve.
Persici duraci.
Bottarghe, con aranci.
Caviale di storione.
Gambari grossi.
Terzo servigio di credenza
Levata la prima tovaglia, furono posti in tavola sei bacini, due con lavori vari di monache, due di varie cotognate, e altri due con pistacchea, mostaccioli, e cerrini di monache.
Fù ciascheduno regalato, con un piatto di zucchero dorato, ripieno di confettura bianca, e vari conditi, e si diede acqua odorifera alle mani.
Subito dopo il pranzo, riprese il viaggio sua eminenza alla volta d’Imola, servito da’ sodetti signori ambasciadori, e da numerosa nobiltà sino a’ confini, con applauso dovuto a quelle pregiatissime virtù, ch’oltre il merito della regale, e sacra porpora, lo rendono al mondo prodigioso, e ammirabile.
Era la tavola, oltre i sottilissimi copertori, e fogliami, ornata nel seguente modo.
Primo servigio di credenza
Si ergeva da un capo della tavola un trionfo di sottilissima piega, che rappresentava un fioritissimo giardino, in cui si vedeva Armida, che in aspetto dolente si lacerava i capegli, con Rinaldo, e compagni, che stavano in atto di partire.
Dall’altro capo stava collocato un trionfo dello stesso, che rappresentava un verde prato, con selvetta di vari arbori intorno, e nel mezzo un arbore degli altri maggiore, che nell’orridezza del tronco, mostrava l’aspetto d’un briareo, con numerose braccia, che aveano impugnato, e spade, e scudi; al piede di esso stava Rinaldo col brando in atto di ferire. Lavori artificiosissimi, e maravigliosi.
Nel mezzo della tavola, compariva un trionfo tutto di zucchero contornato d’oro, che rappresentava la Giustizia, la Pietà, e il Valore, che sosteneano ciascheduno con una mano in alto una grande aquila inargentata, e nel piedestallo di detto trionfo si leggevano in lettere d’oro le seguenti parole di quel poeta famoso.
E cosi sia che vole
L’aquile estense oltre le vie del sole.
Avea ciascheduno un piatto coperto, con capo di latte, e zucchero
Primo servigio di cucina
Pasticcini brodosi di pasta reale, ripieni con bocconi d’animelle, tartuffoli, pinocchi, midolla, fegatelli di pollo, con sua speziaria, posti in un piatto mezzano, con un copertoio sopra di pasta di marzapane fatto a fogliami, disegnato con oro, sollevato nel mezzo del piatto sopra code di leoncini, che venivano con la parte d’avanti, a posarsi sù l’orlo del piatto, tramezzati con piccioni grossi, ripieni gentilmente trà carne, e pelle, cotti in brodo grasso, con cavoli fiori, fette di persciutto, e tartuffoli.
Un lavoro di pasta a guisa d’una gran sottocoppa, con piede alto, fatto con variati lavori dorati, posto nel mezzo del piatto, ripieno con quaglie grasse arrostite, tramezzate con uova miscida, e intorno al piatto, pollastrotti teneri aperti nel petto, e cavatene l’ossa, ripieni gentilmente, cotti in tegame con butiro, zucchero, e agresto, insproccati con pinocchi lavati in acqua rosa, tramezzati con polpettoni fatti di polpa di vitello, uova, cacio, pistacchi, fettine di cedro, erbette odorose, pepe, noce moscata, e cannella, con poco sale, quali mostravano nel mezzo animelle intiere di vitello.
Capponi grossi senz’osso, ripieni con le stesse polpe, accompagnati da’ gentili ingredienti, posti con ordine nel piatto, e nel mezzo di essi un cavollo fiore intiero, cotto in brodo grasso, regalato con cipolle ripiene d’uova, cacio, zuccata condita in fette, midolla, panna di latte, zucchero, pepe, e cannella, cotte in tegame, con brodo grasso, tramezzate con navicelle di pasta di marzapane, ripiene con cotogni conditi.
Aquilette di pasta reale, rapportate in banda ritocche d’oro, e nel mezzo di ciascheduna, una tortora stuffata, con sopra sapore d’agro di cedro, sollevate nel mezzo del piatto, con intorno figure di mangiar bianco, tramezzate con grannelli d’agnello, e fette di limoni.
Secondo servigio di cucina
Un lavoro di pasta reale in forma di rose con vari comparti, ripieni di vari sapori, alcuni fatti con cervelletti di vitello, rossi d’uova, panna di latte, e zucchero, parte di brugne damaschine, e convenienti aromati, altri con gelo di cotogni, altri in fine con finocchi, basilico, mostaccioli in polvere, e sugo d’aranci; sollevato ne mezzo del piatto, con intorno gigli di pasta di marzapane rapportati in banda, ripieni con latte di storione, fegato dello stesso, ostriche, tartuffoli, cappari di Genova, pinocchi con due speziarie adattate, tramezzate con figure di gelatina di vari colori.
Trotta grossa in bianco, in navicelle fatte con lavori di pasta dorati, olio di Toscana sopra, sugo di limone, e pepe, regalate intorno di corone di cedro lavorate, ripiene con tartuffoli, e cappari, tramezzate con fronde di petrosello verde ritocco d’oro.
Balene fatte di pasta, grandi a proporzione del piatto, con squame inargentate, che portavano sul dorso uno storione cotto in bianco, con limoni da sugo spaccati intorno, e vari lavori di cedro.
Insalate in putrida, che mostravano nel mezzo, sopra d’una conca marina, Venere, con Amore, ogni cosa di zucchero dorato, solevata sopra la coda di quattro delfini, intagliati di cedro, con teste di cacio parmegiano dorate, circondata da varie erbette odorose, bottarghe in fette sottili, inchiove, olive senz’osso, caviale di Lorèo, tartuffoli grossi in fette, radiche di più sorti, granelli di melagrani, e altri infiniti ingredienti, condite con olio di Toscana, sale, e aceto d’ambra.
Terzo servigio di cucina
Fagiani allo spiedo, lardati gentilmente con cedro condito, involti nelle carte, con fette larghe, e sottili di lardo di porco, con ale, teste, e code di zucchero dorate, regalate intorno con pasticcini di pasta di marzapane alla genovese, ripieni di bianco mangiare, rossi d’uova, e zucchero, coperte con castagnette fatte di zucchero muschiate, e dorate.
Torrioni di pasta reale, con suoi merli intorno, armati alla cima di cannoncini di pasta sfogliata, ripieni d’uova miscida, con un recinto intorno di pasta di marzapane, e vari baloardini piccoli, posto il tutto con oro, ogn’uno de’ quali avea una starna nel mezzo lardata minutamente, e arrostita, tramezzati con altri cannoncini di pasta reale, ripieni di bianco mangiare, e intorno in tutti i vacui, uccelletti grossi con lavori di limone, coperto il fondo del piatto d’uova miscida.
Ortolani grassi allo spiedo, cotti diligentemente, regalati con biscotti alla savoiarda, tramezzati con paste fine sfogliate, e fritte in butiro, ripiene con cedro condito, cotognata, e rossi d’uova, con un poco d’acqua di fior di cedro.
Torte di polpe di vitello, prima arrostite, piccate minutamente, accompagnate con rossi d’uova, midolla di bue, cedro condito in fette, cotognata in filetti, e capo di latte, fatte di pasta frolla con butiro, e zucchero, servite calde, con un altro copertoio, fatto di cordoncini di pasta di marzapane, con lavori intrecciati d’aquile, fatte di zucchero il tutto dorato.
Quarto servigio di cucina
Varoli grossi cotti in bianco con olio, sale, e pepe, accommodati in un batello fatto di pasta reale, contornato d’oro, acompagnato con lavori di limone, intorno granci marini di pasta di marzapane, ripieni con pistacchi macerati in acqua rosa, e zucchero, tramezzati con ostriche alla graticola, e tartuffoli insieme.
Carpioni fritti carpionati, con fette di cedro intorno, tramezzati con cime di cedro condito dorate.
Tritoni di pasta inargentati a squame, con lumache marine fatte di zucchero alla bocca, in atto di sonare, posti a sedere intorno d’una conca marina di pasta reale segnata con oro, nel mezzo della quale, stava collocato un pezzo grande di storione cotto allo spiedo, con salsa sopra reale, intorno sarda di lago alla graticola, tramezzata di vari lavori di cedro, e limoni spaccati.
Torte di conditi di sopra marzapanate, con aquile di zucchero nel mezzo, regalate con tagliolini di pasta di zucchero muschiata.
Secondo servigio di credenza
Salviette profumate.
Ostriche alla graticola.
Tartuffoli con zuppa sotto.
Cavoli fiori tartuffolati.
Finocchi mondi.
Finocchi in grana.
Sceleri con sale, e pepe.
Cardi col medesimo.
Crostini di caviale di storione.
Marzolini di Firenze.
Cacio parmegiano.
Persici bianchi, e rossi.
Azaruoli, con vari fiori.
Maroni mondi.
Ogni cosa in salviette.
Terzo servigio di credenza
Quattro camelli fatti di zucchero, e amido, con some d’ogni sorte di conditi, prostratti in piatti pur di zucchero, ripieni con fiori dello stesso, fatti al naturale, il tutto con oro.
Otto piatti reali di confettura bianca, liscia, muschiata, cotognate di varie sorti, e lavori gentilissimi di monache.
Si diede acqua alle mani con salviette bagnate in acqua di fior di gelsomini di Catalogna, elevate tutte le cose, cantò la sittimia musica famosissima nell’arpa, con infinita grazia il lamento d’Arriana.
Erano nel salone solito de’ signori Anziani compartiti quattro cori di musica di voci, e di stromenti; tanto eccellenti, che molto bene spiccava, oltre la magnificenza di quell’eccelso maestrato, quanto importi il mantenere, e provigionare quel provido senato le scuole dell’una, e dell’altra professione, dalle quali sono usciti, e escono di continuo huomini d’infinita estimazione, che sono stati, e sono richiesti dai primi potentati d’Europa, e da essi in premio della loro virtù beneficati. Si facevano, dico, udire questi con accenti, e suoni tanto soavi, che svegliavano ne’ cuori di tutti allegrezza, e contento; quando comparvero quattro scalchi, che data acqua odorifera alle mani, assegnarono a ciascheduno i posti conferme l’usata anzianità, e si videro da’ capi della tavola tanto de’ signori anziani, quanto de’ signori Collegi, archi altissimi, fabbricati di sottilissima piega, da’ quali pendevano per ogni banda festoncini di frutti, e fiori fatti di zucchero, e nel mezzo di esse, due statue di zucchero dorate, una delle quali rappresentava la Giustizia, l’altra la Pietà, e ciascheduna sostenea con una mano arme della Libertà, pur di zucchero dorate; e ne seguiva l’ordine degli infrascritti raffreddi, quali benché fossero di magro, mostravano tutti di grasso.
Primo servigio di credenza
Torte di sopra marzapanate, con arme della città nel mezzo.
Mangiar bianco in figure, tocco d’oro, fatto con latte di mandorle.
Butiro passato con zucchero artificiato, con latte, e altri ingredienti.
Capo di latte fatto con latte di pinocchio, e zucchero.
Gelatina di vari colori, fatta con vari pesci.
Presciutto in fette, regalato di vari fiori, fatto con pasta di marzapane.
Salame in fette, servito con foglie di lauro dorate, fatto dello stesso.
Pasticci in forma di leoni dorati, regalati con fiori diversi.
Mostaccioli in salviette, tramezzati con paste di Genova.
Olivoni acconci, con cedro in fette.
Primo servigio di cucina
Latti, e fegati di storione fritti gentilmente, serviti con limoni, e petrosello fritto dorato.
Miglioramenti grossi allo spiede, serviti con melarancie, e paste vote, fritte con zucchero sopra.
Pasticci brodosi di bragiolette di storione, ostriche, tartuffoli, e code di gambari.
Chieppe grosse in bianco, con olio, sale, pepe, e limoni.
Secondo servigio di cucina
Bulbari grossissimi, cotti nel forno, con sopra un sapore acetoso, regalato con fettoni di pane fritto, cappari di Genova, e pinocchi.
Lavori di pasta in forma di fortezze tocche d’oro, ripiene con polpettine di storione; code di gambari, ostriche, tartuffoli, pinocchi, capparini di Genova, cardi in bocconi, regalati intorno con paste sfogliate, fatte con olio di mandorle dolci, ripiene con fette d’aranci conditi.
Lucci grossissimi, in navazzette di pasta, lardati con inchiove, e tarantello, cotti allo spiede, con sopra salsa reale; regalati con fette di limoni; tramezzati con latte di bulbaro fritti gentilmente, e fette di tarantello.
Sapore bianco fatto con pinocchi, e cantucci di Siena bagnati in sugo di limone, e zucchero, un piatto per ciascheduno.
Terzo servigio di cucina
Varoli grossi cotti in bianco, serviti sopra salviette candide, con petrosello dorato.
Tenconi di lago rovesci alla graticola, ripieni gentilmente, regalati con melarancie spaccate, pinocchi, e cappari di Genova, e tartuffoli.
Pezzi di storione arrostiti, con sopra salsa reale, serviti in lavori di pasta, in forma di tegami dorati, regalati intorno con limoni, e salvie fritte.
Castagnette di pasta fritte in olio di mandorle dolci, ripiene di marzapane, e conditi, poste nel mezzo del piatto; con intorno govi d’una libra, fritti, tramezzati con altre paste, e cannoncini, ma voti.
Quarto servigio di cucina
Sfoglie grosse fritte, regalate con limoni in fette; tramezzate con tagliolini di pasta fritti, e di vari colori.
Insalate regalate, compite d’ogni proporzionato ingrediente.
Figure fatte di pasta, che rappresentavano pescatori, con una rete fatta di candido cordoncino di seta; nella quale, due per piatto, sostenevano storioncini piccoli cotti in bianco, regalati con calamaretti piccoli fritti, code di gambari, tartuffoli, e cappari di Genova.
Torte di conditi, fatte con olio di mandorle dolci, regalati con piccoli pasticcini di pasta di marzapane, con dentro aranci conditi in pezzetti.
Secondo servigio di credenza
Pere di più sorte.
Finocchi cardati.
Olivoni con cedro.
Marroni in salviette.
Sceleri, e cardi, con sale, e pepe.
Uva fresca.
Ostriche alla graticola.
Pistacchi lavati in acqua rosa.
Pinocchi con zucchero.
Tartuffoli, con sotto zuppa.
Caviale di Ferrara.
Prugnoli, e cavoli fiori tartuffolati.
Ogni cosa con ordine, in piatti regalatissimi.
Levato in fine ogni cosa; si diede acqua odorifera alle mani; Si levò la prima tovaglia; furono poste nuove posate profumate di fiori, con la seguente confettura.
Terzo servigio di credenza
Galee fatte di zucchero, ritocche d’oro; piene di vari sorti di conditi, con dodeci batelli per ciascheduna pur di zucchero, carichi di varia confettura, cotognate, e lavori di monache.
Servigio a due piatti reali
Oltre la quantità de’ vasellamenti d’argento bianchi, e dorati, le sottilissime pieghe, gli artificiosi fogliami, e capricciosi cristalli, ch’ornavano le sontuose credenze, e bottiglierie.
Comparirono sù la tavola due archi fioriti di cambraia; sotto l’uno de’ quali, si vedea Giove portato dall’aquila in aria, che fulminava i giganti di Flegra, tutto di maravigliosa piegatura.
Sotto dell’altro, stava Ercole, che sbranava il leone, con un paesetto, e arbori pure di piega, che reggevano poma d’oro, e era la tavola compita co’ seguenti raffreddi.
Primo servigio di credenza
Torte inquartate di vari conditi, con una statuetta di zucchero, nel mezzo ritocca d’oro.
Presciutti di porco intieri, cotti nel vino, posti poscia nel forno, con ghiaccio fatto di zucchero, regalati con vari fiori di zucchero dorati, sollevati ne’ piatti da quattro figure di pasta di marzapane, che sembravano fachini, coloriti al naturale.
Un servigio per ciascuno di fragole lavate di generoso vino agghiacciato, con zucchero sopra, e un altro servigio di capo di latte freddo, con zucchero.
Lavori di pasta in forma di camelli ritocchi d’oro, con fagiani trapunti di cannella confetta dorata, che facevano soma, e un moretto di pasta di marzapane, quale avendo in mano un nastro di seta, legato al collo di detti camelli, serviva di guida.
Pasticci in forma di porchette, segnate con oro a peli, con una catena
al collo di zucchero dorata, con sotto, e intorno uova miscida.
Olivoni grossissimi con fette di cedro.
Una zuppa per ciascheduno, fatta con sugo di limone, acqua di fior di cedro, e zucchero freddissima, in tazzette di cristallo legato in oro.
Primo servigio di cucina
Animelle di vitello allo spiede sottilmente lardate, involte in uova miscida, regalate intorno con rondoncini teneri arrostiti, con sotto fette di limoni, tramezzati di cannoncini sfogliati, fioriti di zucchero, ripieni di bianco mangiare, e fette d’aranci conditi, con sopra un copertoio traforato di zucchero, disegnato con oro.
Capponi in bianco, coperti con cavoli fiori, e fette di presciutto di porco, regalati intorno con fogliami in banda di pasta reale, ripieni con gelo di cotogni, tramezzati con pasticcietti di pasta di marzapane, ripieni di tartuffoli, con suoi coperchietti di zucchero dorati.
Lavori di pasta in forma d’una cassetta, disegnata con oro, con una testa nel mezzo di vitello senz’osso, ripiena, regalata intorno con altre cassette più picciole con piccioni grossi, il tutto coperto con lattughe ripiene, presciutto sfilato, salsiccia fina, e cardi tagliati.
Bianco mangiare gettato in fortezze, ritocche d’oro, regalate intorno con figurine di zucchero armate, ritocche d’oro, e argento.
Secondo servigio di cucina
Navicelle di pasta dorate ripiene di tortore arrostite, con sopra un sapore fatto con agro di cedro, rossi d’uova, e zucchero, regalate intorno con lavori di pasta reale, fatti a conchiglie, cariche di pistacchi freschi, macerati in acqua di fior di cedro, tramezzate con fette di mangiar bianco fritto, e dorato.
Vasi di pasta, due per piatto, uniti lavorati con oro, entro uno de’ quali erano pollastrotti fagianati, con limoni intorno; nell’altro un pezzo di storione in bianco, con melarancie, intorno l’orlo del piatto, e uova miscida.
In altri vasi simili, un condimento in forma di pasticcio, con animelle di vitello, bragiolette dello stesso, fondi di carciofi, pinocchi, fegatelli di pollo, tartuffoli, pezzi di cedro condito, e altri ingredienti. Nell’altro vaso fegato, e latti di storione, con sale, pepe, e limoni.
In altri vasi simili, fagiani arrostiti sottilmente lardati con cocuzza condita, posti allo spiede nelle carte, con fette sottili di lardo di porco, e nell’altro vaso pezzi di storione allo spiede, con salsa reale; intorno navicelle piccole di pasta, ripiene di cavoli fiori, tramezzate con altre simili ripieni di tartuffoli.
Terzo servigio di cucina
Navazzette d’argento, con uno storione intiero, condito, la metà in bianco, e l’altra metà arrostita; la parte in bianco, con olio, pepe, e limoni; l’altra con paste tedesche, fascie di cedro, e salsa reale, regalato intorno al piatto di pasticcietti ripieni d’ostriche, coperti con lavori di zucchero in forma di cappe dorate.
Porchette di latte allo spiede, ripiene, coperte d’ortolani arrostiti, con fette di cedro, e vari lavori del medesimo regalati intorno al piatto di rosette di pasta reale, rapportate in banda, ripiene di ginestrata di vari colori, mangiar bianco, cotognate, e cedro condito grattugiato.
Crostate con rossi d’uova, zucchero, capolatte, e polvere di mostacciolo, con un copertoio di pasta frolla, che andava all’orlo del piatto, sopra cannoncini ripieni con uova miscida, con altri cannoncini ripieni del medesimo, che uscivano dal copertoio di sopra, fatti con altezza, e proporzione di esso, ogni cosa dorato, con ghiaccio, zucchero, e acqua muschiata.
Un’aguglia, e una colonna grande di ghiaccio.
Quarto servigio di cucina
Pollastrotti d’India lardati in minuto, regalati con paste tedesche, passate per siringa, tramezzati con lavori in banda, fatti di zucchero, ripieni di paste di Genova grattugiate.
Insalate reali, nel cui mezzo si vedea un tempio, sollevato sopra cinque gradi; il primo de’ quali era di pistacchiata segnata d’oro; il secondo di cocuzzata di Genova; il terzo di pasta di persici; il quarto arabescato con fili di cedro condito; il quinto di pasta di zucchero con vari fiori d’oro; similmente di zucchero era il pavimento, dove s’alzavano, quattro colonne di lattuga condita, sopra base di cedro; e di zucchero pure erano gli archi, e la volta del tempio, ch’andavano a cadere sopra capitelli di pasta di Genova, fatti con molta delicatezza. Sotto a detto tempio stava un Nettuno sedente sopra una conchiglia dorata; alla soglia quattro sirene; e nel piatto alcuni tritoni, e mostri marini; tutti di vari conditi contesti, che trà la varietà dell’odorose erbette, e radiche cotte aggiustate con molto artificio, mostravano d’applaudere al loro re, e sollazzarsi nel mare. Erano intorno l’orlo del piatto alcuni pescatori di zucchero, che presentavano vari ordigni di pesca, il tutto condito con olio purissimo di Toscana, e aceto di fior di cedro.
Fortezze di pasta, con oro, ripiene con tordi allo spiede, cappari di Genova, pinocchi lavati in acqua rosa, e zucchero sopra; intorno aranci conditi.
Satiri di pasta dorati, che a due portavano una barella carica di vari uccelletti grassi arrostiti, regallati con fette di cedro condito, tramezzati con limoni spaccati, e nel fondo del piatto odoratissimi fiori.
Torte di persici, e conditi coperte di tagliolini di zucchero muschiati.
Secondo servigio di credenza
Salviette candide profumate una per signore, ripiene di fiori di cedro.
Aguglie di ghiaccio altissime, ripiene di frutti d’ogni sorte trasparenti.
Vasi di ghiaccio grandi ripieni di vari frutti.
Quattro canestrelle conteste di fiori naturali; con altra varietà di frutti brinati di neve. Cassette di pasta reale, portate in banda, fatte con vari comparti, ripiene con frutti silopati nel zucchero freddissimi.
Marzolini, e cacio parmegiano in salviette, ritocche d’oro.
Cialdoncini, con neve di latte, e zucchero freddissima, mandorle, finocchi, gioncate, crostate di visciole, con sotto foglie di lauro dorate.
Qui fù data l’acqua odorifera alle mani, e levata in un subito la tovaglia, ne rimase un altra con trionfi dell’arme degli eminentissimi convitati disegnati con oro, dove rimesse altre posate con salviette profumatissime, ne seguì l’ordine infrascritto di confettura.
Terzo servigio di credenza
Quattro pastori di pasta di marzapane miniati con oro, che in alto reggevano una canestrella di zucchero, sopra della quale riposava una porchetta medesimamente di zucchero, regalata con diversi fiori.
Quattro ninfe con cembali in mano, il tutto di zucchero, che formavano un ballo intorno ad un'altra porchetta simile, con ghirlandette di fiori al collo, ogni cosa ritocca d’oro.
Quattro canestrelle di zucchero traforate, disegnate con oro, ripiene di varietà di frutti conditi asciutti dorati.
Quattro simili con paste, e prugne di Genova.
Dodeci vasi d’argento di variata confettura bianca, ritocca d’oro, muschiata.
Poste le dette confetture s’udirono da due parti sinfonie di vari stromenti, e dopo soavissime voci, che diedero con i loro vari, e maravigliosi concerti molto gradito trattenimento, sin tanto, che fù sua eminenza avisata esser in pronto la festa, che fecero fare i signori Anziani in piazza, molto artificiosa, e di generosissima spesa.
Primo servigio di credenza
Era la tavola ripiena di vari raffreddi, nel mezzo de’ quali erano trè trionfi, nel modo seguente.
Amore da una parte della tavola, con arco, e freccia alla mano, che premea co’ piedi, armi, scettri, e corone, ogni cosa di zucchero dorato.
Imeneo dall’altra, fatto pure di zucchero, con la face in mano accesa, che spirava un fummo odoroso.
Nel mezzo della tavola una Venere dello stesso, che accarezzava con la mano un leone, e le trè Grazie, che lo adornavano di fiori, il tutto contornato d’oro, fatto con arte maravigliosa.
Seguivano gl’infrascritti raffreddi
Mangiar bianco gettato in forma di mezzo rilevo, con zuccata condita intorno.
Pavoni sollevati in piedi sopra mortelle dorate, con la coda aperta, e ali sue naturali, posti con nastri colorati, e vari tremolanti d’oro, e d’argento.
Crostate di pere carravelle, regalate di cotogni conditi in fette.
Uva fresca con fiori.
Olivoni acconci con sugo di limone, è fette di cedro intorno, tramezzati con fiori conditi dello stesso.
Capponi in bianco con zuppa sotto, e sopra, di cantuchi di Pisa fatta in moscato con zucchero.
Salame in fette, con fronde di lauro dorate intorno tramezzate con fiori odorosi.
Pomi d’Adamo conditi, steccati di cannelloni confetti, e noci moscate condite asciutte, in salviette.
Primo servigio di cucina
Tomaselle grosse, sollevate nel mezzo del bacino, fatte con fegato di porco, e altri suoi ingredienti, circondate intorno da pasticcini sfogliati, con un copertorino di pasta reale per ciascheduno, ripieni d’animelle, fegatelli di capponi, tartuffoli, pinocchi, e suoi aromati; tramezzate con quaglie grasse arrostite, accommodate sopra fette di limone; regalate intorno, con navicelle di pasta di marzapane, ripiene d’uova miscida, e conditi in fette. In vari luoghi del bacino, erano pezzi di mangiar bianco, il tutto coperto con un intaglio di pasta, fatto a fogliami con zucchero sopra, e polvere bianca di Cipro.
Vasi di pasta reale dorati sollevati nel mezzo del bacino, con dentro una testa di vitello senz’osso ripiena, coperta con cavoli fiori, intorno ad essa quattro capponi in bianco, regalati con agliolini di pasta sottile, ripieni con petti di cappone, midolla, uva passa, cacio parmegiano grattugiatto, uova, pepe, e cannella, tramezzati con tordi prima cotti allo spiedo, poscia bolliti con fettine di presciutto, e lattughe ripiene, coperti delle medesime cose, tramezzati con salsicciotti alla milanese.
Secondo servigio di cucina
Nel mezzo de’ bacini, latti di vitello a foggia di montagna, cotti allo spiedo lardati, con salsa sopra reale, intorno ad essi, tortore stuffate in buona malvagia, poco strutto di porco, zucchero, e speziaria, coperte con fegatelli di pollo lardati, e insteccati allo spiedo, con sopra sale, e pepe, sottilmente ammaccato, ed intorno paste tedesche fritte, tramezzate di bianco mangiare parimente fritto, ma prima imboracchiato con cacio, e uova battute, e in vari luoghi, crostini di rognonata di vitello, con lavori diversi di cedro.
Pasticci grandi all’inglese, ripieni con vari, e nobili ingredienti, con ghiaccio di zucchero alla spagnola, intorno ad esso molti ortolani grassi arrostiti, regalati, con filate d’uova miscida.
Terzo servigio di cucina
Nel mezzo de’ bacini, starne lardate minutamente, cotte allo spiedo, regalate con fogliami di pasta reale rapportati in banda, parte ripieni di mangiar bianco, e parte di gelo di cotogni, tramezzate, con montagnete di granelletti d’agnello, paste fritte, e in vari luoghi bragiolette di vitello lardate, cotte in butiro, con poco sugo di limone, e suoi aromati, insieme con lavori di cedro.
Lavori della grandezza d’un piatto da cappone fatti di pasta, con lepre sfilata, indi soffrita in butiro, poi sottestata in un tegame col medesimo butiro, zucchero, e aceto garofanato, sollevati nel mezzo del piatto con un copertoio sopra tirato a gelosia, fatto di pasta di marzapane dorato, intorno ad essi piccioni grossi tortorati, tramezzati con pasticcini di pasta reale, ripieni di capo di latte, con zucchero; vari lavori di limoni intorno, e paste fritte sfogliate.
Quarto servigio di cucina
Fagiani arrostiti, posti nel mezzo del bacino, con sue ale, code, e teste naturali rimesse con oro, e vari fiori, intorno ad essi, pagnottine piccole scrostate vote, abeverate nel latte, ripiene con polpa di cappone, bocconcini d’animelle, polpa della stessa pagnotta, rossi d’uova, cedro condito in fette, zucchero, e panna di latte, cotti nel forno in butiro, con ghiaccio di zucchero sopra, tramezzate con biscotti reali, ed intorno alle medesime acconcie conchiglie fatte di pasta, ritocche d’oro per di fuori, ripiene d’ostriche cotte alla graticola, miste con tartuffoli, e cappari di Genova.
Torte d’uova alla genovese marzapanate di sopra, e di sotto sfogliate, tirate in lunghezza del bacino coperte con tagliolini di pasta di zucchero, muschiati, ritocchi d’oro, e prugne di Genova conditi.
Secondo servigio di credenza
Cacio parmegiano.
Marzolini di Firenze.
Finocchi cardati.
Maroni caldi.
Pere caroelle.
Olivoni acconci.
Cardi con sale, e pepe.
Sceleri col medesimo.
Uva fresca con fiori.
Ogni cosa con salviette sotto.
Fù data in fine acqua odorosa alle mani, e levata subito la prima tovaglia, ne rimase un altra, tutta lavorata con oro a fogliami, dentro de’ quali si vedeano intrecciate l’armi de’ signori sposi, e rimesse altre posate, in un medesimo tempo furono posti sei bacini, ogn’uno de’ quali era ripieno, come segue.
Nel mezzo v’era quantità di conditi, con intorno diverse sorti di
confettura bianca, circondata da vasi di cotognate, tramezzate con paste di Genova dorate.
Si posero insieme dieci piatti, che tramezzavano i detti bacini con varie sorti di lavori di monache, sopra i quali erano fiori di seta, e di talco, con guanti di concia d’ambra per ciascheduno.
Sarà forsi curiosità il sapere, che sua maestà havendo voluto nel suo viaggio tenersi incognita, volle sedere nel terzo luogo, concedendo il suo ad uno dei più qualificati che seco haveva.
Primo servitio freddo
Pasticci in forma di scudo, con corone reali à capo, e festoni intorno, agghiacciati di zuccaro, in mezo de’ quali era un’arme del rè di Polonia alta un palmo, di pasta di marzapane, con stecco dorato.
Un re à cavallo, con quattro aquile intorno, e suo paggio
à canto, con bacchettine in mano, al primo piatto.
Un Giove, con una saetta in mano, al secondo piatto.
Un re à cavallo, con suo bastone reale in mano, al terzo piatto, di bellissime piegature, di salviette tutti.
Una colonna di gelo, di colore d’ambra, con ucelletti, e pesciolini vivi dentro, con suo piedistallo sotto, e capitello in cima, con una statuetta sopra di zuccaro.
Al secondo piatto in mezo alla tavola, una machina di quattro colonne di gelatina di varii colori, sopra le quali posava una cuppoletta dell’istessa gelatina, con ucelletti, e pesci vivi; e trà una colonna, e l’altra, era una statuetta di pasta di marzapane, profilata d’oro.
Al terzo piatto, un’altra colonna di gelatina, simile alla prima.
Sommate agghiacciate, combattute, quella del primo piatto da due leoni, fatti di pasta di marzapane, in atto di volerla divorare, con bellissime forze, e zampe alzate, profilati di oro.
Sommata del secondo piatto, combattuta da due orsi, medesimamente in atto di volerla divorare, di pasta di marzapane.
Sommata per il terzo piatto, simile alla prima, in piatti reali, con il fondo, fatto con una tavoletta, coperta dell’istessa pasta reale, e le sommate bene agghiacciate.
Bianco magnare in stampa di mezo rilevo, con mascheroni intorno di gelatina, tramezati di bastoncini di pasta reale, in faccia de’ quali erano l’arme de’ prencipi convitati, che sostentavano un copertoro à gelosia, fatto di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Ova misside, servite sopra una cucuzza grossa condita, steccata prima di stecchi di cannella, con fette di pane di Spagna intorno, coperte delle medesime ova misside, tramezate di rosette di pistacchiata, con una corona di zuccaro intorno, tocca d’oro.
Galli d’India arrosto, poi lardati di lardelli di cedro condito,
con ale, coda, e collo di pasta di marzapane, tocche d’oro, e argento.
Crostate di mel’appie, siroppate, di cotognata, e fette di cucuzzata, con lustro sopra, à modo di marzapane; servite con una coroncina di zuccaro sopra, in mezo della quale era un pomo d’Adamo, con una statuetta di zuccaro di gettito in cima, con una corona di zuccaro cannellato intorno, tocca d’oro, e d’argento.
Un carro di pasta di zuccaro, tirato da due idre, fatte della medesima pasta, con un re con bastone reale sopra, al primo piatto; le tre gratie, abbracciate insieme, di zuccaro, alte due palmi, e mezo; con armi in mano del rè, al secondo piatto.
Un carro tirato da quattro palombe bianche, di pasta di zuccaro, col suo cocchiero della medesima pasta, con le redine in mano, di fettuccie d’argento, carico di biscotti reali.
Salami agghiacciati di zuccaro, tempestati di fiori di zuccaro diversi; serviti con una corona imperiale sopra, sostentata da quattro angeletti, fatti di pasta di marzapane, con le mani alzate.
Capponi salpimentati, lardati di lardelli di cotognate intorno, con ale, code, e colli, fatti di pasta di zuccaro, profilati d’oro.
Trionfi di butiro
Un cavallo, in atto di correre, e un leone, che li mordeva la gamba manca.
Una statua di butiro, che rappresentava Orfeo con la lira in mano, con diversi animaletti intorno, del medesimo butiro.
Due leoni in atto di fare alla lotta, per il terzo piatto.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, cotti in vino moscatello, avvolti nelle salviette spolverizate di polvere di mostacciuoli, e spetierie communi, lardati nel petto di fette di lardo, con stecchi di cannella, serviti con biscotti papalini sotto, rifatti, e inzuppati nel moscatello, spolverizati di zuccaro, e cannella, con medolla ben cotta sopra, e bocconi di presciutto, e d’animelle arrosto, poi stufate con almivere, fatto con moscatello, buttato poi sopra li biscotti.
Pasticci di vitella intieri, con suoi soliti lardoni, e spetierie, e quattro fette di sommata sopra, in forma di coscini, agghiacciati di zuccaro, con un fiore per cantone, di zuccaro, tocco d’oro.
Tordi arrosto, tramezati di fette di salciccia di Lucca, servite sopra fette di pane dorato, con salsa reale sopra.
Piccioni ripieni trà carne, e pelle di bocconi d’animelle, cervella di vitella, medolla, formaggio grattato, fegatelli delli medesimi piccioni, posti tutti insieme, cotti in forno, dorati con rossi d’ova; serviti in tartarette, fatte di pasta di marzapane in forma di stelle, che in ogni raggio stava un piccione, con coroncine di zuccaro intorno, tocche d’oro.
Piatti reali, di rape grosse ripiene, monde che furono, si cavarono di sopra dove erano le frondi, facendole alessare, che erano meze cotte, ò poco più; poi si fecero scolare benissimo, mettendovi dentro butiro, formaggio parmigiano grattato, e in ogni rapa si mise dentro due pulcini, bolliti prima, con fette di sommata, di presciutto, spetierie solite, herbette odorifere, poco di zafferano, con un poco di queste cose sudette anco dentro la rapa, unte poi bene di butiro, spolverizate di fuori di zuccaro, e cannella; messe in una tiella, unta di butiro, poste in forno à finire di cuocere, serrando la rapa con il suo coperchio, e poiché furono rosolate, e cotte, si servirono in piatti reali,
con latte, e ova sbattute, zuccaro, cannella, e butiro; e rimesse in forno à quagliare, servite con coperchini di rape crude, che vi erano le sue frondi, messoli in cambio di quelli, che erano cotti, con zuccaro, e cannella sopra, fettoline di provature fresche in forma di lardoni, fritte, infarinate con polvere di mostacciuoli, intorno.
Animelle di vitella arrosto, lardate, poi stufate con salsa bastarda; servite con tomaselle, tramezate di pane fritto, in forma di lardoni.
Minestrina di piccioni spolpati, pelle, fegatelli, e codironi delli stessi piccioni, herbette odorifere, fettoline di presciutto, creste, e granelli di polli, medolla di vaccina, sugo di salame pisto, stemperato con sugo di limone, e brodettino di rossi d’ova fresche, con fette di pane sotto, e fettoline di salame fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli intorno, un piatto per signore.
Secondo servitio
Vitella bollita in piatti reali, con fiori, e herbette intorno.
Presciutti di montagna ben cotti, con la cotica accartocciata, con un festone intorno di pasta di sfoglio, e fiori sopra.
Zuppe reali, fatte con fette di pane papalino, pillottate prima di butiro, con medolla di vaccina ben cotta sopra, distesa à più ordini, con petto, e pelle di cappone, fettoline di provature fresche, fritte nel butiro, infarinate in polvere di mostacciuoli, salame, e parmigiano grattato, e fettoline d’animelle fritte nel butiro, con fette di provature sopra, coperte di capi di latte, messe in forno; servite con pasticcietti alla genovese intorno, con un copertoro à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro, sopra.
Starne arrosto, servite con pasta di siringa sotto, e intorno un rosone di pasta di marzapane, con copertoro sopra di zuccaro cannellato, fatto à gelosia, tocco d’oro, e argento.
Crostate di cotogni siroppati, e pasta di marzapane, agghiacciate di zuccaro, servite con coroncina di zuccaro intorno.
Pasticcietti di brasolette di vitella lardate, bocconi d’animelle, fette di tartufoli, e di presciutto, sugo di salame, rossi d’ova, bocconcini di zinna di vitella prima cotta, medolla, e grasso; con suo brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone, con intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro; un piatto per signore.
Starne bollite, coperte d’una minestrina, fatta di fettoline di cardi, polpettine di vitella, fette di sommata, medolla e grasso di vaccina, fettoline di provature, con fette di pane sotto, e finocchietti intorno, e cervellata in fette, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, in tazze reali, con salviette. Salsa verde. Bianco magnare, in fette reali, un piatto per signore, di credenza.
Terzo servitio
Salami grossi, con fiori, e herbette intorno.
Fagiani arrosto affagianati, serviti con ale, code, e colli di pasta di marzapane.
Pasticci all’inglese, di vitella, bocconi d’animelle, fettoline di zinna, cervella di vitella, parmigiano grattato, fette di presciutto, di tartufoli, e di cedro condito, pignoli, medolla, e grasso di vaccina, rossi d’ova dure, solita spetieria, impastato il pastume con pasta di marzapane, agghiacciati bene di zuccaro, à modo di lustro di marzapane.
Pagnotte ripiene di capi di latte, pignoccata, ova misside, petto di piccioni arrosto, battuto bene, cedro condito, polvere di mostacciuoli, ripiene dalla parte di sotto, unte bene dentro di butiro, tenute per un poco à mollo nel latte, cotte in forno, con ghiaccio di zuccaro sopra; servite con una corona di zuccaro intorno, tocca d’oro, e fiori di zuccaro ficcati in mezo ad ogni pagnotta.
Sapore di visciole. Olive, un piatto per signore, di credenza.
Quarto servitio con servitio di pesce
Oglia podrita per piatto reale, con un cappone per piatto, due starne spaccate, otto tordi, un grugno, e orecchie di porco, salciccia fina, beccaccie arrosto, rape tagliate à lardoni, piselli, ceci bianchi, fette di cardi, cipolle ripiene, torzi di cavoli ripieni, marroni, fette di sommata, e di presciutto, e tartufoli intieri, con medolla, e grasso di vaccina, con provature intiere arrosto nel forno, spolverizate di polvere di mostacciuoli, e di pane di Spagna intorno, tramezate di fette di sommata dorata, e fritta.
Storione arrosto, lardato di lardelli di sommata, unto bene di butiro; servito con fette di pane sotto, che era stato nella ghiotta, e salsa bastarda sopra, e liquore, che era nella ghiotta, servito con una corona imperiale sopra, fatta di pasta di sfoglio.
Galli d’India arrosto, serviti in navicelle reali con sfogliatelle aperte intorno.
Ombrina in pezzi grossi, bollita con vino lagrima rossa, con butiro, poco di aceto rosato, e acqua, noce moscata, cannella, garofoli, e sale; e cotta, si messe in piatti d’argento in caldo, con un saporetto, fatto di nocchie atturate, piste nel mortaro, con mostacciuoli, cedro condito, stemperato con il medesimo brodo, e sugo di limone; e passato, si fece bollire, poi aggiontovi rossi d’ova sbattuti, con zibibo senz’anime, e dattili stufati, e pere moscarole condite; il piatto unto di butiro, spolverizato di polvere di mostacciuoli, con fette di pane di Spagna, e sopra li pezzi d’ombrina, con la compositione sopra; servite con fette di pane fritto nel butiro intorno, tramezate di fettoline di provature fritte.
Pasticcietti sfogliati, di piccioni senz’ossa, fette di sommata, e di tartufoli, rossi d’ova, salame grattato, con sue
solite spetierie, un piatto per signore.
Gelatina, con lancette di petto di cappone, un piatto per signore.
Uva, con salviette sotto, in tazze reali, di credenza.
Quinto servitio
Bassotti di lasagne à vento, cotte in brodo di cappone, fatte in modo di torte, con pasta di sfoglio sotto, e sopra à gelosia, con petto, e pelle di capponi, fette di provature fritte nel butiro, con parmigiano grattato, e butiro.
Linguattole fritte, poi levatagli la spina, e ripiene di telline tartufolate con oglio perfettissimo, e pignoli; servite con una lattata d’amandole, con sugo di limone, e oglio, con pistacchi verdi sopra, e fettoline di pane fritto intorno, un piatto per signore.
Capretti intieri arrosto, pelati, ammazzati con un puntarolo dalla banda del cuore; e poi gonfiati dalle zampe di dietro, ripieni di finocchio secco sgranato, polvere di pitartima, sale, garofoli, cannella, noce moscata, pepe, spolverizandoli bene, e lasciandoli stare così per due hore; poi si pigliorono capponi arrosto, uno per capretto, con garofoli nel petto, e un rognone di vitella arrosto, spolverizato di polvere di mostacciuoli, battuto con coltelli, insieme con gola di porco alesso, e spezzati li capponi in più pezzi, incorporandoli con il battuto, se ne riempirono li capretti, con fette di cedro condito, pezzi di pignoccata, e polvere di mostacciuoli, dattili senz’ossa, bolliti nella malvasia, finocchio secco sgranato, pepe, noce moscata, butiro, e sugo di limone, cotti allo spido, unti bene, con le zampe accommodate verso la testa, bagnati con acqua salata, e quando furono vicino alla cottura, se li fece una buona crosta sopra di zuccaro, cannella polvere di pane di Spagna; e cotti si messero nel piatto, con la pancia di sotto, havendo un sapore fatto di cotognata, pistacchiata, pasta di marzapane, polvere
di cipri, pisto ogni cosa insieme, stemperato con sugo di limone, fattoli levare un bollore, e con l’imbottatore si gettò dentro al capretto, facendo un buco nella spalla, trinciando per il longo il capretto, e nelli trinci si posero fette di bianco magnare bianco in uno, e nell’altro trincio fette di bianco magnare cannellato, e si seguitò una fetta bianca, e una cannellata, accommodando la testa del capretto con pasta di marzapane, in forma d’alicorno, col corno in fronte, facendoli le sue orecchie; e per li tagli dove era il bianco magnare, lardoncini di cedro condito, con fette larghe di pane di Spagna sotto, con sapore sopra, di polvere di mostacciuoli, pignoccata, pistacchiata, e acqua di cedro, stemperato con sugo di limone, passato per stamigna, fattolo bollire, e si buttò sopra le fette del pane, con fettoline sottili come vermicelli di cotognata rossa sopra, armando tutto il capretto di strenghe, fatte di frittate bianche di chiare d’ova, zuccaro, pignoccate piste, polvere di pane di Spagna, fatte con butiro, un poco grossette, e raffreddate, si tagliorno per il lungo à modo di strenghe, coprendone il capretto à traverso, con tartarette intorno di bianco magnare.
Piatti reali di lamprede, fatte morire nella malvasia, spaccate, tagliate in pezzi, e nette da ogni viscosità, messe in adobbo di malvasia, aceto rosato, agrestata, polvere di finocchio, noce moscata, e oglio, lassatole stare così una notte, poi cotte nella tortiera con oglio, in pezzi larghi, spolverizati di zuccaro, e cannella; e messe nel forno, voltandole spesso, finché furono cotte, servite con fette di pane sotto ammollato in malvasia, e fritte; e sopra le lamprede larghe, con zuccaro, e cannella, con un sapore sopra, fatto con suo sangue, e l’adobbo sudetto, fattolo bollire con passarina, dattili, e prugne senz’ossa, pignoli, con spetierie communi, zuccaro, sugo di limone, e si messe per un poco in forno, servite con una corona à gelosia sopra.
Vitella arrosto, in navicelle reali, con un biscione intorno di pasta di sfoglio.
Secondo servitio di credenza
Si levò la prima tovaglia, e mutate le panattiere alli prencipi, con salviette profumate, si messe in tavola subbito.
Tartufoli tartufolati, con fette di pane sotto. Tartufoli intieri cotti sotto le bragie, con salviette, sale, e pepe, un piatto per signore.
Cardi. Castagne, con sale, e pepe. Sorbe. Nespole. Finocchio, con salviette, un piatto per signore.
Frappe in bacili reali, con arme in cima di sua maestà, e delli prencipi convitati.
Struffoli, in bacili reali.
Buglios in forma d’un cappello simile à quello scritto nella merenda fatta à parma d’agosto.
Tre galere, fatte di fiori diversi, con arbore, vele, e remi, cariche di pere bergamotte.
Tre canestre tonde, delli medesimi fiori diversi, con pere fiorentine dentro.
Mel’appie. Mele rose, in tazze reali.
Parmigiano. Marzolino, in piatti reali, con salviette.
Torte bianche, di bianco magnare, capi di latte, pasta di marzapane, e zuccaro.
Rosoni reali, di pasta di sfoglio, ripieni di pastume di torta verde.
Pasticciotti di cotogni, tempestati di cannelloni confetti, con intaglio di zuccaro, un piatto per signore.
Cotognate di Portogallo, e di Bologna, in tazze reali.
Confettura nobile, bianca, in tazze reali, otto tazze per piatto.
Cucuzzata. Cedri conditi. Pere. Prugne, e altri conditi, quattro bacili per piatto.
Si diede al fine l’acqua alle mani, con un mazzetto regalatissimo per prencipe, con un concerto di musica esquisito.
Fu apparecchiata la tavola reale à capo della sala, in forma di meza luna, con una scalinata, e baldacchino di damasco bianco sopra, con trine ricchissime d’oro; con una tovaglia di ormesino bianco, ricamata d’oro, con diverse imprese bellissime, sopra la quale furono poste le posate. In mezo della tavola sedeva à mano diritta la serenissima sposa, poi la serenissima gran duchessa, e à mano sinistra il serenissimo sposo, doppo per ordine gl’illustrissimi signori cardinali del Monte, Sforza, Farnese, Montalto, e Este; il serenissimo arciduca d’Austria, e gran duca Ferdinando, tutti da una parte. Seguitavano poi intorno alla sala altre quindici tavole; sotto le quali prima furono accommodati li frutti, per levare la confusione; sopra ciascuna tavola era un palco, quali servirono all’hora della cena, per starvi diversi signori prencipi, e cavalieri incogniti; sotto alli detti palchi era
una bottiglieria per ciascheduna tavola. La tavola reale fù servita à quattro piatti, e l’altre quindici, due piatti per tavola; nelle quali erano dame, che furono servite da’ loro mariti, e fratelli. A piedi della sala incontro alla tavola reale, era una bellissima credenza di bacili, piatti imperiali, reali, e mezani, panattiere, tazze di più sorti, fatte di zuccaro, tanto al naturale, che molti restarono aggabbati, né fù mai visto cosa più bella.
Primo servitio freddo
Pasticci, in forma di rosoni, di vitella, agghiacciati di zuccaro, con lustro à modo di marzapane, con sei palle intorno fatte di pasta di marzapane, con tre gigli in faccia nella palla azurra, tocchi d’oro, e d’argento, con una statuetta di zuccaro in mezo à ciascun pasticcio.
Salami spaccati, agghiacciati di zuccaro à modo di marzapane, serviti con una corona imperiale sopra, di pasta di zuccaro, sostentata da quattro statuette con le mani alzate, di zuccaro di gettito.
Pavoni, con ale, code, e collo alto di pasta di zuccaro al naturale; il petto del pavone lardato minutamente di lardelli di cucuzzata, tocchi d’oro, e d’argento.
Ova misside, à modo di una montagnuola, regalate intorno di palle fatte di pasta di zuccaro, con li tre gigli miniati d’oro, tramezati d’arme della serenissima sposa, fatte di pasta di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento; intorno al piatto sei statuette di pasta di zuccaro gettato, con diverse imprese di casa d’Austria, e Medici, serrati trà una statuetta, e l’altra di pezzetti di corone di zuccaro bianco, tocchi d’oro, e d’argento.
Sommate, con sapore di visciole sopra, con bastoncini di pane di Spagna, in forma di lardoni sopra, tocchi d’oro, e d’argento le punte; servite in barelle di pasta di marzapane, portate da due facchini della medesima pasta al naturale.
Bianco magnare di mezo rilievo in forma di gigli, servito con una corona intorno al piatto di pasta di pistacchiata, tocca d’oro, e d’argento, con un copertoro sopra, sostentato da quattro angeletti di pasta di zuccaro, con le mani alzate in atto di sostenerlo.
Galli d’India arrosto, lardati di lardelli di cedro condito, serviti in navicelle reali, con coroncine di zuccaro bianco intorno, e lazarole condite dentro, tocche d’oro.
Gelatina di mezo rilievo, con galli d’India sotto à modo d’aquila reale, con due teste, servita con un copertoro sopra à gelosia, di pasta di zuccaro, posato sopra sei aquilette fatte di pasta di marzapane profilate d’oro, in petto delle quali vicendevolmente erano l’arme delli serenissimi sposi.
Gigli ripieni di conditi fatti di pasta di marzapane, tocchi d’oro, e d’argento, regalati di fiori diversi, fatti di zuccaro, con un festone intorno della medesima pasta.
Presciutti agghiacciati di zuccaro, serviti sopra sei busti di leone, con le teste che apparivano fuori, di pasta di marzapane, con una palla in una zampa per ciascuno; in faccia della quale era l’arme delli serenissimi sposi; e sopra un vaso di pasta di zuccaro minato d’oro.
Crostate di conditi, con cannelloni confetti sopra, servite con una corona di zuccaro intorno, e in mezo una coroncina, con un pomo d’Adamo dentro, sopra il quale era un fiore grande di zuccaro.
Un carro dorato, tirato da quattro colombe bianche di pasta di zuccaro, con un Cupido della medesima pasta, con le redini in mano, carico di cedri conditi, tutti frezzati di fiori diversi di zuccaro al naturale.
Un’altro carro tirato da due capponi bianchi di pasta di zuccaro, col cocchiero con redini in mano di collanine d’oro; carico di marzapanetti.
Un’altro carro tirato da due conigli bianchi, con cocchiero, e redini di collanine d’argento, carico di pizzette di pistacchiata.
Un’altro carro tirato da due pollanchotte d’India, bianche, di pasta di zuccaro, con suo cocchiero, e briglie di collanine d’oro in mano, carico di cucuzze di Genova grosse, tempestato tutto di fiori diversi di zuccaro al naturale.
Un leone. Un cavallo con huomo armato sopra. Un’aquila. Un’orso, di butiro, uno per piatto alla tavola reale.
La regina di Francia, fatta di pasta di zuccaro, à cavallo, con baldacchino sopra.
Il rè di Francia à cavallo in atto di guerreggiare, di pasta di zuccaro.
Trà l’uno, e l’altro di questi piatti vi erano due galeoni di pasta di zuccaro, con tutti li suoi ordegni.
Dall’uno, e l’altro capo della tavola rale vi era un’arbore grande fatto di zuccaro, con alcune gabbie pur di zuccaro, entrovi uccellini vivi, che continuamente si sentivano cantare.
Armida in un carro, con Rinaldo dormiente incatenato, tirato da due draghi, tutto di zuccaro di gettito, al primo piatto.
Giove in un trono maestoso con un fulmine in mano, e un’aquila appresso li piedi, per il secondo piatto.
Clorinda languente, con Tancredi appresso armato in atto di volergli bagnare la testa, con l’acqua che haveva nel morione, per il terzo piatto.
Plutone con una catena in mano con Proserpina in braccio, per il quarto piatto.
Vi furono anco altri trionfi, fatti di pasta di zuccaro, quali subbito portato in tavola si levarono, acciò non impedissero la vista del theatro; solo alle tavole delle dame restarono li trionfi di zuccaro, che furono galere, piramidi, castelli, archi trionfali, di ciascuna sorte de’ quali n’erano due per tavola.
Insalata cotta. Insalata cruda, in porcellana alla tavola reale, un piatto per signore, all’altre tavole, in piatti reali.
Nel portare alla tavola reale precedeva alli quattro scalchi con un baston d’argento in mano l’eccellentissimo signore prencipe Peretti, con quattro torcie avanti, portate da’ paggi di Sua Altezza e appresso venivano li sudetti scalchi, con la vivanda; e giunti alla tavola, il signore prencipe fece riverenza, e tiratosi da parte, li scalchi mettevano in tavola, servendo di coppiero alla serenissima sposa l’eccellentissimo D. Paolo Giordano duca di Bracciano.
Nell’istesso tempo si portava in tavola alle dame, onde per levare la confusione, per la moltitudine del popolo, si portava il servitio d’ogni piatto in una meza luna riccamente fatta, con cascate di ormesino rosse, con frangia d’oro, e arme di sua altezza; di queste ogni tavola n’hebbe due, che venivano portate al collo da persone gagliarde.
Le tavole delle dame stavano poste sette da una parte, e sette dall’altra della sala, e una in fondo, fatta à meza luna, che veniva ad essere in faccia alla tavola reale, sedendo le dame tutte da una parte, servite, come si è detto, di coppiero da’ loro mariti, figli, e fratelli.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, con zuppa sotto, coperti di fettoline di cardi, bocconi d’animelle, fette di presciutto, salame grattato, e cervellate; serviti con copertoro di zuccaro sopra, tocco d’oro, quelli della tavola reale.
Animelle di vitella fritte, servite con fette di pane di Spagna sotto.
Pasticciotti podriti, di brasole di vitella, tartufoli, bocconi d’animelle, grasso, e medolla di vaccina, fettoline di presciutto, con suo brodetto, e sugo di limone, con intaglio di pasta di zuccaro sopra, uno per signore; e all’altre tavole due pasticci reali per tavola.
Ortolani arrosto, serviti con crostini di pane stati nella ghiotta, herbette fritte intorno, tramezati di morsigli di
fegatelli di polli cotti nella bragia, pisti nel mortaro, con pistacchi, petti di cappone prima cotti, cedro condito, mostacciuoli, fiori di maiorana, noce moscata, medolla, butiro, rossi d’ova, avvolti in rete di capretto, cotti in forno, unti bene di butiro, spolverizati di polvere di mostacciuoli.
Quaglie arrosto, servite con salciccia fritta, e fette di pane dorato in forma di lardoni.
Crostate di lazarole, e fettoline di cucuzzata, agghiacciate di zuccaro.
Melangoli tagliati, con salviette sotto. Bianco magnare, in fette reali, un piatto per prencipe.
All’apparire di questo primo servitio, uscì in una nuvola da un capo della tavola la signora Vittoria, e in un’altra nuvola dall’altro capo della tavola la signora Ippolita, ambedue pomposamente vestite, cantando singolarissimamente versi in lode della serenissima sposa, trattenendosi cantando, e passeggiando per un quarto d’hora, finché venne la seconda portata, che se ne ritornarono le nuvole per la medesima strada, ond’erano venute.
Secondo servitio
Vitella bollita, servita con fiori di borragine siroppati sopra, e herbette.
Tortore arrosto, servite con fette di pane di Spagna, in forma di lardoni, con copertoro sopra di zuccaro violato, tocco d’oro, e argento.
Piccioni ripieni trà carne, e pelle di animelle, grasso di vaccina, medolla, fettoline di tartufoli, salame grattato, rossi d’ova cotti in forno, serviti, quelli della tavola reale, in cassettine di pasta di marzapane, con pasticcietti alla genovese intorno, con suo copertorino di pasta di zuccaro traforato sopra, tocco d’oro, uno per prencipe.
Zuppe reali di petto, e pelle di capponi, fette di provature fresche fritte nel butiro, occhi, e orecchie di capretto, e
bocconi d’animelle fritte nel butiro, con salame grattato, e formaggio parmigiano, coperte di capi di latte.
Starne arrosto, servite con gigli di pasta di sfoglio sotto, e intorno un tortiglione di pasta di marzapane.
Pasticci all’inglese, di vitella, bocconi d’animelle, cervella di vitella, medolla, e grasso di vaccina, tartufoli, fettoline di presciutto, di cedro condito, formaggio grattato, rossi d’ova, solite spetierie, piccioni spolpati senz’osso; impastati li pasticci con fiore di farina, pasta di marzapane, rossi d’ova, zuccaro, e butiro; agghiacciati di zuccaro, à modo di marzapane.
Limoncelli tagliati, con zuccaro. Gelatina, con lancette di petto di cappone, un piatto per signore di credenza.
All’arrivo di questo secondo servitio, comparve in aria un carro trionfale, sopra il quale era il signore Melchiorre basso di cappella di sua santità, il quale veniva recitando in musica versi in lode delli serenissimi sposi, trattenendosi cantando, fino che fù portato il terzo servitio, che allhora il carro si ritirò.
Terzo servitio
Starne bollite, coperte con una podritina di fettoline di cardi, e di tartufoli, fette di sommata, e di presciutto, medolla di vaccina, bocconcini d’animelle prima fritte, servite in porcellana, con fette di pane sotto, con copertorino di zuccaro cannellato tocco d’oro, un piatto per prencipe; e alle tavole delle dame in piatti reali, conforme al solito.
Pagnotte ripiene di cotogni siroppati, ova misside, cedro condito, e pistacchiata, cotte in forno, unte bene di buon butiro, poi passate per almivere, con lustro sopra, à modo di marzapane; servite con statuette di pasta di marzapane intorno, serrate trà una statuetta, e l’altra di pezzetti di corone di pasta di zuccaro, tocchi d’oro, e argento.
Fagiani arrosto affagianati, levati poi dalla carta, serviti
in canestrelle di pasta di marzapane, con suo copertoro traforato di pasta di zuccaro, tocco d’oro, e argento.
Pasticciotti sfogliati, di vitella, bocconi d’animelle, fette di presciutto, pignoli, fettoline di tartufoli, rossi d’ova, e suo brodetto, un piatto per prencipe; e all’altre tavole in piatti reali.
Polpettoni reali tondi, grandi quanto era il fondo d’un piatto reale, di vitella, animelle, medolla, e grasso di vaccina, fettoline di presciutto, con quattro piccioni ripieni trà carne, e pelle sotto ad ogni polpettone, con le teste fuori; servite con fette di pane di Spagna in forma di lardoni intorno.
Torte fatte con amandole atturate in bianco, petto di cappone arrosto, fegatelli di polli arrosto, pistato ogni cosa separatamente, facendone poi compositione di ogni cosa insieme, passando per stamigna, con acqua rosa, e rossi d’ova dodeci per torta, zuccaro assai, cannella; facendo cuocere in una cazzuola à modo di bianco magnare; e levato il bollore, fù cottura bastante, facendone le torte agghiacciate di zuccaro, con lustro à modo di marzapane, con chiare d’ova, sugo di limone, e zuccaro.
Olive, in porcellana. Uva pergolese, con salviette sotto. Salsa reale, in porcellana, un piatto per prencipe. All’altre tavole in piatti reali conforme al solito.
Nel portar che si fece di questo servitio, comparvero per la medesima strada di dove vennero le prime nuvole, in un carro trionfale le due figliuole del signore Giulio Romano, che di concerto cantavano con ogni isquisitezza; e mentre stavano ferme, comparvero di nuovo le due signore Vittoria, e Ippolita, una da un capo della tavola, e l’altra dall’altro sopra carri trionfali, vestite superbissimamente da ninfe; e gareggiando quale sole, e quando di concerto, ultimamente tutte quattro in compagnia cantarono con tanta soavità, che non vi è lingua, che lo possi esprimere, e in questa maniera seguitarono, sino che comparve l’altra portata,
che tutti li carri si ritirarono per la via di dove erano venuti.
Quarto servitio
Teste di vitella senz’osso, ripiene di vitella, medolla di vaccina, lardo battuto, herbe odorifere, formaggio grattato, bocconi d’animelle prima fritte, e sue solite spetierie; e cotte che furono si lardorono minutamente di lardelli di cucuzzata, servite con una zuppa imperiale sotto, fatta con fette di pane di Spagna; il piatto unto prima di butiro, e sopra fette di pane, petto di cappone arrosto, piccato, con fette di bianco magnare sopra, spolverizato di polvere di mostacciuoli, fettoline di cedro condito, ova misside, con coperta di pistacchi intieri, spolverizati sopra di pignoccata acciaccata con coltelli, con buon brodo di cappone, e bocconi di butiro, e medolla di vaccina ben cotta, con un copertoro sopra di pasta di zuccaro traforato, posato sopra à gigli fatti di pasta di marzapane, tocco d’oro, e argento.
Galli d’India arrosto, serviti con un festone intorno di pasta di marzapane, tocco d’oro, con gigli di pasta di zuccaro ficcati sopra, tramezati di fiori di zuccaro tocchi d’oro.
Piccioni in adobbo fritti, serviti con fette di pane di Spagna sotto, e saporetto sopra bastardo, fatto con sugo di limone, zuccaro, e cannella.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di cotognata, e pasta di marzapane, serviti con un copertoro sopra di zuccaro violato intagliato, posato sopra sei arme di pasta di marzapane delli serenissimi sposi miniate d’oro.
Vitella arrosto, servita con tartarette intorno di bianco magnare, con intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Crostate di mel’appie, con fette di cucuzzata agghiacciate di zuccaro.
All’apparire di questo servitio, in un’attimo si vidde sopra la tavola ch’era a’ piedi della sala, sopra la credenza di già accennata, farsi un sfondato, che rappresentata la gloria
del paradiso con lumi, musici, e instromenti, che riempiva la vista de’ riguardanti; e massime essendo in tanto numero, e in sì diversi habiti, come di angeli, santi, e sante, che pareva infinito; quali con suoni, e canti facendo concerti vicendevolmente di musica, e suoni, in diverse maniere, diedero occasione agl’astanti di persuadersi la gloria che ne’ Cieli si gode, esser grandissima; misurandola con la soave melodia, che da questa mortale sentivano, la quale, con nuovi concerti musicali continuò sempre, sino che fù finito il magnare.
Secondo servitio di credenza
Salviette profumate à tutti, come si fece sempre che l’Altezze loro bevevano, con nuove panattiere, con pagnottine di pane di Spagna.
Torte bianche di bianco magnare.
Torte verde, di provature, ricotta, parmigiano grattato, e sugo di bietole.
Pasticciotti di tatufoli, fettoline di cardi, e prugnoli secchi, serviti con intaglio di pasta di zuccaro sopra, un piatto per signore.
Pasticciotti di cotogni intieri, frezzati tutti di cannelloni confetti, con intaglio sopra di zuccaro cannellato, tocchi d’oro, e argento.
Parmigiano. Marzolino, con salviette sotto.
Pere fiorentine. Mele rose. Mel’appie. Cardi, con sale, e pepe, con salviette sotto, un piatto per signore.
Bianco magnare fritto nel butiro, in fette, con zuccaro, in porcellana, un piatto per signore.
Olive. Uva. Castagne, con sale, e pepe. Finocchio, con salviette sotto, un piatto per signore.
Frappe alla romana in bacili reali, con banderole con arme delli serenissimi sposi, arciduca d’Austria, e illustrissimi signori cardinali.
Cotognate di Portogallo. Cotognate di Bologna, con salviette sotto, in tazze reali.
Si diede al fine l’acqua alle mani, con stecchi, e fiori regalati, e levate le tovaglie fù dalli serenissimi prencipi fatta una bellissima bariera, quale finita, il serenissimo gran duca Ferdinando commandò, che si lasciasse mettere à sacco dal popolo tutto quello che stava in quella sala, ritirandosi insieme, con li serenissimi sposi, gran duchessa, e altri serenissimi, e li signori cardinali, con tutte le dame, quali furono à servire la serenissima sposa, verso le stanze; e nel passare per la galleria si trovò una grandissima tavola, tutta carica di confetture nobili, e paste di Genova regalatissime, e in tanta quantità, che pare cosa impossibile il pigliarlo à descrivere, delle quali furono tutte quelle dame splendidissimamente presentate da sua altezza.
Si diede all’offitiali di sua santità dispensa, e cucina segreta, con tutti li ricapiti necessarii; la tavola poi dell’illustrissimi cardinali, e prencipi fù servita
di tutte le vivande un piatto per signore alla piana, sedendo tutti da una parte della tavola, essendo trinciato il tutto in cucina, e senz’altra cerimonia, per la presenza del pontefice.
Primo servitio freddo
Pasticci di vitella in forma di stella, un per signore.
Bianco magnare, in fette reali. Mezi salami. Gelatina con lancette di petto di cappone sotto. Crostatine di cucuzzata, e pasta reale, un piatto per signore.
Capponi raffreddi, coperti d’ova misside, con fette di pane di Spagna intorno, con le medesime ova misside sopra, un cappone per piatto, un piatto per signore.
Sommate, con sapore di visciole sopra, scaccheggiate tutte con bocconi di pane di Spagna, tagliato à dadi, una per piatto, un piatto per signore.
Capponi arrosto, lardati di lardoni di cucuzzata, con ali, collo, e testa, di pasta di marzapane, uno per piatto, un piatto per signore.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, con zuppa sotto, uno per piatto, un piatto per signore.
Animelle di vitella, fritte, con salsa bastarda, e fette di pane in forma di lardoni dorate, avvolte in salsa reale, un piatto per signore.
Pasticciotti, di polpettine di vitella, granelli, e creste di polli, bocconi d’animelle, fette di presciutto, rossi d’ova, con brodetto, con intaglio di pasta sopra, agghiacciati di zuccaro, un piatto per signore.
Tordi arrosto, tramezati di salciccia fina, serviti con herbette fritte sotto, e fette di pane bruscato, stato nella ghiotta, quattro per piatto, un piatto per signore.
Minestrina, di fettoline di cardi, polpettine di petto di
cappone, brasolette di vitella, medolla, fette di presciutto, e sommata, con herbette odorifere, brodetto di rossi d’ova fresche, sugo di limone, con fette di pane sotto.
Salsa verde, con cedro condito, e zuccaro sopra, un piatto per signore.
Secondo servitio
Petto di vitella in bianco, con fiori, e herbette intorno.
Quaglie arrosto, tramezate con salciccia di Lucca, quattro per piatto; servite con salvia fritta, e fette di pane fritto sotto.
Starne bollite, servite con una podrita sopra, fatta di torzi di cavoli ripieni, cardi, rape, ceci bianchi, fette di presciutto, e di ventresca, con finocchietti intorno.
Crostatine di presciutto, e provature, che prima erano state siroppate, agghiacciate con zuccaro, una per piatto.
Zuppe, con pelle, e petto di cappone, salame grattato, fette di provature fritte prima nel butiro, con formaggio parmigiano, un piatto per signore.
Sapore di visciole. Melangoli tagliati, un piatto per signore di credenza.
Terzo servitio
Pasticciotti sfogliati, di vitella, piccioni spolpati, rossi d’ova, pignoli, fettoline di presciutto.
Piccioni ripieni trà carne, e pelle, di medolla, animelle, vitella battuta, cedro condito, rossi d’ova cotti in forno; dorati li piccioni con rossi d’ova sbattute, serviti con pasticcietti alla genovese intorno, e pistacchi intieri sopra, tramezati li pasticcietti di fette di pane di Spagna, in forma di lardoni, un piatto per signore.
Starne arrosto, servite in una cassetta di pasta reale, con una coroncina bassa intorno, e salsa reale sopra.
Stelle di pasta, ripiene di cotogni siroppati, e pasta di marzapane, con lustro di zuccaro sopra, un piatto per signore.
Limoncelli tagliati, con zuccaro. Olive, un piatto per signore.
Quarto servitio
Minestrina, di polpette ripiene con bocconi d’animelle, granelli di polli, medolla, piccioni spolpati, tartufoli in fette grosse, fette di sommata, salame grattato, bocconi di medolla grossi; servite con torzi di cardi, ripieni di vitella battuta, con formaggio, spetierie, rossi d’ova, cervella di vitella; con suo brodetto di rossi d’ova, e sugo di limone, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Fagianotti arrosto, affagianati, levati dalla carta, e serviti con un festone intorno, fatto di pasta di sfoglio.
Zuppe imperiali, fatte con fette di pane di Spagna, unto prima bene il piatto con butiro, e sopra le fette del pane, petto di cappone arrosto piccato minutamente, e sopra un tramezo di fette di provature fritte nel butiro, e capi di latte sopra, tempestati di pistacchi verdi, un piatto per signore.
Pasticciotti all’inglese, di vitella, animelle, cervella della medesima, parmigiano grattato, grasso, e medolla assai, fette di presciutto, tartufoli, fettoline di cardi, e di cedro condito, rossi d’ova, agghiacciati con lustro, à modo di marzapane.
Pollanchotte d’India arrosto, lardate, servite con un festone intorno di pasta di marzapane.
Rosoni, di pasta di sfoglio, ripieni di lazarole; prima fatte in fette, e siroppate, un piatto per signore.
Ultimo servitio di credenza
Bianco magnare fritto. Tartufoli tartufolati, con fette di pane sotto. Tortine verdi, una per piatto. Pasticcietti di cotogni, uno per piatto. Pergolese. Olive. Lattemele,
con suoi cartoccietti. Cialdoni. Ciambellette, un piatto per signore.
Offelloni reali, ripieni di bianco magnare, con festone intorno dell’istesso sfoglio, uno per piatto.
Marzolino, mezo per piatto. Cardi. Pere bergamotte. Pere fiorentine. Mele rose. Mel’appie. Finocchio. Castagne, con sale, e pepe. Nespole. Sorbe. Lazarole, un piatto per signore.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna, una per piatto, un piatto per signore.
Si diede l’acqua alle mani à sua santità, e il signore cardinale Cesi gli diede la salvietta; e commandò che si desse da lavare alli signori cardinali, e prencipi; e levata la tovaglia si servì in tavola di sua santità un bacile reale dorato di confettura bianca, e sopra cedri conditi, cucuzzate, paste di Genova diverse, pere, e prugne; e altri tre bacili simili, all’altra tavola.
Primo servitio freddo
Pasticci di vitella, in forma di coscinetti, con festone intorno, e arme in mezo di casa Aldobrandina, di pasta di marzapane, tocca d’oro.
Capponi salpimentati, serviti con ale, coda, e collo di pasta di zuccaro, con un copertoro sopra di zuccaro, tocco d’oro.
Salami spaccati, agghiacciati di zuccaro, serviti con stelle, e rastelli sopra di cotognata rossa, con una corona imperiale sopra, fatta di pasta di ciambellette, tocca d’oro, e argento.
Gelatina, in forma di piramidi grandi, e piccole, con pesciolini vivi dentro.
Sommate, con sapore di visciole sopra, tempestate di cannelloni confetti, armate intorno di fette di pane di Spagna, in forma di lardoni.
Rosoni di pasta di sfoglio, e diversi fiori di zuccaro sopra.
Bianco magnare, in forma di cuppolette, con stelle di pistacchiata intorno.
Fagiani arrosto, lardati poi con lardoni di cucuzzata, col suo collo tocco d’oro, con un tortiglione intorno, fatto di pasta di marzapane.
Un rè à cavallo, con quattro aquile intorno, e suo paggio à canto, con bacchettine in mano, di salviette.
Un Giove, con una saetta in mano, al secondo piatto, di salviette.
Un rè à cavallo con suo bastone reale in mano, al terzo piatto.
Un carro tirato da quattro palombe bianche, fatto di pasta di marzapane, co’l suo cocchiero della stessa pasta, con le redine in mano di fettuccie d’argento, pieno di biscotti reali, e marzapanetti in mezo della tavola.
Un centauro, con dardo in mano di pasta di marzapane, al primo piatto.
Una Diana con un cane à lassa, di pasta di marzapane, al terzo piatto.
Un leone di butiro, con una zampa alzata, che posava sopra un’arme del signor cardinale fatta di pasta di marzapane.
Un ballo di pastori, con piva, e altri instromenti, in atto di suonare.
Un’orso, con una zampa alzata, che posava sopra un’arme di pasta di marzapane, simile alla prima.
Capi di latte. Butiro passato, in porcellana, un piatto per signore.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, serviti con zuppa sotto di biscotti papalini, inzuppati in brodo di capponi, con formaggio parmigiano grattato, e fette di provature prima fritte nel butiro, sopra; medolla di vaccina, con petto, e pelle di cappone sopra, con altretante fette di provature, sottili sopra, coperti di capi di latte, fatte rosolar nel forno; e sopra
li capponi in bianco, con fette di pane di Spagna intorno, con ova fresche sperdute nel latte, sopra ad ogni fetta di pane, con polvere di mostacciuoli sopra.
Presciutti di montagna, con la cotica accartocciata, con fiori, e herbette intorno.
Allodole arrosto, servite sopra à pasta di siringa, tramezate di cervellata fina, con fettoline di pane fritto sotto ad ogni pezzo di cervellata.
Pasticci di vitella intiera, battuta, e netta bene di pelle, e nervi, con suoi soliti lardoni, e poca spetieria, fette di sommata sopra, e tartufoli intieri.
Piccioni ripieni trà carne, e pelle delli fegatelli, bocconi d’animelle, cervella di vitella, medolla, e grasso di vaccina, formaggio grattato, cotti in forno, dorati con rossi d’ova, tempestati di pistacchi sopra, serviti con fette di provature fresche, in forma di lardoni, fritte nel butiro, infarinate in polvere di mostacciuoli, tramezate di lardoni di salame fritto nel butiro infarinato in farina di pane di Spagna.
Minestrina di rossi d’ova duri, cedro condito grattato, pisti nel mortaro, con un poco di zuccaro, cannella, e muschio, fattone pastume un poco sodetto, con rossi d’ova crude, formatone poi bastoncini di grossezza d’un dito, tagliandoli poi in bocconcini piccoli, sopra la tavola, della grossezza d’un cece, e si fecero in gnocchetti, cotti in brodo grasso di cappone, e quando cominciarono à gonfiare, erano cotti, aggiontovi allhora bocconi d’animelle prima cotte, fettoline di provature, polvere di mostacciuoli, e pistacchi verdi acciaccati, e un goccio d’acqua rosa; servita con provatura grattata sopra, un piatto per signore.
Animelle fritte, tramezate di fegatelli, fatti di fegato di vitella, con fette di pane dorato sotto, e salsa bastarda sopra, un piatto per signore.
Bianco magnare, in fette reali. Salsa verde, un piatto per signore.
Melangoli, con salviette sotto, in tazze.
Secondo servitio
Starne bollite, coperte di fettoline di cardi, occhi di cavoli capucci, bocconi di cervellata, salame grattato, con finocchietti intorno, un piatto per signore, con fegatelli, e fette di cervella di vitella fritte sopra.
Pasticciotti d’un piccione senz’osso per pasticcio, bocconi d’animelle, medolla, e grasso di vaccina, vitella battuta, fettoline di presciutto, e di tartufoli, sugo di salame stemperato con agrestata, ò sugo di limone, con suo brodettino, con la solita spetieria, e intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro, un piatto per signore.
Terzo servitio
Vitella bollita, servita in bianco, con fiori intorno, e fette di pane dorato, che era stato à mollo prima nel latte, con pezzi di salciccia di Lucca perlessata prima, e poi cotta nella graticola sopra.
Crostate di mel’appie, e fette di cucuzzata, con zuccaro, e cannella, agghiacciate di zuccaro.
Tordi arrosto, tramezati di tomaselle, con fette di pane fritto, in forma di lardoni.
Piatti reali di un fagiano bollito in brodo buono di cappone, con fette di salame, e presciutto; e cotto che fù, si spolpò tutta la polpa dagl’ossi, aggiuntovi il petto di un cappone crudo, tagliati minutamente insieme con coltelli, medolla perlessa, e pistati nel mortaro ogni cosa, insieme con formaggio parmigiano grattato, pignoccata, zuccaro, e cannella, poco di noce moscata, e acqua di cedro muschiata, e sale; unto il piatto di butiro, sopra vi si stese la compositione in forma di fagiano, unto bene di butiro, e spolverizato di polvere di mostacciuoli, cotto in forno adagio, servito con biscottini di Savoia intorno, con una lattata sopra, fatta di latte,
rossi e chiara d’ova sbattuti, con pignoli dentro, che erano stati à mollo nell’acqua rosa, e fettoline di cedro condito, rossi d’ova duri, dattili bolliti, e un mezo bicchiero di sugo di limone, e poco di zuccaro, e gettato sopra li biscottini, mettendoli in forno; e quando cominciò à stringere, si buttò sopra pistacchi verdi, tramezandoli di lardoncini di cucuzzata, rimesso per un poco nel forno, mettendoli poi il suo collo, coda, e ale; facendole di pasta di marzapane, perché è meglio; servito questo piatto con un copertoro di zuccaro sopra tocco d’oro.
Pagnotte grosse, tonde, per un piatto imperiale, una per piatto; ripiene di bianco magnare, pasta di marzapane, ricotta, petto di piccioni arrosto, polvere di mostacciuoli, rossi d’ova duri, capi di latte, conserva di tutto cedro; pisto ogni cosa insieme nel mortaro, con pignoccata unta bene nel butiro, tenuta à mollo per un poco nel latte; cotte nel forno, con ghiaccio sopra di zuccaro à modo di marzapane; servite con una corona di zuccaro intorno, e fiori di più sorte del naturale, di zuccaro, ficcati sopra.
Gelatina, con lancette di petto di cappone. Olive, un piatto per signore.
Quarto servitio
Pollastri stufati, con butiro, herbette odorifere, ripieni di lardo battuto, rossi d’ova, salame grattato, e sale; facendoli stufare con fette di medolla di vaccina, sugo di salame stemperato con malvasia, e sugo di limone, con un poco di zibibo senz’anime, rifatto nella malvasia, spetierie communi, con fette di cedro condito; facendoli cuocere sopra la bragia con la bastardella serrata intorno bene con la pasta; cotti che furono vi si aggionse dentro sapore, fatto di pignoccata pista nel mortaro, con pasta di marzapane, e un poco di cotognata; stemperato con sugo di limone, e acqua di cedro muschiata, e poi passato. Serviti detti
pollastri con fette di pane di Spagna sotto, e lardoncini di provature fresche fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli intorno, tramezate di rossi d’ova duri, cotti nell’almivere.
Starne arrosto, servite con fette di pane dorato sotto, che erano state à mollo nel latte, con salsa bastarda sopra, con copertoro fatto à gelosia di pasta di zuccaro.
Pasticci all’inglese di vitella, bocconi d’animelle, fette di zinna di vitella, tartufoli, fettoline di presciutto, grasso, e medolla di vaccina, pignoli, rossi d’ova duri, cervella di vitella, parmigiano grattato, solite spetierie, e fettoline di cardi; fatti con pasta di sfoglio sotto, e sopra, con assai sugo di limone, e fettoline di cedro condito.
Minestrina di starne spolpate, cotte in brodo buono di cappone, con medolla, e grasso di vaccina, fette di sommata, di tartufoli, e di cardi, con granelli, e creste di polli, e sugo di salame stemperato con sugo di limone; con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Quinto servitio
Fagiani arrosto affagianati, serviti con sfogliatelle aperte sotto, e salsa bastarda sopra, e pasticcietti alla genovese intorno.
Zuppe reali, fatte con fette di pane di Spagna, con il piatto unto bene di butiro, e sopra fettoline di bianco magnare; e petto di cappone arrosto piccato minutamente; e sopra al cappone piccato, stesovi capi di latte, e cedro condito grattato, con il medesimo cappone piccato sopra, con ova misside, e pistacchi intieri sopra, tramezandoci sempre fettoline di pane di Spagna; coperta di sopra di capi di latte, agghiacciata di zuccaro, con un cotogno siroppato in mezo, tempestato di fiori di zuccaro.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di cotogni siroppati, e pasta di marzapane.
Galli d’India arrosto, serviti in navicelle reali, con un tortiglione intorno à modo di biscione, di pasta di marzapane.
Vitella arrosto, con tartarette intorno ripiene di bianco magnare.
Limoncelli tagliati, con zuccaro. Insalatine regalate, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche profumate, una per signore.
Tartufoli tartufolati. Tartufoli intieri, cotti sotto la bragia, un piatto per signore.
Cardi, con salviette, sale, e pepe, un piatto per signore.
Castagne.
Nespole.
Sorbe.
Finocchio, con salviette, un piatto per signore.
Tortiglioni reali, ripieni di mele rose grattate siroppate, con fette di cucuzzata, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e cannella.
Parmigiano. Marzolino, in piatti reali, con salviette sotto.
Frappe, in bacili reali.
Pere bergamotte.
Pere fiorentine.
Mel’appie.
Mele rose.
Uva bianca.
Pergolese.
Cartoccietti.
Cialdoni reali.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna, in tazze reali, con salviette sotto.
Pasticciotti di cotogni, tempestati di pistacchi confetti, con copertorino à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro, un piatto per signore.
Lattemele, in tazze reali.
Quattro tazze imperiali di confettura nobile bianca, per piatto.
Un bacile reale di diversi conditi, e paste di Genova, per piatto.
Li signori scalchi tutti havevano bande regalate ad armacollo, come anco li trincianti, e gentilhuomini destinati à portare in tavola. Tutti havevano un segno nel braccio diritto, diverso l’uno dall’altro in questo modo, il primo scalco, che fù l’auttore, haveva una ricchissima, e bella banda d’ormisino turchino, con fascia, e merletti grandi d’oro ad armacollo; e tutti li gentilhuomini, che portarono in tavola à questo primo piatto, tenevano una legaccia legata al braccio destro, di taffettà turchino, con merletti d’oro.
Il trinciante di questo primo piatto medesimamente haveva ad armacollo una banda di taffettà turchino, con merletti d’oro.
Il secondo scalco, e trinciante, havevano bande di taffettà ranciato, con merletti d’oro; e li gentil’huomini una legaccia al braccio destro simile, con merletti d’oro.
Il terzo scalco, e terzo trinciante havevano bande di taffettà rosso, con merletti; e li gentilhuomini una legaccia al braccio destro del medesimo taffettà rosso, con merletti d’oro. E perché li scalchi, portato che havevano il primo
servitio caldo di cucina in tavola, non s’havevano più à partire dalla tavola, si destinarono altri tre scalchi, per portare l’altre vivande; che il primo haveva al collo una banda di taffettà turchino, con merletti d’oro.
Il secondo scalco haveva una banda di taffettà ranciato, con merletti d’oro.
Il terzo scalco di taffettà rosso, con merletti d’oro, tutti simili agl’altri scalchi.
S’apparecchiò la credenza nella prima sala grande, sotto il solito baldacchino, con una scalinata grande, tutta piena di bacili reali, grandi, dorati, di più sorti, ovati, tondi grandi, e mezani, con suoi boccali dorati, e con diversi, e bellissimi vasi dorati alla todesca, che rendevano bellissima vista.
A man destra, fuori dello steccato, fu fatta un’altra bellissima credenza, tutta di piatti di porcellana, in grandissimo numero, medesimamente ornata di bellissimi vasi dorati, con suo steccato avanti.
A man sinistra verso la porta della sala erano tre tavole; sopra le quali era apparecchiata la confettura, tutta, che si haveva da servire ad ogni piatto.
Nell’entrare della sala à man destra, si fece tre bellissime bottiglierie, con sue scalinate; quella di mezo più grande dell’altre due, quale era tutto di christallo di montagna, alcuni pezzi legati in oro, alcuni altri legati in gioie, altri pezzi semplici, con infinite tazze dorate bellissime, che rendevano una vaga, e nobilissima vista; l’altre due bottiglierie, di cristalli ordinarii, con diverse, e bellissime inventioni di bicchieri, e ghiare regalate, con vasi d’argento di più sorte, con le sue conche, e boccali grandi d’argento.
Avanti allo steccato della credenza, era una gran tavola, sopra la quale erano tre bacili reali grandi di frappe, con una bellissima banderola in cima, con l’arme di sua santità; sotto le quali poi erano banderole di taffettano turchino, con l’arme di tutti i prencipi convitati; al secondo bacile
medesimamente in cima una banderola di taffettà rosso, con l’arme di sua santità; sotto la quale poi erano banderole di taffettà ranciato, con arme di tutti li prencipi convitati.
Nel terzo bacile, era medesimamente in cima una banderola di taffettà turchino, con l’arme di sua santità, sotto la quale poi seguitavano le banderole rosse, con l’arme di tutti i prencipi, e prencipesse convitate. Questi tre bacili erano tramezati da altri tre bacili reali di strufoli, fatti tutti da monache; che in vero fecero una vaghissima vista.
A capo della tavola della credenza, fuori dello steccato, era à traverso una tavola, sopra la quale erano piatti imperiali, reali, mezi reali, e tondi, per servirsene poi à suo tempo.
A piedi della detta credenza era un’altra tavola simile, con li medesimi piatti sopra.
S’apparecchiò la tavola nella seconda saletta, con tre tovaglie bianche, e tre tovaglie d’ormesino, una turchina, una verde, e una bianca, tutte tre riccamente miniate d’oro, come à suo luogo si dirà.
Furono poste in tavola quattordici posate, con panattiere dorate, che servirono per l’eccellentissima prencipessa sposa, l’eccellentissima duchessa madre, l’eccellentissima D. Olimpia Aldobrandini, l’eccellentissima duchessa di Mondragone sua figliuola, gl’illustrissimi signori cardinali Deti, Ludovisi, il serenissimo prencipe cardinale di Savoia, e Aldobrandini, l’eccellentissimo duca di Fiano, fratello di sua santità, il signore conte suo figliuolo, e prencipe di Venosa, il signore prencipe Aldobrandini, il signore Priore, e D. Pietro duca Aldobrandini, con due altre dame, che in tutto furono quattordici.
Le posate tutte erano con un copertoro, con l’arme di ciascheduno prencipe, e prencipessa, per chi dovevano servire.
Primo servitio freddo
Pasticci di vitella in forma di scudo, con corona à capo dello scudo, e festoni intorno, di pasta fina, annitrato
di zuccaro, con lustro, à modo di marzapane, con un’arme grandetta di zuccaro, conficcata in mezo dello scudo, con l’armi dell’eccellentissimo sposo da una parte, e dall’altra dell’eccellentissima sposa.
Ova misside, fatte piovere sopra un cedro condito, tutto steccato di cannella; e in cima al detto cedro una statuetta di zuccaro bianco, tocca d’oro, che teneva in mano l’arme dell’eccellentissima sposa; il piatto regalato intorno al detto cedro di fette di pane di Spagna, coperte delle medesime ova misside, tramezate trà una fetta e l’altra di rosette di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento; e intorno all’orlo del piatto cinque pezzi di corone di zuccaro tocchi d’oro; e trà un pezzo, e l’altro una statuetta di zuccaro, che ciascheduna teneva in mano le arme degl’eccellentissimi sposi, e fiori di zuccaro diversi.
Un piatto reale, con una colonna di gelatina in mezo, con pesci vivi dentro, posta sopra la sua base inargentata, e in cima alla colonna il suo capitello dorato, sopra il quale posava un’angelo di zuccaro di gettito, che teneva con le mani alzate il regno, e chiavi di sua santità, il fondo del piatto di legno inargentato, con un festone intorno fatto à rastelli, e stelle, di pasta di marzapane; questo fu servito al primo piatto.
Al mezo della tavola, per il secondo piatto, una machina di gelatina, fatta con tre colonne di gelo, poste in triangolo, sopra le quali si posava una cuppola della medesima gelatina, con uccelletti vivi dentro; e trà una colonna, e l’altra vi era un’altra cuppola un poco più piccola, e in altra forma, che si posava sopra scabelletti di legno indorati; i piedi de’ quali erano fatti di pasta reale, in forma di piedi di leone.
Al terzo piatto, un’altra colonna simile alla prima, e nel medesimo modo regalata.
Un presciutto agghiacciato, servito sopra le groppe di tre camelli, di pasta di marzapane, che stavano colcati nel piatto,
e sopra ciascheduno camello posava con un piede un’angelo della medesima pasta, che teneva in una mano un mappamondo fatto à rastelli, e in mezo di dentro una palla della medesima pasta, con stelle, e sbarre, al primo piatto con le sudette statue, e mappamondo, profilate d’oro, e li presciutti carichi di fiori di zuccaro del naturale.
Un presciutto simile, sostentato da tre teste di leone, sopra ciascheduna delle quali posava una statua di marzapane, che rappresentava la Fama, che con una mano sostentava il medesimo mappamondo, e con l’altra teneva una tromba, in atto di suonare; per il secondo piatto, come di sopra.
Un presciutto simile, sostentato da tre cavalli colcati, sopra li quali posavano l’Abbondanza con il corno in mano; Pallade armata, e Venere con l’arco al collo, e carcasso, che ciascheduna con una mano teneva il medesimo mappamondo; per il terzo piatto, come sopra.
Bianco magnare in forma di mezo rilievo, regalato intorno di armette, fatte di pasta di pistacchiata, degl’eccellentissimi sposi, con copertoro di zuccaro sopra, tocco d’oro, posato sopra branche di leoni, fatti di pasta di marzapane, in mezo de’ quali vi erano le armi degl’eccellentissimi prencipi, prencipessa, e convitati.
Galli d’India arrosto, in navicelle reali, bardati di rastelli, e stelle di cucuzzata, regalata intorno di conchiglie di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento, tramezate di rastelli, e stelle di zuccaro.
Stelle in piatti reali, di pasta sfogliata, con una corona di zuccaro in mezo, tocca d’oro, dentro la quale era un pomo d’Adamo, con un fiore conficcato in mezo, tocco d’oro; regalate di stellette di zuccaro, e tartaruchette di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento; e trà un raggio, e l’altro una coroncina di zuccaro tocca d’oro; e dentro una prugna di Genova.
Salami spaccati, agghiacciati di zuccaro, con diversi fiori
del naturale, ficcati sopra; serviti con una corona imperiale, posata sopra à tartaruchette, fatta di pasta di marzapane.
Sommata, per il primo piatto, annitrata bene di zuccaro; servita diritta sopra piatti reali, fatto il fondo di legno, coperto di pasta reale, combattuta da due todeschi, fatti del naturale, di pasta di marzapane, con sue alabarde, e spade a’ fianchi, profilati d’oro regalatamente; una delle quali alabarde era conficcata dentro la detta sommata.
Sommata, per il secondo piatto, nel medesimo modo, servita con due segatori naturalissimi, che stavano in atto di segare detta sommata, fatti della medesima pasta.
Sommata, per il terzo piatto, nel medesimo modo servita con due macellari di pasta di marzapane naturalissimi, con zinali avanti, e coltelli alla cinta, e manare in mano, in atto di tagliare detta sommata, profilati d’oro, e regalatamente fatti.
Trionfi di butiro
Al primo piatto, due leoni in atto di lotta, bellissimi, in piatti reali, con il fondo di tavola, coperta di butiro.
Al secondo piatto, un balletto di ninfe, e pastori, fatti di butiro, con un’albero in capo, carico di frutti di zuccaro, al piede del quale vi era un pastore, medesimamente di butiro, che suonava la piva.
Al terzo piatto, un leone, e un cavallo, che combattevano insieme.
Trionfi di zuccaro di gettito
Un carro trionfale tirato da due pavoni, dove era la dea Giunone, con un scettro in mano, e sopra alla detta dea passava un’iride, ò arco celeste.
Le tre Gratie intrecciate trà di loro, di altezza di palmi
tre, che porgevano mazzetti di fiori, fatti di zuccaro naturalissimi.
Atlante, che sosteneva con le spalle la machina del mondo, con l’arme dell’eccellentissima casa Aldobrandina, e Ludovisia.
Questa statua era di peso di libre sopra sessanta.
Due todesche, posate sopra piedistalli, una di là, e l’altra di quà dal carro sudetto, con coralli, e perle al collo.
Altre due morette alte un palmo e mezo, con sue perle al collo, e coralli alle mani, posate come sopra, una di là, e l’altra di qua dalle Gratie.
Altre due zitelle romanesche, posate, come sopra, una di là, e l’altra di quà d’Atllante; e tutte le sudette statuette tenevano in mano le arme degl’eccellentissimi sposi, e convitati, profilate tutte d’oro.
In mezo alla tavola vi era un’arme di sua santità, sostentata da due statue di marzapane, alte due palmi, che una rappresentava la Giustitia, e l’altra la Prudenza, profilate d’oro.
Capi di latte, in porcellana, un piatto per signore.
Butiro passato, in porcellana, un piatto per signore.
Fravole, in porcellana, con neve sotto, e zuccaro sopra, un piatto per signore.
Giuncatelle in porcellana, con neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, serviti con zuppa di biscotti papalini sotto, rifatti, e poi pilottati di butiro, coperti d’una minestrina fatta di torzi di carciofoli, polpettine di vitella, creste, e fegatelli di polli, fette di sommata, sugo di salame passato, testicciuole di capretto senz’osso, spezzate in più pezzi, herbettine odorifere, e brodetti di rossi d’ova, con sugo di limone, e fette di presciutto.
Salami intieri ,serviti con fiori, e herbette intorno.
Animelle di vitella arrosto, lardate, tramezate di tomaselle, fatte di fegato di vitella, avvolte in rete, come altre volte si è detto, tramezate di fette di pane di Spagna in forma di lardoni, e salsa bastarda sopra.
Quaglie arrosto, servite con fette di pane stato a mollo nel latte, poi dorato, e fritto, con fette di presciutto sopra, cotto nella graticola.
Si diede l’acqua alle mani, e facendosi la benedittione della tavola con bellissima musica, si portarono le seguenti vivande, in tempo come se fossero state portate con le sudette vivande.
Secondo servitio subbito
Zuppe di pulcini, ripieni di cedro condito, medolla, e rossi d’ova duri, zuccaro, e cannella, e un poco di salame grattato, con rossi d’ova crude, cotte in brodo buono e grasso, con un poco di zafferano, medolla di vaccina, fettoline di sommata, fette di lingue di bove salate, e cotte, aggiuntovi dentro latte di pignoli, polvere di mostacciuoli, e sugo di limone, con un poco di parmigiano grattato, herbette odorifere, servite con fette di pane giallo reale sottestato, e spolverizato di zuccaro, e cannella, e formaggio grattato sopra, servita con lardoncini di salame fritto, infarinato in polvere di pane di Spagna intorno, tramezate di lardoni simili di provature fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli, con un copertoro sopra a gelosia di zuccaro tocco d’oro.
Minestrina di fettucciette, impastate con latte di pignoli, e fior di farina, cotte in buon brodo di cappone, servite con una minestrina sopra, di bocconi di animelle cotte in brodo di cappone, con capi di latte, chiara d’ova, e sugo di limone, con parmigiano grattato; servite con un copertoro di zuccaro sopra, tocco d’oro, in porcellana, un piatto per signore.
Pasticcietti sfogliati di vitella, rossi d’ova, fette di presciutto,
animelle, torzi di carciofoli, solita spetieria, suo brodettino, in porcellana, uno per signore.
Terzo servitio
Zuppe reali di biscotti papalini, rifatti prima, e poi pillottati di butiro, inzuppati di brodo di cappone, coperti di fette di provature sottili, fritte nel butiro, con petto, e pelle di cappone sopra, salame grattato, fette di provature dorate, e fritte, con fette di gola, orecchie, lingua, e occhi di testa di vitella bollita, polvere di mostacciuoli, formaggio parmigiano; coperta con altri tanti biscotti rifatti, e pilottati, come di sopra, con il medesimo petto, e pelle di cappone, e altr’ingredienti, come nel primo ordine; coperta poi tutta di fette di provature fritte nel butiro, con capi di latte sopra, che venne ad essere coperto tutto il piatto, con bocconi di butiro dentro; messo in forno a pigliare un poco di colore, servito con pagnottine intorno di tre oncie l’una, ripiene dalla parte di sotto, di ricotta, capi di latte, pignoccata, e bianco magnare; avvolte in sfoglio, cotte in forno, con copertoro di zuccaro cannellato tocco d’oro.
Pulcini arrosto, serviti con fette di pane fritto sotto, e salsa bastarda sopra.
Crostate di presciutto, e provature, prima cotte, e passato poi ogni cosa per almivere, spolverizato di polvere di mostacciuoli, agghiaciate di zuccaro; servite con coroncine di zuccaro intorno.
Polpettoni, in piatti reali, di vitella battuta, e netta bene di nervi, e pelle, con fettoline di sommata, fette di carciofoli, e tartufoli, creste di polli, dattili senz’osso, formaggio grattato, spetierie solite, con quattro piccioncini domestici sotto, con le loro teste, che sporgevano in fuori dalli detti polpettoni, con rossi d’ova dentro, e fettoline di cedro, e grasso di vitella, regalandoli sopra di fette di sommata, rossi d’ova, e pistacchi verdi.
Vitella bollita in navicelle reali, servita con fiori intorno.
Salsa verde, fatta d’herbette, sponga di finocchio, cedro condito, in porcellana un piatto per signore. Bianco magnare, in fette reali, in porcellana, un piatto per signore, di credenza.
Melangoli tagliati, con salviette sotto, in tazzette, una per signore, di credenza.
Quarto servitio
Piccioni bolliti, coperti d’una minestrina di bocconi di animelle, prima soffritte, fettoline di tartufoli, piselli, uva spina, sugo di salame pisto, e passato, con sugo di limone, fettoline di presciutto, con suo brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, con fette di pane sotto, un piatto per signore, con sparaci stufati nel butiro intorno.
Pasticcietti di brasolette di vitella, bocconi d’animelle, grasso di vitella, uva spina, presciutto, prugnoli, con suo brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, serviti con copertorino sopra, tocco d’oro, uno per signore.
Quinto servitio
Bassotti fatti di lasagne à vento, cotte in brodo grasso di cappone, fatti in piatti imperiali, con pasta di sfoglio sotto, e sopra le lasagne cotte, con petto, e pelle di capponi, parmigiano grattato, bocconi di butiro, fette di provature fresche fritte nel butiro; e poi un’altro solaro delle dette lasagne, con il medesimo butiro, e parmigiano grattato, coperto di provature fresche, coperte poi à gelosia, in forma di torta, di pasta di sfoglio, mettendoli in forno à rosolare.
Pagnotte grosse ovate, in navicelle reali, cavando la mollica dalla parte da basso, e poi ripiene d’un pastume di pasticcio all’inglese, fatto di vitella, bocconi di animelle, grasso di vitella, uva spina, cervella di vitella, parmigiano grattato,
torzi di carciofoli, tartufoli, prugnoli, fette di presciutto, soffritto ogni cosa insieme, che era quasi cotto; le pagnotte unite di butiro si empirono con il detto pastume, aggiuntovi fette di cedro condito, sugo di limone, e rossi d’ova, serrando il buco con l’istesso turaccio di pane; avvolte poi con pasta di sfoglio à gelosia, servite con il suo brodettino solito, fattovi un buco di sopra per mettervelo dentro, e nelli vuoti della pasta di sfoglio si conficcarono fiori di zuccaro diversi, e zuccaro grattato sopra.
Piccioni arrosto, con sua crosta di pan grattato, serviti con un rosone di pasta di sfoglio sotto, con sei vuoti, che in ciascheduno vuoto vi stava un piccione; con una statuetta di pasta di marzapane in mezo al rosone, e una coroncina di zuccaro, tocca d’oro intorno alla detta statuetta.
Due capponi bolliti, poi spolpati, salvando le polpe delli petti, e il resto pesti nel mortaro, con seme di melone, e pignoli, amollati nell’acqua rosa libra meza, e meza libra di zuccaro, con un poco d’acqua di cedro muschiata; poi si mise in una pignatta, con un boccale di latte di vacca, e pistato meza libra di pignoli, e stemperato nel detto latte, con otto chiare d’ova fresche, sbattute bene, e poi passate per stamigna, vi s’aggiunse un poco d’amido, e zuccaro; messa la pignatta al fuoco, si fece menare adagio adagio; e quando cominciò à stringere, si levò dal fuoco, e vi s’aggiunse un poco di butiro, e un poco di sale. Il piatto unto di butiro, spolverizato di zuccaro, e sopra fette di pane di Spagna, larghe quattro dita, tramezate di lancette delli capponi salvate, coprendo le fette del pane con il pastume delle polpe de’ capponi sudette; aggiuntovi due chiare d’ova; e poi sparsovi sopra il latte già cotto, mettendolo in forno; e come il latte fu quagliato, si cavò, facendovi lo specchio di zuccaro, mettendolo di nuovo in forno, fin tanto che si strinse quel poco di zuccaro; regalato questo piatto con un copertoro di zuccaro tocco d’oro.
Fagiani arrosto, affagianati, levati dalla carta, e serviti
con code, ali, e collo, fatto di pasta di marzapane, con salsa bastarda sopra.
Sapore di visciole, in porcellana. Gelatina, con lancette di petto di cappone sotto, in porcellana, con neve sotto. Limoncelli, tagliati, con zuccaro sopra, e neve sotto, un piatto per signore, di credenza.
Sesta portata
Piccioni bolliti, spolpati, con herbettine odorifere, fettoline di presciutto, bocconi d’animelle, un pochino di salame grattato, con suo brodettino, e sugo di limone assai, in porcellana, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Una podritina, fatta di polpette di vitella, torzi di carciofoli, piselli, fette di tartufoli, prugnoli, uva spina, occhi, orecchie, e lingue di capretto, fette di sommata, e di presciutto, sugo di salame pisto, e passato, stagionato bene con grasso di vitella, e poca spetieria, con brodettino di rossi d’ova fresche, e sugo di limone, in porcellana, con fette di pane sotto, un piatto per signore, con copertorino di zuccaro sopra, tocco d’oro.
Pollanchotte d’India arrosto, lardate, servite con fette di pane dorato sotto.
Crostate d’uva spina, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e fette di cucuzzata, agghiacciata di zuccaro.
Vitella arrosto, in navicella reale, servita con tartarette intorno, ripiene di bianco magnare, tramezate di rastelli, e stelle, di pasta di sfoglio.
Pagnotte ripiene di capi di latte, pistacchiata, cucuzzata, petti di piccioni arrosto, ova misside, pignoccata, polvere di mostacciuoli, pasta di marzapane, butiro assai, cedro condito, inzuppate nel latte, poi cotte nel forno, agghiacciata bene di zuccaro, à modo di marzapane; servite con una corona di zuccaro intorno, e in mezo à ciascheduna pagnotta un fiore di zuccaro bianco conficcato.
Olive, in porcellana, un piatto per signore di credenza.
Ultimo servitio di cucina
Storione arrosto, servito con salsa bastarda sopra, fatta con vino di meligranati, con quattro teste di leoni intorno al piatto, fatte di pasta di marzapane, con un copertoro sopra di zuccaro cannellato tocco d’oro, e d’argento.
Frittate ripiene di tre frittate l’una sopra l’altra, con salame, e parmigiano grattato, polvere di mostacciuoli, sbattute con tante ova, che bastarono à fare tre frittate, il piatto unto prima di butiro, e sopra la prima frittata, con fette di pane dorato à mollo prima nel latte, spolverizato di polvere di mostacciuoli, con fettoline di provature fresche, dorate, e fritte nel butiro; e sopra questo si fece la seconda frittata, sopra la quale si mise il pane dorato, e provature, nel modo sudetto, salame parmigiano grattato, con bocconi di butiro, e sopra si fece la terza frittata, coperta tutta di capi di latte, stesi sopra, con bocconi di butiro, e messa per un poco in forno à rosolare, con polvere di mostacciuoli.
Pulcini stufati, con lardo battuto, herbette odorifere, ripieni di prugne damascine rifatte, e lardo battuto, facendoli stufare, tenendoli voltati spesso, aggiungendovi poi ramette di finocchio, pepe, noce moscata, quattro garofoli, prugne damascine, e cerase rifatte nella malvasia; e cotte che furono, si aggiunse sopra un sapore, fatto d’amandole atturate, peste bene, polvere di mostacciuoli, mosto cotto, rossi d’ova; serviti con fette di pane sottestato in forno sotto, con cedro condito grattato sopra, bruffati un poco con acqua muschiata, e con fette di pane dorato intorno, in forma di lardoni.
Piatti reali di capponi arrosto, ripieni di salame grattato, maggiorana, serapollo, prugne, uva spina, pepe, garofoli, ramette di finocchio, lardo battuto, rifatti in brodo buono, poi lardati di lardoni di lardo, tramezati di lardoncini di cucuzzata, con garofoli, e stecchi di cannella nel petto, cotti
adagio, con fuoco lento; serviti, il piatto unto di butiro, spolverizato di polvere di mostacciuoli, con fette di pan reale giallo sopra, sbruffati con aceto rosato, con zuccaro, e cannella sopra, spezzandolo li capponi in quattro pezzi, accommodati sopra le fette del pane, con il loro ripieno, con un saporetto sopra, fatto di cotognata, pasta di Genova, pisto insieme nel mortaro, con prugne di Marsilia, e farina di pane di Spagna, polvere di mostacciuoli, cannella, garofoli, noce moscata; stemperato con brodo magro, e un poco d’acqua di cedro, e aceto rosato, passato ogni cosa insieme, e fattoli dare un bollore, buttandolo poi sopra alli pezzi delli capponi; messi poi per un poco in forno, servito questo piatto, con presciutto sfilato, fritto nel butiro, infarinato in polvere di pane di Spagna in mezo, à modo d’una montagnola, con polvere di mostacciuoli sopra, e rossi d’ova dure, cotti nell’almivere, intorno.
Piatto imperiale di latte, fatto in una pignatta, con capi di latte, e chiare d’ova sbattute bene, polvere di pane di Spagna, zuccaro, con fettoline di cedro condito, cucuzzata, pistacchi intieri, e pignoccata acciaccata, fatto bollire ogni cosa insieme, e stretto, levato dal fuoco, il piatto unto di butiro, con fette di pane di Spagna, sopra il detto latte, con la compositione sudetta, già un poco raffreddata, con un cucchiaro à modo di monticelli, circondati da rossi d’ova cotti in zuccaro, buttandovi sopra un poco di latte sbattuto con chiara d’ova, e acqua rosa, tanto che bastò à inzuppare il pan di Spagna, e messo per un poco in forno; si servì questo piatto con una corona imperiale sopra, di zuccaro di colore, tocca d’oro.
Pasticciotti di code di gambari, uva spina, e prugnoli, serviti in una canestrina fatta di pasta di ciambellette, inargentate, con due fette di bianco magnare dorato, e fritto, sopra fette di pane di Spagna, quattro pasticcietti alla genovese, cotti, e poi passati per almivere, quattro stecchi di rosmarino, con prugnoli infilzati, cotti sopra la graticola, due
tartufoli intieri, cotti sotto le bragie, tramezati frà li pasticcietti alla genovese, con copertoro di zuccaro sopra, una per signore.
Granci teneri, fatti morire nel latte, fritti nel butiro, serviti con un saporetto verde, stemperato con sugo di limone assai, in porcellana, un piatto per signore.
Insalatine regalate, con neve sotto, in porcellana, una per signore. Gambari bene acconci, mondi, con suo aceto, sale, e pepe, in porcellana, un piatto per signore di credenza.
Secondo servitio di credenza
Si levorono tutte le posate, e la prima tovaglia, sotto la quale ve n’era un’altra d’ormesino rosso, miniata d’oro, con l’arme di sua santità, e del signor cardinale Ludovisi, con diverse imprese regalatamente fatte, e per dare tempo al servitio di credenza, si diede principio ad un concerto regalatissimo di musica; e poi con prestezza si levò la prima tovaglia d’ormesino, restando sotto una tovaglia solita bianca, tutta fiorita, e si pose in tavola il secondo servitio, tutto fiorito.
Panattiere, con fiori intorno, tocche d’oro, con sue salviette profumate, con una pagnottina di pane di Spagna di più del solito, con forcine, cucchiari dorati, e coltelli simili.
Nell’istesso tempo fu posto in tavola tre machine di ghiaccio, che furono à capo della tavola, una piramide grande, in un bacile dorato tutto fiorito.
In mezo della tavola, una fontana grande, in un bacile reale, medesimamente tutto fiorito, che gettava acqua odorifera.
Al terzo piatto, una piramide simile alla prima, in bacili reali, fioriti, e tocchi d’oro, e d’argento tutti li fiori.
Prugnoli, con fettoline di pane sotto, serviti in porcellana, con salviette sotto, e fiori diversi intorno, tocchi d’oro, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, serviti con fette di pane brustolito sotto, in porcellana, e salviette sotto, con fiori intorno, tramezati di fronde di cedro, con le punte una tocca d’oro, e l’altra d’argento, un piatto per signore.
Carciofoli fritti, con suo pepe, e sale intorno, in porcellana, serviti nel medesimo modo, un piatto per signore.
Cardi, in porcellana, serviti nell’istesso modo delli due primi piattini, un piatto per signore.
Pasticciotti di code di gambari, tartufoli, e granci teneri, con pistacchi intieri, mondi, con una lattata di pignoli, sugo di limone, prugnoli, sue spetierie, herbettine odorifere, con intaglio di pasta, tocco d’oro, tutto fiorito, servito un piatto per signore nel medesimo modo, in porcellana, con la solita salvietta sotto, e fiori regalati intorno.
Castagne, sorbe, nespole, e finocchio, in porcellana, nel medesimo modo, un piatto per signore, fiorite, e tocche d’oro.
Nell’istesso tempo si messe in tavola tre galere, fatte di fiori, e mortella, con suoi remi, arbori, vele, artiglierie, e soldati, cariche tutte di pera, con banderole con l’arme di sua santità in cima l’arbore.
Cestelle tonde grandi, fatte medesimamente di fiori, piene di mela rose, servite in bacili, tutti fioriti.
Cestelle ovate, medesimamente di fiori, piene di mel’appie, servite in bacili, come l’altre.
Parmigiano, con salviette sotto, in piatti reali, con fronde di cedro, tocche d’oro, e fiori diversi.
Marzolini, serviti nel medesimo modo. Provature fresche nel medesimo modo, fiorite bene l’uno, e l’altro.
Tortine verdi, in porcellana, servite in cestelle di fiori diversi, tocchi d’oro, e d’argento, una per signore.
Terzo servitio di credenza
Frappe, in bacili reali, con banderole in cima con l’arme di sua santità, e intorno di tutti li prencipi convitati.
Strufoli, in bacili reali.
Pappardelle di monache, servite con copertoro di zuccaro fatto à gelosia, tocco d’oro, posato sopra tartaruche, fatte di pasta di marzapane, tocche d’oro, e d’argento.
Torte bianche, di bianco magnare, e capi di latte, agghiacciate di zuccaro, servite con copertoro di zuccaro, fatto sopra una stampa differente all’altra, tocco d’oro, posato sopra aquilette, fatte di pasta di marzapane, profilate d’oro, e d’argento.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di cucuzzata, pasta di Genova, pasta di marzpane, con copertoro sopra, fatto a gelosia, posato sopra quattro meze serene di pasta di marzapane, tocche d’oro.
Arme degl’eccellentissimi sposi, ripieni di cotognata, il campo, le stelle, e rastelli, d’ova misside, le sbarre di conditi; con festoni intorno di pasta di zuccaro bianco, con quattro puttini di zuccaro, sopra li quali era il solito copertoro, fatto di stampa di zucaro, tocco d’oro.
Buglios in forma di cappello à dieci ordini; prima si fece la pasta di fiore di farina, rossi d’ova, zuccaro, acqua rosa, e pasta di marzapane; la base grande di questa pasta dentro una tiella, poi sopra un’ordine d’ova reali, cotte nell’almivere, e sopra uno sfoglio di pasta frolla, fritta nel butiro, della grandezza, e ritondezza del cappello, e sopra questa pasta un’ordine di bianco magnare sottile, e sopra un’altro sfoglio simile; poi sopra un’ordine di cotognata rossa, con il solito sfoglio, e un’altro ordine sopra di pignoccata, cedro condito, e pistacchiata, e agro di cedro, con suo sfoglio sopra, con un’altro ordine d’arbolata, fatti con rossi d’ova, e sugo di biete, acqua rosa, muschio, spetieria, stemperato ogni cosa insieme, cotto nell’almivere, cioè dentro una tiella nel forno, e sopra il solito sfoglio, e ricominciando da capo dal primo ordine, seguitando, finche fù alto à bastanza; e copertosi con l’istessa pasta della base, e si formò un cappello, con suo centiglio; cotto al forno, poi agghiacciato bene di zuccaro,
con un pennino fatto di pasta di zuccaro.
Pasticcietti di cotogni, cotti prima sotto la bragia, poi siroppati nell’almivere serviti con una coroncina intorno, alta tanto, che venne à coprire il cotogno, di pasta di zuccaro; con suo copertorino di zuccaro intagliato, tocco d’oro, un piatto per signore.
Cotognate di Portogallo. Cotognate di Bologna, in tazze reali, con salviette sotto.
Finite di mettere in tavola tutte queste vivande, si diede principio ad un concerto di musica esquisitissimo, che continuò fino al levare di tutti li frutti di tavola; e levata poi la seconda tovaglia bianca, si trovò sotto la tovaglia d’ormesino verde, riccamente miniata tutta d’oro, con diverse imprese, e bellissimi motti, che rendeva vaga vista; sopra la quale si diede l’acqua alle mani con fette di limoncelli, stecchi con manichi intagliati, e dorati, con un mazzo di fiori per signore regalatissimo; e levato questa seconda tovaglia d’ormesino verde, sotto vi si trovò la terza tovaglia d’ormesino bianco, riccamente ricamata, e miniata d’oro, con l’arme di sua santità in mezo, e con bellissime imprese, sopra la quale fù servita la confettura in tanta quantità, che difficilmente si potria esprimere (rese però prima le gratie della tavola in musica).
Confettura bianca nobile, pistacchi confetti muschiati, in forma di palle di balestra, e altre simili tazze.
Tazze imperiali dodici, con imperatori d’argento.
Altre dodici tazze reali dorate, medesimamente di confettura bianca nobile, con una statuetta di zuccaro di gettito sopra ogni tazza, regalatamente fatte, tocche d’oro.
Altre dodici tazze reali simili, di confetture bianche diverse, con animaletti di zuccaro di gettito sopra ogni tazza.
Diciotto bacili di pasta di Genova di diverse sorti, di pera, prugne, torzi di lattuca, cedri conditi, cucuzzata, ramagli, pomi d’Adamo, scompartiti sei bacili per piatto.
Altre sorti di confetture, che difficilmente si possono scrivere.
Primo servitio freddo
Pasticci di galli d’India, in forma d’aquila reale, di rilievo, tocchi d’oro, e argento, serviti con un rosone intorno di pasta di marzapane, con arme fatte di pasta di zuccaro doppie, che mostravano dall’una, e l’altra parte l’arme degl’eccellentissimi sposi, e casa d’Este, sopra ficcate con stecchi dorati; intorno a’ quali era il festone.
Bianco magnare, in stampe diverse di mezo rilievo, servite con gugliette di gelo intorno, di più colori, tramezate d’aquilette di pasta di pistacchiata, tocche d’oro, e argento.
Pavoni rivestiti, adornati di varie fettuccie di più colori, perle, e coralli al collo, miniati, e lavorati d’oro, con profumi in bocca, e fiori di tutte le sorte.
Gelatina di più colori, di forme varie, con un turbante di gelo in mezo, tempestato tutto di fiori, d’anime di pignoli, con una corona di zuccaro intorno.
Crostate di uva spina, polvere di mostacciuoli, cedro condito, servite con cannelloni confetti sopra, con un pomo d’Adamo condito in mezo, nel quale era una statuetta di pasta di marzapane, con diverse imprese in mano, e arme di casa d’Este.
Ova misside servite sopra un cedro condito, tutto steccato di stecchi di cannella, à modo di una montagna, con una corona intorno al piatto di ciambellette, tutta coperta dell’ova misside, con arme del serenissimo duca di Modena, e eccellentissimi sposi, fatte di pasta di marzapane intorno al fondo del piatto, miniate d’oro, tramezate d’aquilette di pasta di zuccaro, tocche d’oro.
Presciutti agghiacciati di zuccaro, serviti con arme doppie al presciutto, ficcate con stecco dorato, alte mezo palmo, di casa d’Este, e degl’eccellentissimi sposi, con un rosone intorno di pasta di marzapane.
Un cavallo in atto di correre, di pasta di marzapane, con un leone della medesima pasta, che gli mordeva la gamba manca, al primo piatto.
Una spinosa, con una corona imperiale sopra, dell’istessa pasta, al secondo piatto.
Un mutio, che teneva la mano sù’l fuoco, con un pugnale in mano, in pena di non haver’ammazzato l’imperatore, come haveva tentato; al terzo piatto.
Questi tre trionfi erano tutti tocchi d’oro, e argento.
Trionfi di salviette di credenza
Un drago, con fuoco in bocca di bellissima piegatura al primo piatto.
Una cicogna, con una serpe attorno, dell’istessa piegatura, al secondo piatto.
Una grue, con la palla al piede, al terzo piatto, di bellissima piegatura.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, coperti d’una minestrina di carciofoli, piselli freschi, bocconi d’animelle, che prima erano state soffritte, fette di presciutto, con salciccia spaccata in fette.
Animelle di vitella arrosto, avvolte in rete, e poi stufate, con sapore d’aceto rosato, zuccaro, e cannella, servite con fette di pane dorato, e fritto, in forma di lardoni.
Hortolani arrosto, serviti con fette di pane fritto sotto, herbette, e salvia fritte intorno.
Pasticci tondi reali, di bocconi di vitella, polpettine, animelle, prugnoli, carciofoli, tartufoli, pignoli, medolla, e grasso di vaccina, fette di presciutto, rossi d’ova, sue spetierie, coperti, e poi ricoperti; serviti con un’intaglio sopra di pasta di zuccaro traforato, tocco d’oro, con suo brodetto, e assai sugo di limone.
Quaglie arrosto, servite con fette di limone tonde sotto, tramezate di presciutto, con fette di pane dorato unto; servite con un copertoro sopra di pasta di ciambellette, tempestato di folignati rossi.
Crostate di pasta di marzapane, petto di piccioni arrosto, rossi d’ova siroppati, e fette di cedro condito; fatte con pasta di sfoglio, con butiro.
Minestrina di torzi di carciofoli, uva spina, fettoline di sommata, bocconi d’animelle, herbette odorifere, brodetto d’ova fresche, con fette di pane sotto; un piatto per signore.
Secondo servitio
Galli d’India bolliti, coperti di papardelle alla romana, con zuccaro, e cannella sopra.
Galli di montagna arrosto, serviti in canestrelle di pasta, con suoi copertori tempestati di folignati.
Petti di vitella bolliti, serviti con fiori, e herbette intorno.
Salami intieri serviti con fiori, e herbette intorno.
Pasticcietti di piccioni senz’osso, con prugnoli, tartufoli, fette di sommata, rossi d’ova, suo brodetto, servito con intaglio di pasta di zuccaro sopra, tocco d’oro, un piatto per signore.
Zuppe reali, fatte con pelle, e petto di cappone, bolliti con occhi, orecchie di capretti, medolla ben cotta, salame grattato, rossi d’ova duri, con brodo buono di cappone, buon formaggio grattato, e butiro fresco; servite con un copertoro sopra fatto à gelosia di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Sapore verde, fatto con sponga di finocchio, e cedro condito, in porcellana, un piatto per signore.
Bianco magnare in fette reali, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, con salviette sotto, in tazze.
Terzo servitio
Podrita bastarda, con torzi di cavoli, carciofoli, cipolle intiere, ceci bianchi, finocchietti, piccioni, animelle, testicciuole di capretto senz’osso, code di castrato, lingua di vitella, petto di mongana, prugnoli, fette di sommata, e presciutto, e salame; capponi grassi intieri, servita con ucelletti grassi arrosto intorno, tramezati di tartufoli intieri tartufolati, e pasticcietti di pasta reale, pieni di siroppate intorno.
Pollastri arrosto, serviti con una stella sotto di pasta di sfoglio, e trà un raggio, e l’altro era un pollastro, e in mezo era l’arme del serenissimo di Modena, doppia, di pasta di marzapane, tocca d’oro, e profilata dell’istesso.
Piccioni in adobbo fritti, con un saporetto fatto con l’istessa
salsa verde stemperata con brodo buono, e zuccaro, serviti con fette di pane fritto, in forma di lardoni.
Crostate di cotognate, ova misside, cucuzzata, agghiacciate di zuccaro.
Teste di vitella senz’ossa ripiene d’animelle, uccelletti grassi, medolla, salame grattato, fegatelli di polli, fettoline di cedro condito, pignoli; cotte in forno, poi indorate, e fritte, spaccate in due parti, servite con fette di pane di Spagna intorno, in forma di lardoni.
Pollanchotte d’India arrosto affagianate, poi levate dalla carta, servite con fette di pane sotto, che era stato à mollo nel latte, indorate, e fritte, con salsa bastarda sopra, con fettoline di pane di Spagna intorno, in forma di lardoni, con copertoro sopra à gelosia, di zuccaro cannellato, tocco d’oro.
Piccioni spolpati cotti in brodo buono, con suoi gropponi, bocconcini d’animelle, medolla, e grasso di vaccina, herbette odorifere, fettoline di presciutto, poco di salame grattato, con brodettino di rossi d’ova fresche, e sugo di limone, con fette di pane sotto, con sparagi intorno, con le punte sotto il pane, in porcellana, un piatto per signore.
Olive. Gelatina, con petto di cappone sotto. Limoncelli, con zuccaro sopra, di credenza, in porcellana, un piatto per signore.
Quarto, e ultimo servitio di cucina
Pasticci all’inglese di pasta reale, impastata con pasta di marzapane di più, di vitella, piccioni spolpati, bocconi d’animelle, cervella di vitella, tartufoli, carciofoli, pignoli, parmigiano grattato, medolla, e grasso di vaccina, fettoline di presciutto, e cedro condito, rossi d’ova; agghiacciati di zuccaro à modo di lustro di marzapane, con zuccaro sopra.
Piccioni arrosto, serviti con fette di pane di Spagna intorno,
con fette di bianco magnare fritto sopra.
Polpettoni reali, cotti nell’istesso piatto reale, di vitella, medolla, e grasso di vaccina, petto, e pelle di cappone, fettoline di presciutto, con sei hortolani sotto, con le teste fuori ad ogni polpettone, con rossi d’ova, formaggio grattato, e pignoli, formando un polpettone grosso, con fette di sommata grassa sopra; tramezati di fette di cedro condito, tempestato tutto di pistacchi verdi, cotti in forno, con solite spetierie, ungendolo spesso con butiro fresco; servito con un tortiglione di pasta di marzapane intorno.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di bianco magnare, pasta di marzapane, e pistacchiata, serviti con zuccaro sopra.
Un piatto reale à più ordini; fù coperto il fondo di un piatto imperiale di una pasta reale, impastata con fior di farina, butiro, zuccaro, rossi d’ova, e pasta di marzapane, ungendo prima bene il piatto di butiro; e sopra vi fù servito fette di bianco magnare, e pasta di marzapane, e sopra un’altro sfoglio simile, ma che sia stato fritto nello strutto buono; e sopra questo secondo sfoglio, servito fette di cotognata rosa, e di cucuzzata, e sopra un’altro sfoglio simile al sudetto; e sopra servite ova misside, e pignoccata, e sopra un’altro sfoglio; sopra il quale fù servita pistacchiata in fette, e pistacchi intieri, con fette di cedro condito, e bocconi di butiro per tutto; e volendolo fare alto assai, si ricominci da capo, e si raddoppi sino agl’otto ordini; posto poi un poco in forno; avvertendo, che l’ultimo sfoglio sia crudo, fatto à gelosia, facendolo cuocere in forno, agghiacciato bene di zuccaro, e sopra quattro goccie d’acqua di fiore, e poco di polvere di Cipri.
Vitella arrosto, servita in navicelle reali, con tartarette intorno di lazarole condite.
Secondo servitio di credenza
Si levò la prima tovaglia, e con prestezza si mutò panattiere, con cucchiare, forcine, e coltelli dorati, salviette
profumate; con una pagnotta di pane di Spagna di più del solito.
Torte bianche di bianco magnare, capi di latte, e pignoccata.
Tartufoli tartufolati, con fettoline di pane sotto, sale, e pepe intorno, in porcellana, un piatto per signore.
Sparagi, prugnoli, in porcellana, un piatto per signore.
Offelloni reali, ripieni di pastume di torta verde.
Carciofoli fritti, in piatti reali.
Formaggio parmigiano, marzolino. Pera di più sorte. Mela di più sorte. Finocchio fresco. Cotognate di Bologna, in tazze reali, con salviette sotto.
Torte di ova misside, e cedro condito, agghiacciate di zuccaro.
Castelli di pasta, pieni di uccelletti vivi, e di conigli, con sonagliere al collo, con banderole, con arme del serenissimo duca di Modena, della serenissima duchessa, del signor cardinale d’Este, e eccellentissimi sposi.
Si diede al fine l’acqua alle mani; e levata la seconda tovaglia, restò la terza, tutta profilata d’oro; sopra la quale fu servita la confettura in grandissima quantità, tanto della bianca, come di conditi
Primo servitio freddo
Pasticcio di vitella in forma di scudo con festoni intorno, e in mezo allo scudo l’arme del rè cattolico miniata d’oro.
Presciutto agghiacciato di zuccaro, servito in canestrelle fatte di pasta di ciambellette, con stelle di pasta pistacchiata intorno, tocco d’oro, e d’argento.
Gallo d’India arrosto, poi lardato di lardoni di cedro condito, con le punte una toccha d’oro, e l’altra d’argento, con ale, coda, e collo di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Crostate di cedro condito, cucuzzata, e pasta di marzapane, agghiacciate di zuccaro, servite con cannelloni confetti sopra.
Capi di latte, in porcellana; un piatto per signore.
Butiro fresco, passato con zuccaro, in porcellana; un piatto per signore.
Fù coperta la tavola con tovaglia di zenzile con merletti d’oro intorno.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, coperti di coscossù alla moresca, con bocconi grossi di medolla, e fette di sommata, rossi d’ova, fette di presciutto, e butiro disfatto sopra.
Animelle di vitella lardate arrosto, poi stuffate, con salsa bastarda, servite con fette di pane di Spagna in forma di lardoni, dorato, e fritto, con sapore bastardo sopra, in porcellana; un piatto per signore.
Pasticcietti di bocconi di vitella, animelle, fette di presciutto, e prugnoli, con sugo di limone, e suo brodetto, con intaglio di pasta di zuccaro, tocchi d’oro; un piatto per signore.
Zuppa reale con petto, pelle di cappone, salame grattato, formaggio parmigiano, bocconi di medolla, fette di provature fresche, che prima siano state fritte nel butiro, à tre solari, coperta sopra di fette di provature, e capi di latte distesi sopra, messa in forno à rosolare, fatta con buon brodo di cappone, e di vaccina mescolata, servita con rossi d’ova tosti intorno siroppati in zuccaro.
Minestrina di bocconi d’animelle cotti in brodo buono di cappone, con brodetto di rossi d’ova fresche, capi di latte, con fette di pane sotto, in porcellana; un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Ova misside, fatte piovere sopra una corona imperiale steccata tutta di pezzi di cannella; sotto la quale era un cedro grosso condito; intorno al fondo del piatto, ghirlanda dell’istesse ova misside tramezate di rosette ripiene
di pasta di marzapane, la qual corona era fatta di pasta reale, tocca d’oro; servite con statuette di zuccaro intorno alte mezo palmo, serrate trà una statuetta, e l’altra di pezzi di corone di zuccaro violato, tocchi d’oro, e argento.
Colonne di gelatina, con uccelletti, e pesci vivi dentro, con suo capitello sopra, e base sotto, e una statuetta di zuccaro in cima, che teneva in mano l’arme del re di Spagna.
Secondo servitio di cucina
Piccioni bolliti, coperti d’una minestrina di bocconi d’animelle, fettoline di cardi, creste, e granelli di polli, e suoi fegatelli, e prugnuoli, con fette di sommata, in porcellana, con fette di pane sotto, un piatto per signore, con suo copertorino di zuccaro, intagliato, tocco d’oro.
Tordi arrosto, tramezati di salciccia fina, serviti con salvia fritta sotto, e fette di pane di Spagna, in forma di lardoni.
Crostata di ova misside, e cucuzzata, agghiacciata di zuccaro à modo di marzapane.
Bassotto fatto à modo di torta, in un piatto reale, cotte le lasagne à vento in brodo buono, e grasso di cappone, con sfoglio sotto, e sopra, e pelle, e petto di cappone per bassotto, con fette di provature fresche fritte nel butiro, e buon formaggio parmigiano grattato, messo in forno à rosolare; servito con copertoro di zuccaro sopra, tocco d’oro.
Terzo servitio di credenza
Melangoli, con salviette sotto, un piatto per signore.
Bianco magnare in fette reali, in porcellana, un piatto per signore.
Sommata agghiacciata, combattuta da due tedeschi, fatti di pasta di marzapane, con sue alabarde del naturale.
Un ballo di contadini, con diverse statuette di butiro, con istromenti in mano, e pive da suonare, servito in navicella reale, con sua cappanella sopra di fiori.
Terzo servitio di cucina
Vitella bollita, servita in bianco, con fiori intorno.
Salammi spaccati, con herbette intorno.
Starne bollite, coperte d’una podrita regalata, fatta di torzi di cavoli, barbaglia di porco, cervellata, cipolle ripiene, ceci bianchi, fette di sommata, ò di presciutto, con tartufoli intieri sopra, che siano stati tartufolati in butiro, con fette di pane sotto, in porcellana; un piatto per signore.
Buglios, in forma di rosone, in piatto imperiale, à otto ordini sopra allo sfoglio, quale era di pasta fatta con fiore di farina; butiro, rossi d’ova, zuccaro, e pasta di marzapane; il primo ordine era di ova misside, sopra le quali si stendeva un sfoglio della sopradetta pasta, sottile fritto nello strutto buono; il secondo ordine di bianco magnare; e il terz’ordine di cotognata rossa; il quarto ordine di pasta reale, e cedro condito; e poi si deve tornare da capo all’ova misside, e seguitare di ordine in ordine come sopra; tramezando sempre gl’ordini con il sudetto sfoglio sottile fritto; coprendolo con un sfoglio simile al primo, e formare un rosone reale, cotto in forno, agghiacciato bene di zuccaro à modo di lustro di marzapane, servito con una corona di zuccaro intorno all’orlo del piatto, e sopra diversi fiori fatti di zuccaro.
Pasticci sfogliati, di vitella, medolla, e grasso di vaccina, animelle, fette di presciutto, e di tartufoli, rossi d’ova, e suo brodetto, un piatto per signore.
Pernici arrosto, lardate, servite in porcellana, con festoncino di pasta di sfoglio, un piatto per signore.
Quarto servitio di credenza
Sapore verde, con sponga di finocchio, cedro condito; in porcellana, un piatto per signore.
Gelatina, con lancette di petto di cappone; in porcellana, un piatto per signore.
Quarto servitio di cucina
Minestrina di polpettine di petto di cappone, bocconi d’animelle, medolla, grasso di vaccina, torzi di carcioffoli, fette di tartufoli, e di sommata, con suo brodettino di rossi d’ova fresche; in porcellana, con fette di pane sotto, un piatto per signore, con pistacchi intieri sopra.
Vitella arrosto, fatta in gigotto, in un piatto reale, servita con sapore bastardo sopra, e fette di pane di Spagna dorato, e fritto intorno.
Quinto servitio di credenza
Olive, in porcellana, un piatto per signore.
Uva, con salviette sotto, un piatto per signore.
Un carro tirato da due aquile, con un rè, con suo scetto in mano à sedere, di zuccaro di gettito.
Quinto servitio di cucina
Fagiani affagianati, in piatto reale, serviti con copertoro di zuccaro cannellato.
Bianco magnare fritto, passato per almivere, in porcellana, un piatto per signore.
Pollanchotte d’India, arrosto, in piatto reale, con fette di pane dorato in forma di lardoni, e salsa bastarda sopra.
Pasticcio all’inglese, di vitella, piccioni spolpati, cervella di vitella, medolla, animelle, parmigiano grattato, fette di presciutto, rossi d’ova, tartufoli, prugnoli, con fette di cedro condito, agghiacciato à modo di marzapane, sugo di limone, e poco di spetiaria, con suo brodettino, servito con una statuetta di zuccaro in mezo, e corona dell’istesso, intorno.
Sesto servitio di credenza
Panattiere, salviette profumate, coltelli, cucchiare, forcine d’oro, pane ordinario, e una pagnotta di più di pane di Spagna.
Si levò la prima tovaglia, si pose in tavola la panattiere sudette, e subbito fu servito.
Prugnoli, con fette di pane sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Carcioffoli fritti, in porcellana, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, con fette di pane sotto brustolito, in porcellana, un piatto per signore.
Torta di bianco magnare, coperta con copertoro di zuccaro bianco, tocco d’oro.
Pappardelle di monache, coperte con copertoro di zuccaro cannellato, tocco d’argento.
Pasticcietti di cotogni, con copertorini di zuccaro violato, tocchi d’oro, e argento.
Torta verde, con un copertoro sopra di zuccaro bianco, tocco d’oro.
Bianco magnare, in forma di mezzo rilevo, con copertoro di zuccaro cannellato, tocco d’oro, e argento.
Frappe, in bacile reale, con banderole del rè, di sua eccellenza dell’illustrissimo cardinale Aldobrandino, e eccellentissima signora D. Olimpia.
Pasticcio reale all’inglese, di conditi intieri, coperto di pasta di marzapane, servito con una corona di zuccaro bianco intorno.
Formaggio parmigiano, e marzolino, con salviette sotto.
Cardi, e castagne, con salviette sotto, un piatto per signore.
Pera fiorentine, pera bergamotte, cotognate di Portogallo, e cotognate di Bologna, in tazze reali, con salviette sotto.
Olive, in porcellana, un piatto per signore.
Uva, e pergolese, con salviette, un piatto per signore.
Finito questo servitio, si levò la seconda tovaglia, e si diede l’acqua alle mani, con un mazzetto per signore di fiori regalati, profumati; e perché si avvicinava l’hora del correre li palii, se ne passarono all’appartamento verso il corso, e nel passare per quelle stanze, trovarono una tavola apparecchiata di confetture, in tanto numero, che fù cosa di meraviglia; trà l’altre vi erano dodici canestre d’argento di confetture bianche, tempestate di brugne, e pera di Genova, in mezo alle quali era una statuetta di zuccaro di gettito per ciascuna, che tutte da loro eccellenze furono mandate à presentare à diverse dame; vi era anco dodici bacili reali pieni di cucuzzata, cedri conditi, e pomi d’Adamo.
Il signor prencipe, e signor duca sposo volsero servire la signora sposa, e assistere al servizio di sua Eccellenza; ma posti che furono li frutti in tavola, sua eccellenza, col signor duca sposo, e molti cavalieri napolitani, al numero di ventidue, se ne passarono ad un’altro appartamento;
dov’era imbandito un tavolone, servito à tre piatti, con tre scalchi, e tre trincianti, delle stesse vivande.
Primo servitio freddo
Pasticci di vitella, in forma di coscinetto, anitrati bene di zuccaro, serviti con un’arme di pasta di zuccaro, ficcata sopra ogni cantone, degl’eccellentissimi sposi, e in mezo un’arme fatta di pasta di marzapane doppia di sua santità, profilata d’oro, e ben fatta.
Bianco magnare in forma di cuppolette, servito con statuette di pasta di Genova, armate di varie fettuccie.
Aquile reali in piedi, fatte le ali di pasta di marzapane; il petto e coscie di pignoccate; con cannelloncini piccoli confetti, ficcati nel petto, e nelle coscie.
Arbori, con pollanchotte d’India arrosto, e lardate poi di lardelli di cedro condito, sopra li rametti, legate con diverse fettuccie di più colori.
Crostate di briccocole, e cucuzzata, siroppate, e passate, agghiacciate di zuccaro, servite con un pomo d’Adamo in mezo, con una coroncina di zuccaro intorno, e con fiori di zuccaro in mezo al pomo, ficcati sopra, tempestate tutte di cannelloni confetti ficcati sopra, con le punte, una tocca d’oro, e l’altra d’argento.
Sommate, servite con sapore di visciole sopra, e frezzate tutte di bastoncini di pane di Spagna in forma di lardoni, ficcati sopra, con stecche di cannella, con le punte, una tocca d’oro, e l’altra d’argento, in navicelle reali, con due biscioni intorno, fatti nel medesimo piatto, di pasta di marzapane, profilati d’oro.
Pavoni rivestiti, colcato il corpo in una cassa di pasticcio, tutta di fiori, piena d’arme degl’eccellentissimi sposi; con il collo alzato, e ruota della coda regalatamente fatta.
Presciutti agghiacciati, serviti con quattro leoncini intorno, con una zampa alzata, che posava sopra un’arme de
gl’eccellentissimi sposi, e de’ prencipi convitati, fatti di pasta di marzapane, profilate d’oro.
Capponi bolliti, lardati di lardoni grandi per il lungo di cucuzzata, coperti d’ova misside, in forma d’aquila reale con due teste, fatte di pasta di zuccaro, con ali , e code, fatte della medesima pasta di zuccaro, profilate d’oro.
Due leoni fatti di pasta di marzapane, che mostravano di fare alla lotta, al primo piatto.
Due orsi, in atto di volersi sbranare l’uno con l’altro, di pasta di marzapane.
Due zitelle napolitane, di zuccaro, con piedistalli, con le armi degl’eccellentissimi sposi, al primo piatto.
Due zitelle spagnuole fatte del medesimo zuccaro, con suoi piedistalli, con l’arme degl’eccellentissimi sposi, per il secondo piatto.
Capi di latte. Fravole. Butiro fresco passato. Meloni, con neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, serviti in bianco, con fette di pane à mollo nel latte, e poi dorato, e fritto intorno, e fette di presciutto cotto nella graticola sopra detto pane.
Pasticci reali podriti di brasole di vitella, grasso, e medolla di vaccina, piccioni spolpati, fette di zinna di vitella, fatte prima bollire, e cotte bene, agresta, bococni d’animelle, fette di sommata, e di presciutto, con suo brodetto di rossi d’ova duri, serviti, con un’intaglio di pasta di zuccaro sopra.
Tortore arrosto, lardate con fette lunghe di lardo, servite con pasta di siringa sotto.
Piccioni arrosto, spezzati in quarti, coperti di meracosto, fatto d’amandole atturate, peste bene, con fegatelli arrosto, e mollica di pane stata in infusione nell’agresta, e rossi d’ova pisto ogni cosa nel mortaro, e stemperato, con brodo grasso,
agresta, e acqua rosa, passato per stamigna, con spetierie solite, e zuccaro poco, accioché venisse più brusco che dolce, cuocendo detto sapore, tenutolo mescolato, finché venne cotto, e buttatosi sopra li detti pezzi di piccioni, in piatti reali, con pistacchi confetti sopra, e fette di pane di Spagna intorno.
Polpettoni, in piatti reali, fatti di vitella pista con medolla, e grasso di vaccina, bocconi di butiro, pepe, cannella, e noce moscata, parmigiano, e pane grattato, ova, con un poco di latte, sale, sugo di limone, herbette odorifere, aggiuntovi fettoline di cedro condito, formando il polpettone, con fette d’animelle dentro, di sommata, e di presciutto, cotto in forno, coperti di fette di sommata, e rossi d’ova dure; serviti con fette di pane fritto intorno, in forma di lardoni.
Piccioni senz’ossa, ripieni d’ova, di fegatelli delli stessi piccioni, formaggio, prugne acerbette, agresta, medolla, e grasso di vaccina, fette di presciutto; cotti in forno, con crostino di polvere di mostacciuoli sopra, sugo di limone, e butiro; serviti con fette di pan sotto, sottestato con sapore bastardo sopra, fatto di sapore di visciole, stemperato con sugo d’agresta, e un poco di zuccaro.
Minestrina di bocconi d’animelle, torzi di lattuca, polpettine di vitella, medolla di vaccina, fettoline di presciutto, con suo brodettino di rossi d’ova fresche, e sugo d’agresta, con fette di pane sotto, una per signore.
Secondo servitio
Vitella bollita, servita in navicelle reali, con fette di sommata dorata intorno, tramezate di fiori di borragine.
Capponi arrosto, poi piccati, e messi à stufare in piatti d’argento, con butiro; il piatto unto di butiro, spolverizato di polvere di mostacciuoli, sopra messosi biscotti papalini,
scaldati un poco al forno, poi pilottati di butiro, e rimessi al forno, e cavati, si stesero sopra li detti biscotti ova misside, e cedro condito grattato, e sopra fu servito il piccatiglio di cappone già stufato nel butiro, coperto tutto di provature, cedro condito, e rossi d’ova sgranati, cotti nel zuccaro, con fette di pane di Spagna intorno al piatto, meze delle quali stavano sotto la vivanda, e meze scoperte, sopra le quali si stesero capi di latte; servito questo piatto con un pomo d’Adamo in mezo, con un fiore di zuccaro in cima.
Pasticcio all’inglese reale, impastato con fior di farina, pasta di marzapane, butiro, rossi d’ova, e zuccaro, fatto in forma di rosone, ripieno di vitella, bocconi d’animelle, cervella di vitella, medolla, e grasso di vaccina, piccioni spolpati, fegatelli di piccioni, e di polli, torzi di lattuca, grani d’agresta, levati li granelli, fettoline di presciutto, parmigiano grattato, rossi d’ova dure, e cedro condito, stagionato bene di spetierie; servito poi con suo brodettino, di rossi d’ova, e sugo d’agresta assai, annitrato con lustro di zuccaro sopra, fatto à modo di marzapane, con una corona di zuccaro bianco intorno, alta due dita, e un’arme conficcata in mezo alta mezo palmo, che da una parte mostrava le armi dell’eccellentissimo sposo, e dall’altra dell’eccellentissima sposa.
Quaglie arrosto, servite con herbette fritte sotto, con fette di limoncelli tondi sopra alle dette herbette fritte, e sopra le quaglie arrosto, con fette di pane dorato intorno, e melangoli, con un copertorino à gelosia di zuccaro sopra, tocco d’oro.
Starnotti arrosto, lardati minutamente, serviti sopra à sfogliatelle aperte, con sapore bastardo sopra.
Crostate di pere moscarole, e fette di cucuzzata, zuccaro, cannella, e polvere di mostacciuoli, agghiacciate di zuccaro.
Bianco magnare in fette reali, con neve sotto. Marasche
in tazze reali, con ghiaccio sopra. Salsa verde, un piatto per signore, di credenza.
Terzo servitio
Teste di vitella senz’ossa, bollite, ripiene di cervella dell’istessa, occhi, lingue, e cervella di capretto, fettoline di presciutto, e provature, herbette odorifere, parmigiano grattato, rossi d’ova, solite spetierie, cotta, e spaccata per mezo in due parti, servita sopra una zuppa reale, fatta di fette di pane papalino brustolito, e pillottato di butiro, con medolla di vaccina, cotta distesa sopra, inzuppato il pane in brodo di capponi, ò di vaccina grasso, con petto, e pelle di cappone, fette di provature fritte nel butiro, parmigiano, e salame grattato, butiro, fatta à due ordini, e sopra coperta di provature, e capi di latte, servita con copertoro di zuccaro, tocco d’oro, e d’argento.
Pollanchotte d’India arrosto, servite con tartarette intorno di briccocole, tramezate di mazzetti d’agresta fritta.
Rosone di pasta di sfoglio, ripieno d’agresta spaccata, levateli li granelli, e fette di provature, passate prima per almivere, con zuccaro, cannella, e polvere di mostacciuoli, servito con coroncine di zuccaro intorno, e in mezo un fiore di pasta di zuccaro bianco.
Piatti imperiali di paperi, due per piatto, scorticati per la schiena, lasciando nella pelle la testa, e zampe, allargata la detta pelle, e spolverizata di polvere di mostacciuoli, e sale, si messe poi la carne delli paperi à bollire, con tanti capponi, quanti erano li paperi; e cotti che furono, si spolporono, e si batterono insieme con grasso di vitella, maggiorana, serapollo, polvere di mostacciuoli, capi di latte, formaggio, sale, cannella, pepe, garofoli, vachi d’agresta senza granelli, nocine condite, pezzi di cucuzzata minutamente tagliata, e ova crude; e di questo pastume si riempirono le pelle de’ paperi, dandoli la forma di prima, con il suo collo
lungo, cotto in forno, tenutoli unti spesso di butiro; e cotti che furono, serviti in piatto unto di butiro, con fette di provature, spolverizate di polvere di mostacciuoli; e sopra li paperi, coperti di ravioli, fatti di polpa di cappone pista, pasta di marzapane, rossi d’ova duri, pignoli, butiro, zuccaro, cannella, con pochino d’acqua di fiori, provature grattate, capi di latte, e ova crude; stagionato questo pastume di spetierie communi, facendone ravioli, avvolti in sfoglio, fatto con fior di farina, butiro, zuccaro, cannella, acqua rosa, sale, e ova, e poi fritti nel butiro, e polvere di mostacciuoli sopra, con pasticcietti alla genovese intorno, e sopra li pasticcietti intorno al piatto una coroncina di zuccaro, alta due dita, tocca d’oro.
Piccioncini, stati in adobbo reale, poi fritti, serviti con saporetto verde sopra, fatto di serapollo, dragoncello, herbette, stemperato con l’istesso adobbo, con brodo grasso, e sugo di limone, con bastoncini di pane fritto intorno.
Frittatone bianche, fatte con chiare d’ova sbattute con latte, pignoccata, e capi di latte, il piatto unto di butiro, e sopra la prima frittata, con fettoline sottili di pane di Spagna sopra, coperte delli rossi d’ova sbattute, e cotte nell’almivere à modo d’ova misside, con fettoline di cedro condito, e di bianco magnare, fritto nel butiro, e sopra un’altra frittata simile alla prima, con le medesime fettoline di pane di Spagna, coperte delli rossi d’ova, cotti nell’almivere, fettoline di cedro, e di bianco magnare fritto, aggiongendovi pistacchi verdi, bocconi di butiro, e sopra la terza frittata simile alla prima, servita con rossi d’ova dure sopra, cotte nell’almivere.
Gelatina, con lancette di petto di capponi arrosto, con neve sotto, un piatto per signore, di credenza.
Quarto servitio
Pasticci tondi per piatti reali, di bocconi di vitella intiera battuta, e netta bene di pelle, e nervi, lardati, con
la solita spetieria, con fette di sommata sopra, e grani d’agresta, assai brodosi, serviti con intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Stelle di pasta di sfoglio, ripiene di prugne di Genova, e fettoline di cucuzzata, zuccaro, e cannella, servite con piccioni arrosto trà un raggio, e l’altro, che furono sei piccioni per stella.
Vitella arrosto, servita in navicelle reali, con limoncelli, e melangoli intorno, e con copertoro sopra, fatto à gelosia, tocco d’oro.
Piatti imperiali, di latte sbattuto con chiare d’ova à bastanza, con capi di latte, e polvere di pane di Spagna; il piatto unto di butiro, con fette di pane di Spagna, ova misside distese sopra; coperte le sudette fette di pane del latte sudetto e messo in forno; e quando cominciò à stringere, si messe sopra à rossi d’ova cotti nell’almivere la metà soffocati nel latte, e l’altra metà appariva di sopra, aggiustando che le fette del pane vennero coperte dal latte; e sopra à questo primo ordine si coprì di fette di pane di Spagna, con capi di latte sopra, copertoli con altrettanto del medesimo latte, ma questo fu verde, fatto con sugo di biete, e rimesso in forno, e cominciando à stringere, fu coperto il piatto di fettoline di cotognata rossa, e pistacchi confetti interi, e si fece finire di stringere, e poi copertosi di nuovo delle stesse fette di pane di Spagna, con butiro sopra, e una mano di pistacchi acciaccati, e cedro condito grattato, con quattro goccie d’acqua di cedro, e sopra si buttò altrettanto latte simile al primo, e si messe nel forno, che il piatto era ben coperto di latte, e pieno; e cominciando à stringere, si messe intorno, e sopra, fettoline di pistacchiata, coprendo questo piatto di capi di latte, rimesso per un poco in forno, con ghiaccio di zuccaro sopra, tempestato tutto di pistacchi verdi, sbruffato con quattro goccie d’acqua di cedro; servito questo piatto con una corona imperiale sopra.
Teste di storioni bollite, servite in piatti reali, con
oglio, e sugo di limone sopra, fiori, e herbette intorno.
Storione arrosto, lardato di lardoni di sommata, e di cedro condito, cotto in forno, unto bene di butiro, servito con un saporetto sopra d’agrestata, sugo di limone, e zuccaro, con fette di pane dorato intorno.
Sapore bianco d’amandole, e sugo di limone. Sapore di visciole. Olive, un piatto per signore, di credenza.
Insalate reali podrite, con nevi sotto.
Secondo servitio di credenza
Levato il servitio di carne, si levò la prima tovaglia, e si pose in tavola panattiere, con coltelli, forchette, e cucchiare dorate, con due fette di pan di Spagna, oltre il pane ordinario, e servirono le seguenti vivande, e frutti.
Pasticcietti di code di gambari, e granci teneri, con butiro, acini d’agresta levati li granelli, con il suo brodettino di latte d’amandole, e rossi d’ova, e sugo di limone, uno per signore.
Frappe in bacili reali, con banderole con l’arme di sua santità in cima, e appresso dell’illustrissimi signori nepoti, e degl’eccellentissimi prencipi, e prencipesse convitati.
Torte. Bianco magnare. Capi di latte. Crostate di briccocole.
Parmigiano. Marzolini. Provature fresche, con salviette, in piatti reali.
Visciole, e marasche, in tazze reali, con ghiaccio, e neve sopra.
Amandole fresche spaccate. Lattemele, in piatti reali.
Cartoccetti, in tazze reali, con salviette sotto.
Finocchio fresco, un piatto per signore.
Briccocole. Prugne. Meloni, con neve sotto, in piatti reali.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna, in tazze reali.
Serviti li frutti, si diede al fine l’acqua alle mani, e levata
la seconda tovaglia, si portò il terzo servitio di credenza.
Cucuzzata di Genova, e pomi d’Adamo. Cedri conditi, con barattoli di conditi diversi di Napoli. Pera, e prugne di Genova. Pizze di pasta di Genova, in bacili reali.
Ramagli, e statuette di pasta di Genova.
Confetti muschiati grossi, in tazze reali, e salviette sotto.
Cannelloni confetti. Pistacchi confetti. Pignoli confetti. Amandole confette. Rancetti confetti. Coriandoli lisci. Coriandoli gricci. Finocchio confetto, in tazze reali.
Primo servitio freddo
Pasticci di vitella in forma di leone, con una zampa alzata, che posava sopra un’arme del signor cardinale, fatta di pasta di marzapane, tocca d’oro, e d’argento.
Sommate agghiacciate di zuccaro, in navicelle, servite con sei puttini intorno di pasta di marzapane, con le mani alzate, che sostentavano un copertoro di pasta di zuccaro cannellato fatto à gelosia, tocco d’oro.
Bianco magnare in forma di cuppolette, servito con stelle intorno di pasta di pistacchiata, tramezate di coroncine di zuccaro cannellato, con una pera moscarola condita dentro, tocca d’oro, e d’argento.
Capponi salpimentati, lardati minutamente di lardelli di cucuzzata, serviti con ale, code, e collo di pasta di zuccaro, tocche d’oro.
Salami spaccati, agghiacciati di zuccaro, con stelle, e rastelli sopra, fatti di cotognata rossa, serviti con un copertoro
sopra di zuccaro, fatto à gelosia, posato sopra rastelli, fatti di pasta di marzapane, tocchi d’oro, alti tanto quanto li puttini delle sommate.
Stelle, ripiene di persiche, e fettoline di cucuzzata, zuccaro, e cannella, agghiacciate di zuccaro, con lustro à modo di marzapane; servite con un’arme ficcata in mezo doppia, di pasta di zuccaro, del signor cardinale profilata d’oro.
Capponi arrosto, avvolti in sfoglio, serviti con un copertoro sopra di zuccaro, fatto à gelosia, posati sopra à stelle grandi, e alte quanto li rastelli delli salami, fatte di pasta di marzapane, intorno all’orlo del piatto.
Fichi, e prugne, con neve sopra, in tazze reali.
Meloni, in piatti reali, tagliati, con neve sotto; e un piatto per signor cardinale con neve sotto.
Capi di latte, con neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, con zuppa sotto, di biscotti papalini pillottati di butiro, con medolla di vaccina cotta distesa sopra, con formaggio parmigiano grattato, e fettoline di provature fritte nel butiro sopra li biscotti.
Presciutti di montagna, con fiori, e herbette intorno calde.
Animelle di vitella fritte, servite con fette di pane fritto intorno, e salsa bastarda sopra.
Pasticciotti di vitella intiera, battuta bene, e netta di pelle, e nervi, lardata con lardoni avvolti nella solita spetieria, ma poca, con fette di sommata intorno, brodosi, con vachi d’agresta, e sugo di limone, serviti con intaglio sopra, un piatto per signore.
Quaglie arrosto, servite con fette di pane dorato sotto, e grappetti d’agresta dorati, e fritti, spolverizati di zuccaro sopra.
Piccioni senz’ossa, ripieni d’ova, formaggio, agresta, cervella di vitella, fettoline di presciutto; cotti in forno, con
polvere di pane di Spagna sopra, bagnati con sugo di limone, rosolati bene, serviti con fette di pane fritto sotto, con l’istesso intingolo che havevan fatto li piccioni, sopra, con vachi d’agresta siroppata sopra.
Minestrina di bocconi d’animelle cotte in brodo di cappone, polpettine di vitella, fettoline di presciutto, creste di polli, perlessi bene prima, con herbettine odorifere, medolla di vaccina, con brodetto di rossi d’ova fresche, stemperato con sugo d’agresta, e fettoline di pane sotto, un piatto per signore.
Salsa verde, con neve sotto, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, con salviette sotto, in tazze reali.
Secondo servitio
Beccafichi arrosto, serviti con crostine di pane sotto, state nella ghiotta.
Pasticcietti, di bocconi d’animelle, brasolette di vitella, fettoline di presciutto, creste di polli, vachi d’agresta spaccati, e levati li granelli, medolla, e grasso di vaccina, con brodettino di rossi d’ova fresche, e sugo di limone, un piatto per signore, con intaglio sopra.
Piccioni spolpati, con herbettine odorifere, medolla di vaccina, salame grattato, brasolette di vitella battute bene, fettoline di fegatelli di polli, e dell’istessi piccioni, con brodettino di rossi d’ova, e sugo d’agresta, un piatto per signore.
Bianco magnare, con neve sotto, in fette reali, un piatto per signore, di credenza.
Pulcini, in adobbo d’aceto rosato, acqua di fiori, polvere di finocchio, sale, garofoli, cannella, noce moscata, e malvasia, e cimette di rosmarino, stati per una notte in questo adobbo, poi infarinati, e fritti; serviti con fette di pane sottestato, mollato in sugo d’agresta sotto, con un sapore sopra, fatto di basilico, finocchio, maggiorana, cime di dragone, e poco di pepe, stemperato con sugo d’agresta, passato
per stamigna; facendolo bollire, aggiongendovi polvere di mostacciuoli, e pane di Spagna, con zuccaro, e cannella sopra, serviti con fettoline di sommata in forma di lardoni, fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli, tramezati di fette di pane di Spagna.
Terzo servitio
Petto di vitella bollito, poi fritto, servito con sapore d’agrestata sopra.
Starnotti arrosto, serviti con fette di pane dorato sotto, che sia stato à mollo in salsa bastarda, con un copertoro fatto à stampa, tocco d’oro.
Capirottate reali, fatte con biscotto papalino, inzuppato bene in brodo di cappone, e pillottato di butiro, con midolla di vaccina ben cotta, e distesa sopra, fette di provature fritte nel butiro, petto di cappone arrosto piccato sopra con bocconi d’animelle fritte, salame grattato, bocconi di butiro, e formaggio grattato, e sopra altre tanti biscotti simili alli primi, con il medesimo cappone piccato sopra, bocconi d’animelle, salame grattato, rossi d’ova sgranate, butiro, e formaggio grattato, buon brodo di cappone, coperto tutto il petto di capi di latte, e sopra fette di provature, che coprirono tutto il piatto, con bocconi di butiro sopra, e polvere di mostacciuoli, e messo in forno à rosolare.
Crostate d’agresta, e fette di provature, passate prima per almivere, con zuccaro, e cannella.
Gelatina, con lancette di cappone, con neve sotto, un piatto per signore.
Limoncelli tagliati, con zuccaro sopra, e neve sotto, in piatti reali, e un piattino per il signor cardinale, di credenza.
Quarto servitio
Pasticci all’inglese, in forma d’aquila reale, di pasta di sfoglio sotto, e sopra, di vitella, piccioni spolpati, cervella di vitella, midolla, e grasso di vaccina, fettoline di presciutto, vachi d’agresta spaccati, rossi d’ova, parmigiano grattato, con sugo di limone, e suo brodettino sopra di rossi d’ova fresche con fette di cedro condito.
Tortore arrosto, lardate di fette di lardo, servite con fette di sommata dorate, e fritte intorno, tramezate di fette di pane fritto in forma di lardone.
Capponi, bolliti raffreddi, smembrati i pezzi, spruzzati d’agrestata; serviti in piatti reali, che erano stati un pezzo con neve sotto, e sopra.
Fagianotti arrosto, serviti con un rosone di pasta di sfoglio sotto, e salsa bastarda sopra, e con copertoro sopra fatto a gelosia tocco d’oro.
Piccioni stati in adobbo reale fritti, serviti con un saporetto sopra di basilico, cime di dragone, serapollo, acetosa, pisto ogni cosa insieme con un poco di cannella, e mollica di pane amollato nell’adobbo, stemperato con l’adobbo, e passato per stamigna, fatto dare un bollore, e raffreddo, servito sopra li piccioni in piatti reali, con neve sotto, che vennero gelati.
Polpette di vitella aperte in adobbo, fattosi brasole non troppo grandi, né troppo grosse, battute bene con la costa del coltello; messe in adobbo in aceto muschiato, polvere di pitartima, due garofoli, cannella, e polvere di noce moscata, con suo sale, lasciatole stare una notte in questo adobbo, havendo herbette odorifere, battute con lardo, polvere di rosmarino, e salvia, untesi con strutto le fette della vitella, mettendole nella gratticola con poco fuoco, tenendole bagnate, e voltate spesso, e quando furono appresso che cotte, si spolverizarono con fiori di finocchio, e pepe,
distendendovi da tutte le bande il lardo, e herbette odorifere battute; rimesse poi nella gratticola, fattole finire di cuocere, servite con fette di pane spruzzato dell’istesso adobbo, havendo spolverizato il piatto di cannella, servitosi sopra le fette di pane le brasole, havendo il suo adobbo in una pignatta che bolliva, messavi pocchina d’acqua di fiori, sapore di visciole, vachi d’agresta, e fettoline di cedro condito, spargendolo sopra le dette brasole, con fette di pane fritto intorno.
Olive in piatto piccolo, per il signor cardinale, e altri in tre piatti reali, con neve sotto.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche, una per signore.
Torte di prugne acerbette siroppate passate, con pasta di marzapane, zuccaro, e cannella.
Visciole, e marasche, in tazze reali, con neve sotto.
Parmigiano. Marzolino. Provature fresche, in tazze, con salviette sotto.
Briccocole. Pera moscarole. Amandole. Finocchio, per il signore cardinale in tazzette piccole, e per gli altri signori in tazze reali.
Latte mele, in piatti reali.
Cartoccietti, con salviette sotto.
Latte mele per il signor cardinale, in piatti ordinarii, e cartoccietti, con salviette sotto.
Pasticciotti di persiche sirropate, con intaglio sopra, uno per signore.
Persiche tagliate con vino, in piatti reali, con neve, e un piattino per il signor cardinale.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna, con salviette sotto.
Meloni, con neve sotto, in piatti reali.
Insalate reali podrite, con neve sotto.
Primo servitio freddo
Pasticci di galli d’India, con ale, collo, e code di pasta di marzapane, tocchi d’oro, e argento, di basso rilievo.
Salami serviti con salviette sotto, mezo salame per signore.
Capi di latte, in porcellana, un piatto per signore.
Biancomagnare, in porcellana, in fette reali, un piatto per signore.
Gelatina in porcellana, con lancette di petto di fagiano arrosto sotto, un piatto per signore.
Si coprì la tavola con una tovaglia di zenzile, con merletti d’oro intorno.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, serviti con zuppa sotto, coperti d’una minestrina fatta di fettoline di cardi, polpettine di vitella, bocconi d’animelle, fette di presciutto, rossi d’ova, con herbette odorifere, brodetto di rossi d’ova fresche stemperato con sugo d’un gigotto di castrato, che prima sia stato cotto arrosto, con fette di pane intorno fritte nel butiro.
Animelle di vitella, fritte, un piatto per signore in porcellana.
Minestrina di piccioni spolpati, bocconi d’animelle, salame grattato, herbette odorifere, con brodetto di rossi d’ova, e sugo d’un gigotto di castrato arrosto in porcellana, un piatto per signore.
Starne arrosto, lardate bene, servite con pane dorato, e herbette fritte sotto.
Salsa verde, in porcellana, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, con salviette, un piatto per signore.
La salsa, e melangoli di credenza.
Secondo servitio di credenza subbito
Ova misside sopra un cedro condito, steccato di cannella, servite con una corona di zuccaro intorno, toccha d’oro, attraversata da coroncine piccoline di zuccaro cannellato, con un limoncellino condito dentro, e fette di pane di Spagna intorno al fondo del piatto, con ova misside sopra, tramezate di stelle di pistacchiata, tocche d’oro.
Statuette di zuccaro di getto; una todesca, che teneva in mano l’arme del rè christianissimo, e una moretta con coralli, e perle al collo, che teneva in mano l’arme dell’ambasciatore.
Secondo servitio di cucina
Vitella bollita, servita in bianco, con fiori di boragine intorno, e herbette sopra.
Pasticcietti brodosi di brasolette, e polpettine di vitella, bocconi d’animelle, fette di presciutto, torzi di cardi, e prugnoli con rossi d’ova, serviti con intaglio di zuccaro; uno per signore.
Piccioni ripieni trà carne e pelle d’animelle, grasso di vaccina, medolla, salame grattato, carne, e cervella di vitella, con poca spetiaria, e rossi d’ova, cotti in forno, serviti sopra un rosone di pasta di sfoglio, con suoi vacui, in mezo de’ quali vi stava un piccione; sei voti per rosone, in mezo del quale era un Nettuno con tridente in mano di pasta di marzapane, alto due palmi, tocco d’oro, e d’argento.
Starne bollite, coperte di cavoli fiori, fette di sommata, con zuppa sotto, in porcellana; un piatto per signore.
Terzo servitio di credenza
Presciutti agghiacciati di zuccaro, in piatti reali, serviti con una corona di zuccaro in mezo, dentro la quale era un pomo d’Adamo, e sopra un fiore fatto di zuccaro, tocchi d’oro; intorno al piatto una corona di zuccaro violato, toccha d’oro, e d’argento.
Stella di pasta di sfoglio ripiena di conditi, in un piatto imperiale, servito con coroncine piccole à capo d’ogni raggio, con lazarole condite dentro, serrate trà un raggio, e l’altro, di pezze di corone di zuccaro, e in mezo alla stella una statuetta di zuccaro, che era l’Abbondanza.
Sapore di visciole, in porcellana; un piatto per signore.
Terzo servitio di cucina
Gigotto di castrato arrosto, poi piccato, con un sapore sopra, fatto di sugo d’un’altro gigotto simile
arrosto, con sugo di limone, e spetiarie, servito in un piatto reale, con fette di pane bruscato sotto.
Crostata di compositione di bocconi d’animelle, fettoline di presciutto, cervella di vitella, medolla di vaccina, e sugo di gigotto di castrato, rossi d’ova, fatta con pasta di sfoglio.
Fagiani arrosto, lardati bene alla francese, serviti in cassette di pasta di marzapane con una coroncina di zuccaro intorno; un piatto per signore.
Quarto servitio di credenza
Gelatina in forma di piramide, con uccelletti, e pesci vivi dentro, in piatto reale, servita in una stella fatta di fiori diversi, con cime di mortella, tocche d’oro, e d’argento.
Sommata agghiacciata, servita in mezo à due segatori fatti di pasta di marzapane, che la segavano, miniati d’oro, e d’argento.
Sapore reale, in porcellana; un piatto per signore.
Olive, in porcellana; un piatto per signore.
Quarto servitio di cucina
Pasticcio reale alla francese, sfogliato, di vitella, animelle, tartufoli, presciutto, grasso, e medolla di vaccina, con rossi d’ova, con suo brodetto, e sugo di limone.
Tordi arrosto, tramezati di cervellate fine, servite con fette di pane fritto, e herbette fritte sopra.
Polpettone, in un piatto reale, ripieno di bocconi d’animelle, presciutto, salame, polpettine di petto di cappone, prugnoli, tartufoli, e medolla di vaccina assai, e grasso, stuffati, serviti con fette di pan giallo sotto, e tartarette intorno piene di prugnoli fritti, fatte di medolle di vaccina, rossi d’ova, cedro condito, e un poco di fior di farina, con sapore sopra al polpettone di sugo di gigotto di castrato.
Pollanchotte d’India arrosto, lardate minutamente, servite con pane di Spagna in fette sotto, e intorno al piatto un rosone di pasta di sfoglio.
Quinto servitio di credenza
Biancomagnare di mezo rilievo, servito con mascheroni intorno di gelatina di più colori, con una corona imperiale sopra di zuccaro violato, posata sopra bastoncini di pasta; in faccia de’ quali era l’arme del rè christianissimo, e trà un bastoncino, e l’altro pezzetti di corone di zuccaro cannellato.
Gigli di pasta di sfoglio, in piatto imperiale, ripieni di conditi, in mezo de’ quali era un cedro condito, tutto frezzato di fiori di zuccaro tocchi d’oro, e d’argento.
Quinto, e ultimo servitio di cucina
Minestrina di petto di pernice, prima arrostite, e poi cotte con sugo di gigotto di castrato, grasso, e medolla assai di vaccina, bocconi d’animelle prima fritte nel butiro, con poca spetiaria, salame grattato, fettoline di sommata, stuffato ogni cosa insieme, con fettoline di pane sotto, con un copertorino sopra di zuccaro tocco d’oro; un piatto per signore.
Vitella arrosto, lardata, servita in una navicella reale, con sapore bastardo sopra, e fette di pane dorato sotto.
Pasticcio all’inglese di vitella, medolla, e grasso di vaccina, presciutto, cervella di vitella, parmigiano grattato, fettoline di cedro, tartufoli, e rossi d’ova; agghiacciato bene di zuccaro à modo di marzapane, servito con arme in mezo del rè, alta un palmo, con stecchi di cannella ficcati in mezo al pasticcio, e intorno al piatto gigli di pasta di marzapane tocchi d’oro.
Sesto servitio di credenza
Si levò la prima tovaglia, mutandosi panattiere, forcine, cucchiare, e coltelli.
Prugnoli in porcellana con fette di pane sotto; un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, in porcellana, con fette di pane abbruscato sotto; un piatto per signore.
Carcioffoli fritti nel butiro, in porcellana; un piatto per signore.
Frappe, in un bacile reale, con banderole con l’arme del rè in cima, e poi dell’ambasciatore, e sua consorte, e di casa Aldobrandini.
Parmigiano, marzolini con salviette sotto in piatti reali.
Pera bergamotte, e fiorentine, mela rose, mel’appie in piatti reali.
Pasticcietti di cotogni con intaglio sopra di zuccaro cannellato; uno per signore.
Cardi, castagne con salviette sotto; un piatto per signore.
Torte verdi.
Finocchio con salviette sotto; un piatto per signore.
Carcioffoli crudi.
Cotognate di Portogallo, e di Bologna in vasetti, con salviette sotto; un piatto per signore.
Si diede l’acqua alle mani, e levati che furono tutti li frutti, e la seconda tovaglia, restò la terza; sopra la quale fù servita la confettura, che fù. Dodici tazze imperiali di confettura bianca; otto bacili reali di cucuzzata, conditi, e paste diverse di Genova, colmi pieni, e alti; dodici tazze dorate di diverse altre confetture.
E perché s’avvicinava l’hora del correre li palii, se ne passarono all’appartamento verso il corso; e nel passare quelle stanze, si trovò una tavola, sopra la quale erano statuette di zuccaro di gettito, che rappresentavano dodici
comedianti, alte circa à tre palmi, con loro habiti tanto del naturale, che non si vidde mai cosa più bella, e piacquero tanto alla signora ambasciatrice, che da Sua Eminenza furono tutte mandate à donare à diverse dame.
Primo servitio freddo
Pasticci di due delfini, con salami dentro, agghiacciati di zuccaro, passati sopra onde di mare del naturale, inargentate; con un Nettunno, con tridente in mano, posato sopra un monticello di pasta, dentro una conchiglia, quale era posata sopra uno scoglio di mare, con fettuccie di diversi colori in bocca alli delfini, tenute in mano da Nettunno, quale haveva ad armacollo fettuccie di varii colori.
Statue di zucaro di gettito, grandi di tre palmi alte, posate
sopra corone imperiali, fatte di stelle, e rastelli, con filo di ferro sotto, tutte dorate; quella del primo piatto era l’Abbondanza, e sotto vi erano quattro cedri conditi; quella del secondo piatto, la Giustitia; e quella del terzo piatto, la Temperanza.
Bianco magnare in piatti reali di mezo rilievo, servito con gugliette di gelo intorno, servite trà un raggio, e l’altro, di pezzetti di corone di zuccaro, tocche d’oro.
Galli d’India, in piatti imperiali, in forma d’aquila con due teste, coperte di gelatina, con fiori d’anime di pignoli sopra, serviti con mascheroncini di bianco magnare intorno, tramezati di stelle, e rastelli di pasta di pistacchiata, tocchi d’oro, e d’argento.
Un carro trionfale di zuccaro in mezo la tavola, tirato da due leoni di pasta di zuccaro, dentro al quale erano due statuette di zuccaro di gettito alte un palmo, che significavano il sposo, e la sposa, con dame, e paggi, pure di zuccaro; e sopra la testa delle due statuette, un dio d’amore, che teneva una corona sopra la testa à ciascheduno d’essi, e all’incontro stava un’altro dio d’amore, che li saettava.
Sommate, con sapore di visciole sopra, e cannelloni ficcati per lungo, sostentate da due leoncini di pasta di marzapane, uno da capo, e l’altro da piedi, con le faccie voltate l’una contro l’altra.
Galli d’India arrosto, poi lardati minutamente di lardelli di cucuzzata, con le punte una tocca d’oro, e l’altra d’argento, con ali, code, e colli, fatti di pasta di zuccaro, profilati d’oro.
Pasticci con pavoni, rivestiti con le sue code, con perle all’orecchie, e coralli al collo, con fettuccie di più colori; fatto il corpo delli pasticci di pasta reale, con maccheroni intorno, tramezati d’arme degl’eccellentissimi sposi, profilati d’oro, e d’argento.
Salami spaccati agghiacciati, due mezi salami per piatto, serviti con un’arme fatta di zuccaro doppia, in mezo à
ciascheduno salame, del signor cardinale Aldobrandino, e dall’uno, e l’altro capo le armi de’ signori sposi, ficcate sopra, con stecchi dorati, profilati d’oro; con una corona imperiale sopra, di zuccaro, tocca d’oro.
Un carro tirato da quattro cigni bianchi di pasta di zuccaro, col suo cocchiero, con redini in mano di fettuccie d’argento, pieno di biscottini di zuccaro, per il primo piatto.
Un carro di pasta simile, di zuccaro, per l’ultimo piatto, per accompagnare il primo, che fu posto in mezo la tavola, tirato da due idre, con un’imperatore sopra, profilato d’oro.
Un carro tirato da due leoni, dentro il quale era una regina, col suo bastone reale in mano, e baldacchino sopra.
Un’Apollo, con l’arpa, al secondo piatto.
Un’altro carro tirato da due cavalli, suo cocchiero, con redine in mano di fettuccie di diversi colori, e frusta in mano, con dame dentro, al terzo piatto.
Le posate tutte con bellissime piegature diverse sopra, in diverse forme, à spinapesce, sottilissime, tocche d’oro, e d’argento, apparecchiata la tavola, con due tovaglie.
Fravole, in porcellana, con neve sotto, un piatto per signore.
Butiro passato, e fichi.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, coperti di ravagioletti, fatti di capi di latte, pasta reale, e pistacchiata, serviti in piatti imperiali, con una copertura à gelosia sopra, di pasta di zuccaro, tocchi d’oro.
Animelle fritte, servite con un saporetto sopra di rossi d’ova, amandole, cedro condito, stemperato con sugo di limone, con fette di pane di Spagna in forma di lardoni intorno.
Crostate di presciutto, e provature, prima siroppate, agghiacciate.
Quaglie arrosto, con fette di pane di Spagna intorno.
Minestrina di fegatelli, creste, e granelli di polli, bocconi d’animelle, fettoline di presciutto, e sugo di salame, con herbettine odorifere, brodettino di rossi d’ova, sugo di limone assai, acini d’agresta spaccata, levati quelli granelli, servita in porcellana, con piccione bollito sotto, e fette di pane, un piatto per signore.
Pasticciotti di brasolette di vitella, polpettine, bocconi d’animelle, fette di tartufoli, e di sommata grassa, medolla di vaccina, suo brodettino, con sugo d’agresta, e intaglio sopra, di pasta di zuccaro, un piatto per signore.
Tortore arrosto, in navicelle reali, con fette di pane dorato intorno.
Melangoli tagliati, in tazze reali, con salviette sotto, di credenza.
Secondo servitio
Zuppe reali, con fette di pane papalino pillottate di butiro, con petto, e pelle di cappone, salame grattato, rossi d’ova dure sgranate, fettoline di provature fresche, prima fritte nel butiro, con buon formaggio grattato, bocconi di medolla ben cotta, con brodo buono di cappone, e di vaccina mescolato, à più ordini, coperte di sopra di capi di latte, e sopra fette di provature, tenute un poco in forno à fare rosolare.
Vitella bollita, servita in navicelle reali, con fiori, e herbette intorno.
Presciutti di montagna ben’accommodati, serviti con fiori, e herbette intorno.
Pasticci all’inglese reali, impastati con pasta di marzapane, fiore di farina, ova, zuccaro, e butiro; fatti di vitella, animelle, piccioni spolpati, fettoline di presciutto, e pelle con gropponi dell’istessi piccioni, tartufoli, medolla di vaccina grassa, cervella di vitella, parmigiano grattato, rossi d’ova, grani d’agresta, sugo di limone assai, fettoline di cedro, e sua spetieria, agghiacciate, con lustro à guisa di marzapane,
serviti con un’arme di casa Aldobrandini in mezo à due altre arme degl’eccellentissimi sposi, fatte di pasta di zuccaro, con stecchi dorati, e ficcate sopra.
Pollanchotte d’India arrosto, affagianate, levate dalla carta, servite in navicelle reali, con salsa bastarda sopra, e fette di pane fritto intorno, in forma di lardoni.
Minestrina di brasolette di vitella, piselli tenerini, torzi di carciofoli, prugnoli, con fette di sommata, e di presciutto, con herbettine odorifere, e brodetto di rossi d’ova, con sugo di limone, medolla di vaccina, con solite spetierie, in porcellana, con fettoline di pane sotto, un piatto per signore.
Salsa verde, con sponga di finocchio, in porcellana, un piatto per signore di credenza.
Bianco magnare, in fette reali, un piatto per signore.
Terzo servitio
Pagnotte ripiene, in piatti imperiali, di pignoccata, pasta di marzapane, pistacchiata, cedro condito, capi di latte, polvere di mostacciuoli, rossi d’ova, passati per almivere, petto di piccioni arrosto piccato, unto ben di butiro, cotte in forno, che prima erano state un poco à mollo nel latte, ghiaccio di zuccaro, con lustro à modo di marzapane, servite con arme di pasta di zuccaro degl’eccellentissimi sposi, e di casa Aldobrandina sopra ogni pagnotta, profilate d’oro, con una corona intorno al piatto, alta due dita, di pasta di zuccaro, tocche d’oro.
Piatti imperiali di polpettine di vitella, battute con medolla di vaccina, parmigiano grattato, herbe odorifere, salame grattato, fette di tartufoli, spetierie communi, acini d’agresta, e ova; e sopra à limoncellini conditi si compose il sudetto pastume, facendone polpette à bastanza, infarinandole poi in farina di pane di Spagna, si fecero friggere in padella con butiro fresco, e poi fatte bollire con brodo buono di cappone, con presciutto cotto, tagliato à dadi,
dattili senz’ossa, fettoline di pere moscarole, con rossi d’ova dure, formaggio grattato, polvere di pane di Spagna, spetierie communi, servite con fette di pane sottestato in forno, e fette di pane di Spagna intorno, tramezate di rossi d’ova dure, passate per almivere.
Piatti imperiali, di frittate doppie, ripiene d’ova sbattute, con zuccaro, cannella, polvere di mostacciuoli, e pignoccate acciaccate; coprendo il piatto della prima frittata, unto prima il fondo del piatto di butiro, e sopra fette di provature dorate, e fritte, e ova dure spaccate in quattro pezzi, bocconi d’animelle fritte, e granelli di polli fritti, fette di medolla ben cotte, fettoline di pan di Spagna, sbruffate con sugo d’agresta, e fettoline di presciutto dissalato, e fritto; fatte à due ordini, coperta la terza frittata di capi di latte, con bocconi di butiro dentro, agghiacciati à modo di lustro di marzapane, in forno, serviti con aquilette di pasta di marzapane intorno, sopra le quali era un copertoro fatto à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Quarto servitio
Teste di storione bollite, servite in navicelle reali, con fiori, herbette, sugo di limone, oglio, e aceto.
Oglia podrita bastarda, di bocconi di vaccina, coste di castrato, cavoli, piselli tenerini, torzi di carciofoli, tartufoli, piccioni spezzati, ventresca di porco salato, fette di presciutto, con pulcini arrosto intorno, tramezati di pasticcietti alla genovese, e un copertoro sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Piccioni arrosto, con crosta di pan di Spagna grattato, serviti con pasta di siringa sotto.
Crostate di pere moscarole, e fettoline di cucuzzata.
Gelatina, con lancette di cappone sotto, in porcellana, con neve sotto. Olive, in porcellana, un piatto per signore, di credenza.
Sapore bianco, fatto d’amandole, stemperate con sugo di limone, e zuccaro, un piatto per signore.
Quinto servitio
Storione arrosto, lardato di lardoni di sommata grassa, tramezati di stecchi di cannella, e garofoli; servito con biscotti papalini, che siano stati nella ghiotta, sotto sbruffati di sugo di limone, con sapore bastardo sopra, con tartarette intorno di briccocole, polvere di mostacciuoli, con suoi intagli sopra.
Vitella arrosto, servita in navicelle reali, con offelloni reali intorno, ripiene di bianco magnare.
Piccioni bolliti, stati una notte in adobbo reale, fritti; serviti con fette di pane sotto sottestati nel forno, sbruffati di sugo di limone, e zuccaro sopra, con saporetto sopra, fatto con herbettine odorifere, amandole fresche, herbette ordinarie, stemperate con sugo di limone, e brodo magro; fatto bollire, e buttato sopra li piccioni, con fette di pane fritto intorno, in forma di lardoni.
Pasticci reali podriti, spogliati.
Bassotti di lasagne à vento, bollite in brodo buono di cappone, in piatti reali, con petto, e pelle di capponi, butiro, parmigiano grattato, fette di provature fritte prima nel butiro, con pasta di sfoglio sotto e sopra à gelosia, con bocconi di butiro fresco dentro.
Minestrina di latte, fegato, e bocconcini di storione, soffritti nel butiro, con herbettine odorifere, agresta, prugnoli, cimette di sparaci prima cotti, con brodetto di rossi d’ova, sugo di limone assai, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Sapore di visciole, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Si levò la prima tovaglia, e si mutò panattiere con salviette bianche, forcine, e cucchiari dorati, e coltelli.
Granci teneri fatti morire nel latte, fritti, con saporetto sopra verde, fatto d’herbette, amandole fresche, herbette odorifere, stemperato con sugo di limone; e una lattata d’amandole, fatto bollire un poco di cannella, serviti con fettoline di pane intorno fritte, in porcellana, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati. Sparaci, in porcellana, un piatto per signore.
Torte bianche di bianco magnare, capi di latte, e pignoccata.
Pere moscarole, briccocole, visciole, cerase, in tazze reali, con neve sotto.
Piatti imperiali dolci di latte, chiare d’ova sbattute, polvere di pane di Spagna, zuccaro, e acqua di fiori muschiata, con fettoline di cucuzzata, e di cotognata, pistacchi intieri, pignoccata acciaccata, ogni cosa bollito insieme, mescolandola con una bacchettina, finché cominciò à stringere; il piatto unto di butiro, con fette di pane di Spagna, sapore, coperto d’ova misside, e buttatolo sopra il latte, havendo li rossi dell’ova cotte nell’almivere, si messero sopra, e poi rimessi in forno, circondati intorno di pistacchi verdi, serviti con corone di zuccaro intorno, tocche d’oro.
Frappe in bacili reali, con banderole con l’armi del signor cardinale, del signor cardinale Deti, degl’eccellentissimi sposi, e d’altre prencipesse, e prencipi convitati.
Ciambelle, e cialdoncini, in tazze reali.
Lattemeli, in piatti reali.
Cartoccetti, in tazze reali, con salviette sotto.
Parmigiano. Provature. Marzolini, in piatti reali, con salviette sotto.
Carciofoli tartufolati, in porcellana, un piatto per signore.
Pasticci in forma di castelli, con conigli, e uccelletti vivi, con sonagliere regalate al collo degli conigli, tocche d’oro, con varie fettuccie, e perle all’orecchie, con banderole, e arme de’ prencipi convitati.
Cotognate di Portogallo, e di Bologna, in tazze reali.
Si diede al fine l’acqua alle mani, con un mazzetto regalato per signore; e levata la tovaglia, si diede principio ad un concerto di musica regalatissimo; e finito si ritirarono a’ loro appartamenti sino alle venti hore; e venute molte carrozze à sei cavalli, se ne passorno tutti alla Ruffinella, luogo della medesima villa; passando per un viale dove erano molti arbori, tutti pieni di diversi frutti fatti del naturale di zuccaro, e da quelli prencipi, e prencipesse con gran gusto furono colti; doppo caminando per un’altro viale, si trovò un giardinetto con fravole, meloni, cucuzze, e cucumeri, fatti del naturale di zuccaro, con due cani grandi di zuccaro, che guardavano detti frutti, che resero bella, e vaghissima vista. Nel ritorno che fecero alle ventitre hore, trovarono nel theatro, incontro alla cascata d’acqua, una collatione regalatissima di confetture, à tre piatti, in bacili reali, di confettura nobile bianca, e di conditi di Genova di più sorti in gran numero, con una statuetta di zuccaro di gettito sopra ad ogni bacile; e quì si diede fine à questo banchetto.
Convito celebre, non meno per l’occasione, e per le persone, che v’intervennero, che per la regia magnificenza, e profusa splendidezza, con la quale fu dato da prencipe d’animo, e di fortuna così eminente.
Erano à tavola dall’una parte quindici cardinali, cioè Savello, Magalotto, Barberino, Spada, di San Sisto, Cornaro, Caetano, Gessi, Biscia, Cesarino, Vidone, di San Giorgio, di San Clemente, Verospi, e Ginetti, disposti secondo le loro determinate precedenze. Dall’altra parte sedevano gli eccellentissimi sposo, e sposa, D. Carlo fratello del pontefice, donna Costanza sua consorte
Don Antonio lor figliuolo, le prencipesse di Palestrina, e di Bozzolo, il gran contestabile, l’abbate Caetano, D. Camillo, e D. Giovanni Colonna, e signor Antonio Magalotti.
L’apparecchio di questo convito si può dir, che fosse quasi improviso, considerata la brevità del tempo, percioché la sera antecedente il medesimo contestabile haveva pure in marino data una lautissima cena agli eccellentissimi sposo, e sposa, con altri prencipi, e prencipesse.
Fù servito questo banchetto à cinque piatti, con cinque scalchi, e cinque trincianti.
Primo servitio freddo.
Pasticci imperiali di vitella in forma di scudo con l’arme dell’eccellentissimi sposi in mezo, con festoni intorno, e corona in cima, un’al primo piatto, uno al terzo, e un’altro al quinto piatto, tramezati da due altri pasticci simili in forma di coscino, col scudo agghiacciato di zuccaro à modo di marzapane, con il solito festone intorno, l’uno al secondo piatto, e l’altro al quarto piatto, tutti miniati, e tocchi d’oro.
Galli d’India grossi arrosto, poi lardati di lardelli di cucuzzata, le punte tocche d’oro, serviti in navicelle reali, con un tortiglione intorno, di pasta di marzapane, con api di zuccaro sopra, tocche d’oro.
Ove misside fatte piovere sopra un grosso cedro condito steccato tutto di stecchi di cannella, regalato intorno all’orlo del piatto di un festone di pasta di zuccaro ripieno di pasta di marzapane, che mostrava di sopra api tramezate di colonne e serene, regalatamente fatto, miniato d’oro, e intorno al cedro condito fette di pane di Spagna con l’istesse ove misside sopra, tramezate di api fatte di pasta di pistacchiata, e serene di pasta di zuccaro ripiene, tocche d’oro, e d’argento.
Presciutti coperti di pasta reale in forma di un rosone, agghiacciati di zuccaro, con lustro à modo di marzapane, serviti
con una coroncina sopra, in mezo della quale era un pomo d’Adamo, e intorno al piatto una corona di zuccaro tocca d’oro.
Bianco magnare in forme diverse con l’armi dell’eccellentissimi sposi, e in altre forme, servito con festone intorno di pasta di marzapane, uno differente dall’altro, tocchi d’oro, e d’argento.
Sommate servite in navicelle reali coperte di sapor di visciole, con quadretti di pane di Spagna sopra in forma di scacco, tocchi d’oro, e d’argento, con festoni intorno di pasta di marzapane, e intorno alle sommate tartaruchette di pasta di zuccaro, tocche d’oro.
Nel primo piatto di questo servitio freddo comparse per trionfo l’arma dell’eccellentissimo sposo in mezo à due statue, che stavano in atto di sostenerla, ciascuna con una mano, cioè dalla destra un Cupido, e dalla sinistra un’himeneo. E tutto di pasta di marzapane, miniato, e toccato d’oro.
Nel secondo piatto si viddero per trionfo due serene, antica impresa della casa Colonna, le quali con le mani alzate sostenevano una corona tutta piena d’api, della medesima pasta, arricchita di fregi d’argento, e d’oro.
Il terzo piatto haveva per trionfo quattro statue, che rappresentavano mori incatenati, nel mezzo de’ quali era uno scudo d’arma, che da una parte mostrava quella dell’eccellentissimo sposo, e dall’altra quella dell’eccellentissima sposa, della medesima pasta, fregiata d’argento, e d’oro, come di sopra.
Nel quarto piatto fù posta una colonna con la corona sopra, in mezo à due statue rappresentanti la Fama con le trombe alla bocca, in atto di sonare. Intorno alla colonna, e sopra alla corona si vedevano api di pasta di zuccaro, miniate d’oro. Il resto era della medesima pasta di marzapane.
Il quinto piatto fù adornato con un trionfo pur di pasta
di marzapane, che conteneva tre statue intrecciate insieme, che rappresentavano le tre gratie, in atto di sparger fiori di varie sorti di pasta di zuccaro, ogni cosa miniata, e arricchita d’oro.
Il medesimo servitio freddo haveva di più cinque trionfi di butiro, uno per piatto, cioè.
Al primo, un ballo di pastori, e di ninfe, con varii instromenti in atto di suonare.
Al secondo, un lione, che con la zampa destra alzata sosteneva uno scudo, nel quale erano le armi dello sposo, e della sposa.
Al terzo piatto, un barbaro in atto di correre; e il piano del piatto dove era posato si vedeva tutto tempestato d’api indorate.
Al quarto piatto, quattro arboretti, che rappresentavano lauri coperti da moltitudine d’api indorate.
Al quinto piatto una serena, appoggiata à una colonna incoronata.
Gelatina in forme diverse di mezo rilevo, in piatti imperiali, con teste di aquila intorno, di pasta di marzapane, serrate trà una testa, e l’altra di ali, della stessa pasta, con un copertoro sopra di pasta di zuccaro, fatto à gelosia, tocco d’oro.
Crostate di conditi agghiacciati di zuccaro tempestati di cannelloni confetti, in mezo delle quali era un’arme doppia di zuccaro dell’eccellentissimi sposi, circondata da rosette di pasta di zuccaro, ripiene di pasta di marzapane, tocche d’oro e d’argento.
Salami agghiacciati di zuccaro spaccati in piatti reali, quattro mezi salami per piatto, con armi dell’eccellentissimi sposi fatte di cotognata rossa, serviti con una corona imperiale sopra sostentata da sei colonne per piatto, fatte di pasta di marzapane, in faccia delle quali era un’ape tocca d’oro, e d’argento.
Capponi salpimentati, lardati di lardoni di cucuzzata, serviti
con fette di pane di Spagna intorno, sopra le quali erano ove misside tramezate di ape di pasta di zuccaro, serviti con un copertoro sopra fatto à gelosia, che posava sopra à sei serene per piatto, con le mani alzate fatte di pasta di marzapane, in petto delle quali era un’ape di zuccaro miniata d’oro.
Pagnotte ripiene di cucuzzata, pasta di marzapane, cedro condito, ove misside, polvere di mostacciuoli, pignoccate unte bene di butiro, e state a mollo nel latte, cotte in forno, passate per almivere, agghiacciate di zuccaro à modo di marzapane, servite con festone intorno di pasta di zuccaro, ripiene di pasta di marzapane, con serene, colonne, e api sopra, miniate d’oro, che rendevano vaga, e bella vista.
Buglios, in forma di cappello altre volte scritto, con suo centiglio, e pennini naturali di diversi colori.
Capi di latte, un piatto per signore.
Butiro passato, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti tre per piatto, serviti con zuppa sotto di biscotti papalini, tramezati di fette di sommata.
Animelle di vitella arrosto, servite con una zuppa sotto di biscotti papalini inzuppati di vino moscatello, il piatto unto di butiro, e sopra li biscotti con medolla ben cotta distesa sopra, passati per almivere, tramezate l’animelle di lancette di petto di cappone bollito, dorate, e fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli, con lardoncini di salami fritti intorno, infarinati in farina di pan di Spagna, con un festone intorno di pasta di sfoglio.
Salami, con herbette, e fiori intorno.
Quaglie arrosto, servite con un nido sotto di pasta di siringa.
Piccioni ripieni trà carne, e pelle di medolla, animelle, vitella battuta, cedro condito, rossi d’ova, cotti in forno dorati,
con ova sbattuti, con sua crostata di polvere di mostacciuoli, serviti con bastoncini di pane di Spagna in forma di lardoni.
Pasticcietti di brasolette di vitella, polpettine, bocconi d’animelle, fettoline di presciutto, con suo brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone, con intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocchi d’oro, un piatto per prencipe.
Minestrina di strenghette impastate con latte di pistacchi, fior di farina, mollica di pan papalino, cotte in brodo di cappone, con brodetto di rossi d’ova sbattuti, con capi di latte, e sugo di limone, con un’ovo sperduto nel latte, sopra, e parmigiano grattato, un piatto per prencipe.
Secondo servitio
Zuppe reali con petto e pelle di cappone, salame grattato, fette di provature fresche, pane fritto nel butiro à più ordini, con capi di latte distesi sopra, serviti con un copertoro sopra di zuccaro fatto à gelosia, tocco d’oro.
Lodole arrosto servite con crostine state nella ghiotta, e herbette fritte intorno.
Crostate di presciutto e provature siroppate prima di cucuzzate agghiacciate.
Capponi bolliti nel latte, poi piccati minutamente, serviti in piatti imperiali, unti prima di butiro, spolverizati di zuccaro e cannella, e fette di provature fresche sopra, prima fritte nel butiro, tramezate di ove dure spaccate fritte, infarinate in polvere di pane di Spagna, e cedro condito grattato, e sopra il petto delli capponi piccati, con le pelle distese sopra, con un saporetto di rossi d’ova duri, cucuzzata grattata, e pistacchi, fatto bollire ogni cosa insieme, con un poco di brodo dove erano stati cotti li capponi, e sugo di limone, acqua rosa muschiata, e cannella, con fette di pane di Spagna sopra, coperti di capi di latte, e pistacchi verdi sopra.
Bianco magnare in fette reali, un piatto per prencipe.
Sapore verde, un piattino per signore.
Melangoli tagliati, con salviette sotto, un piatto per signore, di credenza.
Terzo servitio
Minestrine di piccioni spolpati, bocconi d’animelle, fettoline di presciutto, herbette odorifere, rossi d’ova non nate, creste, e granelli di polli, sugo di salame, con brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone, con fette di pane sotto, un piatto per signore, con una coroncina imperiale sopra di pasta di zuccaro, tocca d’oro.
Pasticciotti sfogliati di vitella, fegatelli, creste, granelli di polli, bocconcini d’animelle, rossi d’ova, fettoline di presciutto, con suo solito brodetto, un piatto per prencipe.
Quarto servitio
Vitella bollita, con fiori, e herbette intorno, fette, di pane dorato, passato per almivere, con fette di presciutto cotto nella graticola, sopra, medesimamente passato per almivere.
Pasticci all’inglese di vitella, piccioni spolpati, polpettine di vitella, fegatelli, bocconi d’animelle, cervella di vitella, fettoline di presciutto, tartufoli, pignoli, parmigiano grattato, rossi d’ova, fettoline di cedro condito, medolla di vaccina, e grasso, impastati al solito con pasta di marzapane, di più agghiacciati con lustro à modo di marzapane, serviti con un festone di pasta di zuccaro intorno, ripieni di pasta di marzapane miniato d’oro, e in mezo ad ogni pasticcio un arme di pasta di zuccaro doppia ficcata in mezo con stecchi di cannella dell’eccellentissimi sposi, tempestato tutto il pasticcio di api di zuccaro, tocche d’oro.
Starne arrosto servite con un rosone di pasta di sfoglio sotto, con sei voti per rosone, che in ogni voto era una starna,
con una corona imperiale sopra di pasta di zuccaro, tocca d’oro.
Presciutti accartocciati con fiori, e herbette intorno.
Capponi arrostiti, lardati, spolverizati dentro di noce moscata, polvere di garofoli, di finocchio, e sale, e cotti, fatti in pezzi, posti in adobbo reale di aceto garofolato, acqua di cannella, pitartima, polvere di finocchio, e sale, e cotti, fatti in pezzi, posti in adobbo reale di aceto garofolato, acqua di cannella, pitartima, polvere di finocchio, e malvasia, lassandoli stare per una notte in questo adobbo, poi scolati dall’adobbo, e levandoli tutti li lardelli di lardo, si lardorono di nuovo di lardelli di cedro condito, spolverizandoli di polvere di mostacciuoli, infarinati in farina di pane di Spagna, e fritti nel butiro, serviti con il piatto unto di butiro, con zuccaro, e cannella, e fette di provature fresche, e pasta di marzapane grattata sopra, zuccaro, e cannella, e butiro sopra.
Li capponi spezzati, con pignoccata acciaccata, e pistacchi intieri sopra, cedro condito grattato, zuccaro, e cannella muschiata sopra, e sugo di limone, con un poco di latte e malvasia, bollito insieme, sopra per tutto il piatto; si coprì questo piatto con una frittata di chiare d’ova, provatura grattata, capi di latte, polvere di pane di Spagna, e zuccaro; frezzata tutta di lardoni di cucuzzata, e rossi d’ova duri, cotti nell’almivere, intorno.
Sapore di visciole. Gelatina con lancette di petto di capponi, un piatto per prencipe, di credenza.
Quarto servitio
Starne bollite in brodo buono di capponi, coperte di fettoline di cardi, bocconi d’animelle, fette di sommata, con fette di pan sotto, un piatto per signore.
Galli d’India arrosto, poi piccati minutamente, fatti stufare trà due piatti d’argento, con butiro, noce moscata, e cannella in piatti imperiali, prima unti bene di butiro, spolverizati di polvere di mostacciuoli, con biscotti papalini sopra, rifatti
in forno pilottati bene di butiro, e stati nella ghiotta mentre si cocevano li galli sudetti, e distesovi sopra medolla di vaccina ben cotta, si coprirono di ove misside, e sopra il piccatiglio stufato sudetto, con fette di provature, distese sopra, coperte di capi di latte, polvere di Cipri, spruzzati d’acqua di cedro muschiato, posti inforno per un poco, serviti con un cotogno grosso siroppato in mezo, tempestato tutto di cannelloni confetti, con fettoline di pane di Spagna, in forma di lardoni intorno.
Minestrina di brasolette di vitella, polpettine di petto di cappone avvolte nelle stesse pelle, granelli, e creste di polli, bocconi di tartufoli, soffritto ogni cosa insieme con herbette odorifere, suo brodettino di rossi d’ova, con sugo di limone con fette di pan sotto, un piatto per prencipe.
Quinto servitio
Podrita in piatti imperiali, con schiene di castrato, capponi spezzati, torzi di cavoli ripieni, cipolle ripiene, ceci bianchi, rape ripiene, cardi, e selini in fette, e sommata, fette di presciutto, salame grattato, tartufoli intieri, con tordi arrosto sopra, servita con un festone di pasta di sfoglio, intorno.
Capponi bolliti ripieni di tortelletti, fatti con fegatelli di polli pisti nel mortaro, con polvere di mostacciuoli, pasta di marzapane, butiro, passarina, pignoli, rossi d’ova, maggiorana, cannella, noce moscata, poco di pepe, ripieni quando furono mezi cotti, poi fatti finire di cuocere, serviti con il piatto spolverizato di parmigiano grattato, zuccaro, e cannella, e bocconi di butiro, e coperto tutto il fondo del piatto delli sudetti tortelletti, con fettoline di provature fritte prima nel butiro, parmigiano grattato, e polvere di mostacciuoli, con bocconi di butiro, coperti sopra di capi di latte, e posti in forno, serviti li capponi ripieni in bianco, con fettoline di provature fritte intorno, infarinate in polvere di
mostacciuoli, tramezate di rossi d’ova cotti nell’almivere, serviti questi piatti con una corona imperiale sopra.
Piccioni in adobbo reale fritti, serviti con un saporetto sopra di dragoncello, serapollo, basilico, e pimpinella, pisto ogni cosa insieme, stemperato con l’istesso adobbo, con zuccaro sopra, e fette di pane di Spagna intorno, in forma di lardoni.
Fagiani arrosto, affagianati, levati dalla carta, serviti con ale, code, e collo di pasta di marzapane.
Bassotti in piatti imperiali di lasagne à vento cotte in brodo di cappone, con petto, e pelle di cappone, fette di provature fritte prima nel butiro, parmigiano grattato, con pasta di sfoglio sotto, e sopra à gelosia.
Pollanchotte d’India piccole, arrosto, servite in navicelle reali, sei per navicella, con copertori sopra di pasta di zuccaro cannellato, tocchi d’oro, e argento.
Vitella arrosto, servita con pasta di sfoglio intorno.
Crostate di mel’appie, e pasta di marzapane.
Salsa reale, un piattino per signore.
Limoncelli tagliati, con zuccaro. Olive, un piatto per signore, di credenza.
Secondo servitio di credenza
Salviette profumate, una per signore, con le seguenti vivande di cucina.
Zuppe imperiali, fatte con fette di pane di Spagna, il piatto unto bene di butiro con petto di cappone arrosto, bianco magnare in fette, pistacchi verdi, fette di cedro condito à più ordini, coperte di capi di latte, e poste in forno, con un pomo d’Adamo in mezo, steccato tutto di cannelloni confetti, sopra quali piovevano ove misside, servite con un copertoro fatto à gelosia di pasta di zuccaro che posava sopra sei colonne, di pasta di marzapane, profilate d’oro, in faccia de’ quali era un’ape di pasta di zuccaro, miniata d’oro.
Frittatone ripiene di tre frittate l’una di ova sbattute, salame grattato, polvere di mostacciuoli, e trà una frittata, l’altra, fette di provature fresche, prima fritte nel butiro, servite con lardoncini di salame intorno, infarinati in polvere di mostacciuoli, e fritti, con coroncine di zuccaro intorno, con lazarole condite dentro.
Pasticciotti di tartufoli in forma di tartara, serviti con quattro allodolette arrosto calde intorno, sopra fettoline di pane dorato, che erano state à mollo in salsa bastarda, tramezate da quattro pasticcietti alla genovese, e quattro fettoline di bianco magnare dorato, e fritto sopra à fettoline di pane di Spagna, con copertorini di pasta di zuccaro sopra, un piatto per signore.
Torte verdi in piatti imperiali.
Tortiglioni reali, di cotognata, e pasta di marzapane.
Piatto imperiale di latte, e ova sbattute, con polvere di mostacciuoli, e polvere di pane di Spagna, zuccaro, acqua rosa muschiata, cedro condito grattato, e cucuzzata, con pistacchi, e pignoccata acciaccata, fatto bollire ogni cosa insieme, mescolandolo sempre con una bacchettina, finché cominciò à stringere. Il piatto unto di butiro con fette di pane di Spagna sopra à modo di monticelli, si distese il latte già stretto, tramezando li monticelli di rossi d’ova duri, cotti nell’almivere, tempestati di pistacchi verdi, e fra un roscio d’ovo e l’altro, una lazarola condita, e in mezo al piatto un cotogno grosso siroppato, steccato tutto di cannelloni confetti; servito questo piatto con un festone intorno di pasta di marzapane, con api sopra, di pasta di zuccaro.
Parmigiano. Marzolini.
Provature fresche, con salviette sotto.
Carciofoli. Pere bergamotte. Pere fiorentine. Mel’appie. Mele rose, in piatti reali, con salviette sotto.
Cardi. Selini, e castagne, con salviette, un piatto per prencipe.
Uva, e pergolese, in tazze reali, con salviette sotto.
Insalatine, una per prencipe.
Nespole, e sorbe, in tazze reali, con salviette.
Pasticciotti di cotogni tempestati di cannelloni confetti.
Cotognate di Portogallo, e barattoli d’argento di cotogni siroppati.
Si diede al fine l’acqua alle mani, e levata la prima tovaglia restò la seconda, sopra la quale fu servita la confettura, che fu dodici bacili di confettura bianca nobile diversa, per piatto, e otto bacili reali di conditi diversi per piatto, nobilissimi.
Fu apparecchiata una tavola grande, e larga assai, in una loggia coperta, in forma d’un salone, à capo della quale è una bellissima fontana; e perché questa merenda haveva da essere servita solo dalle dame di madama serenissima, furono poste prima in tavola tutte le sorti di frutti, à due piatti, in piatti reali, con ghiaccio sotto, e sopra, e meloni bianchi, e rossi, con neve, e ghiaccio sotto, un piatto per prencipe delli bianchi, e delli rossi.
Insalate regalate podrite. Insalate cotte, una per prencipe, con ghiaccio sotto.
Parmigiano. Marzolino, con salviette sotto.
Pasticci di vitella in forma di rosoni, con festoni intorno, agghiacciati di zuccaro, con lustro à modo di marzapane, tocchi d’oro, e d’argento, in mezo de’ quali era una statuetta alta un palmo di zuccaro di gettito, con gigli, e stelle in mano, circondate di fiori diversi di zuccaro, fatti del naturale.
Ova misside, fatte piovere sopra un regno papale, steccato tutto di stecchi di cannella, fatto di pasta reale, sostentato da quattro angioletti, fatti pasta di marzapane, con le mani alzate in atto di sostentare il regno, sotto il quale era un grosso cedro condito, tutto frezzato di fiori di zuccaro del naturale, intorno al quale erano fette di pane di pane di Spagna, coperte d’ova misside, tramezate di gigli, fatti di pasta di pistacchiata, tocchi d’oro, e d’argento.
Bianco magnare, informa di gigli, servito con teste d’aquila intorno al piatto, alte mezo palmo, fatte di pasta di marzapane, serrate trà una testa, e l’altra d’ale d’aquila, della stessa pasta, tocche d’oro, e d’argento, servito con un copertoro sopra di zuccaro cannellato, tocco d’oro, e d’argento.
Capponi coperti di gelatina, con ghiaccio sotto, serviti con un copertoro traforato sopra di zuccaro, posato sopra sei pomi d’Adamo, in faccia de’ quali era l’arme di sua altezza serenissima, fatta di pasta di marzapane, profilata d’oro.
Gigli di pasta di sfoglio, ripieni di persiche, pasta di marzapane, e fette di cucuzzata; serviti con due biscioni intorno al piatto, di pasta di marzapane, tocchi d’oro, e d’argento in mezo de’ quali era una corona di zuccaro, con una statuetta in mezo di zuccaro, che rappresentava l’Abbondanza, circondata intorno la corona di fiori di zuccaro.
Buglios, in forma d’un cappello, à dodeci ordini, tre di bianco magnare, e pignoccata, d’ova misside, pistacchi, e di cotognata; e altri tre di cedro condito, e pasta di marzapane, composto sopra una tiella, coperta di pasta, fatta con fiore di farina, impastata con pasta di marzapane, zuccaro,
ova, e butiro, sopra la quale si fece il primo ordine di bianco magnare, tanto longo, quanto può essere un cappello, cioè la bocca, lasciando la falda larga, e sopra questo primo ordine di bianco magnare, una pasta fritta, di rossi d’ova,zuccaro, e butiro, e fiore di farina, con pasta di marzapane, tanto larga e tonda, che copriva tutto il primo ordine di bianco magnare, sopra la quale si distendeva le ova misside, e pistacchi verdi; e sopra la solita pasta fritta, coperta di cotognata, e sopra la solita pasta fritta, coperta di cotognata, e sopra la solita pasta fritta, coperta di fettoline di cedro condito, e pasta di marzapane, e sopra la solita pasta fritta; e recominciando sopra il bianco magnare, e così seguitava finche fù formato un cappello, di quell’altezza, che si voleva, con l’ordine sudetto, coprendolo poi con altrettanta pasta di quella che si messe nella tiella, formando un cappello con la falda larga, e alzato da una banda, col suo centiglio, fatto di pasta di marzapane, profilato d’oro, con un pennino, fatto di pasta di zuccaro, cotto prima nel forno.
Due pasticci in forma d’un castello, con conigliucci, con perle, e coralli al collo, tocchi d’oro, con diverse fettuccie a’ piedi, con ucelletti vivi, con banderole turchine, e gialle, con l’arme di sua altezza serenissima, e di casa Aldobrandina.
Al primo piatto à capo la tavola erano due statue di pasta di marzapane, una delle quali era Pallade, con una lancia in mano, in cima della quale era un giglio di pasta di marzapane, e in mezo allo scudo una stella.
Una donna della stessa pasta di marzapane, che teneva una pandora in mano, in atto di suonarla.
Al secondo piatto un villano, e un putto, con ale, medemamente di pasta di marzapane.
Capponi freddi, serviti in canestrelle di ghiaccio, con suoi manichi.
Due piramidi di ghiaccio, con frutti agghiacciati dentro.
Pappardelle, fatte di bianco magnare, fritte, con zuccaro, e cannella, servite con un copertoro sopra à gelosia, di pasta di zuccaro.
Biscotti reali, serviti con un copertoro sopra à gigli, di pasta di marzapane; tutte queste vivande in piatti imperiali.
Primo servitio di cucina
Piccioni bolliti, coperti di polpettine di petto di cappone, avvolti nelle stesse pelli, bocconi d’animelle, creste, e granelli di polli, fettoline di presciutto, e salame grattato, con herbettine odorifere, e brodettino di rossi d’ova fresche, con sugo di limone, stagionato bene, soffritto prima ogni cosa, con poca spetieria, e fettoline di pane sotto, un piatto per prencipe, con copertoro sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Pagnotte ripiene, di capi di latte, ova misside, bianco magnare, cedro condito grattato, petto di piccione arrosto piccato, pistacchiata, pignoccata, e polvere di mostacciuoli, ripiene da basso, unte bene di butiro, tenute per un poco à mollo nel latte, cotte in forno, poi passate per almivere, con ghiaccio di zuccaro sopra, à modo di marzapane, servite con gigli, e stelle ficcate sopra fette di pasta di zuccaro, e intorno una corona di zuccaro tocca d’oro.
Gnocchetti impastati con latte, mollica di pane, à modo di zeppole, riscaldati, poi pisti nel mortaro con rossi d’ova à bastanza, cotti nel latte, ben mescolati con butiro, e parmigiano grattato; serviti con una montagnuola in mezo d’ova misside intorno, rossi d’ova, cotti nell’almivere.
Animelle arrosto, lardate, poi stufate con sapore bastardo, servite in piattini, con un sfoglio di pasta di marzapane sotto, tramezate di fettoline di pane di Spagna, con una coroncina imperiale sopra, fatta di pasta di sfoglio, un piatto per prencipe.
Salami caldi, spaccati, con fiori, e herbette intorno.
Secondo servitio
Pasticcietti di brasolette di vitella, bocconi d’animelle, medolla, e grasso di vaccina, fettoline di presciutto,
vachi d’agresta, piccioni spolpati, fegatelli di piccioni, e di polli, con brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, stagionati bene, con poca spetieria; serviti con intaglio sopra di zuccaro, tocco d’oro; in piattini mezani grandetti, coperto il fondo di pasta di marzapane intagliata, con pasticcietti alla genovese passati per almivere intorno, tramezati di fette di pane di Spagna, con bianco magnare dorato, e fritto sopra, passato per almivere, tramezato di biscottini reali, coperti d’ova misside, e sei beccafichi arrosto caldi, con un copertoro di zuccaro cannellato, tocco d’oro, e d’argento, un piatto per prencipe.
Pollanchotte d’India arrosto, servite con un rosone di pasta di sfoglio sotto, con sette vuoti, che in ogni vuoto stava una pollanchotta.
Melangoli tagliati, con salviette, un piatto per prencipe.
Terzo, e ultimo servitio
Bassotti, fatti con lasagne à vento, cotti in brodo buono di cappone, in piatti imperiali, con pasta di sfoglio sotto e sopra, à gelosia, con petto, e pelle di cappone, parmigiano grattato, bocconi di butiro, cotti in forno.
Frittate rognose, con fette di presciutto, una per prencipe.
Crostatine d’agresta spaccata, polvere di mostacciuoli, fettoline di cucuzzata, zuccaro, e cannella, agghiacciate di zuccaro, una per prencipe.
A quest’ultimo servitio si portorono li lumi in tavola, essendosi fatto tardi, e poi al fine si diede l’acqua alle mani, e levatosi da tavola, e passando tutti questi serenissimi prencipi all’appartamento del signor cardinale, si trovò all’improviso in un camerone una gran tavola, con damasco, ormesino, e frangie d’oro, con tovaglia sopra, con cinquanta canestrelle regalatamente fatte, tutte dorate, con arme della serenissima casa Farnese nel fondo; venticinque piene di confettura nobile bianca, coperte di pere, prugne, e ramagli di
Genova, con una statuetta di zuccaro in cima.
Altre venticinque in questo modo.
Nella canestrella per madama serenissima
Vi erano quattro dozine di strenghe.
Canestrini d’oro, e seta, quattro.
Guanti quattro para.
Guanti, in frutti diversi grandi, dieci para.
Una corona di Calcedonia.
Pavoni di seta, e oro, due.
Pavoncine due.
Uccelletti diversi quattro.
Fiori trà grandi, e piccoli, ventiquattro.
Canestrella per la serenissima prencipessa Maria
Guanti ricamati nobili, due para.
Strenghe, quattro dozine.
Guanti, in frutti grandi, quattro apra.
Un coscino d’oro, e seta, dentro al quale era un’ingiommoratoro, un filatoro, una conocchia, una canestrina, una sediola, e due scatoline d’argento.
Pavoni due. Pavoncine due. Uccelletti due.
Fiori diversi, sedici. Due acconciature di testa.
Due ventagli, uno col manico d’argento, e l’altro di talco miniato.
Canestrella della serenissima prencipessa Vittoria
Guanti ricamati nobili, due para.
Dozine di strenghe quattro.
Una cestina d’oro, e seta, dentro la quale era una spidiera, un spido, una graticola, una molle, un trepiede, un grattacascio, un secchietto, un laveggino, e un soffietto, un trepiede con la sua catinella, un paro di capi fuochi, una paletta, un paro di mollette, una forcina, un rampino,
un mezzo cerchio da ritenere la cenere, e tornafuoco, tutti d’argento.
Guanti, in frutti, quattro para.
Due acconciature di testa.
Pavoncini due, e due pavoncine di seta, e oro. Ucelletti due. Fiori trà grandi, e piccoli, quattordici.
Un ventaglio, con manico d’argento.
Un’altro ventaglio, con manico di talco.
Queste tre cestelle, con altre due che seguono per il serenissimo duca, e prencipe Francesco Maria, con altre cinque simili di confetture, erano à capo della tavola, che furono divise dall’altre, con tramezarvi vasi, e candelieri d’argento dorati.
Canestrella per il serenissimo signor duca
Guanti ricamati, due para.
Dozine di strenghe quattro.
Canestrina d’oro, e seta, una.
Vasetti d’argento, con fiori, e due ucelletti sopra.
Guanti dentro à frutti grandi diversi, dodeci para.
Pavoni due. Pavoncine due.
Ucelletti due. Fiori trà grandi, e piccoli, dieci.
Canestrella del signore prencipe Francesco Maria
Strenghe quattro dozine.
Una canestrina d’oro, e seta, dentro un baciletto.
Guanti, in frutti grandi, sei para.
Pavoni quattro.
Ucelletti di seta diversi, otto.
Fiori trà grandi, e piccoli, vinti.
Seguitavano poi
Canestrella per la contessa Isabella
Guanti di fiori due para.
Un quadretto della Madonna.
Due para di guanti in frutti.
Strenghe dozine tre.
Canestrelle con le medesime cose per due altre signore
Canestrelle per quattro dame principali
Guanti ricamati, un paro.
Panni di spalla ricamati d’oro, e seta.
Conciature da testa, due.
Guanti in frutti, due para.
Strenghe, due dozine.
Un’acoraio d’argento.
Spilloni d’argento da testa, dorati in cima, col suo pendente, quattro. Fiori, sei.
Canestrelle per altre dodeci damigelle
Guanti ricamati, un paro.
Panni di spalla ricamati d’oro, e seta, due.
Due conciature di testa.
Un ventaglio con manico inargentato.
Due dozine di strenghe.
Guanti in frutti, due para.
Acoraio d’argento, uno.
Spilloni d’argento, due.
Fiori di seta, sei.
A tutte queste dame si diede una canestrella sudetta, e un’altra di confetture, con diversi altri regali di cose d’argento, e fiori bellissimi, che per brevità si tralasciano, con trattenimento di buonissima musica; e quì facendosi tardi, si diede fine, e venute le carrozze, se ne tornarono l’altezze loro à casa.
Primo servitio freddo
Un pasticcio in forma d’aquila reale, di vitella, servito con frondi di cedro intorno.
Due capponi salpimentati, coperti di fette di gelatina in forma di ventresca, con mascheroni intorno di bianco magnare.
Un presciutto agghiacciato di zuccaro, con frondi di cedro intorno.
Un piatto reale di bianco magnare, in forma di cuppolette, servito con una corona di pasta reale intorno alta quattro dita; steccata tutta di stecchi di cannella dentro, e fuori, sopra li quali piovevano ova misside.
Butiro passato. Capi di latte, un piatto per signore.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, serviti in bianco, con fiori, e herbette intorno.
Salame caldo, ben cotto, con fiori intorno.
Quaglie arrosto, servite con fette di pane dorato intorno, e fette di salciccia di Lucca sopra, quale prima era stata meza cotta bollita, poi finita di cuocere nella graticola, con herbette fritte sotto.
Animelle di vitella arrosto, lardate, poi stufate con salsa bastarda, servite tramezate di morsegli già scritti, con fettoline di pane di Spagna in forma di lardoni, e salsa bastarda sopra.
Un polpettone reale di vitella battuta, medolla, e grasso di vaccina, con sue spetierie; con allodolette dentro senza testa, e piedi, fegatelli, fette di sommata, salame grattato, granelli, e creste di polli, bocconi d’animelle, rossi d’ova, sugo di limone, con bocconi di butiro; cotto il polpettone nel forno, coperto di fette di sommata, rossi d’ova, e bocconi di medolla; spolverizato di polvere di mostacciuoli, dorato con rossi d’ova sbattute, con bastoncini di pane dorato in forma di lardoni intorno.
Un pasticcio ovato brodoso di vitella intiera battuta, e netta bene di pelle, e nervi, lardata con lardoni avvolti nella solita spetieria, ma poca; lardata la vitella di fette di sommata grassa, e magra, con brodo, e sugo di limone; in piatto reale.
Minestrina di tagliolini, impastati con latte di pistacchi, fior di farina, mollica di pane papalino, cotti in brodo buono di cappone, con brodettino di rosi d’ova sbattute, capi di latte, sugo di limone, un’ovo sperduto nel latte in mezo, e parmigiano grattato sopra; un piatto per signore.
Melangoli tagliati, con salviette sotto. Salsa verde, un piatto per signore.
Secondo servitio
Starne bollite, servite con una podrita sopra, fatta di fettoline di cardi, cipollette ripiene, fettoline di torzi
di cavoli, cervellata in fette, medolla di vaccina, fettoline di presciutto, con cimette di cavoli fiori intorno, e sugo di salame, e fette di pane sotto; un piatto per signore.
Pasticciotti di brasolette di vitella, petti di quattro allodole spolpate, bocconi d’animelle, fette di tartufoli, e presciutto, con medolla di vaccina, suo brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, e intaglio sopra; un piatto per signore.
Bianco magnare, in fette reali, un piatto per signore.
Terzo servitio
Crostata di cotogni siroppati, e pasta di marzapane.
Tordi arrosto, serviti con salvia fritta, e fette di pane fritto intorno.
Zuppa reale, con fette di pane di Spagna, unto prima bene il piatto di butiro, e sopra le fette del pane, con fettoline di bianco magnare sopra, capi di latte, cedro condito grattato, ova misside, e pistacchi intieri; con petto di cappone arrosto piccato minutamente sopra, con medolla di vaccina ben cotta, fatta a due ordini, con tanto brodo che bastò ad ammollare le fette del pane; servita con capi di latte distesi sopra, che tutte le fette del pane vennero coperte, agghiacciata di zuccaro, con fette di pane di Spagna, in forma di lardoni intorno.
Pollanchotte d’India arrosto, affagianate.
Un rosone di pasta di sfoglio, ripieno di vitella piccata, pignoli, fette di cedro condito, e di presciutto, rossi d’ova, medolla, cervella di vitella, bocconi d’animelle; stagionato bene ogni cosa, e prima soffritto; e cotto con zuccaro sopra.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche, una per signore.
Tartufoli tartufolati con fettoline di pane sotto.
Cardi. Castagne, con salviette sotto.
Nespole. Sorbe. Uva. In tazzette, un piatto per signore.
Pere fiorentine. Mele rose. Mel’appie, in tazze reali.
Torta verde. Torta bianca, di capi di latte, bianco magnare, e pasta di marzapane.
Primo servitio freddo
Pasticci di galli d’india in forma di aquila di rilievo, tocchi d’oro, e argento.
Bianco magnare in forma di stella reale, servito con monticelli di gelatina intorno, tramezati di rastelli, fatti di pasta di marzapane, tocchi d’oro.
Pollastri grossi arrosto, avvolti in sfoglio, serviti con un copertoro di pasta di ciambellette sopra, tempestato di folignati.
Sommate, con sapore di visciole sopra, armate intorno di fette di pane di Spagna in forma di lardoni, e sopra cannelloni confetti.
Crostate di cucuzzata, e pasta reale, agghiacciate.
Giuncate grandi ovate, in navicelle reali.
Presciutti agghiacciati, serviti in canestrelli di pasta di ciambellette.
Marzapanetti alla senese. Mostacciuoli napolitani, in tazze reali, con salviette sotto.
Capponi freddi, coperti di gelatina, con anime di pignoli sopra, e stelle di bianco magnare intorno, tramezati di rastelli, fatti di pasta di pistacchiata.
Capi di latte, un piatto per signore.
Fravole, con zuccaro sopra, e neve sotto. Butiro fresco, passato, con zuccaro, e neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio di cucina
Capponi bolliti, serviti in bianco, con due mezi salami, in piatti reali, con fiori, e herbette intorno.
Polpettoni, in piatti reali, cotti nelli medesimi piatti, di vitella battuta bene, grasso, e medolla di vaccina, che à Frascati si faceva fare à posta, fettoline di cardi, di tartufoli, bocconi d’animelle, fegatelli di polli, cervella di vitella, rossi d’ova, spetierie solite, e fettoline di cedro condito, con fette di presciutto, e sugo di salame, coperti sopra di fette di sommata, tempestati di pistacchi verdi; serviti con lardoni di pane fritto intorno, e suo sapore sopra.
Crostate d’uva spina, e fette di provature, prima fritte nel butiro, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e cannella, fettoline di cucuzzata, agghiacciate di zuccaro.
Animelle, e fegato di vitella fritte, servite con un saporetto sopra, fatto di vino di melagranati, zuccaro, e cannella, con fette di pane dorato, limoncelli, e melangoli.
Piccioni arrosto lardati, serviti con herbette fritte sotto, e un tortiglione intorno di pasta di sfoglio, con fette di limoncelli sopra.
Minestrina di piccioni spolpati, cotti in brodo di cappone,
uva spina, piselli, herbettine odorifere, con brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Sapore verde, un piatto per signore.
Secondo servitio
Capponi bolliti nel latte, con sale, acqua di fiori, zuccaro muschiato; serviti sopra un piatto, spolverizati di zuccaro, con pignoccata battuta sopra, e pasta di marzapane grattata. Li capponi fatti in quattro pezzi, tramezati di biscottini reali, sottestati in forno, con capi di latte, e latte, pignoccata in pezzi, sbattuti insieme con chiare d’ova, sugo di limone, e levato un bollore, si buttò sopra alli capponi; posti poi in forno, e fattavi sopra un poco di crosta, senza rossore, si levò dal forno; serviti con copertoro sopra di pasta di sfoglio, à gelosia.
Pasticci reali podriti, di bocconi di vitella, piciconi spezzati, polpettine di vitella, prugnoli, fettoline di tartufoli, rossi d’ova, fette di presciutto, solite spetierie, uva spina, sugo di limone, con suo brodetto di rossi d’ova, serviti con intaglio sopra.
Piatti imperiali, di pollastri bolliti, ripieni di cervella di vitella fritte, salame grattato, cucuzza di Genova, polvere di mostacciuoli, rossi d’ova, uva spina, pignoli confetti, cannella, pepe, garofoli, unti bene di butiro, spolverizati di polvere di mostacciuoli, messi per un poco in forno, poi composto in piatto imperiale, unto bene di butiro, spolverizati di polvere di mostacciuoli, con fette di pane giallo reale fritto, che era stato à mollo nel latte, spolverizate di cannella, pepe, e zuccaro; e sopra li pollastri con le teste in fuora intorno al piatto, tramezati di mezi piccioni stati in adobbo reale, di aceto, acqua di fiore, regano, fiori di finocchio, pitartima, garofoli, noce moscata; infarinati, e fritti, con una minestrina sopra, fatta di fegatelli di polli, rossi d’ova duri,
pezzi di cedro, pignoli confetti, fette di provature sbattute con rossi d’ova, e latte; cotto ogni cosa insieme in un caldarino; e come cominciò à stringere, se ne coprì il piatto, con un cucciaro à modo di monticelli, con fettoline di pane di Spagna, in forma di lardoni, buttandovi poi sopra tanto latte, che potesse di nuovo bagnare le fette del pane; rimesso in forno, e quagliato, con polvere di Cipri sopra, e pistacchi confetti.
Pollanchotte d’India arrosto affagianate, levate dalla carta, servite in navicelle reali, con copertoro sopra à gelosia, di pasta di ciambellette.
Stelle, ripiene di capi di latte, e fravole, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e cannella, agghiacciate di zuccaro.
Bianco magnare, in fette reali, un piatto per signore.
Sparagi. Olive, un piatto per signore.
Terzo servitio
Pasticciotti, di piccioni senz’ossa, prugnoli, cimette di sparaci cotti prima, tartufoli intieri, fettoline di presciutto, e di sommata, rossi d’ova, e uva spina, con brodettino, e sugo di limone, con intaglio sopra, un piatto per signore.
Prugnoli, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Vitella bollita, servita in navicella reale, con fiori, e herbette intorno.
Pollastri arrosto, affagianati.
Quarto servitio
Tortiglioni reali, ripieni di visciole siroppate, e cedro condito, passati con zuccaro, e cannella.
Vitella arrosto, in navicelle reali.
Minestrina, di brasolette di vitella, piselli, torzi di lattuca, fegatelli, granelli, e creste di polli, salame grattato, uva spina, con herbettine, solito brodetto di rossi d’ova, e sugo di limone, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche, una per signore.
Zuppe di visciole, con fette di pane sotto, una per signore.
Carciofoli fritti, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, un piatto per signore.
Torte bianche, di provature, ricotta, e capi di latte.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di pasta reale, e cedro condito.
Parmigiano, e marzolino. Cialdoni, ciambellette, e briccocole, in tazze reali.
Finocchio, e amandole, in tazzette, una per signore.
Lattemele, in piatti reali.
Cialdoncini. Pere, e mele. Cotognata di Portogallo, e cotognata di Bologna, in tazze reali.
Bacili reali di conditi diversi, un bacile per piatto.
Sei tazze di confettione nobile bianca per piatto.
Si diede l’acqua alle mani, con mazzi di fiori.
Primo servitio freddo
Meloni. Fichi brugiotti. Capi di latte, con neve sotto, un piatto per signore.
Un pasticcio di vitella, in forma di rosone, con frondi di cedro intorno.
Due capponi bolliti, poi lardati di lardoni di cucuzzata, coperti d’ova misside.
Un presciutto di montagna, ben cotto, con la cotica accartocciata, con fiori intorno.
Gelatina, con lancette di petto di cappone, in porcellana. Bianco magnare, in fette reali, in porcellana, con neve sotto, un piatto per signore.
Si coprì la tavola con una tovaglia di zenzile.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, serviti in bianco, con fette di sommata dorate, e fritte intorno.
Quaglie arrosto, servite con herbette fritte sotto, e tramezate di fette di pane fritto.
Pasticciotti sfogliati, di vitella, bocconi d’animelle, vachi d’agresta, fettoline di presciutto, rossi d’ova, pignoli, fegatelli di polli, con suo brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, e zuccaro sopra; un piatto per signore.
Animelle arrosto, lardate, servite con fette di pane dorato sotto, e salsa bastarda sopra.
Brasolette di vitella, piccoline, tagliate à dadi, pillottate di cimette di rosmarino, e due garofoli, tenute in adobbo in aceto rosato, pepe poco, polvere di pitartima, infarinate in farina di pane di Spagna, fritte nel butiro; servite con un saporetto, fatto di basilico, pisto con cime di dragoncello, serapollo, e acetosa; pisto ogni cosa insieme con cannella, zuccaro, e mollica di pane mollato nell’adobbo, stemperato con l’istesso adobbo, passato per stamigna; fattoli dare un bollore, poi buttato sopra le brasolette, con cedro condito grattato, zuccaro, e cannella, con bastoncini di pane di Spagna, in forma di lardoni intorno.
Piccioni stufati, ripieni trà carne, e pelle, di cervella di vitella, rossi d’ova, pignoli, vachi d’agresta, fettoline di fegatelli di polli, e di dattili, salame grattato, stufati con fette di sommata, lazarole, fette di cotogni, prugne acerbette, con sua spetieria, serviti con pane fritto intorno.
Minestrina di gnocchetti, impastati nel polzonetto, con latte di pignoli, fiore di farina, poi pista nel mortaro, con rossi d’ova; cotti in brodo buono di cappone, serviti con brodettino di rossi d’ova, stemperato con capi di latte, e sugo di limone, con formaggio grattato sopra, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, con salviette sotto. Salsa verde, in porcellana, un piatto per signore, di credenza.
Secondo servitio subbito
Beccafichi arrosto, con fettoline di pane, che era stato nella ghiotta, un piatto per signore.
Piccioncini stati in adobbo reali, fritti, con saporetto sopra, fatto di cimette di dragoncello, pimpinella, poco di basilico, stemperato con latte di pignoli, sugo di limone assai, poco di zuccaro, e brodo, passato per almivere, levato un bollore, con fettoline di pane fritto intorno, in porcellana, un piatto per signore.
Terzo servitio
Vitella bollita in navicelle reali, servita con fiori, herbette intorno.
Salami, con fiori, e herbette intorno.
Starnotti arrosto, serviti con fette di pane dorato sotto, e salsa bastarda sopra, con fette di pane fritto intorno, in forma di lardoni.
Crostate di cotognata, e pasta di marzapane.
Zuppe, con fette di pane di Spagna, con il piatto prima unto bene di butiro, con petto di cappone arrosto piccato sopra, fette di bianco magnare fritto, dorato, rossi d’ova cotti nell’almivere, pignoccata acciaccata, e polvere di mostacciuoli, con fettoline di cedro condito, con butiro, e brodo buono quanto bastò à inzuppare le fette del pane, fatte à due ordini, con ghiaccio di zuccaro sopra.
Pasticci podriti, di bocconi grossi di vitella, bene battuta, e lardata, medolla, e grasso di vaccina, bocconi d’animelle, fegatelli di polli, fettoline di cardi, fette di sommata, e di presciutto, rossi d’ova, con vachi d’agresta, e suo brodettino di rossi d’ova, con sugo di limone, e intaglio sopra.
Pollanchotte d’India arrosto, una per signore, servite in piatti reali, con un festone intorno di pasta di sfoglio.
Limoncelli tagliati. Sapore di cotognata, pasta di marzapane, stemperato con sugo di limone, in porcellana, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche profumate, una per signore.
Meloni, con neve sotto, un piatto per signore.
Pere, mele, e prugne, in tazze, con neve sopra.
Amandole, con salviette sotto. Finocchio fresco, un piatto per signore.
Torte d’ova misside, pistacchiata, e cedro condito.
Offelloni reali, ripieni d’agresta siroppata, polvere di mostacciuoli, e provature grattate, con zuccaro, e cannella.
Parmigiano. Provature fresche. Cotognate di Portogallo, con salviette sotto.
Primo servitio freddo
Un pasticcio in forma di scudo, con festoni intorno, anitrato di zuccaro.
Una sommata agghiacciata, armata intorno di bastoncini di pane di Spagna in forma di lardoni.
Gelatina in forma di piramide, tempestata tutta d’anime di pignoli, con corona intorno alta quattro dita di pasta reale, steccata dentro, e fuori di stecchi di cannella, con ova misside sopra.
Due fagiani arrosto, con ali, code, e colli di pasta di marzapane; con stellette, e rastelli sopra il petto di cucuzzata.
Un rosone di pasta di sfoglio, ripieno di cotogni, cotti sotto la bragia, pisti con pasta di mazapane, zuccaro, e cannella; con una corona intorno di pasta di zuccaro.
Bianco magnare cannellato, in forma di stelle, con rastelli intorno, fatti di pasta di pistacchiata.
Butiro passato con zuccaro. Capi di latte, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Vitella bollita, servita in navicella reale, con fiori, e herbette intorno.
Allodole arrosto, tramezate di bocconi d’animelle arrosto lardate, servite con fette di pane dorato sotto, e salsa bastarda sopra.
Un presciutto di montagna ben cotto, con fiori, e herbette intorno.
Un pasticcio reale, con sei piccioni intieri senz’osso ripieni di cervella di vitella, rossi d’ova, pignoli, fettoline di sommata, salame grattato, lardati di fette di sommata, con fette di cardi, e tartufoli, rossi d’ova, polpettine di vitella, medolla, e grasso di vaccina, e bocconi d’animelle; con brodetto di rossi d’ova, e sugo di limone, e intaglio sopra.
Pollastri arrosto, poi spezzati, coperti di mirausto, con fettoline di pane di Spagna intorno.
Testa di vitella, servita con fiori, e herbette intorno.
Sapore verde, un piatto per signore.
Minestrina di gnocchetti, fatti di rossi d’ova dura pisti nel mortaro, con polvere di mostacciuoli, e un poco di farina di pane di Spagna, pasta di marzapane, e zuccaro, con due goccie d’acqua rosa muschiata, facendo pasta, con rossi d’ova crudi, tirando bastoncini, e tagliandoli a modo di gnocchetti, cavandoli, cotti in brodo buono di cappone, facendo prima bollire il brodo, e poi postivi li gnocchetti, con medolla di vaccina, rossi d’ova crudi sbattuti, con zuccaro, e cannella sopra, un piatto per signore.
Gelatina, un piatto per signore.
Secondo servitio
Capponi bolliti, serviti con biscotti papalini sotto, rifatti in forno, inzuppati con buon brodo di cappone,
con medolla ben cotta sopra, provature, e salame grattato, fette di sommata intorno, e formaggio grattato.
Starne arrosto, servite con un tortiglione intorno di pasta di marzapane, fette di pane dorato sotto, e salsa bastarda sopra.
Un tortiglione di pasta di sfoglio, ripieno di bianco magnare.
Un piatto reale, di cappone arrosto spolpato tutto dagl’ossi, e sfilato tutto; il piatto spolverizato di zuccaro, cannella, polvere di mostacciuoli, con fette di provature fresche sopra, spolverizandole di nuovo, e spruzzandole con poco d’acqua rosa muschiata, e butiro liquefatto, facendo frigere il cappone sfilato, spruzzato prima con sugo di limone, e malvasia, infarinato in farina di pane di Spagna, fritto in butiro, mettendoli poi sopra le fette delle provature, con cedro condito grattato sopra, pignocchata, e pistacchiata, polvere di mostacciuoli, spargendovi sopra due cucchiare di latte, coprendo tutto il piatto di fette di pane di Spagna spruzzate di limone, con zuccaro, e capi di latte distesi sopra per tutto, e zuccaro muschiato, e messo in forno, servito con un cotogno siroppato in mezo, tempestato il resto del piatto di pistacchi verdi, con una corona di zuccaro intorno.
Un piatto reale di cucuzze ripiene, bianche, lunghe, cavatili tutti gl’interiori dalla parte del picciolo, havendo preparati pulcini stufati, con herbette odorifere, lardo battuto, prugne damascene senz’osso, fette di cotogni, pignoccata pista, cedro condito grattato, e un poco di brodo, con fette di salame; poi pigliossi rossi d’ova, e due capi di latte, con un poco di formaggio grattato, e un poco di brodo, con fette di salame; poi pigliossi rossi d’ova, e due capi di latte, con un poco di formaggio grattato; la cucuzza unta bene di butiro, spolverizata di polvere di mostacciuoli, e posto nel fondo della cucuzza un capo di latte, con formaggio grattato, e quattro rossi d’ova duri sopra, mettendovi poi la compositione delli piccioni stufati, empiendola, e sopra gl’altri rossi d’ova, con l’altro capo di latte, con zuccaro, e
cannella, e col suo coperchio si atturò, lardando tutta la cucuzza di fette di lardo sottile, avvoltandola poi in un foglio di carta unto di strutto, cotta nel forno; havendo preparato un’altro coperchio di cucuzza verde, dove era alcuna fronda, levando quello di prima, e mettendoci il verde; levandola dalla carta, si servì con il piatto spolverizato di polvere di mostacciuoli, frezzate le cucuzze tutte di lardoncini di provature fritti nel butiro, infarinati in polvere di mostacciuoli, e tramezati di lardoncini di presciutto infarinati in farina di pane di Spagna, e fritti.
Bianco magnare, in fette reali. Melangoli tagliati, in tazzette. Olive, un piatto per signore.
Terzo servitio
Minestrina di fettoline di cardi, di sommata, salame grattato, e fettoline di cervellata, polpettine di vitella, cimette di cavoli fiori, con fegatelli di polli fritti sopra, e fette di pane sotto, un piatto per signore.
Pasticciotti di piccioni spolpati, bocconi d’animelle, medolla, e grasso di vaccina, vitella battuta, granelli di polli, fettoline di presciutto, e di tartufoli, con brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone, con intaglio sopra, un piatto per signore.
Pollanchotte d’India arrosto affagianate, con fette di pane dorato intorno, e salsa bastarda sopra.
Vitella arrosto, in navicelle reali, servita con pasta di siringa sotto e sopra, e intorno.
Limoncelli, un piatto per signore.
Un piatto di prugnoli di bianco magnare, fritti, con zuccaro, e cannella sopra, e pasticcietti alla genovese intorno.
Secondo servitio di credenza
Pasticciotti di tartufoli, uno per signore.
Cardi. Castagne. Sorbe. Nespole, in tazzette con salviette sotto, una per signore.
Offelloni ripieni di provature, e capi di latte.
Torte, di lazarole siroppate, e pasta di marzapane.
Parmigiano. Marzolino. Pere fiorentine. Mele rose.
Mel’appie. Persiche, con salviette sotto, in tazze reali.
Persiche tagliate con vino, un piatto per signore.
Cotognata di Bologna, in vasetti, in tazze reali con salviette sotto.
Primo servitio freddo
Pasticci d’ombrina intiera, con frondi di cedro intorno.
Bianco magnare, in fette reali, con zuccaro sopra.
Linguattole carpionate, in piatti reali, con fette di limoncelli sopra.
Crostate di prugne, herbette, e fettoline di cedro, condito, polvere di mostacciuoli, e cannella, agghiacciate di zuccaro.
Dentale cotto nella graticola, con saporetto sopra di cappari, pignoli, dattili tagliati in fette, passarina, con frondi
di cedro intorno, e fette di limoncelli.
Marzapane di Siena. Mostacciuoli alla romana. Pignoccata. Pistacchiata, in tazze, con salviette sotto.
Meloni tagliati, in piatti reali, con neve sotto.
Pezzi di parmigiano, e marzolini, in piatti reali, con salviette sotto.
Capi di latte, con fette di pane di Spagna sotto, zuccaro sopra, con neve sotto, in piatti reali.
Fravole, in piatti reali, con zuccaro sopra, e neve sotto.
Primo servitio caldo
Storione bollito con vino, e aceto; con oglio, e sugo di limone sopra, con fiori, e herbette.
Spigole fatte in potaggio, con latte d’amandole, passarina, pignoli, herbette odorifere, con solite spetierie, e fette di pane fritto intorno.
Pasticci ovati di bocconi d’ombrina senza spine, torzi di lattuca, telline, code di gambari, granci teneri, grani d’agresta, pignoli, con una lattata d’amandole, stemperata con sugo d’agresta, brodosi, e stagionati bene, con solite spetierie.
Linguattole fritte, servite con herbette fritte intorno, limoncelli, e melangoli.
Minestrina di torzi di lattuca, latte, e fegato di storione, brasolette piccole d’ombrina, soffritto ogni cosa insieme con agresta, herbette odorifere, stagionata bene, con poca spetieria, in piatti reali, con fette di pane sotto, con una lattata d’amandole sopra, stemperata con sugo d’agresta, e pignoli intieri.
Zuppe d’ova in piatti reali, unto il piatto bene di butiro con fette di pane di Spagna mollato in sugo di limone, spolverizato di zuccaro, e capi di latte distesi sopra, e sopra le ova sperdute nel latte, con sugo di limone, e bocconi di butiro sopra.
Ova da bevere, in piatti reali, con salviette sotto.
Ova alla francese, cotte in piatti reali, in piatto unto bene
di butiro, con fettoline di pane sottile sopra, pillottate bene di butiro, e sopra le ova, con bocconi di butiro, cotte in forno, servite con fette di pane dorato, fritto nel butiro intorno, in forma di lardoni.
Secondo servitio
Trotte bollite, servite con salviette sotto, con fiori intorno.
Crostate di pere moscarole, e fettoline di cucuzzata, agghiacciate di zuccaro.
Maccaroni, impastati con latte, e mollica di pane papalino, fatti in strenghe, cotti nel latte, con buon formaggio parmigiano, fette di provature fresche fritte nel butiro, e butiro assai, serviti con rossi d’ova duri intorno, cotti nell’almivere.
Triglie nella graticola, frezzate di garofoli, e grani di pepe; messe in adobbo d’agresta, aceto rosato, fiori di finocchio, polvere di rosmarino, e di noce moscata, per due hore, poi cotte nella graticola, coperta tutta di rami di salvia bagnati d’oglio, e aceto, fattole cuocere adagio, tenendole bagnate con l’istesso adobbo, spolverizandole, cotte che furono, di pane di Spagna; in piatti reali spolverizati di zuccaro, e cannella, con fette di pane sottestato, sbruffate d’agresta, con zuccaro, cedro condito grattato sopra, e sopra le triglie, con passarina bollita, e cedro grattato sopra, con un saporetto sopra, fatto d’amandole atturate, mostacciuoli, basilico, serapollo, menta romana, un poco di finocchio fresco, pisto ogni cosa insieme, stemperato col medesimo adobbo, passato, e levato un bollore, si buttò sopra le triglie, con bocconcini di pane fritto à dadi sopra, e intorno, in forma di lardoni.
Ombrina nella graticola, con saporetto sopra di vino di meligranati, cappari, fette di pere moscarole, e pignoli; bollito ogni cosa insieme con un poco di zuccaro, con fette di limoncelli intorno.
Frittatone doppie per piatti reali, sbattute le ova con
Polvere di mostacciuoli, e fecesi la prima frittata, e si messe nel piatto unto bene di butiro, copertole di vachi d’agresta, spaccati, levatoli li granelli, siroppati nell’almivere, con fettoline di provature fresche, e polvere di mostacciuoli, e fettoline di pane di Spagna sopra, inzuppate nel latte, e sopra la seconda frittata simile alla prima, con la medesima agresta, provature sopra, e fette di pane di Spagna, polvere di mostacciuoli, e sopra la terza frittata, coperta tutta di fette di provature, messa in forno à rosolare, con butiro bastante, zuccaro, cannella, e polvere di mostacciuoli sopra.
Calamaretti fritti, serviti con grappetti d’agresta fritta sopra, limoncelli, e melangoli.
Ravioli bianchi, fatti di provature, ricotta, parmigiano, e capi di latte, con sue ova, e solite spetierie, con butiro, e parmigiano grattato.
Terzo servitio
Storione arrosto, cotto in forno, servito con biscotti papalini sotto, sottestati in forno presso al storione, che furono bagnati del liquore del storione, servito con un saporetto sopra, fatto di latte di storione pisto nel mortaro, con poco di caviale, pignoli, mostacciuoli, noce moscata, stemperato con sugo d’agresta, e di limone, passato per stamigna, facendoli dare un bollore, e servito sopra al storione, con fette di limoni, e melangoli intorno.
Pasticci all’inglese, fatti di pastume di polpa d’ombrina, telline, code di gambari, granci teneri, vachi d’agresta, bocconi di polpa d’anguilla, pignoli, stagionati bene con spetierie, fette di cedro condito, agghiacciate di zuccaro, con brodetto di latte d’amandole, sugo di limone.
Pesciolini vivi, fritti, con agrestata sopra.
Tortiglioni reali, fatti di pasta di sfoglio, ripieni di briccocole siroppate, cedro condito grattato, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e cannella.
Triglie fritte, servite con salvia fritta sotto, limoncelli, e melangoli intorno.
Torte di lasagne; impastate con latte, e mollica di pane papalino, cotte in latte, con fette di provature fritte nel butiro, spolverizate di polvere di mostacciuoli, con parmigiano, e butiro assai; fatte in piatti reali d’argento, con sfogli di pasta di sfoglio sotto, e sopra coperta à gelosia della medesima pasta di sfoglio.
Granci teneri, fatti morire nel latte, poi fritti, con un saporetto fatto di basilico, herbette, dragoncello, finocchio, e maggiorana, stemperato con sugo di limone, e latte d’amandole; fattoli dare un bollore, poi passato per stamigna, e buttato sopra li granci teneri.
Piatto reale quartiato. Il piatto unto di butiro, spolverizato di polvere di mostacciuoli, coperto di fette di pane di Spagna, coperto un quarto d’ova misside, e pasta reale; il secondo quarto di cucuzzata, e pistacchiata; il terzo quarto di bianco magnare, e capi di latte; il quarto di cotognata, e cedro condito; e trà un quarto, e l’altro fette di pistacchiata verde; il secondo di cotognata rossa; il terzo di cucuzzata; e il quarto di pasta di Genova, servito con cannelloni fatti di pasta fina, ripieni d’ova misside, e pasta reale, tutti variati, buttandovi sopra del latte, con chiara d’ova tanto, che bastò ad inzuppare il detto pane, e messo in forno.
Secondo servitio di credenza
Salviette profumate, una per signore.
Insalate reali podrite, con neve sotto.
Lattemele, in piatti reali, con cartoccetti, in tazze reali.
Gambari mondi, con pepe, sale, e aceto. Meloni, con neve sotto. Pere moscarole. Briccocole. Visciole. Marasche, e prugne, in piatti reali.
Parmigiano. Marzolino. Amandole spaccate. Finocchio, con salviette sotto.
Torte verdi di provature, parmigiano, ricotta, latte, e capi di latte. Crostate di visciole siroppate passate, polvere di mostacciuoli, zuccaro, cannella, e fettoline di cedro condito.
Cotognate di Portogallo, e di Bologna.
Primo servitio freddo
Un pasticcio di vitella, sostentato da quattro leoncini, con le teste fatte di pasta di marzapane, con una zampa alzata, che posava sopra un’arme del rè di Spagna, fatta di pasta di marzapane, profilata d’oro, in mezo del quale era una statuetta di pasta di marzapane, che rappresentava
una moretta, con un cimbalo in mano, in atto di sonare.
Bianco magnare in forma di mezo rilievo, servito con quattro puttini intorno, fatti di pasta di marzapane, con le mani alzate, con copertoro fatto à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro, posato sopra le mani delle statuette.
Una sommata agghiacciata di zuccaro à modo di marzapane, con chiara d’ova, zuccaro, e sugo di limone, servita in una barella, fatta di pasta di ciambellette, portata da due todeschi, fatti di pasta di marzapane.
Una stella di pasta di sfoglio, ripiena di bianco magnare, servita con una corona di zuccaro in mezo, dentro la quale era una contadina, fatta di pasta di marzapane, con un canestrello in testa, fatto dell’istessa pasta, con cerase dentro, alta un palmo, fatta del naturale, profilata d’oro, e d’argento.
Capponi coperti di gelatina, in forma di ventresca in fette, servita con tortiglioni intorno al piatto, fatti di pasta di zuccaro, tocchi d’oro, tramezati di stellette di pasta di pistacchi, tocche d’oro, e d’argento.
Un gallo d’india arrosto, lardato il petto di fette larghe di cucuzzata, servito in navicella reale, con ale, coda, e collo di pasta di marzapane, tocco d’oro, e argento.
Un piatto reale d’ova misside in forma d’una montagna, tempestata di pistacchi verdi, frezzata di fettoline di cucuzzata; servito con sei statuette di pasta di marzapane intorno, che erano due zitelle romanesche, due todesche, e due villane, servite trà una statua, e l’altra, di pezzetti di corone di zuccaro bianco, tocchi d’oro; e intorno al fondo del piatto, fette di pane di Spagna, con ova misside sopra, tramezate di stelle di pasta di pistacchiata, tocche d’oro.
Capi di latte, in porcellana, un piatto per signore.
Butiro passato, in porcellana, con neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, serviti in bianco, con biscotti papalini sotto, inzuppati in brodo buono di cappone, poi pillottati di butiro, coperti di fette di provature fritte nel butiro, coperte di capi di latte, e tenute per un poco in forno, con buon formaggio parmigiano; e tanto brodo, che li biscotti erano ben’inzuppati.
Animelle di vitella lardate arrosto, servite in piatto reale, tramezate di tomaselle fatte di fegato di vitella, pignoli, medolla, formaggio grattato, salame grattato, cervella di vitella, spetierie solite, fettoline di cedro condito, pistacchi, fettoline di dattili, rossi d’ova; avvolte in rete di vitella, servite con sapore bastardo sopra, e fette di pane di Spagna in forma di lardoni, dorate, e fritte.
Pasticciotti di polpettine di vitella, bocconi d’animelle, occhi, orecchie, e fette di lingua di capretto, prugnoli, torzi di carciofoli, fettoline di presciutto, pochino di salame grattato, rossi d’ova, con suo brodetto, e sugo di limone, con intaglio sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro, un piatto per signore.
Quaglie arrosto, tramezate di fegatelli, fatti di fegato di capretto, servite con fette di pan dorato in forma di lardoni.
Piccioni bolliti, serviti con un biscotto papalino sotto, che era stato nella ghiotta, e poi inzuppato in brodo buono di cappone, in porcellana, coperti di minestrina di piselli, e torzi di carciofoli, fettoline di sommata, e poco di sugo di salame, passato, bocconi d’animelle, che prima erano state mezze cotte, poi fritte, con cavoli fiori intorno, con fette di presciutto sopra, un piatto per signore.
Crostate di visciole siroppate, e cucuzzata, polvere di mostacciuoli passata, con ghiaccio sopra.
Si diede l’acqua alle mani, e posti à tavola si servì.
Melangoli tagliati, con salviette sotto, un piatto per signore.
Sapore di visciole, un piatto per signore.
Bianco magnare, in fette reali, con neve sotto, un piatto per signore.
Secondo servitio
Vitella bollita, dorata, e fritta, servita con fette di sommata intorno.
Un presciutto di montagna, con fiori, e herbette intorno.
Zuppa reale, con fette di pane papalino, pilottate bene di butiro, e fette di provature fresche fritte sopra, con salame grattato, inzuppate in brodo grasso di cappone, con petto, e pelle di cappone, petto di piccioni bolliti piccati, pelle, e gropponi, e fegatelli di piccioni, fette di provature fresche fritte nel butiro, à due ordini, coperte l’ultime fette di pane, di fette di provature, e capi di latte distesi sopra, con bocconi di butiro, tenuta in forno, rosolata, servita con pasticcetti alla genovese intorno, con una corona imperiale sopra, tocca d’oro.
Piccioni arrosto, serviti con un rosone di pasta reale sotto, in forma di stella, con sette vuoti, e in ogni vuoto era un piccione, in un piatto imperiale.
Terzo servitio
Pasticciotti sfogliati di vitella, grasso di vitella, animelle, pignoli, fettoline di tartufoli, rossi d’ova, fette di presciutto, con suo brodetto, e solite spetierie, in porcellana, un piatto per signore.
Pulcini arrosto, avvolti in rete, poi stufati, con piselli, torzi di carciofoli, prugnoli, fette di tartufoli, grasso di vitella, sugo di salame, e sugo di vitella arrosto, con poca spetieria, e sugo di limone, con fettoline di pane sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Gelatina, con lancette di cappone, in porcellana. Olive, un piatto per signore, di credenza.
Quarto servitio
Un pasticcio all’inglese reale, impastato con pasta di marzapane, tutto pieno di conditi, con lustro di marzapane sopra.
Sei pollanchotte d’India arrosto, affagianate, servite in un piatto imperiale, levate dalla carta, con una sfogliatella aperta sotto ad ogni pollancha, tramezate di fette di pane di Spagna in forma di lardoni.
Una stella reale grande di pasta di sfoglio, ripiena di ricotta, capi di latte, e provature fresche, con ova, zuccaro, e acqua di fiori; servite frà un raggio, e l’altro con pollastrelli arrosto, e in mezo alla stella un’arme doppia del rè di Spagna profilata d’oro, e d’argento, fatta di pasta di zuccaro.
Pulcini in adobbo, spaccati, in aceto rosato, acqua di fiori, polvere di finocchio, sale, garofoli, cannella, pepe, noce moscata, malvasia, e cimette di rosmarino; lassandoli stare in adobbo un giorno, e una notte, poi fritti, infarinati in farina di pane di Spagna, con butiro; serviti sopra fette di pane fritto nel butiro, con zuccaro, cannella, e sapore sopra, d’amandole atturate nella pala, pignoccata, mostacciuoli, e zuccaro pisto insieme, e stemperato con l’istesso adobbo; fatto bollire un poco, con pezzetti di pignoccata sopra, zuccaro, e cannella, con fette di pane di Spagna intorno, in forma di lardoni.
Oglia podrita bastarda, con un cappone sotto, fatta di torzi di carciofoli, piselli freschi, ceci bianchi, cipolle ripiene, prugnoli, tartufoli intieri, fette di sommata, e presciutto, coste di castrato, bocconi d’animelle fritte, e una testa di vitella senz’ossa; ripiena di pulcini, grasso, salame grattato, pignoli, fegatelli di polli, con sue spetierie; cotta in forno, poi fatta in quattro pezzi, indorata, e fritta, servita sopra la podrita, con un tortiglione intorno di pasta di sfoglio, con un copertoro sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Quinto servitio
Pasticciotti di latte, e chiara d’ova, zuccaro, acqua di cedro, mettendo latte nel pasticcio alto un dito, messo in forno, e stretto; biscotti savoiardi sopra, coperti di capi di latte, e cedro condito grattato sopra, e rimesso per un poco in forno, e poi sopra altretanto latte, fattolo di novo stringere al forno, con altretanti biscotti sopra, e coperti bene di capi di latte, rimettendoli in forno, dando il lustro sopra li capi di latte, con un pochino di chiara d’ova ben battuta, e zuccaro; coperti con intaglio di pasta di zuccaro, un piatto per signore.
Vitella arrosto, servita in navicelle reali, con sfogliatelle tonde intorno, ripiene di bianco magnare.
Un piatto reale dolce, unto il fondo del piatto bene di butiro, con fette di pan di Spagna, stendendovi sopra capi di latte, e ova misside, tramezate di fettoline di cedro condito, e pistacchi intieri, con polvere di mostacciuoli, e pignoccata trita; con un saporetto sopra, fatto di cotognata, pignoccata, rossi d’ova, stemperato con latte, e acqua di fiori di melangoli muschiata, con quattro chiare d’ova, e messo in forno à stringere; servito con strenghe di frittata à gelosia; e nelli buchi pistacchi verdi.
Visciole in tazzette, con neve sopra, una per signore.
Limoncelli tagliati con zuccaro, in porcellana, un piatto per signore, di credenza.
Insalatine regalate, un piatto per signore di credenza.
Secondo servitio di credenza
Salviette profumate, una per signore.
Tortine verdi, passate, con sfoglio à gelosia, una per signore.
Prugnoli, con fette di pan sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Un tortiglione reale, ripieno di crema, agghiacciato di zuccaro.
Tartufoli tartufolati. Sparagi, un piatto per signore, in porcellana.
Piselli asciutti, con sale, pepe, e sugo di limone, in porcellana. Latte mele, un piatto per signore.
Cartoccetti, in tazzette, con salviette, una per signore.
Amandoline, con salviette sotto. Scafi, e finocchio fresco, un piatto per signore.
Parmigiano, con salviette sotto. Provature marzoline. Pera, e mela, ciambelle, e cialdoncini, con salviette sotto. Cotognata di Portogallo. Cotognata di Bologna, con salviette, in tazze reali.
Un bacile grande reale di cucuzzata, cedri conditi, e pomi d’Adamo.
Un’altro bacile simile, di pera, prugne, e persiche di Genova.
Un’altro bacile di ramagli, torzi di lattuca, e pizze di persicata.
Sei tazze imperiali di confettura bianca, nobile, diversa.
Tazzette piccole, con pistacchi verdi, con salviette sotto, una per signore.
Si diede al fine l’acqua alle mani, con mazzetti di fiori regalati, uno per signore.
Primo servitio freddo
Un pasticcio d’ombrina, in forma d’un giglio.
Trotte carpionate, tempestate sopra di pistacchi verdi, con un festone intorno di pasta di marzapane.
Un piatto reale d’ova misside, fatte piovere sopra cinque pomi d’Adamo, in forma di stella, steccati tutti di cannelloni confetti, con fette di pane di Spagna intorno, coperte delle stesse ova misside, con tempesta di confetti sopra.
Un dentale grosso cotto nella graticola, con un saporetto sopra di pignoli, dattili senz’osso, e cappari, con stelle intorno di pasta di marzapane.
Capi di latte, in porcellana, un piatto per signore.
Fravole, in porcellana, un piatto per signore.
Butiro passato, in porcellana, un piatto per signore.
Zuppe, con fette di pane di Spagna, spruzzate di moscatello, con fravole, e capi di latte, con zuccaro sopra, e neve sotto, un piatto per signore.
Si coprì la tavola con una tovaglia di zenzile, con merletti d’oro intorno, e piegature sopra le posate delli quattro signori.
Primo servitio caldo
Minestrina d’amido, con latte d’amandole, e pistacchi verdi intieri, con zuccaro sopra, in porcellana, un piatto per signore.
Zuppe d’ova sperdute nel latte, fatte con fette di pan di Spagna, coperte di capi di latte, con sugo di limone; un piatto per signore.
Storione bollito, con fiori di borragine intorno.
Crostata di capi di latte, fravole, cedro condito, passata con zuccaro, e acqua di fiori, agghiacciata bene di zuccaro.
Ombrina nella graticola, con saporetto sopra, di pignoli, cappari, olive senz’osso, dattili tagliati, e fettoline di cedro; servita con fette di pane fritto intorno, in forma di lardoni.
Porcellette fritte, poi stufate in piatto d’argento, con oglio, sugo di limone, un poco di vino moscatello, polvere di mostacciuoli.
Bianco magnare, in fette reali, in porcellana, un piatto per signore.
Sapore bianco, stemperato con sugo di limone, con zuccaro sopra, un piatto per signore.
Melangoli tagliati, in tazzette, con salviette, una per signore.
Secondo servitio
Linguattole fritte, levatogli la spina, e ripiene di prugnoli, fettoline di tartufoli, pignoli ben’acconci, servite
con una lattata d’amandole sopra, stemperata con sugo di limone, con pistacchi verdi intieri, e sparagi fritti intorno, un piatto per signore.
Minestrina di bocconi di storione cotti con butiro fresco, soffritto con herbettine odorifere, con bocconi di latte di storione, fettoline di tartufoli, pignoli, con brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone, servita in porcellana, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Terzo servitio
Maccaroni impastati con latte, e mollica di pane, in un piatto reale, serviti con rossi d’ova dure intorno, passati per almivere, e ova misside sopra.
Linguattole carpionate, con fiori di buglossa intorno, in porcellana, un piatto per signore.
Storione arrosto, servito con herbette fritte sotto, e salsa bastarda sopra.
Una frittata reale di tre frittate, una sopra l’altra, sbattute le ova con pignoccata, capi di latte, e latte; e sopra questa prima frittata, fette di pan di Spagna, con fettoline di provature fresche fritte nel butiro, coperte di capi di latte, e d’ova misside, con due goccie d’acqua di cedro muschiata, e sopra un’altra simile frittata, coperta medesimamente delle stesse robbe, e sopra la terza frittata, coperta tutta di fette di provature fritte, con polvere di mostacciuoli, e bocconi di butiro; messa in forno à rosolare, servita con un copertoro di pasta di sfoglio sopra.
Calamaretti fritti, con herbette fritte sopra.
Un pasticcio d’ombrina intiera, reale, con tartufoli intieri, e prugnoli.
Limoncelli tagliati, con zuccaro, in porcellana, un piatto per signore.
Trotte bollite, servite in navicelle reali, con salvietta, e fiori di borragine intorno.
Quarto servitio
Pasticciotti di brasolette di storione, latte, e fegato di storione, torzi di carciofoli, pignoli, herbettine odorifere soffritte prima con butiro; serviti con brodetto di rossi d’ova, sugo di limone, in porcellana, un piatto per signore coperti con intaglio sopra.
Pagnotte ripiene, unte prima bene d’oglio, ripiene di bocconi di linguattole prima fritte, soffritte poi con ostriche, prugnoli, telline tartufolate, cimette di sparagi prima bolliti, e poi fritti, fettoline di tartufoli tartufolati, incorporato ogni cosa insieme, con una lattata di latte d’amandole, stemperata con sugo di limone, e pignoli intieri cotti in forno, con sua agghiacciata, in porcellana, con zuccaro sopra, un piatto per signore.
Granci teneri fritti, quattro per signore, in porcellana, con un saporetto sopra, fatto con vino di melagranati, zuccaro, e cannella, tramezati di fette di pane fritto, in forma di lardoni.
Minestrina di code di gambari, con sue solite herbettine, con sugo delli busti delli stessi gambari pisti nel mortaro, e passati, con fette di pan sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Un piatto reale di latte, e capi di latte, sbattuti insieme con chiara d’ova, il piatto unto di butiro, con fette di pane di Spagna sopra, buttatovi poi sopra il latte, con pezzetti di pignoccata, sugo di limone, acqua rosa, e zuccaro, con ova dure, tagliate in quattro pezzi, che non si vedevano, mettendolo in forno; e quando cominciò à quagliare, si messe sopra rossi d’ova dure cotte nell’almivere, rimettendolo di nuovo nel forno à finire di stringere, spolverizato di zuccaro, e cannella, e intorno alli rossi d’ova, pistacchi verdi, con groppetti sopra, passati per siringa, di pastume fatto di rossi d’ova dure, pane di Spagna, pasta di marzapane, butiro,
pisto nel mortaro ogni cosa, che venisse alquanto tenera, e intorno al piatto i medemi groppetti.
Un piatto reale di code di gambari, cotte al solito, e poi state in adobbo reale, fritte, infarinate in polvere di mostacciuoli, e farina di pane di Spagna; servito in forma d’una montagnola, tramezandole di fette di pane di Spagna, con saporetto bastardo sopra, fatto con aceto, zuccaro, e cannella.
Olive, in porcellana, un piatto per signore.
Minestrina di piselli, torzi di carciofoli, e sue herbettine, con fette di pane sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Gelatina, in porcellana, un piatto per signore.
Insalatine regalate, un piatto per signore.
Sparagi, in porcellana, un piatto per signore.
Bianco magnare dorato, e fritto, in porcellana, un piatto per signore.
Tortine verdi, passate, una per signore.
Tortiglioni, ripieni d’ova misside, di cucuzzata, un piatto per signore.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di provature, e capi di latte, un piatto per signore.
Prugnoli, in porcellana, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, un piatto per signore.
Cialdoni. Ciambellette, con salviette sotto, una tazzetta per signore.
Parmigiano, con salviette, in piatti reali.
Provature marzoline, in piatti reali.
Provature fresche, in piatti reali.
Piselli tenerini asciutti, con oglio, sale, e pepe, in porcellana, un piatto per signore.
Cotognata di Portogallo. Cotognata di Bologna, in tazze reali.
Un bacile reale di conditi diversi.
Un bacile simile di diverse confetture bianche.
Pera fiorentine. Mela rose. Mel’appie, in tazze reali, con salviette.
Finocchio fresco. Amandole, con salviette sotto, in tazzette, una per signore.
Cerase, in tazzette, con neve sotto, una per signore.
Si diede al fine l’acqua alle mani, con mazzetti regalati, uno per signore.
Primo servitio freddo
Pasticcio d’un gallo d’India, in forma d’aquila, con frondi di cedro intorno.
Un salame spaccato, con frondi di cedro intorno.
Capponi salpimentati, coperti di fette di gelatina, fatta in forma di ventresca, con mascheroni intorno di bianco magnare.
Una sommata, agghiacciata di zuccaro, in navicella reale, con fette di pane di Spagna, in forma di lardoni intorno.
Una crostata di mel’appie siroppate con pasta di marzapane, agghiacciata.
Pollastri arrosto, poi spezzati, e coperti di mirausto, fatto con amandole atturate, piste nel mortaro, con mostacciuoli, stemperato con malvasia, e sugo di limone, agresto chiaro, e brodo, passato per il setaccio, aggiongendovi zuccaro, cannella, pepe, e noce moscata, fattolo cuocere in una bastardella, mescolandolo sempre, finché hebbe pigliato corpo, e haveva del dolce, e dell’agro, con zuccaro, e cannella sopra; servito con un copertoro fatto di pasta di sfoglio.
Meloni tagliati. Fichi brugiotti. Butiro passato, con neve sotto, un piatto per signore.
Capi di latte, serviti con fette di pane di Spagna sotto, con ova misside sopra, con neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Scoscossù, fatti di semolella di regno bianca, netta dalla polvere, passata per setaccio, e per ogni libra di semolella, meza libra di fiore di farina, distesavi la semolella sopra una tavola, mescolandola con la palma della mano, e spruzzandola, con un scopettino d’acqua tepida tinta di zaffarano, e muschiata, spolverizatola alle volte con il detto fiore di farina, facendo più volte in questo modo, sin tanto che fu consumato il detto fiore di farina, e che la detta semolella fù ridotta in grani, come di miglio; si passorono poi li detti granelli per un foratoro chiaro, sopra un’altra tavola, lasciandoli stare così per un’hora, e meza; untosi poi la palma della mano con oglio d’amandole dolci, ò di olive, mescolando leggiermente detti granelli, che vennero lustri, come grani di miglio, cotti nel suo vaso solito, mezo sbusciato, e sigillato bene con pasta intorno, sopra una pignatta, dentro la quale era vaccina grassa, gola di porco, fette di sommata, e due capponi tagliati in quarti; di maniera che li detti granelli si cuocevano col fumo della detta
pignatta, dandoli cottura à bastanza; e cotti che furono, si cavorono li detti granelli in piatti d’argento, con butiro dentro, tenendoli in luogo caldo. Si cavorono le carni dalla pignatta cotte che furono, mettendole in piatti d’argento, in fondo la vaccina in fette, li pezzi delli due capponi, e gole di porco, e sopra servitosi il scoscossù, con fette della sommata cotta, tramezate di medolla di vaccina ben cotta, tagliata in bocconi grossetti, rossi d’ova duri, cotti nell’almivere, con il brodo colato sopra, frezzato tutto il piatto di lardoni di cucuzzata.
Un pasticcio grande all’inglese, di vitella, tartufoli, ucelletti, fette di sommata, medolla, e grasso di vaccina, cervella di vitella, pignoli, vachi d’agresta, rossi d’ova duri, fette di cedro condito; fatto con pasta di sfoglio sotto, e sopra.
Quaglie arrosto, con sfogliatelle tonde aperte sotto, tramezate di fette di pane fritto.
Polpettoni, di polpa di vitella, e di cappone battuta cruda insieme benissimo, con medolla, e grasso di vaccina, herbe odorifere, con un poco di lardo, spetiere poche, e sale; e pisto ogni cosa bene, vi s’aggionse pistacchi ammollati in acqua rosa, farina di pane di Spagna, passarina, parmigiano, e butiro; mescolando ogni cosa bene con le dette polpe battute, havendo pulcinotti, tagliate le teste, e gambe, ripieni di medolla, rossi d’ova dure, polvere di mostacciuoli, sale, e zuccaro, e un rosso d’ovo crudo, facendoli rifare in brodo buono, lasciandoli mezo cuocere, poi cavati, e raffreddati, si lardorono minutamente di lardoni di cucuzzata, unti di butiro, spolverizati di polvere di mostacciuoli, si avvoltorono nel pastume delle dette polpette, in forma longhetta; cotte poi in brodo buono, tinto di zaffarano, lasciandole cuocere adagio; aggiongendo nel medesimo vaso fette di zinna di vitella, prima lessa, fettoline di sommata, un poco di salame grattato, pignoli ammollati nell’acqua rosa, herbette odorifere battute, un poco di farina
di pane di Spagna, rossi d’ova duri; con un brodettino di rossi d’ova, e sugo d’agresta. Il piatto unto di butiro, spolverizato di polvere di mostacciuoli, e sopra fette di pane reale giallo; mettendovi sopra li polpettoni, intagliandoli con il coltello à modo di meloni per il longo, buttatovi sopra il suo brodetto, con li detti ingredienti; e nelli tagli delli polpettoni messavi una fetta di bianco magnare nell’uno, e nell’altro fette di cotognata; servito il piatto di fette di pane di Spagna intorno.
Starnotti arrosto, serviti in una tartara fatta à stella, e per ogni raggio era una starna, circondata da coroncine di pasta, con salsa bastarda sopra.
Presciutto di montagna ben cotto, con herbette, e fiori intorno.
Stringhette, impastate con latte di pistacchi, fiore di farina, cotte in brodo buono di cappone, con brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, sbattuto con capi di latte, e parmigiano grattato sopra, un piatto per signore.
Secondo servitio subbito
Beccafichi arrosto, tramezati di fettoline di pane, cotte con li medesimi beccafichi, serviti con bocconi d’animelle fritte, sopra fette di pan dorato, con fettoline di sommata dorata, e fritta, un piatto per signore.
Starnotti bolliti, coperti d’occhi di cavoli cappucci, cotti in brodo grasso di vaccina, sommata, e presciutto, con suo lardo, e herbette battute; servite con fettoline di vaccina grassa sopra, fette di sommata, e di presciutto, un piatto per signore.
Melangoli, in tazzette, una per signore, di credenza.
Terzo servitio
Vitella bollita, in navicelle reali, con fiori, e herbette intorno.
Crostate di capi di latte, e bianco magnare.
Pollanchotte d’India arrosto, affagianate, levate dalla carta, servite con copertoro sopra fatto di pasta di sfoglio.
Pasticciotti di piccioni senz’osso, ripieni di fegatelli delli stessi piccioni, bocconi d’animelle, medolla, fettoline di presciutto, e vitella battuta, stagionati bene di sua spetieria, con fette di sommata sopra, fette di tartufoli, fettoline di cardi, granelli, e creste di polli, bolliti prima, vachi d’agresta; con suo brodettino d’ova fresche, e sugo di limone, con intaglio sopra, uno per signore.
Vitella arrosto, in navicella reale, servita con tartarette intorno, piene di persiche, e pasta di marzapane, con suo intaglio sopra le tartarette.
Zuppa reale, fatta con biscotti papalini rifatti, e pillottati bene di butiro, con medolla di vaccina ben cotta sopra, inzuppata in buon brodo di cappone, con petto, e pelle di cappone bollito sopra, salame grattato, fette di provature, prima fritte nel butiro, sugo d’un gigotto di castrato arrosto, parmigiano grattato, bocconi d’animelle fritte; fatta à due ordini, coperta di sopra tutta di fette di provature, con capi di latte distese sopra, e messa in forno à rosolare.
Leprotti intieri arrosto, con saporetto sopra, di cappari, pignoli, dattili tagliati in fette, bollite insieme con aceto, e zuccaro.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche, una per signore.
Tartufoli tartufolati, con fettoline di pane sotto, un piatto per signore.
Meloni, con neve sotto, un piatto per signore.
Formaggio parmigiano, e provature fresche, con salviette sotto.
Offelloni, ripieni di pasta di Genova, pasta di marzapane, e ova misside.
Pere. Mel’appie. Mele rose, in tazze reali, con neve sopra.
Amandole. Finocchio fresco, con salviette sotto, in tazzette, una per signore.
Latte mele, un piattino per signore.
Cartoccietti, in tazzette, con salviette sotto, una per signore.
Castagne, servite in salviette, con sale, e pepe; un piatto per signore.
Cotognata di Bologna.
Pasticcietti di cotogni, con intaglio sopra, uno per signore.
Torta verde.
Primo servitio freddo
Pasticcio d’un gallo d’India, in forma d’aquila con due teste, agghiacciato di zuccaro, tocco d’oro, e d’argento.
Un presciutto di montagna, agghiacciato di zuccaro, servito con un pomo d’Adamo
sopra, steccato tutto di pezzi di cannella, con ova misside sopra, con una coroncina intorno al pomo di zuccaro, tocco d’oro, con un tortiglione intorno di pasta di marzapane, tocco d’oro, e d’argento.
Bianco magnare cannellato, in stampa di mezo rilievo, servito con cagnolini intorno, fatti di pasta di marzapane, con pezzetti di corone di zuccaro trà un cagnolino, e l’altro, tocchi d’oro.
Due capponi arrosto, poi lardati di lardelli di cucuzzata, coperti di fette di gelatina, in forma di ventresca, serviti con mascaroni di bianco magnare intorno.
Crostata di conserva di tutto cedro, con suo ghiaccio, con cannelloni confetti sopra le punte, tocchi d’oro, e argento, con coroncina di zuccaro in mezo, con lazarole condite dentro.
Sei piccioni arrosto, avvolti in sfoglio, serviti con copertoro di zuccaro sopra à gelosia, tocco d’oro, e argento.
Capi di latte, in porcellana. Ova benedette, con salviette sotto. Butiro passato con zuccaro, un piatto per signore.
La tavola coperta conforme al solito.
Primo servitio caldo
Due capponi bolliti, serviti in bianco, con fiori, e herbette intorno.
Animelle di vitella arrosto, lardate, servite con salsa bastarda, tramezate di tomaselle, fatte di fegato di vitella, pignoli, medolla, formaggio, e salame grattati, sue spetierie, fettoline di cedro condito, e pistacchi interi, avvolti in rete di vitella, con sapore bastardo sopra, e fette di pane di Spagna in forma di lardoni, dorate, e fritte.
Quaglie arrosto, tramezate di salciccia di Lucca, che prima erano state meze cotte alesso.
Pasticciotti di piccatiglio di petto di cappone, che prima era stato mezo cotto, medolla, grasso, bocconi d’animelle, fettoline di cardi, polpettine di vitella, fettoline di presciutto,
rossi d’ova, col solito brodetto, e intaglio sopra, fatto à gelosia, di zuccaro, con sugo di limone, l’intaglio tocco d’oro, un piatto per signore.
Starne bollite, servite con biscotti papalini sotto inzuppati in brodo buono di cappone, poi coperte di fette di provature, che prima erano state fritte nel butiro, e medolla ben cotta, coperte di cavoli fiori, fette di sommata, e di presciutto, con copertoro sopra fatto à gelosia, di pasta di zuccaro tocco d’oro, in porcellana, un piatto per signore.
Sei piccioni arrosto, serviti con pasta di siringa sotto, à modo di una stella, tramezati di fette di pane fritto in forma di lardoni.
Melangoli, con salviette sotto. Sapore di cotogni. Gelatina, con lancette di petto di cappone, in porcellana, di credenza, un piatto per signore.
Secondo servitio
Vitella bollita, servita con fette di sommata intorno, agghiacciate di zuccaro, tramezate di fiori, e herbette.
Salami, con fiori, e herbette.
Zuppe fatte in modo di torta, in piatti reali d’argento, con petto, e pelle di cappone, petto di piccione arrosto, piccato, fette di provature, salame grattato, butiro, formaggio grattato, fatta con fette di pane papalino, pillottate prima di butiro, e bagnate nel brodo buono di cappone, con pasta di sfoglio sotto, e sopra, à gelosia.
Minestrina di carciofoli, piccioni spolpati, bocconi d’animelle, brasolette di vitella, creste, e fegatelli di polli, herbettine odorifere, fettoline di presciutto, con brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, con sparagi intorno soffritti nel butiro, in porcellana; un piatto per signore.
Crostate di cotognata di Portogallo, pasta di marzapane, e pistacchiata, con suo lustro à modo di marzapane.
Pollastrelli coperti di gelatina, con una coroncina intorno di pasta di zuccaro, in porcellana, un piatto per signore.
Terzo servitio
Fagiani arrosto affagianati, levati dalla carta, serviti in una cassa di pasta di marzapane con suo copertorino simile sopra, fatto à gelosia, con una coroncina intorno tocca d’oro, con salsa bastarda sopra, un piatto per signore.
Pagnotte ripiene di petto di piccioni arrosto, capi di latte, pignoccata, cedro condito, polvere di mostacciuoli, pistacchiata, rossi d’ova, bagnate bene di butiro, state per un poco à molle nel latte, cotte poi in forno, passate poi per almivere, facendoli un lustro reale, servite con un’arme in mezo del signor prencipe cardinale, fatta di pasta di marzapane, e intorno coroncine di zuccaro, con prugnette di Genova dentro, un piatto per signore.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di vitella battuta, fegatelli, pignoli, creste di polli, cervella di vitella, animelle, fette di presciutto, rossi d’ova, spetierie, sugo di limone; un piatto per signore.
Piccioni domestici ripieni con carne, e pelle, cotti in forno, coperti d’una minestrina di fettoline di cardi, torzi di lattuga ripiena, fette di sommata, e di presciutto, fette di tartufoli, e prugnoli, con fette di pane sotto, in porcellana, un piatto per signore.
Olive in porcellana. Salsa reale. Limoncelli, con zuccaro sopra. Uva in tazzette con salviette sotto, di credenza, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche. Torte bianche, di capo di latte, bianco magnare, e pignoccata.
Pasticciotti all’inglese di conditi, fatti con pasta di marzapane, un piatto per signore.
Tartufoli interi cotti sotto le bragie. Carciofoli crudi.
Cardi, con salviette, sale, e pepe, un piatto per signore.
Carciofoli fritti, in porcellana, un piatto per signore.
Formaggio parmigiano. Marzolini. Pera fiorentine. Mela rose. Mel’appie, con salviette sotto, in tazze reali.
Cialdoncini, ciambellette, con salviette sotto, in tazzette. Latte mele. Cartoccetti, un piatto per signore.
Cotognata di Portogallo, in tazza reale.
Si diede l’acqua alle mani, con mazzetti di fiori regalati, e levata la prima tovaglia, restò la seconda, sopra la quale si servì la confettura
Torzi di lattuga, cucuzzata, cedri conditi, pomi d’Adamo, prugne di Genova, confetti muschiati grossi, pistacchi, pignoli, finocchio, un bacile dorato per sorte.
Primo servitio freddo
Un pasticcio di vitella in forma di coscino, anitrato à modo di marzapane, con un cagnolino per cantone di pasta di marzapane, che lo sosteneva, con un’arme ficcata in mezo doppia della medesima pasta, del signor
prencipe cardinale, tocca d’oro, e d’argento.
Salame spaccato, agghiacciato di zuccaro, servito, con armette di pasta di zuccaro doppie, ficcate sopra, in mezo à due stelle di cotognata rossa, con una corona imperiale sopra, fatta di pasta di zuccaro, tocca d’oro.
Fagiani arrosto, poi lardati di lardelli di noci condite, serviti con ale, code, e collo di pasta di marzapane, in una canestrella della medesima pasta, con suo copertorino simile traforato, tocco d’oro, e d’argento.
Un tortiglione reale, ripieno di paste di Genova, cucuzzata, pistacchiata, e pasta di marzapane, agghiacciato di zuccaro.
Marzapane alla senese, in piatto reale, con salviette sotto.
Biscotti reali, con salviette sotto.
Bianco magnare, in fette reali, in porcellana, un piatto per signore.
Gelatina, con lancette di petto di cappone, in porcellana, un piatto per signore.
Capi di latte, in procellana. Ova benedette, con salviette, un piatto per signore.
Si coprì la tavola al solito.
Qui sopragiunse all’improviso gl’eccellentissimi signori prencipi di Venosa, e Aldobrandini.
Primo servitio caldo
Capponi bolliti, coperti di piselli freschi, torzi di carciofoli, meze testicciuole di capretto senz’ossa, dorate, e fritte, fette di provature fresche fritte nel butiro, con rossi d’ova, e formaggio grattato sopra, con una corona imperiale fatta di pasta di sfoglio.
Un presciutto di montagna ben cotto, servito con fiori, e herbette sopra.
Pasticciotti di piccioni senz’osso, con tartufoli, fettoline di cardi, fette di sommata, pignoli, rossi d’ova; ripieni di
bocconi d’animelle, e cervella di vitella, formaggio grattato, con suo brodetto, sugo di limone, e intaglio sopra di pasta di sfoglio, un piatto per signore.
Quaglie arrosto, tramezate di bocconi d’animelle arrosto lardate, servite con fette di pane brustolito, che sia stato nella ghiotta, con salsa bastarda sopra, e fette di pane dorato in forma di lardoni.
Piccatiglio di cappone arrosto, fatto poi stufare in piatti d’argento con butiro; servito sopra biscotti papalini, stati un poco in forno, pilottati bene di butiro, e sugo di limone sopra, bagnate prima con il liquore, che era nella ghiotta, coperte di ova misside, cedro condito grattato; e sopra il piccatiglio coperto di fette di provature, medolla di vaccina, con buonissimo brodo, e capo di latte sopra per tutto; rosolato in forno, in piatto reale, con un copertoro à gelosia sopra di zuccaro, tocco d’oro.
Minestrina di fettuccie impastate con latte di pistacchi, con bocconi d’animelle cotte in brodo di cappone, con brodettino di rossi d’ova fresche, sugo di limone, e capi di latte, servita con fette di pane sotto, e un’ovo fresco sperduto nel latte sopra, con formaggio grattato; servita in scudelline di pasta di marzapane, con suo copertorino simile; in porcellana, un piatto per signore.
Salsa verde, fatta con sponga di finocchio, cedro condito, e herbette, in porcellana. Melangoli, con salvietta sotto. Bianco magnare, in fette reali, in porcellana, un piatto per signore.
Secondo servitio
Una testa di vitella senz’osso, ripiena di vitella battuta, medolla, lardo, herbette odorifere, formaggio grattato, le cervella, con bocconi di tartufoli, e fettoline di presciutto, rossi d’ova, e pignoli; lardata poi di lardelli di cucuzzata, tramezati di cannelloni confetti, servita con fette di pane dorato intorno, che prima sia stato à mollo nel
latte, con bocconi di salciccia di Lucca, cotta nella graticola, prima meza cotta bollita.
Petto di piccioni da ghianda senz’osso, in brodo lardiero soffritti con presciutto tagliato à dadi, con fronde di lauro, tanto che pigli quell’odore, e poi si levi, facendolo stufare in una conserva, con moscatello, brodo buono, spetierie solite; e cotto che fù si pistò prugne di Marsilia cotte nel vino, e aceto, nel mortaro, con mostacciuolo stemperato nel brodo sudetto, mescolando ogni cosa insieme, fattolo fornire di cuocere; servito con biscotti pisani sotto, che erano stati nella ghiotta, poi inzuppati di malvasia, imborracciati con ova fritte nello strutto, con pistacchi verdi sopra, con pasticci alla genovese intorno, fritti nel butiro.
Quattro pollanchotte d’India arrosto, lardate minutamente, con un rosone di pasta di sfoglio sotto, con quattro vuoti grandi, che vi stava una pollanca per vuoto; con una coroncina di pasta di zuccaro in mezo, dentro la quale era un’arme fatta di pasta di marzapane, del signor prencipe cardinale e del signor cardinale Aldobrandini, in un stecco dorato, ficcata sopra il rosone.
Crostata di presciutto, e provature, polvere di mostacciuoli prima passate per almivere.
Limoncelli tagliati con zuccaro. Olive. Sapore di visciole, un piatto per signore.
Terzo servitio
Pasticciotti all’inglese di pasta di sfoglio, di pastume retroscritto nella cena di domenica, uno per signore.
Una rognonata di vitella arrosto, servita con nido sotto di pasta di siringa, e intorno al piatto una corona di zuccaro tocca d’oro.
Starne bollite, servite con una podrita sopra di torzi di cavoli ripieni, cipolle ripiene, ceci bianchi, piselli freschi, carciofoli, dette di presciutto, e di sommata, tartufoli intieri,
con finocchietti intorno; con un copertorino sopra di pasta di sfoglio fatto à gelosia.
Minestrina di prugnoli, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Bianco magnare dorato, e fritto in fette. Insalatine podrite, in porcellana, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette solite profumate.
Pasticciotti di tartufoli, e torzi di carciofoli, con intaglio sopra, un piatto per signore.
Una stella di pasta di sfoglio, ripiena di bianco magnare, e capo di latte.
Torta di ova misside, e fettoline di cedro condito.
Carciofoli fritti, un piatto per signore.
Formaggio parmigiano, marzolino, pera, mela rose, mel’appie, cotognata di Bologna, in tazze reali, con salviette sotto.
Ciambelle, cialdoncini, in tazzette, con salviette sotto, una per signore.
Dato l’acqua alle mani, e levata la prima tovaglia, restò la seconda, sopra la quale fù servito.
Conditi diversi, confettura bianca nobile, tre bacili reali per sorte.
Pizze di pistacchiata, pizze di pignoccata, pizze di pasta reale, e cedro condito, un bacile per sorte.
Primo servitio freddo
Un pasticcio di vitella in forma di scudo, con suo festone intorno agghiacciato, con lustro, à modo di marzapane; e un centauro con arco in mano, che mostrava di scoccare la frezza, fatto di pasta di marzapane in mezo, tocco d’oro, e argento.
Un presciutto agghiacciato di zuccaro, posato sopra due leoni, tramezati da due cagnoli, fatti di pasta di marzapane, in mezo del quale era una corona di zuccaro, con le quattr’arme delli quattro convitati, ficcate nel presciutto, fatte di pasta di marzapane, attaccate tutte insieme, tocche d’oro, e argento.
Due bocche d’orso, una contro l’altra, che tenevano una sommata in bocca agghiacciata di zuccaro, di pasta di marzapane, con una corona di zuccaro intorno, tocca d’oro.
Ova misside, servite sopra un cedro condito, tutto steccato di stecchi di cannella, ò cannelloni confetti, posato in mezo ad una stella ripiena di bianco magnare, coperta di pasta di marzapane, con suo lustro di zuccaro; e trà un raggio, e l’altro, una fetta di pane di Spagna, con ova misside sopra, con un limoncellino piccolo condito in mezo ad ogni fetta di pane, circondato intorno da pistacchi confetti, servito questo piatto con una corona imperiale sopra di pasta di zuccaro, posata sopra quattro bastoncini di pasta di marzapane, alti mezo palmo, e più; e in faccia d’ogni bastoncino vi erano l’arme delli quattro cardinali, fatte di pasta di zuccaro, profilate d’oro, e regalatamente fatte.
Bianco magnare, in forma d’aquila reale, con due teste, servito con puttini intorno di pasta di marzapane, con le mani alzate, sopra le quali era posato un copertoro di pasta di zuccaro, fatto à gelosia, tocco d’oro, e argento.
Un rosone di pasta di sfoglio, agghiacciato di zuccaro, ripieno di cotognata, pasta di marzapane, e pignoccata, servito con cannelloni confetti sopra, tramezati di lazarole condite.
Gelatina in forma di ventresca, con mascaroni di bianco magnare intorno.
Capi di latte, butiro passato, ricotta passata, giuncate, in porcellana, un piatto per signore.
La tavola era coperta al solito; le posate erano similmente coperte con piegature regalatissime, tocche d’oro, e argento.
Primo servitio caldo
Due galli d’India lardati con lardelli grossi, che arrivavano all’osso del petto, spolverizati di polvere di mostacciuoli, e solite spetierie; poi fatti bollire in vino moscatello, avvolti in una salvietta spolverizata bene di spetierie communi, serviti con biscotti papalini sotto, inzuppati nel moscatello, spolverizati di zuccaro, e cannella, con medolla
di vaccina ben cotta sopra, passati per almivere fatto con moscatello, coperti di fette di presciutto, e di animelle arrosto, poi passati per almivere di nuovo fatto con moscatello, serviti con copertoro fatto à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Venti pulcini arrosto, avvolti in rete, poi stufati, con salsa bastarda, serviti con fette di pane fritto, bagnato con l’istessa salsa.
Un pasticcio di vitella, reale in forma di un coscino intiero, ben battuto, e stagionato di spetierie, con quattro fette di sommata, e tartufoli intieri, agghiacciato bene à modo di lustro di marzapane, servito con un fiore di zuccaro ficcato nel mezo, e nelli quattro cantoni un’arme per cantone delli signori convitati, fatte doppie di pasta di zuccaro, profilate d’oro.
Piccioni senz’osso, ripieni di bocconi d’animelle, grasso, e medolla di vaccina, occhi, orecchie, e fettoline di lingua di capretto, fettoline di tartufoli, salame grattato, rossi d’ova; cotti in forno, rosolati bene, serviti con crostata di polvere di mostacciuoli, con salsa reale sopra, fatta con vino di melagranato, con fette di pane di Spagna in forma di lardoni intorno, con copertoro sopra à gelosia di pasta di sfoglio.
Minestrina di bocconi d’animelle, e polpettine di petto di cappone, tagliolini della pelle del medesimo cappone, cotte nel suo brodo, con brodetto di rossi d’ova fresche, e capi di latte, stemperati con sugo di limone assai, con medolla di vaccina, e fette di pane sotto, con un’ovo sperduto nel latte sopra; in porcellana, un piatto per signore.
Starne bollite, con fette di sommata, e di presciutto, fettoline di cardi, cimette di cavoli fiori, creste, granelli, e fegatelli di polli, e bocconi di salciccia di Lucca in fette; servite con copertorino di pasta di zuccaro tocco d’oro, in scudelline fatte di pasta di marzapane, in porcellana, un piatto per signore.
Salsa verde, con cedro condito. Bianco magnare in fette reali, in porcellana, un piatto per signore.
Secondo servitio
Piccioni bolliti con buon brodo di cappone, serviti con fette di pane di sotto fritto nel butiro, coperti di creste, animelle, medolla, fegatelli delli stessi piccioni, tartufoli, fette di scorza di cedro, garofoli intieri, cannella, pistacchi cotti in brodo buono di cappone, e sugo di gigotto di castrato, ornato di fette di pane di Spagna, e di cucuzzata.
Fagiani affagianati, serviti sopra ad una stella di quattro raggi, in forma di cassette, con coroncine intorno à ciascuna cassetta, dentro la quale era un fagiano, fatta di pasta di marzapane, con suoi coperchini sopra, tocchi d’oro, e argento.
Polpettone di vitella battuta bene, netta di pelle, e nervi, e in mezo occhi di petrosemolo, torzi di carciofoli, fettoline di cardi, tartufoli, creste di galletti, granelli di polli, medolla, pistacchi, dattili senz’osso, stecchi di cannella, garofoli intieri, stagionato bene di spetierie, rossi d’ova, grasso, e medolla, servito con fette di pane dorato, in forma di lardoni intorno.
Capponi bolliti, serviti in bianco, con fiori, e herbette intorno.
Due salami, con fiori, e herbette intorno.
Pasticciotti di brasolette di vitella, bocconi d’animelle, polpettine, e vitella battuta, con medolla, e grasso, fettoline di presciutto, torzi di carciofoli, pignoli, col solito brodetto, e sugo di limone, con intaglio sopra di pasta di sfoglio, in porcellana, un piatto per signore.
Minestrina di piccioni spolpati, cotti con buon brodo di cappone, con sugo di gigotto di vitella arrosto, herbettine odorifere, con suoi fegatelli, e gropponi di piccione fettoline
di presciutto, e bocconi d’animelle prima fritte nel butiro, poco di sugo di salame, e suo brodettino di rossi d’ova, e sugo di limone; servita in scudelline fatte di pasta di marzapane, con quattro manichini, e suo coperchino intagliato della medesima pasta, tocco d’oro, e argento; in porcellana, un piatto per signore.
Salsa reale, in porcellana. Melangoli, con salviette sotto, un piatto per signore.
Terzo servitio
Pollanchotte d’India arrosto, servite con un rosone sotto di pasta di sfoglio, e quattro vuoti, che in ogni vuoto era una pollancha, in mezo al quale era un vaso fatto di pasta di zuccaro, tocco d’oro, con una coroncina di zuccaro intorno al piatto tocca d’oro.
Vitella bollita, servita in navicella reale tutto il petto, con fiori, e herbette intorno.
Pagnotte ripiene di pastume di pasticcio all’inglese, retroscritto, bardate di pasta di sfoglio, à gelosia, bagnate bene dentro di butiro, con zuccaro sopra, un piatto per signore.
Crostata di mel’appie siroppate, passate, e conserva di tutto cedro.
Vitella arrosto, servita in navicella reale, con salsa bastarda sopra, e tartarette intorno, ripiene di bianco magnare, con intaglio sopra di pasta fritta.
Gelatina, con lancette di petto di starna arrosto sotto, in porcellana. Un piatto per signore.
Insalatine regalate podrite. Olive. Limoncelli tagliati, con zuccaro, in porcellana, un piatto per signore.
Quarto servitio
Starne arrosto, servite in cassette di pasta di sfoglio; in porcellana, un piatto per signore.
Frittata doppia ripiena, sbattute l’ova con pignoccata, pasta di marzapane, polvere di mostacciuoli, poco di pepe, cannella, zucaro, e un bicchiero di panna, ò capo di latte, e un ravagiuolo fresco; fatta à tre ordini, fatti con sfoglio di fior di farina, rossi d’ova, latte di pignoli, butiro, zuccaro, cannella, acqua rosa, facendoci ravagiuoletti fatti di pasta di marzapane, capi di latte, pasta di Genova, formaggio, rossi d’ova crude, cotti nel latte; coprendone la prima frittata, grande quanto era il piatto di ravagiuoli, e buon formaggio grattato, e butiro, con fette di provature fritte nel butiro, con polvere di mostacciuoli, fettoline di pane di Spagna, coperte di capo di latte; e sopra questo prim’ordine un’altra frittata, e sopra altretanti ravagiuoli, con le altre cose sudette, coprendola poi con la terza frittata, coperta sopra di fettoline sottili di pane di Spagna, con capo di latte disteso sopra; spruzzata d’acqua muschiata, messa in forno, con butiro, fatta in piatto imperiale, servita con fettoline di pane di Spagna in forma di lardone intorno al piatto.
Bassotto, in un piatto imperiale, fatto con lasagne à vento, cotte in brodo di cappone, fette di provature fresche fritte nel butiro, con pasta di sfoglio sotto, e sopra à gelosia, con butiro, e buon formaggio parmigiano.
Una porchetta di latte arrosto, ripiena di olive, amandole atturate, dattili senz’osso, cappari, prugne di Marsilia, fettoline di presciutto, tartufoli intieri, il suo fegato cotto, e poi grattato, herbette odorifere, con solite spetierie, servita con offelle reali ripiene intorno.
Minestra di prugnoli, con fette di pane sotto; in porcellana, un piatto per signore.
Pasticciotti di tartufoli, torzi di carciofoli, bocconi d’animelle, prugnoli, fettoline di presciutto, rossi d’ova, medolla, e grasso, sugo di limone, con suo brodettino, e intaglio sopra di pasta di zuccaro tocca d’oro, servito in una canestrella di pasta di marzapane, con due fette di bianco magnare dorato, e fritto, con fette di pane di Spagna sotto, sei pasticcietti
alla genovese, passati per almivere, sei stecchi di rosmarino pieni di prugnoli cotti nella graticola, tramezati da quattro tartufoli intieri cotti sotto la bragia, serviti con suo coperchio intagliato della madesima pasta, tocco d’oro, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche profumate solite, una per signore.
Sparagi, in porcellana. Carciofoli fritti. Carciofoli tartufolati. Tartufoli tartufolati, un piatto per signore.
Pera fiorentine. Mela rose. Mel’appie, in tazze reali, con salviette sotto.
Tortine verdi passate, servite in porcellana, una per signore.
Tortiglioncini ripieni d’ova misside, e cucuzzata, agghiacciati con lustro, un piatto per signore.
Un piatto imperiale di latte bollito, con capo di latte, chiara d’ova à bastanza, sbattute bene insieme; polvere di pane di Spagna, e zuccaro à sofficienza, fettoline di cedro condito, e di cucuzzata, pistacchi intieri; bollito ogni cosa insieme, e stretto che fu, e raffreddato un poco, si compose sopra à fette di pane di Spagna, con il piatto prima unto bene di butiro, in forma, e modo di monticelli, circondandoli di rossi d’ova dure, passati per almivere, frezzati di pistacchi verdi, con un poco di latte, sbattuto con chiara d’ova, e acqua rosa tanto che bastò à bagnare le fette del pane, messo per un poco nel forno; servito questo piatto con una corona imperiale sopra, di pasta di zuccaro, tocca d’oro.
Cialdoni. Ciambellette. Cartoccetti. Amandoline, in tazzette basse, con salviette sotto, una tazza per signore.
Latte mele, un piatto per signore.
Finocchio. Cardi, con sale, e pepe. Castagne, con sale, e pepe, con salvietta sotto, un piatto per signore.
Cotognata di Portogallo. Cotognata di Bologna. Formaggio parmigiano. Marzolino, in tazze reali.
Ova di bufala, con salviette sotto, in tazze reali.
Olive, in porcellana, un piatto per signore.
Uva, in tazzette, con salviette. Scafi in tazzette, con salviette, una per signore.
Dato al fine l’acqua alle mani, e mazzi di fiori, e stecchi; si levò la prima tovaglia, e restò la seconda; sopra la quale fu servita la confettura.
Cucuzzata. Cedro condito. Pomi d’Adamo. Prugne di Genova. Pera di Genova. Torzi di lattuca. Ramagli di Genova, un bacile per sorte.
Confetti muschiati, con imperatore in mezo reale. Pistacchi. Cannelloni confetti. Pignoli confetti. Coriandoli crespi. Anici. Finocchio confetto. Amandole. Seme di melone. Coriandoli lisci. Cetrini confetti. Confetti grossi, à modo di palle da balestra.
Pistacchi verdi, in tazzette piccole, con salviette sotto, una tazza per signore.
Primo servitio freddo
Pasticci di spigole, in forma di delfini, tocchi d’oro, e d’argento.
Trotte carpionate.
Giuncate, in navicelle reali, fatte di latte d’amandole, zuccaro, acqua di fiore, e gomma di pesce, à mollo nell’acqua rosa, con altri ingredienti alte volte detti; servite in navicelle reali, con stelle di pistacchiata intorno, tocche d’oro, e d’argento.
Orate grosse nella graticola, con saporetto sopra d’olive, pignoli, dattili, e fettoline di cedro condito, cotte con aceto, zuccaro, e cannella.
Piatti reali di ricotte, e ova del naturale della medesima compositione delle giuncate.
Linguattole carpionate, con fiori di borragine sopra, con festoni intorno di pasta di marzapane.
Triglie marinate, servite con copertoro sopra fatto à gelosia, di pasta di ciambellette, agghiacciato.
Alice, con oglio, aceto, e fiori intorno. Sorra grassa, nel medesimo modo. Fravole con zuccaro, e neve sotto, un piatto per signore.
Visciole, e cerase, con neve sotto, in tazze reali.
Primo servitio di cucina
Storione bollito, con oglio, sugo di limone sopra, herbette, e fiori intorno.
Ombrina nella graticola, con saporetto sopra di sapore
bastardo, e fette di pan fritto intorno.
Pasticci ovati, di pezzi di spigola , spolpata, senza spine, fette di tarantello grasso dissalato, pignoli, torzi di carciofoli, agresta, cimette di saparaci, prima cotti, fette di tartufoli, con una lattata di latte d’amandole, e sugo di limone assai, con solite spetierie.
Linguattole fritte, servite con fette di limone, e melangoli intorno, e cimette di sparaci fritti sopra.
Rombi in potaggio, fatti con latte d’amandole, pignoli, herbette odorifere, con solite spetierie, con un piccatiglio sopra di polpa di triglie, stagionato bene, con poca spetieria, e sugo di limone; serviti con fette di pane fritto intorno in forma di lardoni.
Minestrina di pignoli, e pistacchi passati, con zuccaro, e poco di pan grattato, un piatto per signore.
Minestrina di latte, e fegato di storione, e polpettine, con torzi di carciofoli, pignoli, con una lattata di latte di pistacchi, stemperata con sugo di limone, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Sapore bianco, un piatto per signore.
Secondo servitio
Trotte fritte, servite con limoncelli, melangoli, e tartarette intorno di visciole, con suoi coperchini.
Pasticci all’inglese di polpa d’ombrina, tarantello grasso piccato, code di gambari, pignoli, granci teneri, torzi di carciofoli, fette di tartufoli, dattili tagliati in fette, cotti nella malvasia, con sua lattata di pignoli, con sugo di limone assai, e vachi d’agresta, agghiacciati di zuccaro.
Piatto reale di lamprede, scannate nella malvasia, polite, e nette da’ suoi interiori, tenute in adobbo in pezzi, d’oglio caldo, sale, frondi di salvia, frondi di lauro; cotte nello spedo, tramezandole di fette di tarantello grasso dissalato, e frondi di lauro, cotte adagio con fuoco lento, havendo
sotto la leccarda per raccogliere il suo grasso, tenendole bagnate con quell’oglio, dove erano state in adobbo, e nell’adobbo malvasia di più; cotte che furono si misero in una pignatta, dove fù un sapore di malvasia, col sangue delle lamprede, colato prima, con mostacciuoli pisti nel mortaro, pignoli, e pistacchi atturati nella pala; posto ogni cosa insieme con aranci conditi, stemprate col medesimo sangue, e malvasia; e poi bollite con dattili senz’ossa, e zibibo senz’anime, stufate, servite con il piatto unto, e fette di pane sotto fritto, sbruffate di malvasia, sugo di limone, e zuccaro; e sopra si servirono li pezzi delle lamprede, con il suo liquore, e frondi di lauro; e sopra il sapore spolverizato di polvere di mostacciuoli, che venne à fare un poco di crosta, con cannelloni confetti ficcati nelli pezzi delle lamprede, con quattro goccie d’acqua di fiori, e sugo di limone, mettendole poi in forno; serviti questi piatti, con pezzetti di sora, tagliata à modo di lardoni fritti, infarinati in polvere di mostacciuoli sopra, e tartarette intorno di sapore di visciole.
Piatti reali di brasolette di storione di meza libra l’una, passate con chiodi di garofoli, e vachi di pepe, lardate minutamente di lardelli di cedro condito, rivoltate bene in oglio dolce, spolverizate di fiori di finocchio, sale, e pochino di noce moscata, con cimette di rosmarino, conficcato nelle brasole cotte nello spedo, tramezate di fette di solmone dissalato, con frondi di lauro, e salvia; e cotte adagio unte spesso con oglio, e agrestata, servite con il piatto unto d’oglio, spolverizate di polvere di mostacciuoli, con fette di sorra dissalata sopra, infarinate in polvere di mostacciuoli fritte con zibibo rifatto in malvasia, con un saporetto sopra, fatto con caviale buono, pisto nel mortaro, con amandole atturate, noce moscata, garofoli, pepe, polvere di pitartima, stemperato con malvasia, e sugo di limone, passato per stamigna, fattoli dare solo un bollore in un pignattino, buttandolo sopra alle brasole, con prugnoli infarinati, e fritti,
con un copertoro sopra fatto à gelosia di pasta di ciambellette.
Piatti reali di trotte di sei libre l’una, nette politamente de’ suoi interiori, lavate più volte, con un taglio per il lungo, sfioreggiandole di sale, e messe frà due tavole in soppressa; e scolata che fù l’acqua, tornatole à lavare con malvasia, lardandole minutamente di lardelli di sorra grassa, frezzandole di garofoli, grani di pepe, e stecchi di cannella, ripiene d’un battuto fatto di sorra dissalata, herbe odorifere, noci secche, grani d’agresta, spetierie communi, polvere di mostacciuoli, naranci conditi, e polvere di pitartima, ma poca, con oglio, cotte in forno in una tiella unta bene d’oglio, tenendole voltate, unte, e spolverizate di polvere di mostacciuoli, e fiori di finocchio, servite con il piatto unto, e fette di pane sotto, mollate in sugo d’agresta, fritte, e spolverizate di polvere di mostacciuoli, con fette di salmone dissalato sopra alle fette del pane fritto, con un saporetto sopra fatto di dattili bolliti in malvasia, cotognata, polvere di mostacciuoli, stemperata con sugo di limone e agresta, con spetierie communi; fatte bollire, servite con fette di pane fritto intorno, e sopra di pistacchi verdi, e cannelloncini portoghesi di zuccaro, di colore di cannella.
Terzo servitio
Tortiglioni ripieni di pere moscarole, e pasta di marzapane.
Trotte bollite, con fiori, oglio, e sugo di limone sopra.
Triglie fritte, con limoncelli, melangoli, e herbette fritte sopra.
Minestrina di code di gambari, un piatto per signore.
Granci teneri fritti, con saporetto sopra, fatto d’herbette odorifere, e pignoli, stemprati con sugo di limone, e zuccaro, un piatto per signore.
Prugnoli, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Torte di pasta di marzapane, cucuzzata, e persicata, con lustro à modo di marzapane.
Sparaci, con oglio, sale, e aceto, un piatto per signore.
Tartufoli tartufolati, un piatto per signore.
Pere moscarole. Amandole. Briccocole, con neve sotto, in tazze reali.
Olive, un piatto per signore.
Cerase, e visciole, in tazze reali.
Tartarette in piatti reali, di pere moscarole.
Finocchio fresco, in tazze reali, con salviette.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna. Cucuzzata. Torzi di lattuca, pizze di persicata. Ramagli, pere, e prugne di Genova. Confetti muschiati. Pistacchi. Cannelloni. Finocchio, in tazze reali.
Si diede l’acqua alle mani, con mazzetti profumati.
Primo servitio freddo
Pasticci di spigole, in navicelle reali tocche d’oro, con frondi di cedro intorno, con le punte inargentate.
Linguattole carpionate, con fiori di borragine intorno.
Bianco magnare in fette reali, con stellette, e rastelli intorno, di pasta di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento.
Dentali nella graticola, con saporetto sopra d’uva spina, cappari, dattili senz’ossa; serviti con un tortiglione intorno, di pasta di marzapane.
Giuncate, in navicelle reali.
Crostate di cucuzzata, pasta reale, e cedro condito, agghiacciate bene di zuccaro.
Ricotte, in piatti reali, con neve sotto, ombrine, cotte in vino, con garofoli, noci moscate, frondi di lauro, aceto; servite con sapore sopra, fatto d’uva spina, cotognata, prugne, mele, e pere, di quella sorte che si potè havere, siroppate, e poi passate con vino, zuccaro, e cannella, poco di
mosto cotto, con cannelloni confetti sopra, e fette di cedro condito.
Capi di latte, con neve sotto. Fravole, con zuccaro, e neve sotto. Butiro passato, con zuccaro, e neve sotto, un piatto per signore.
Primo servitio caldo
Storione bollito con vino, acqua, e aceto; servito in piatti reali, con oglio, sugo di limone, herbette, e fiori intorno.
Pasticci tondi reali di bocconi d’ombrina spolpati dalla spina, pignoli, torzi di carciofoli, fette di sorra grassa, uva spina, con lattata di amandole, sugo di limone assai; serviti con intaglio sopra.
Stelle di pasta di sfoglio col butiro, ripiene d’uva spina siroppata, e polvere di mostacciuoli, con cotognata; passato ogni cosa insieme, stemperato con latte.
Ombrina nella graticola, con saporetto fatto di code di gambari, agresta, fettoline di cedro condito, cotto nell’aceto, con zuccaro, à modo di salsa bastarda, e fette di pane fritto intorno, tramezate da fette di limoncelli.
Linguattole fritte, con herbette fritte intorno, e sparaci fritti sopra, con limoncelli, e melangoli intorno.
Piatti reali di triglie grosse nella graticola, frezzate di garofoli intieri, e vachi di pepe, e poi state in adobbo d’agrestata, aceto rosato, fiori di finocchio, polvere di rosmarino, poco di noce moscata, pepe, sale, e oglio; con la graticola coperta tutta di rami di salvia bagnati d’oglio, e aceto; voltate spesso, e bagnate col medesimo adobbo, spolverizate di polvere di pane di Spagna; servite con fette di pane sottestato, sbruffate d’agrestata, con zuccaro, e cedro condito grattato sopra; con un saporetto, fatto d’amandole atturate, mostacciuoli, basilico, serapollo, menta romana, finocchio fresco; posto ogni cosa insieme, e stemperato col
medesimo adobbo, e fatto bollire, con polvere di mostacciuoli sopra, serviti con un copertoro sopra fatto à gelosia di pasta di sfoglio.
Ova da bevere, con salviette.
Ova sperdute nel latte, servite con fette di pane di Spagna sotto, coperte di capi di latte, e provatura grattata, con butiro, sottestate nel forno per un poco, e poi le ova sopra, un piattino per signore, con sugo di limone sopra.
Minestrina di latte, e ova, un piatto per signore.
Secondo servitio
Maccaroni, fatti di fiore di farina, impastati con latte, à modo di zeppole, poi pisti nel mortaro, con rossi d’ova, facendone poi gnocchetti, bolliti nel latte, con buon formaggio parmigiano, butiro, zuccaro, e cannella; serviti con rossi d’ova duri intorno, cotti nell’almivere.
Piatti imperiali di latte, e capi di latte, mescolati insieme, con chiara d’ova, tanto che bastò, sbattute insieme con zuccaro, pochino d’acqua rosa, fattolo cuocere, e diventato sodetto, si fece passare per la sirenga, con il ferro à luna, sopra fette di pane di Spagna, con il piatto prima unto bene di butiro, spolverizate di zuccaro, e di sugo di limone, mettendo poi il piatto sopra le ceneri calde, con latte e chiara d’ova sbattute sopra, tanto che bastò ad ammollare le fette del pane, servito questo piatto tempestato tutto di pistacchi verdi, e stelle, e rastelli di pasta di marzapane intorno, tocchi d’oro, e d’argento.
Frittatone di due frittate l’una; sbattutosi le ova con capi di latte, e cedro condito grattato, e polvere di mostacciuoli; il piatto unto ben di butiro, e sopra questa prima frittata, con pistacchi sopra, ficcati per il longo, rossi d’ova dure cotte nell’almivere, tramezati di bocconcini di pane di Spagna fritti, infarinati con polvere di mostacciuoli, con acqua muschiata, e sopra la seconda frittata, frezzata tutta di lardoni di cedro condito.
Piatti imperiali di latte bollito adagio, con sugo di limone, pignoccate acciaccate, e pistacchiata, polvere di pane di Spagna, zuccaro, acqua di fiori, tenendoli mescolati con un bastoncino, aggiongendovi capi di latte; e bollito che hebbe un pochetto, si levò dal fuoco, lassandolo un poco raffreddare, aggiongendovi chiare d’ova sbattute; il piatto unto di butiro, spolverizato di zuccaro, con fette di pane di Spagna, e sopra il latte, mettendolo in forno; e cominciato à stringere, si mise sopra rossi d’ova cotti nell’almivere tosti, rimettendolo poi in forno à finire di stringere; servito questo piatto con cialdoncini di frittatine, ripiene di conditi, e polvere di mostacciuoli, involti in ova sbattute, infarinate in farina di pane di Spagna, fritte nel butiro.
Minestrina di bocconi di storione soffritti nel butiro, con herbettine odorifere, torzi di carciofoli, latte di storione, pistacchi intieri, latte di pignoli, sugo di limone, e fette di pane sotto, un piatto per signore.
Linguattole meze cotte fritte, e poi cotte nella graticola, levata la spina, e ripiene d’un potaggietto d’ostriche, fettoline di tartufoli, telline tartufolate, servite con fettoline di pane fritto intorno, e una lattata sopra d’amandole, con sugo di limone, pignoli, e prugnoli ben’acconci sopra, un piatto per signore.
Visciole, in tazze reali, con neve sopra.
Terzo servitio
Trotte bollite, servite con fiori, herbette, oglio, e sugo di limone sopra.
Storione arrosto, servito con herbette fritte sotto, e fette di pane fritto intorno con salsa bastarda sopra.
Crostate di visciole siroppate passate con polvere di mostacciuoli, e cucuzzata.
Piatti reali di triglie in adobbo di sugo di limone, aceto rosato, agresta, sale, polvere di finocchio, infarinate in farina
di pane di Spagna, e polvere di mostacciuoli, polvere di finocchio, pochi garofoli, e pepe; fritte con buonissimo butiro, messe in piatti d’argento sbruffandoli con sugo di limone, e un poco di malvasia, servitisi con il piatto unto di butiro, con zuccaro, e cannella, e un sfoglio sopra di pasta frolla fritta nel butiro, spolverizato di zuccaro, e cannella, e sopra servite le triglie, mettendole per un poco nel forno, servite con un saporetto sopra, fatto di cotognata, nocine condite, piste nel mortaro, stemperate con sugo di visciole siroppate passate, e sugo di limone, e poco d’acqua di fiori, e rimesso per un poco in forno; servito questo piatto con una stella intagliata larga quanto il piatto di marzapane, e trà un raggio, e l’altro bastoncini di pane di Spagna.
Quarto servitio
Minestrina di polpette di polpa di storione, brasolette di linguattole, herbettine odorifere soffritte con butiro, prugnoli, brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, con fette di pan sotto, un piatto per signore.
Calamaretti fritti, con limoncelli, melangoli, e herbette fritte.
Pasticciotti di spigola spolpata, latte dell’istesse spigole, torzi di carciofoli, prugnoli, e fette di tartufoli, pignoli, uva spina, agresta, e una lattata di latte d’amandole, sue spetierie, con intaglio sopra, un piatto per signore.
Granci teneri fritti, con sapore sopra verde, stemperato con sugo d’agresta, un piatto per signore.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche.
Sparaci. Prugnoli. Tartufoli tartufolati, un piatto per signore.
Torte di briccocole siroppate, e passate, con conserva di tutto cedro.
Formaggio parmigiano. Marzolino. Provature fresche, in tazze reali, con salviette sotto.
Pera, mele, in tazze reali, con salviette sotto.
Latte mele, in piatti reali.
Cartoccini. Cialdoni, e ciambellette, con salviette sotto, in tazze reali.
Visciole, e cerase, in tazze, con neve sopra.
Rosoni di pasta di sfoglio, ripieni di visciole siroppate passate, polvere di mostacciuoli, zuccaro, e cannella.
Cotognata di Portogallo, e di Bologna, in tazze reali.
Gambari, un piatto per signore.
Quattro bacili per piatto reali, due pieni di diverse paste di Genova, e altri due bacili di diverse confettioni nobili, di più sorti.
Primo servitio freddo
Pasticcio d’ombrina, in forma di delfino, in navicella reale, tocco d’oro, e d’argento.
Linguattole carpionate, servite con fiori di borragine sopra, e intorno frondi di cedro, con le punte una tocca d’oro, e l’altra d’argento.
Bianco magnare in forma di gigli, servito con stelle intorno di pasta di pistacchiata, tocche d’oro, e d’argento.
Un cefalo grosso, in navicella reale, nella graticola, con saporetto sopra, di dattili senz’osso, olive, cappari, pignoli cotti nell’aceto con zuccaro, cannella, e garofoli, con un copertoro sopra fatto à gelosia, di pasta di zuccaro, tocco d’oro, posato sopra sei gigli, fatti di pasta di marzapane, profilati d’oro, e d’argento.
Un tortiglione per piatto imperiale, fatto di pasta di sfoglio, ripieno di persicata di Genova, e pasta di marzapane, con zuccaro, e cannella; servito con una corona di zuccaro intorno, tocca d’oro.
Un piatto reale di rossi d’ova duri, fritti nel butiro, avvolti prima in ove, sbattute con zuccaro, un poco d’amido, e latte di pistacchi, cannella, polvere di Cipri, noce moscata, che venne pasta sodetta, spruzzando li rossi, con acqua di fiori, spolverizandoli con polvere di mostacciuoli, rivolti
nell’ova sbattute; fritti in modo, che vennero tondi, componendoli nel piatto à modo di una montagnola, tramezandoli di bastoncini di pane di Spagna, con zuccaro, e polvere di mostacciuoli sopra, serviti con un copertoro sopra, di pasta di zuccaro, tocco d’oro, posato sopra le spalle di quattro facchini, fatti di pasta di marzapane, profilati d’oro, e d’argento, piccoli.
Ova misside, in un piatto reale, servite sopra sei fette di pane di Spagna, à modo di una stella, in mezo della quale era un pomo d’Adamo, steccato tutto di stecchi di cannella lunghetti, con ova misside sopra, con una coroncina di zuccaro intorno al pomo, tocca d’oro; e un’arme in mezo al pomo ficcata sopra, fatta di pasta di zuccaro, del rè di Francia, doppia, profilata d’oro, con una coroncina intorno al piatto, di zuccaro, tocca d’oro.
Marzapani di Siena, in tazze reali, con salviette sotto.
Pizze di pistacchiata. Mostacciuoli. Pignoccate, in tazze con salviette sotto.
Meloni tagliati, con neve sotto, un piatto per signore.
Butiro passato. Capi di latte, in porcellana, con zuccaro sopra, e neve sotto, un piatto per signore.
Fichi brugiotti, in tazzette, con neve sopra, una tazza per signore.
Primo servitio di cucina
Trotte bollite, con vino moscatello, aceto, e agrestata, servite in navicelle reali, con oglio, sugo d’agresta sopra, con fiori, e herbette intorno.
Brasolette di storione, battute una bacchettina, unte con butiro, sale, polvere di noce moscata, garofoli, e sugo di limone, con un poco di mosto cotto; cotte nella graticola adagio, spolverizandole con polvere di finocchio, e di mostacciuoli; e cotte che furono, furono messe in un piatto, con quel poco di liquore, col quale erano state unte. Il piatto
unto di butiro, spolverizato con polvere di mostacciuoli, con fette di pane sottestato in forno, ammollate con sugo di limone, e cannella; e stendendole sopra le fette del storione, con quel poco di liquore, con poco di cedro condito grattato, e sugo di limone, quattro goccie d’acqua di cedro; havendo in una pignatta latte, con rossi d’ova sbattuti, zuccaro, pezzetti di pignoccata, sugo di limone, malvasia, polvere di mostacciuoli, sbattuto ogni cosa insieme, e buttatosi sopra alle brasole, messe in forno, e fatte stringere, frezzate tutte di lardoncini di provatura fresca fritta, infarinata in polvere di pane di Spagna, e polvere di mostacciuoli.
Ombrina intiera nella graticola, servita in navicelle reali, con saporetto sopra, fatto di cappari, olive, dattili senza osso, fette di tartufoli, e pignoli, cotti tutte insieme, con aceto, zuccaro, e cannella, con fette di pane fritto in forma di lardoni, e un tortiglione intorno all’orlo del piatto, di pasta di sfoglio, ripieno di lazarole siroppate.
Triglie fritte, servite con herbette fritte sotto, e grappetti d’agresta fritta sopra.
Pasticciotti di polpettine di storione, code di gambari prima cotte, due granci teneri, fettoline di tartufoli, vachi d’agresta, spetieria solita, con quattro brasolette di polpa di linguattola, pignoli, e latte d’amandole, con sugo di limone, e oglio, con un’intaglio sopra, un piatto per signore.
Minestrina di latte, e ova, con pignoccata acciaccata, e pistacchi verdi, con fette di pane sotto, un piatto per signore.
Ova da bevere, con salviette sotto, un piatto per signore.
Zuppe d’ova sperdute, cotte nel latte, servite sopra fette di pan di Spagna, con capi di latte distesi sopra, e sugo di limone, un piatto per signore.
Sapore bianco, stemperato con sugo di limone, un piatto per signore.
Bianco magnare, in fette reali, un piatto per signore, con neve sotto, in porcellana.
Secondo servitio
Una testa di storione bollita con vino moscatello, greco, aceto rosato, agresto chiaro, e acqua à bastanza, salvia, sale, pepe, noce moscata, e garofoli; e cotta che fù, si avvoltò in una salvietta bagnata di vino caldo, mettendola frà due piatti d’argento. Pigliatesi poi amandole pelate, peste nel mortaro, assieme con pignoccata, poco d’amido, e farina di pan di Spagna, stemperate, e passate con il brodo colato dove haveva bollita la testa, mettendolo nel stagnatino, facendolo bollire di nuovo, tenendolo mescolato, finché cominciò à stringere, aggiongendovi quattro fettoline di cedro condito. Il piatto spolverizato di polvere di mostacciuoli, coperto di fette di pan reale giallo, spruzzato d’acqua di cedro muschiata, e sugo di limone; e sopra si servì la testa, spargendovi il suo potaggio, che era un poco stretto.
Crostata di mel’appie siroppate in fettoline, torzi di lattuca conditi, zuccaro, e cannella solita.
Ravioli bianchi senza sfoglio, fatti di porvature, parmigiano grattato, e butiro; serviti con rossi d’ova duri, cotti nell’almivere, tramezati di lardoni di provature fresche, dorati, e fritti.
Porcellette fritte, servite con vachi d’agresta spaccata sopra, siroppata, con tartarette intorno di persiche, con zuccaro, e cannella, e un copertoro sopra di pasta di zuccaro, tocco d’oro.
Melangoli, in tazzette piccole, con salviette sotto, una per signore.
Moscatello, in tazzette, con neve sopra, una per signore.
Olive, in porcellana, un piatto per signore.
Terzo servitio
Linguattole fritte, poi spruzzate di sugo di limone, levatali la spina, ripiene di telline tartufolate, fettoline
di tartufoli, pignoli; servite in porcellana, con una lattata d’amandole, oglio, e sugo di limone, tempestate di pistacchi verdi, con lardoncini di pane fritto intorno, un piatto per signore.
Minestrina, di brasolette di storione, latte, e fegato di storione soffritto, insieme con butiro, herbette odorifere, fettoline di tartufoli, polpa di triglia piccata, con brodettino di rossi d’ova, sugo di limone, con fette di pane sotto, in porcellana, con lardoncini intorno di provature fresche, infarinate in polvere di pane di Spagna, e mostacciuoli, e fritte nel butiro, un piatto per signore.
Insalatine regalate, con neve sotto, una per signore, di credenza.
Quarto servitio
Storione arrosto, cotto in forno, servito con salsa bastarda sopra, herbette fritte sotto, e pane dorato intorno.
Maccaroni fatti à strenghe, impastati con latte, fior di farina, e mollica di pane papalino, parmigiano grattato, tramezati di fette di provature fresche, fritte nel butiro.
Pasticcio reale all’inglese, di polpa d’ombrina, latte, e fegato di storione, e ombrina, code di gambari, pignoli, tartufoli, herbette odorifere, con sei granci teneri, solita spetieria, e agresta spaccata; fatto con pasta di sfoglio, con sua lattata d’amandole, oglio, e sugo di limone.
Calamaretti fritti, con herbette fritte intorno, e lardoncini di pane fritto.
Granci teneri, affogati nel latte, fritti, con saporetto verde, stemperato con sugo di limone, in porcellana, un piatto per signore.
Frittata bianca, per piatto reale; sbattutesi le chiare d’ova al numero di venticinque, con zuccaro, pignoccata acciaccata, pistacchi confetti, e sale, facendone una frittata, con butiro, e fattola cuocere senza rivoltarla, messa nel piatto
unto di butiro, havendo fatto cuocere li venticinque rossi d’ova nell’almivere, si composero sopra alla frittata, con pistacchi verdi intorno alli rossi d’ova, frezzato il piatto di lardoncini di cucuzzata.
Gelatina, in porcellana, con neve sotto.
Cappari, in porcellana. Limoncelli tagliati, con neve sotto, un piatto per signore, di credenza.
Secondo servitio di credenza
Salviette bianche, una per signore.
Pasticcietti d’ostriche, e latte di storione, con la solita spetieria, herbettine odorifere, sugo di limone, con intaglio sopra, uno per signore.
Tartufoli tartufolati, con fette di pane bruscato sotto, un piatto per signore.
Pere. Mele, e persiche, in tazze reali, con salviette sotto.
Amandole. Finocchio. Cardi. Castagne, in tazze piccole, con salviette sotto, una per signore.
Parmigiano. Marzolino, con salviette sotto.
Persiche nel vino, in porcellana. Meloni, con neve sotto.
Gambari, con aceto, sale, e pepe, in porcellana, un piatto per signore.
Torte di persiche siroppate, passate con fettoline di cucuzzata, zuccaro, e cannella.
Un rosone di pasta di sfoglio, ripieno di un pastume di torta verde.
Cotognate di Bologna, e di Portogallo, in tazze reali, con salviette sotto.
Lattemele, un piatto per signore.
Cartoccietti, in tazzette, con salviette sotto una per signore.
Primo servitio di credenza.
Piglisi le vivande della credenza, secondi i mesi così nel principio come nell’ultimo, il simile facciasi in la cena.
Primo servitio di cucina.
Brisavoli di storione stati in adobbo, arrostiti su la graticola, spolverizzati di fiori di finocchio, pepe, et sale. lib. 30 piatti 5
Pasticci sfogliati di pancia di storione battuta, di quattro libre per pasticcio, mescolata con uva spina, menta, maiorana, e uva passa n. 5 piatti 5
Crostate di latte, e fegato di storione. nu. 5 piatti 5
Frittata d’ova di storione. nu. 5 piatti 5
Tomaselle di polpa di storione di quattro oncie l’una. nu. 75 piatti 5
Minestra di piselli con pancia di storione. lib. 20 piatti 5
Pottaggio di latte di storione con herbicine. piatti 8
Pezzi di storione di cinque libre l’uno cotti in vino, con pepe, e cannella coperti di mostarda amabile. nu. 5 piatti 5
piatti 43
Secondo servitio di cucina.
Pezzi di sei libre l’uno di storione cotti con acqua, e sale, serviti con petrosemolo sopra. nu. 5 piatti 5
Sapor bianco d’amandole. piatti 8
Pasticcetti sfogliati pieni di latte di storione d’una libra per pasticcio. nu. 25 piatti 5
Fegato, e latte di storione fritto, servito con limoncelli tagliati sopra. lib. 15 piatti 5
Brisavoli di storione stati in adobbo sottestati, serviti con petrosemolo soffritto, sale, e melangole tagliate sopra. lib. 30 piatti 5
Minestra di storione battuto con herbuccie. lib. 15 piatti 8
Pasticci di storione di sei libre con prugne secche dentro. nu. 5 piatti 5
Coda di storione scorticata tagliata in ruotoli arrostita allo spedo, servita con sugo di limoncelli, pepe, e sale sopra. lib. 20 piatti 5
Torte di polpe di storione. nu. 5 piatti 5
piatti 51
CENA COL MESEDIMO ORDINE
del pranzo.
Primo servitio di cucina.
Testa di storione cotta in bianco, servita con petrosemolo sopra. nu. I piatti 5
Sapor bianco in piatti. piatti 8
Pezzi di storione sottestati con prugne, e visciole secche. lib. 20 piatti 5
Polpette di storione di quartro oncie l’una, arrostite allo spedo, servite con uva passa cotta in vino, e zuccaro sopra. nu. 75 piatti 5
Pezzi di storione grossi quanto l’ova, tramezzati con foglie di lauro, arrostiti allo spedo,
con la crostata come l’anguille, serviti con sugo di melangole, e zuccaro sopra. lib. 25 piatti 5
Budelle di storione cotte a modo di trippa con herbicine, servite con pepe, e cannella sopra. piatti 8
Brisavoli di storione sottestati. lib. 30 piatti 5
Panza di storione misaltata, e poi alessata con acqua semplice, servita con petrosemolo sopra. lib. 20 piatti 5
Agliata d’amandole per sapore. piatti 8
Pezzi di storione in pottaggio alla tedesca. lib. 20 piatti 5
piatti 59
Secondo servitio di cucina.
Pasticci di pancia di storione di quattro libre per pasticcio, con pezzi di cascio, menta, e maiorana, et uva passa dentro. nu. 5 piatti 5
Schiena di storione scorticata, e tagliata sottile, come le tagliatelle, fritta nell’olio, servita con petrosemolo, sugo di melangole, e pepe sopra. lib. 20 piatti 5
Brisavoli di storione fritti coperti di salza verde. lib. 20 piatti 5
Pasticci di polpettoni di storione di quattro libre di storione per pasticcio. nu. 5 piatti 5
Frittelle d’ova di storione, servite con zuccaro sopra. nu. 75 piatti 5
Ova di storione alessate, tagliate in pezzuoli, fatte per minestra con herbuccie. piatti 8
Caviale fatto d’ova di storione, servito su le fette di pane con sugo di melangole, e pepe sopra. lib. 50 piatti 5
Torte d’ova di storione. nu. 5 piatti 5
piatt 43
Siccome da tutti comprendere non si potrà quel nome di coperti, perciò alla prima sembrami di questo dare la più esatta spiegazione. Coperti adunque sono le posate con suoi tondini e salviette, che intorno alla tavola mettere si sogliono, onde tanti saranno i coperti, quante saranno le persone che alla tavola interveniranno. Premessa per tanto la spiegazione, e per dir meglio la definizione de’ coperti, veniamo alla maniera di piantare una portata di cucina in una tavola di venti o venticinque coperti, o siano persone; bisogna primieramente avvertire che in una tavola di tal fatta porre si deve in mezzo della medesima il desser; quindi si richiedono nella prima portata venticinque piatti di cucina con due piatti di rinforzi, fra’ quali dovranno computarsi le due terrine, ove poste saranno le due zuppe, e tosto che queste saranno mangiate, vanno subito le dette terrine tolte dalla tavola, ed in luogo di esse immediatamente rimessi altri due piatti. Ma però lo stesso ordine tenere non si potrà in una tavola, dove solamente intervengano sei o sette persone; in
questo caso pertanto in vece di porre nella tavola il desser in luogo di esso mettere vi si deve un solo lesso, ed il motivo si è che ponendo il desser, troppo andrebbe a restringersi la tavola suddetta; con questa maniera intanto, e con un tal metodo regolare si potranno tutte le altre tavole, secondo che più o meno persone vi interverranno, e questa medesima istruzione servir potrà per la seconda portata.
Per piantar poi con simmetria la tavola, ho creduto bene di porre per numerazione, qui sotto tutti quei piatti che servir debbono per la prima e seconda portata di cucina, ed ho però stimato bene di dovervi porre i numeri, poiché se posti non li avessi, avrebbe potuto qualche volta riuscire di confusione, particolarmente nel caso che i piatti fra di loro non corrispondessero, ed eguali non fossero, ma che all’incontro trovandosi il numero, troverà subito il sito, dove piantar si debba il piatto. Le quali cose così essendo, se sarà appieno osservato il suddetto metodo ed istruzione, si potrà certamente chiamare una tavola ben disposta con pulizia e simmetria. Bisogna ancora avvertire che in questa tavola che qui avanti troverete per la maniera di metter i piatti, oltre i numeri, vi troverete le lettere che indicano i piatti, cioè F. significa fiamminga, S. significa Schifo, T. significa tonnino e G. significa grande, M. significa mezzo schifo e mezza fiamminga, sicché anche questa regola ci vuole, acciocché facci buona simmetria, e con buon ordine riuscirà alla vista di tutti i Commensali.
Piglinsi torli di uova duri e fegatelli di polli cotti su le bragie, poi con aceto forte e mollica di pane ammollata in buono aceto sian queste co se peste con perrosemolo finocchio e basilico e con zucchero, volendosi dolce e forte, e con specie, eStemperata con detto aceto farà cosa eccellente.
Savor bianco.
Savor di visciole.
Savor giallo e imperiale.
Savor di codogni.
Savor ginestrino.
Savor di pago.
Savor camelino.
Savor di noci bastardo.
Savor reale.
Savor di prugne over persiche.
Savor di bricocoli.
Savor di uva.
Salsa verde.
Salsa certosina.
Salsa di grano verde.
Salsa di finocchio, baselico, nocchie e agresta.
Appresentanno lo S. Natale, che lo Cielo nge faccia vedé pe mill’ann’ e che io de core v’addesidero.
Menesta de cecorie. Bollito mmescato. Capone a lo tiano. Nteriora de pulle mpasticcio. Puorco sarvateco nsiviero. Arrusto de puorco, ma de chillo de Sorriento. Nsalata de cavolisciore. Jangomagnà.
N. 7. S. G. Il bue alla moda.
N. 19. F. Gattò di amandorle ripieno di salsa di vino di Sciampagna.
N. 11. M. S. Crema di caffè.
N. 25. M. F. Canestrina intagliata di pasta a croccante ripiena di pistacchi brillantati.
N. 9. F. G. Pasticcio rifreddo.
N. 14. M. F. Altra canestrina ripiena di granelli fritti colla salvia.
N. 23. M. F. Altra canestrina ripiena di castagne brollantite.
N. 19. F. Un floppò con salsa di rosolio.
N. 11. Crema di pistacchi.
N. 7. S. G. Prosciutto cotto al cignale.
N. 1. Il Desser.
N. 22. T. Una guglia di cioccolata.
N. 25. T. Una guglia bianca di amandorle.
N. 13. M. S. Un pane a latte rosso.
N. 21. F. Croccante.
N. 4. S. G. Arrosto di mongana.
N. 25. Una guglia alla mosaica.
N. 22. T. Una guglia di pistacchi verde.
N. 3. G. Torta sfogliata.
N. 2. F. G. Pasticcio caldo.
N. 4. S. G. Arrosto diverso.
N. 21. F. Croccante.
N. 13. M. S. Uova alla spagnuola.
N. 11. M. S. Altra canestrina ripiena di marinche.
N. 9. F. G. Gelatine alla mosaica.
Pianta della Seconda Portata.
N. 7. S. G. N. 4. S. G.
N. 19. F. N. 2. F. G. N. 21. F.
N. 11. M. S. N. 25. T. N. 22. T. N. 13. M. S.
N. 25. M. F. N. 14. M. F.
N. 9. F. G. Desser N. 1. N. 25. M. F.
N. 14. M. F. N. 25. M. F.
N. 13. M. S. N. 22. T. N. 25. T. N. 10. F.
N. 4. S. G. N. 3. F. G. N. 7. S. G.
Poi che i gambari saran cotti allesso, mondasegli solo la coda, lasciandosegli così monda attaccata al corpo, e mettansi a frigere nella padella con butiro fresco, dopo mettasegli sopra aceto agresto, o sugo di pomaranci con alquanto di cannella fina, e diansegli due rivolte nella padella con qualche granello di crespina o di agresta, o di visciole intiere. Quando è poi il tempo levategli dalla padella, lasciandogli, prima che si mangino, star alquanto stufati.
Portata prima
Limoni trinciati con zucchero sopra. Piatti 2
Melarance, o melangole intere trinciate. Piatti 2
Pasticci due di coscia di gruforattolo, o rufolatto. Piatti 2
Presciutti due interi cotti nel vino con petrosemolo d’intorno. Piatti 2
Polpettoni di vitella. Piatti 2
Oca salvatica salata lessa una, partita in quattro parti. Piatti 2
Gelatina a varie figure, ornata di pinocchi, o pignoli. Piatti 2
Capponi due con salsa, e petrosemolo sopra. Piatti 2
Pancetta di vitella lessa ripiena. Piatti 2
Gallo d’India arrosto uno, con limoni, o melangole trinciate sopra, ed attorno. Piatti 1
Torte due con zucchero sopra. Piatti 2
Carbonate, o bragiuole di schiena di vitella sopra la graticola. Piatti 2
Agnello intero arrosto con melangole trinciate sopra. Piatti 2
Portata seconda co’ suoi accompagnamenti
Pollastri sei arrostiti, ornati di paste sfogliate fritte. Piatti 2
Animelle bianche di capretto lesse, legate con uova, e uvaspina, ornate di fette di salame intorno. Piatti 2
Piccion grossi, o casalinghi lessi paia quattro, con mortadella, e piselli freschi ne’ suoi gagliuoli, o baccelli, cioè gusci, o scorze. Piatti 2
Pollastri sei lardati arrosto, con fette de limoni sopra. Piatti 2
Crostate due di fragole con zucchero sopra. Piatti 2
Le parti dinanzi di due mezzi capretti lessi, ripiene, ed ornate di ravivoli, e presciutto sfilato attorno. Piatti 2
Lonze due di vitella arrosto, con cedri trinciati sopra, e con melangole spaccate intorno. Piatti 2
Pasticci due di conigli, con sommata dentro, e con fiori attorno. Piatti 2
Teste quattro di capretto lesso senz’osso, ripiene, ed ornate di persemolo sopra, ed attorno. Piatti 2
Salsiccioni grossi due, spaccati in due parti con persemolo sopra. Piatti 2
Paste cotte al forno, con arme, e fiori attorno. Piatti 2
Gli accompagnamenti delle cose sopradette saranno ulive, capperi, salsa verde, savor di visciole, o d’altro, due piatti per sorte. Piatti 8
Portata, o servitio terzo co’ suoi accompagnamenti
Pollastri sei lessi in potaggio con mendrolla di porco. Piatti 2
Fegati quattro di capretto involti nella rete arrosto con melangole sopra, ornati di granelli, o testicoli d’agnello fritti. Piatti 2
Crostate due di visciole. Piatti 2
Palombine paia 4 con zucchero, e cannella dentro, e zucchero sopra. Piatti 2
Pasticci due di coscia di vitella tagliata in fette per entro la cassa. Piatti 2
Pollastri d’India quattro arrosto, ripieni di fette di cedro condito, ornati di pasticcetti piccoli ripieni di carne di vitella battuta. Piatti 2
Petti due di vitella lessi con fette di sommata sopra. Piatti 2
Pasticci due di tre paia di piccioni di colombata con prugnuoli, e lingua di porco salata dentro, con fiori attorno. Piatti 2
Le parti di dietro di due mezzi capretti arrostite, e servite con limoni, e melarance. Piatti 2
Lingue di bue salate lesse, e spaccate, con verdura attorno. Piatti 2
Cervello di vitella sopra fette di pane, servito con melangole. Piatti 2
Testa di vitella lessa una, o due. Piatti 2
Gli accompagnamenti saranno ulive, salsa, finocchio, savor bianco. Piatti 8
Frutte, e confezioni
Torte due di pasta di marzapane, con zucchero sopra. Piatti 2
Formaggio di due sorti, piatti due per sorte. Piatti 4
Pere di due sorti, piatti due per sorte. Piatti 4
Mele di due sorte; piatti due per sorte. Piatti 4
Noci rimonde poste in vin rosso, o bianco. Piatti 2
Pesche, se ve n’ha. Piatti 2
Carciofi. Piatti 2
Tuorli, o rossi d’uova cotte, e zucchero, passati per la foratora, con zucchero sopra. Piatti 2
Paste fritte diverse, con zucchero sopra, piatti due per sorte. Piatti 4
Fichi secchi, non potendo haver de’ freschi. Piatti 2
Zibibbi. Piatti 2
Marzapani due, e ogni sorte di confetti, due piatti per sorte: le quali cose poi si metteranno secondo l’ordine, e modo, che mostran le figure.
Portato, o servitio primo per antipasto
Salami tagliati in fette con persemolo attorno. Piatti 2
Lingua due di bue salate, e spaccate, con verdura intorno. Piatti 2
Melloni. Piatti 2
Vaccina lessa con rafano marino. Piatti 2
Guazzetti d’interiori di capponi, pollastri, e d’altri pollami. Piatti 2
Pollastri sei in limoncelli, o brodo giallo con zafferano. Piatti 2
Pasticci due di coscia di vitella. Piatti 2
Carbonate di castrato ben battute; con savor di visciole sopra. Piatti 2
Polpettoni di vitella. Piatti 2
Paste diverse cotte al forno con zucchero sopra. Piatti 2
Portata seconda co’ suoi accompagnamenti
Pasticci due d’animelle, o latticini di vitella, con della carne di vitella grassa, posti in tavola caldi. Piatti 2
Capponi giovani, due arrosto con melangole attorno. Piatti 2
Starnotti dieci incartati arrosto con melangole, e limoni attorno. Piatti 2
Petti due di castrato lessi, ornati di cipolle intere stufate attorno. Piatti 2
Pasticci due sfogliati all’inglese, ripieni di diverse cose, con verdura attorno. Piatti 2
Paperi due ripieni di frutte, e lardo battuto arrosto, ornati di capperini attorno. Piatti 2
Pezzi di fegato di vitella lardati arrosto allo spedone con sugo di melangole, e mosto cotto sopra. Piatti 2
Lomboli due di vaccina stati in adobbo, o conserva di vino, o aceto, e specierie, stufati con coccole di ginepro. Piatti 2
Lonze due di vitella arrosto, ornate con paste diverse fritte. Piatti 2
Ulive, capo di latte, ma con oche, e anitre, o lonza di vitella, uva, salsa verde piatti due per sorte. Piatti 8
Portata terza co’ suoi accompagnamenti
Quaglie sedici arrosto con pane, e zucchero grattugiato sopra, e melangole d’intorno. Piatti 2
Gelatina di pie di vitella, e castrato con polpa di capponi sotto. Piatti 2
Galli d’India due arrosto con cedro, e melangole attorno. Piatti 2
Crostata di pasta sfogliata con zucchero sopra. Piatti 2
Fagianotti sei arrostiti allo schidone con coperta di pasta. Piatti 2
Lingue due di vitella stufate, con diverse frutte dentro. Piatti 2
Pasticci due d’anitre, e salame dentro con verdura intorno. Piatti 2
Pippioni otto arrosto, adornati di melangole attorno. Piatti 2
Cavolo capuccio ripieno, con fette di mendrolla sopra. Piatti 2
Un pezzo di vaccina della coscia, lessa, con persemolo sopra. Piatti 2
Paste a diverse maniere fatte, ripiene, fritte, come ravivoli, ed altre, con zucchero sopra, piatti due per sorte. Piatti 4
Cedro trinciato con zucchero sopra, ulive, finocchio, mostarda, piatti due per sorte. Piatti 8
Portata quarta, frutte, e confettioni
Torte due di pasta di marzapane, con zucchero sopra. Piatti 2
Fragole. Piatti 2
Cascio. Piatti 2
Pere di due sorti, con fiori sopra, piatti due per sorte. Piatti 4
Noci rimonde poste in vino. Piatti 2
Pasticci due di pere con verdura sopra. Piatti 2
Susine con fiori attorno. Piatti 2
Pesche con fiori attorno. Piatti 2
Bacoche, o biricocoli sopra verdura. Piatti 2
Burro fresco con fiori attorno. Piatti 2
Zibibbi. Piatti 2
Fichi secchi. Piatti 9
Paste fritte diverse con zucchero sopra, piatti due per sorte. Piatti 4
Marzapani due, overo un grande solo in mezzo la tavola secondo le persone. Piatti 2 o 1
Confetti di più sorti a beneplacito, due piatti per sorte.
Portata prima
Presciutto intero uno. Piatti 2
Salsiccioni grossi due spaccati per mezzo. Piatti 2
Lingue due salate spaccate per mezzo. Piatti 2
Suppe due con spezierie sopra. Piatti 2
Pasticci due di coscia di cervio. Piatti 2
Testa di porco salvatico uno, cotto, come s’è detto. Piatti 2
Galline lesse due. Piatti 2
Torte di pere due. Piatti 2
Carne di bue lessa, della coscia. Piatti 2
Teste di vitella due lesse, con del pan e lardo tagliato in pezzetti piccoli quadri, e fritti insieme in aceto, buttati sopra esse teste. Piatti 2
Gelatine di piedi di vitella, d’oche, di porco, e mandorle monde per entro. Piatti 2
Portata seconda, accompagnata con paste, e altre cose
Lonze di vitella due arrosto con melangole sopra. Piatti 2
Pasticci due di dieci piccioni, cinque per pasticcio. Piatti 2
Galline, o galli d’India arrosto due, o uno, secondo l’arbitrio di ciascuno. Piatti 2 o 1
Piccioni di ghianda otto stufati, con zibibbi, e mandorle dentro. Piatti 2
Crostate o torte due con mele, e cannella dentro, e zucchero sopra. Piatti 2
Tordi venti arrosto tramezzati con dieci pezzi di salsiccia fresca, e fina con melangole spaccate sopra. Piatti 2
Anitre salvatiche due, o quattro lesse, due per piatto e coperte di cavoli con mortadelle dentro. Piatti 2
Pernici o starne, o francolini arrosto dieci. Piatti 2
Paste fritte con zucchero sopra. Piatti 2
Mostarda, ulive, cedro trinciato con zucchero sopra piatti due per sorte. Piatti 6
Portata terza co’ suoi accompagnamenti
Gigotti di caprio due arrosto con savor d’uva sopra. Piatti 2
Capponi due arrosto con melangole sopra. Piatti 2
Ravivoli con butiro, formaggio, e cannella sopra. Piatti 2
Galli di montagna, o galloni di valle due arrosto. Piatti 2
Oglia podrida, la qual si fà di varie cose come più innanzi si dirà. Piatti 1
Fagiani due, o più arrosto. Piatti 2
Torte due di che sorte si vuole. Piatti 2
Beccacce otto arrosto con fette di pan sotto, e aperte nel petto, con pepe, e sugo di melangole sopra. Piatti 2
Grue una, o due arrosto. Piatti 1 o 2
Fritelle, o altre paste. Piatti 2
Savor d’uva cotto con mele cotogne, ulive, mostarda, due piatti per sorte. Piatti 2
Frutte, e confettioni insieme
Torte di pere, e di mele due con zucchero dentro, e sopra. Piatti 2
Cascio in fette. Piatti 2
Pere, cotte, o crude. Piatti 2
Marroni arrosto. Piatti 2
Pasticci due di pere. Piatti 4
Mele crude, o secche in fette. Piatti 2
Uva conservata. Piatti 2
Ciambelle, o ciambelline. Piatti 2
Paste vote con zucchero sopra. Piatti 2
Marzapani due, o un grande in mezzo la tavola. Piatti 2 o 1
Confettioni a beneplacito d’ogni sorte, due piatti per sorte.
Portata prima
Salami due spaccati in due pezzi. Piatti 2
Presciutto uno, cotto in vino, e tagliato in fette. Piatti 2
Paperi due coperti con cavoli. Piatti 2
Galline lesse due: con brodo giallo sopra. Piatti 2
Guazzetti di fegati, e durelli di capponi. Piatti 2
Carne vaccina; o di bue lessa con rafano marino sopra. Piatti 2
Gelatine a diverse forme, con pinocchi sopra. Piatti 2
Torta di farro passato per colatoio, con zucchero sopra. Piatti 2
Bragiuole di caprio cotte sopra la graticola, con savor di visciole sopra. Piatti 2
Pasticci due di capponi con verdura sopra. Piatti 2
Testa di rufolatto lesso in vino, con fiori, e verdura attorno. Piatti 2
Carne di coscia di castrato lessa, e poi stufata con garofani, e limoncelli. Piatti 2
Portata seconda co’ suoi accompagnamenti
Beccacce otto arrostite con del pan sotto. Piatti 2
Capponi due arrosto con melangole attorno. Piatti 2
Le parti di dietro di due lepri arrostite con melarance attorno. Piatti 2
Crostate, o torte due di pignuoli. Piatti 2
Pasticci due di lepri. Piatti 2
Conigli due stufati, con diverse frutte, e pinocchi dentro. Piatti 2
Schiena di caprio arrostita, con melangole attorno. Piatti 2
Le mezze parti dinanzi di due lepri tagliate in pezzi, e impepate. Piatti 2
Pancia di rufolatto intera stufata, con mele cotogne sopra. Piatti 2
Starne incartate arrostite, e ripiene di frutte, e finocchio. Piatti 2
Paste ripiene fritte, con zucchero sopra. Piatti 2
Accompagnamenti, citriuoli, o cedruoli conditi, mostarda dolce d’uva, ulive, uva conservata, negra, o bianca, due piatti per sorte. Piatti 8
Portata terza co’ suoi accompagnamenti
Galline, o galli d’India due, o uno; secondo la grandezza, arrosto con melangole attorno. Piatti 2
Poppa, o zinna di vaccina lessa e poi lardata, arrostita allo spedone, e ornata di lodole arrostite con melangole, e limoni sopra. Piatti 2
Crostate due di cervella di vitella con sommata di sale la dentro e con zucchero sopra. Piatti 2
Pollastre sei grandicelle arrostite. Piatti 2
Pasticci due di lombolo di vaccina stato in adobbo di vino, e specierie, con fette di presciutto dentro. Piatti 2
Petto di vitella tagliato in fette con zucchero, e cannella sopra, ornato di mele cotogne stufate attorno e zucchero sopra. Piatti 2
Gigotti di castrato due ben battuti arrosto, con savor di visciole sopra. Piatti 2
Anitre salvatiche, o foliche lesse, e coperte di cavoli capucci. Piatti 2
Oche due arrostite, ripiene di mele, o castagne, e d’altre cose. Piatti 2
Paste diverse fritte con zucchero sopra, piatti due per sorte. Piatti 4
Gli accompagnamenti, cedro trinciato con zucchero sopra, ulive, uva, mostarda, due piatti per sorte. Piatti 8
Portata quarta, frutte e confettioni
Torte due di marzapane, o d’altra sorte. Piatti 2
Castagne arrosto. Piatti 2
Cascio parmigiano tagliato in fette. Piatti 2
Pere di due sorti con verdura attorno. Piatti 2
Pesche con verdura attorno. Piatti 2
Uva con verdura attorno. Piatti 2
Paste ripiene di pasta di marzapane cotte al forno, con zucchero sopra e altre sorti di frittole, piatti due per sorte. Piatti 2
Marzapani due, e confetti à beneplacito, di più sorti; e d’ogni sorte due piatti, come s’è detto di sopra. Piatti 4
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Pizzetta con boturo, e torli d’ovo, nella posata col pane.
mellone condito. )
Moscatellone. ) Piatti doi per sorte
Cetroli conditi. )
Brugne catalane. )
Paparo uno salpamentato, con fiori sopra, e verdura a torno.
Presutto uno cotto nel vino tagliato in fette, con fiori sopra.
Capponi doi a rosto aperto l’ale, con capparini sopra, e fiori a torno.
Torta di farro passato, con zuccaro, e acqua rosa, con zuccaro sopra.
Salame uno bolognese tagliato in fette, sopra verdura.
Bragiole di caprio cotte sopra la gratticola, con sapor di visciole sopra.
Leprotto uno intiero a rosto, con salsa reale sopra, e verdura a torno.
Pasticcio de capponi doi, sopra verdura.
Gelo a diverse forme; ornato con fiori de pignoli.
Testa de ruffolatto a lesso in vino, con fiori, e verdura a torno.
Paste diverse, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DE COCINA
Moscatellone sudetto. )
Mostarda dolce d’uva. )
Olive de Tivoli. ) Piatti doi per sorte
Uva negra. )
Gravoli dieci a rosto, con crostata sopra, con paste fritte a torno.
Fegati de polli in potaggio, con cannella sopra.
Capponi doi impastati repieni a lesso, inchiodati de garofani, con suppa sotto, e sommata sopra.
Crostata de fegati de polli battuti, e salame romanesco grattato, e agresta, con zuccaro sopra.
Conigli doi stufati, con diversi frutti, e pignoli dentro; ornati con piedi de vitella lessati, poi indorati.
Schiena di caprio a rosto, con melangole sopra; ornato con lemoni a torno.
Pasticcio de due lingue de vitella tagliate in fette, con mendrolla de porco dentro, e frutti diversi.
Lepre quarti doi denanzi tagliati in pezzi, con civiero sopra.
Panza de ruffolatto intiera stufata, con cotogni sopra.
Starne cinque repiene de frutti, e finocchio, a rosto, incartate, con salsa reale sopra, con copertore di pasta.
Paste repiene fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Moscatellone. )
Mostarda. )
Olive sudette. ) Piatti doi per sorte
Uva sudetta. )
Gallina d’India una a lesso, con fette di salame, e cavoli bolognesi bianchi sopra.
Zinna de vaccina a lessata, poi lardata cotta a rosto allo spedo, con salsa reale sopra; ornata di lodole a rosto, con lemoni, e melangole sopra.
Crostata di cervella de vitella, con sommata dissalata dentro, con zuccaro sopra.
Pollastri grossi tre a lesso, con ventresca de porco, e selleno, con essa ventresca, e selleno sopra.
Pasticcio di lombolo de vaccina stato in adobbo de vino, e spetiarie, con fette de presutto dentro, sopra verdura.
Petto de vitella tagliato in fette dorato, con zuccaro, cannella sopra; ornato con cotogni stufati a torno, e zuccaro sopra.
Cicotto di castrato ben battuto a rosto, con sapor de visciole sopra, ornato de becchafichi, rostiti con la sua crostata a torno, con zuccaro sopra.
Maccaroni alla romanesca, con provatura fresca per dentro, con provatura marzolina grattata, zuccaro, e cannella sopra.
Paparo uno stufato, con fette di salame, datteli, persichi secchi, e pignoli dentro, con esso salame, datteli, e c. sopra; ornato con fonghi repieni stufati a torno.
Paste diverse fritte, con zuccaro sopra.
Mangiar bianco, tagliato, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Olive sudette. )
Uva bianca. ) Piatti doi per sorte
Pepe, e sale. )
Fnocchio bolognese. )
Torta gattafura alla genovese, con fiori a torno.
Castagne a rosto, servite dentro al tovagliolo.
Caso de riviera tagliato in fette, con verdura sotto.
Cappe de S. Iacomo, scorze cinque, con sei cappe per scorza, con sugo de melangolo, pepe, e oglio dentro.
Pera buon christiane crude, con fiori sopra, e verdura sotto.
Pasticcio d’ostriche, con la sua acqua, e pepe dentro.
Cotogne sciroppate, con zuccaro sopra.
Persichi gialli tagliati, nel vino.
Alagoste doi acconcie nella medesima testa.
mele appie, con fiori, e verdura a torno.
Paste repiene di pasta de marzapane, cotte al forno, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Ciambelle di latte, ova, e zuccaro nella posata col pane.
Pera moscarole condite. )
Moscatellone. )
Melangoletti conditi. ) Piatti doi per sorte
Brugne catalane monde. )
Pesci capponi quattro senza squamme salpamentati, con pepe, e aceto, con fiori, e verdura a torno.
Anguilla grossa salata cotta sotto le bragie, con oglio, e aceto sopra, con verdura a torno.
Luccio uno grosso a rosto spellato, con sapor de visciole sopra.
Torta de riso passato, e zuccaro; con zuccaro sopra.
Insalata cruda de diverse sorti d’herbe, e fiori.
Cefali mezzani cinque marinati, con lemoncelle a torno.
Dentale in fette fritto con fiori sopra.
Pasticcio di trotta una, sopra verdura.
Insalata cotta de diverse robbe, tramezzata con salumi diversi.
Spicolette quattro carpionate, con lauro a torno, e fiori sopra.
Paste fritte diverse, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Sapor bianco. )
Uva negra. )
Olive di Tortona. ) Doi piatti per sorte
Salsa verde. )
Spigola grossa a lesso, in acqua, e sale, con oglio, aceto, e pepe sopra, e petrosemolo.
Pezzi di dentale marinati, con aceto, pepe, e zaffarano, con lemoncella piccole trenciate sopra.
Triglie nella carta a rosto sopra la gratticola, con pitartima, e oglio dentro.
Crostata di pere buon christiane, con zuccaro, e cannella dentro, con zuccaro sopra.
Salpa in potaggio, con cotogni, mandole monde, e pera dentro.
Ravioli verdi con spoglia sottile, con caso parmegiano, e boturo sopra.
Cavedoni fritti, con melangolo sopra; ornati con latterini fritti a torno.
Pasticcio d’anguilla, con tarantello dissalato dentro, verdura sopra.
Pesce spada stufato, con datteli, e mosto cotto dentro.
Agucchie fritte in agrestata, con sugo d’agresta, fior de farina, e zafferano.
Paste diverse fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Uva negra. )
Salsa verde. )
Sapor bianco. ) sudette
Oive. )
Anguilla del Lago de Marta tagliata in pezzi a rosto, con crostata, con zuccaro, e cannella sopra.
Lenguattole fritte, servite con lemoncella a torno.
Crostata di fegato di razza, con alici salate senza spina dentro.
Testa di dentale a lesso in vino, e aceto, con finocchietti bianchi sopra.
Pesci capponi senza testa, in potaggio, con agresta, e erbette dentro.
Pasticcio de luccio in pezzi, con fette di schienale dentro.
Calamari repieni stufati col suo negro, e frutti dentro.
Cavoli bolognesi bianchi, serviti con melangolo, e pepe.
Maccarelli marinati, con lemoni trenciati a torno.
Scorfani senza testa fritti, posti sopra la gratticola, spruzzati con aceto rosato.
Paste vote fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Pepe, e sale. )
Uva bianca. )
Finocchio bolognese. ) Piatti doi per sorte
Olive sudette. )
Torta verde de biete, con zuccaro, e acqua rosa sopra.
Gambari con le code remonde, spruzzati d’aceto, e pepe.
Pera bergamotte, con fiori, e verdura sopra.
Caso d’Inghilterra tagliato in pezzi, sopra verdura.
Cotogni cotti alla brage, con zuccaro sopra.
Pasticcetti cinque di gongole cavate, con la sua acqua, e pepe dentro.
Persichi gialli intieri, con verdura, e fiori a torno.
Castagne a rosto, servite nel tovagliolo.
Selleno con fiori sopra.
Mela gaietane sopra verdura.
Cialdoni un piatto.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Mostacciuoli romaneschi nella posata col pane
Uva conservata. )
Cocuzze condite. )
Lazzarole condite. ) Piatti doi per sorte
Olive di Spagna. )
Gallo de montagna ben frollo a lesso salpamentato, con verdura a torno.
Pergolese in un piatto, con verdura sopra.
Torta di pera fatta da monache, con foglie di cedro a torno.
Testa di porco salvatico, fatta in una palla nel mortaro, con verdura a torno.
Pavone revistito, con le sue penne rotate.
Lombetto de porco domestico a rosto, con capparini sopra, con presutto sfilato a torno.
Pasticcio d’un cicotto de porco spinoso, sopra verdura.
Lengua de bufala salata a lesso, tagliata per longo, con verdura sopra.
Gelo in forma de cappe de S. Iacomo; ornato con fiori di pignoli.
Bragiole di schiena di cervo frolle, cotte sopra la gratticola, con salsa reale sopra.
Paste cotte al forno, con arme, e zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Mostarda cremonese. )
Uva conservata. )
Sapor bianco. ) Piatti doi per sorte
Olive di Spagna. )
Tordi dieci a rosto, tramezzati con dieci pezzi di salciccia fina, con melangole spaccate sopra.
Starne cinque a lesso, con fette de lingua de porco salata, servite con pane sotto, e cannella sopra.
Crostata di mele appie, con zuccaro, e cannella dentro, e zuccaro sopra.
Piccioni de gianda cinque stufati, con zibibo, mandole, e persichi secchi dentro.
Gelo de Bologna, con petto di cappone sotto; ornato con fiori di pignoli.
Sommata a lesso, poi rostita sopra la gratticola, servita lardata con fette de pane fritto, con sapor de visciole sopra; ornata con tomacelle fritte con zuccaro sopra.
Pasticcio de vitella tagliata in pezzi, buttatovi dentro un sapor fatto de mostacciuolo pesto, rosso d’ovo, e spetiarie.
Anatre salvatiche due a lesso, con mortadella dentro, servite con cardi, mortadella, e caso sopra.
Salame uno di Cremona a lesso spaccato, con petrosemolo sopra.
Fallina d’India una a rosto, con melangole tagliate sopra.
Paste fritte repiene, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Mostarda. )
Uva. )
Olive. ) Sudetti
Sapore. )
Gallo d’India uno a lesso, con annolini, e fette di sommata sopra, con cervellato tagliato per lungo a torno.
Pettirossi 25 a rosto, con crostata sopra, con paste sfogliate a torno, con copertore di pasta sopra.
Beccaccie cinque a rosto, con pane sotto; poi aperte nel petto, con pepe, e sugo de melangolo sopra; ornate con fecatelli de porco a torno.
Crostata di cedro condito tagliato menuto, con fette di cotognata per dentro, con zuccaro sopra.
Oglia putrida de tordi, piccioni, e altri ucellami, con diversi salami, carne, erbaggi, e legumi.
Petto de vitella a lesso, con fette di salame romanesco a torno, con petrosemolo sopra.
Ravioli con spoglia, de vitella, e panzetta de porco domestico battuta, con caso parmegiano, e boturo sopra.
Fasani doi a rosto, con salsa reale sopra.
Pasticcio de diece tortore, con presutto tagliato in fette dentro.
Testa de vitella senz’osso repiena a lesso, con selleni, e caso sopra.
Paste cotte al forno, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Pepe, e sale. )
Pergolese. )
Olive d’Ascoli. ) Piatti doi per sorte
Finocchio secco. )
Torta di mele appie, con zuccaro dentro, e sopra.
Casotto de Siena aperto, con verdura a torno.
Pera bergamotte, con verdura sotto.
Cialdoni un piatto pieno.
Pasticcio di pera fiorentine garofolate.
Cardi remondi, con verdura sotto.
Mele appie un piatto, con verdura sotto.
Marroni a rosto, serviti nel tovagliolo.
Ciambelline un piatto pieno.
Sorbe sopra verdura.
paste vote fritte, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Biscotti papalini nella posata col pane.
Lazzarole condite. )
Olive di Spagna. )
Mandole fresche condite. ) Doi piatti per sorte
Uva conservata. )
Trotta una grossa a lesso salpamentata, con verdura a torno.
Spigolette cinque carpionate, con lauro a torno.
Gelo con code de gambarelli monde sotto.
Torta de mangiar bianco incannellato, con zuccaro sopra.
Scarpenna grossa a rosto, sopra la gratticola, con uva passa cotta sopra.
Insalata de diverse robbe cotte.
Pasticcio de luccio intiero.
Anguilla grossa in pezzi a lesso, fatta gialla, con sapor bianco sopra.
Pezzi di cefalo grosso fritti, marinati con lemoni a torno.
Salumi diversi un piatto, in varie forme.
Paste cotte al forno, con arme, e zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Uva, e olive. Sudette
Sapor de mandole. )
Mostarda cremonese. ) Piatti doi per sorte
Pezzo grosso di dentale a lesso in vino, aceto, acqua, e sale; con aceto, oglio, e pepe sopra.
Granci teneri, e calamarini fritti, con lemoni trenciati sopra, con paste sfogliate a torno.
Crostata di fegati, e latte di pesci, con pepe, e oglio dentro.
Orate cotte sopra la gratticola, onte con oglio, aceto, sale, e pepe, con petrosemolo sopra.
Fragolini fritti, con fette de lemoni sopra.
Spigola in potaggio, con erbette, zaffarano, e spetiarie.
Finocchietti bianchi, con fette di tarantello salato a torno.
Pasticcio de calamari grossi repieni, con tarantello dissalato dentro.
Morena a rosto allo spedo, con crostata sopra, e melangole a torno.
Merluccio stufato, con mandole, persichi secchi, con un puoco de mosto cotto.
Paste repiene fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Uva. )
Olive. )
Sapore. ) Sudette
Mostarda. )
Rombo uno grande intiero in potaggio, con erbette, pignoli, mandole, zaffarano, e spetie.
Sarde senza spina, rostite nella carta sopra la gratticola, con oglio, e pitartima dentro.
Crostata di pesce ignudo piccolo, con pepe, e oglio dentro.
Passare grosse fritte, con melangole spaccate a torno.
Cavolo bolognese, con oglio, e pepe sopra, con melangole a torno.
Carpioni cotti sopra la gratticola, bagnati d’oglio; aceto, e sale.
Pasticcio de pezzi di cefalo, con fette di schienale dentro.
Pesce S. Pietro fritto spruzzato d’aceto rosato, con aglio pesto stemprato, e pepe sopra.
Scorfani senza testa stufati, con frutti, e spetiarie.
Trotte carpionate, con lauro a torno, e sopra.
Paste vote fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Olive senz’osso de Genova. )
Pergolese. )
Finocchio secco. ) Doi piatti per sorte
Pepe, e sale. )
Crostata di pera caravelle, con zuccaro, e cannella dentro, e zuccaro sopra.
Caso parmegiano un pezzo intiero, con verdura a torno.
Cotogni in fette sciroppati, con zuccaro, e cannella sopra.
Pera caravelle scaldate al fuoco.
Selleni acconci, con verdura sotto.
Gongole aperte sopra la pala infocata, con pepe sopra.
Mela rose, con verdura sotto.
Pasticcio di mele appie garofolate.
Cardi remondi, con verdura sotto.
Ostriche cotte sopra la gratticola, con oglio, e sugo de melangolo dentro.
Paste repiene fritte, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Mostacciuoli napoletani nella posata col pane.
Lemoncelle piccole condite. )
Torsi de lattuca conditi. ) Piatti doi per sorte.
Melangolo intiero condito. )
Noci condite. )
Gallo d’India uno a rosto, con lemoni trenciati sopra, ornato de sfogliatelle a torno, repiene di mangiar bianco.
Panzetta de vitella repiena a lesso, tagliata in fette larghe, con fette di salame bolognese a torno.
Ova dure bianche, e gialle benedette, con fiori di boragine sopra.
Bragiole di ponta de schiena de vitella, state in adobbo de vino, rostite sopra la gratticola, con salsa reale sopra.
Pasticcio d’una cossa di ruffolatto, con verdure a torno.
Presutto intiero cotto nel vino, con verdura a torno, e fiori sopra.
Torta bianca di provatura fresca, ricotta, latte, e zuccaro; con zuccaro sopra.
Capponi impastati doi, salpamentati, con fiori sopra.
Gelo a varie figure, ornato con fiori di pignoli.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Olive di Spagna. )
Finocchio in aceto. )
Salsa verde. ) Piatti doi per sorte
Sapor de visciole. )
Pulcinelli dieci a rosto spruzzati d’aceto rosato, con zuccaro sopra, ornati di paste sfogliate fritte, con un copertor di pasta.
Animelle bianche di capretto alesso ligate con ova, e uva spina; ornate con fette di salame romanesco.
Piccioni casalini cinque alesso, con mortadella, e piselli freschi, con la scorza sopra.
Pollastri cinque lardati a rosto, con fette di pomo d’Adamo sopra.
Crostata di fragole, con zuccaro, e cannella sopra.
Mezzo capretto denanti repieno alesso; ornato con ravioli senza spoglia, e presutto sfilato a torno.
Lonza de vitella a rosto, con cedro trenciato sopra, con melangole spaccate a torno.
Pasticcio de doi conigli, con sommata dentro, con fiori a torno.
Teste di capretto tre senz’osso, repiene alesso; ornate con lattuca repiena, e mendrolla sopra.
Salame di Bologna spaccato, con petrosemolo sopra.
Paste cotte al forno, con arme, con fiori a torno.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Olive sudette. )
Salsa bastarda. ) Piatti doi per sorte.
Fnocchio sudetto. )
Sapor bianco. )
Pollastri cinque a lesso in potaggio, con mendrolla de porco, e uva spina,
ornati con essa mendrolla.
Fegati tre di capretto involti nella rete arrosto, con salsa reale sopra; ornati con testicoli d’agnello fritti.
Crostata di visciole palombine, con zuccaro, e cannella dentro, e zuccaro sopra.
Pollastri d’India, cinque a rosto, repieni di fette di cedro condito, e uva spina; ornati con pasticcetti sfogliati repieni de vitella battuta, e uva spina.
Petto de vitella alesso, con fette di sommata sopra; ornato con coppiette di vitella a torno.
Pasticcio con cinque piccioni de palombara, con prugnoli, carciofani, e lengua di porco salata dentro; con fiori a torno.
Capretto mezzo di dietro arrosto, servito con lemoni, e melangole.
Mangiar bianco incannellato de color de cannella.
Lingua de bufala salata alesso, spaccata, con verdura a torno.
Rondoni de nido a rosto, con crostata di pan grattato, con capparini sopra e lemoncella tagliate a torno.
Cervello de vitella indorato fritto, servito con melangole a torno.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Pepe, e sale. )
Finocchio fresco. ) piatti doi per sorte
Boturo passato. )
Cialdoni, overo scartocci. )
Torta verde, cioè salviata, con zuccaro sopra.
Provatura una marzolina grossa spaccata, con fiori a torno.
Pera moscarole libre doi, sopra verdura.
Carciofali crudi sei, con fiori a torno, e sopra.
Neve di latte.
Pasticcio de carciofani, posto sopra verdura.
Scafe fresche, con fiori sopra, e a torno.
Ricotta pecorina refatta, con zuccaro sopra.
Visciole palombine, con fiori sopra.
Piselli in teghe freschi, con fiori sopra.
Mandoline remonde sopra foglie de viti, con fiori a torno.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Marzapane biscottato nella posata col pane.
Fette di cedro condite. )
Fragole suacate, con zuccaro sopra. ) Piatti doi per sorte.
Olive di Bologna. )
Visciole palombine. )
Trotta una salata cotta sopra la gratticola, con aceto, e oglio sopra; ornata con caviaro acconcio disteso sopra fette di pan bruscato.
Pezzo di storione de libre cinque, a lesso in vino, con fiori a torno.
Arenghe otto sfumate, con oglio, e aceto sopra, con luccio salato sfilato a torno.
Insalata cruda de divese herbe, fatta in diverse maniere.
Pasticcio d’una palamida grossa, con verdura a torno.
Suri grossi sei marinati, con lemoni a torno.
Lucci grosso a rosto sopra la gratticola, spellato, con fiori sopra.
carpioni tre carpionati, con foglie di lauro a torno.
Insalata cotta de diverse robbe, intramezzata con salumi diversi, in diverse maniere.
Paste repiene fritte, con zuccaro sopra.
Orata una grossa salpamentata, con fiori de boragine a torno.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Olive sudette. )
Visciole sudette. ) Piatti doi per sorte
Graffioni. )
Sapor de visciole. )
Laccia una di Tevere de libre sei a lesso in acqua, e sale, con petrosemolo sopra; ornata con fette di tarantello a torno.
Porcelletta una de libre quattro, repiena a rosto sopra la gratticola, con aceto, e oglio sopra; ornata d’alice fresche fritte.
Crostata di telline, piselli freschi, e prugnoli, e zuccaro sopra.
Testa de storione a lesso in acqua, vino, e sale, con petrosemolo sopra.
Lampreda una grossa taglata in pezzi, stufata col suo sangue, con pere moscarole dentro.
Pasticcetti cinque di sarde senza spina, tramezzate con alici salate senza spina.
Cavedoni sei fritti, con lemoncella sopra; ornati con gambarelli fritti, e melangole a torno.
Storione tagliato in fette due dita grosse, a rosto sopra la gratticola, bagnate, con aceto, oglio, e sale; ornate con paste fritte repiene.
Broccoli lessati, e poi fritti, con melangolo, e pepe sopra; ornati con cappe longhe aperte sopra la gratticola.
Tenche fritte, con sugo de melangolo, e pepe sopra.
Passare in potaggio, con brugne, visciole, e persichi secchi dentro.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Mostarda venetiana. )
Olive sudette. )
Mostarda di senepa. ) Piatti doi per sorte.
Visciole sudette. )
Luccio uno grosso a lesso in acqua, e sale spellato, servito con oglio, e aceto, con petrosemolo sopra.
Pesce gallo a rosto sopra la gratticola, con brugne, e visciole stufate sopra; ornato con lamprede piccole morte nel greco fritte a torno.
Palamida in potaggio, con pera moscarole, e prugnoli dentro.
Crostata di fegato, e ova di storione, con zuccaro sopra.
Tiemoli fritti; ornati con granci teneri morti nel latte, fritti a torno.
Orata una grossa a lesso in acqua, vino, e sale, coperta de fiori di boragine; ornata con fette de luccio salato a torno.
Lavori di pasta repieni, di pasta di marzapane, con zuccaro sopra.
Maccarelli marinati, con aceto, e mosto cotto, con lemoni a torno.
Scorfano grosso in potaggio, con brugne, visciole, e pedoni di carciofani.
Pasticcio de carpina grossa, con verdura a torno.
Lenguattole fritte, poste poi sopra la gratticola, con aceto rosato sopra; ornate con cappe sante, cotte alla bragia, con oglio, melangolo, e pepe.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Pepe, e sale. )
Olive sudette. )
Finocchio fresco. ) Piatti doi per sorte
Aceto, e pepe. )
Torta di latte, e ova, detta tartara, con zuccaro sopra.
Ravigiolo, con verdura, e fiori a torno.
Cialdoni un piatto.
Carciofani rostiti alla bragia, con oglio, sale, e pepe dentro.
Pasticcio di pera fiorentine, impilottate de garofani.
Gionchata in gionchi, con verdura, e fiori a torno.
Ostriche cotte alla bragia, con oglio, sugo de melangolo, e pepe.
Cerase bianche sopra foglie de vite, con fiori sopra.
Ciambelline di monache.
Pera moscarole sciroppate con zuccaro sopra.
Paste sfogliate in varie forme, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Ciambella papalina nella posata col pane.
Brugne massimiane remonde, con zuccaro sopra. )
Lugliatica. )
Olive di Bologna. ) Piatti 2 per sorte
Marasche. )
Corbo uno intiero salpamentato; ornato di schienale sfilato a torno, con fiori sopra.
Bragiole di storione cotte sopra la gratticola, con capparini sopra.
Torta de mandole, pignoli, e zuccaro, fatta verde, con sugo di bieta, con zuccaro sopra.
Fette di tonno fritte carpionate, con foglie di lauro, e fiori a torno.
Insalata cruda de diverse sorte d’herbe, e fiori.
Pasticcio di porcellette piccole senza squamme, con tarantello dissalato dentro.
Carpina una grossa a lesso in vino, e aceto, con fiori di bugolosa sopra.
Maccarelli fritti, spruzzati d’aceto rosato, con verdura a torno.
Insalata de diverse robbe cotte, e salumi.
Pezzi de luccio rostiti allo spedo, spellati, con salsa reale sopra.
Paste cotte al forno, con zuccaro sopra, e fiori a torno.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Visciolette. )
Mostarda forte con senepa. )
Moscatello negro. ) Doi piatti per sorte
Olive sudette. )
Fegato di storione indorato fritto, con zuccaro sopra, e melangole spaccate a torno.
Testa d’ombrina a lesso in acqua, vino, e aceto; ornata con molegnane repiene a torno.
Salpe due rostite sopra la gratticola, con oglio, aceto, e petrosemolo sopra; ornate con pere stufate a torno.
Crostata de persichi, con zuccaro, e cannella dentro, con zuccaro sopra.
Suppa de prugnoli, con pane bruscato sotto.
Tiemoli cinque fritti, con petrosemolo fritto sopra; ornati con pasticcetti piccoli, repieni d’ova de storione.
Corbo uno in potaggio, con pera, e altri frutti dentro.
Pasticcio di pesce spada, con prugnoli, e pignoli dentro.
Tencha una grossa riversata repiena a rosto sopra la gratticola; con sapor sopra de zibibo, e persichi secchi.
Zucche fritte, con salsa verde sopra; ornate con code de gambari a torno.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Pezzutello. )
Olive sudette. ) Piatti doi per sorte
Sapor bastardo. )
Visciole sudette. )
Cefalo uno grosso a lesso in vino, acqua, e sale, servito con aceto, e oglio, con petrosemolo sopra.
Fette de storione state in adobbo di greco fritte, con salsa reale sopra; ornate di pasticcetti piccoli pieni di ostriche.
Crostata di pera, con zuccaro, e cannella dentro, e zuccaro sopra.
Fette d’ombrina grosse rostite sopra la gratticola, bagnate con oglio, aceto, sale, e pepe, con esso oglio, e c. sopra.
Triglie fritte, servite con lemoni trenciati sopra; ornate con pesciolini de fiume fritti, con melangole sopra.
Maccarelli repieni a rosto sopra la gratticola, bagnati con oglio, e aceto, coperti di petrosemolo, infusso in esso oglio, e aceto.
Pasticcio d’una porcelletta grossa tagliata in pezzi, con alici salate senza spina dentro.
Pezzi di tonno stufati, con diversi frutti dentro.
Riso cotto nel latte, e boturo, con zuccaro, e cannella sopra.
Pezzo de storione lardato di lampredozze, rostito allo spedo, onto con boturo.
Paste figurate cotte al forno, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Finocchio granito. )
Olive di Genova. ) Piatti doi per sorte
Granci cotti alle bragie. )
Pepe, e aceto. )
Torta di provature fresche, chiara d’ova, zuccaro, e acqua rosa, con zuccaro sopra.
Telline aperte nella padella, con oglio, e vino, con pane sotto, e pepe sopra.
Pera franzese, con verdura, e fiori a torno.
Casotti di Romagna spaccati con verdura sotto, e fiori sopra.
Cappe sante cinquanta cotte sopra la gratticola, con oglio, e sugo de melangolo dentro.
Mela gaietane, con verdura a torno, e fiori sopra.
Persichi gialli intieri, con fiori a torno.
Pasticcio di cappe longhe, cavate dalla scorza.
Pera moscatellone, con fiori a torno.
Brugne verdacchie, con verdura, e fiori a torno.
Paste vote, fritte, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI CREDENZA
Biscotti zuccarati nella posata col pane.
Brugne damascene monde. )
Capo di latte. ) Piatti doi per sorte.
Fichi S. Giovanni. )
Olive gaietane. )
Pollastri cinque salpamentati, con fiori sopra; ornati con soppressato di Nola crudo, tagliato sottile, a torno.
Cicotto d’agnello repieno a rosto, con salsa reale sopra.
Tortiglione di pasta, con pignoli confetti dentro, con verdura a torno.
Salame romanesco, cotto tagliato in fette.
Mellone tagliato in fette in piatti.
Caso parmegiano rotto in pezzi.
Pasticcio de cossa de vitella scoperto, tagliato in fette dentro la cassa, con verdura a torno.
Bragiole di castrato ben battute, con sapor de visciole sopra; ornato con petto de oca salvatica sfilato.
Polpettoni de vitella lardati a rosto, con capparini sopra, con fiori a torno.
Mezzo capretto denanti, a lesso spruzzato d’aceto, con pepe sopra, e verdura a torno.
Paste diverse cotte al forno, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVITIO DI COCINA
Olive sudette. )
Marasche. )
Moscatello. ) Piatti doi per sorte.
Salsa verde. )
Animelle de vitella bianche, involte nella rete, rostite allo spedo, con salsa reale sopra; ornate con paste sfogliate fritte, con zuccaro sopra.
Capponi doi giovani repieni a lesso, con fette di sommata sopra; ornati con zucche repiene a torno.
Crostata de uva spina, prugnoli, zuccaro, e cannella dentro, con zuccaro sopra.
Starnotti cinque incartati a rosto, serviti con melangole, e lemoni a torno.
Capirottata con polpa, e pelle di cappone per dentro, con zuccaro, e cannella sopra.
Petto di castrato a lesso; ornato con cipolle intiere stufate a torno.
Pasticcio sfogliato all’inglese, repieno de diverse robbe, con verdura a torno.
Papari doi repieni de frutti, e lardo batutto a rosto; ornati con capparini, e agresta amalbata sopra.
Pezzi di fegato de vitella lardati a rosto allo spedo, con sugo de melangolo, e mosto cotto sopra.
Lombolo de vaccina stato in adobbo de vino, e spetiarie, stufato alla venetiana.
Bragiole de vitella state in adobbo de vino, e spetiarie, rostite alla gratticola; ornate con paste diverse fritte.
SECONDO SERVITIO DI COCINA
Marasche sudette. )
Salsa bastarda. )
Moscatello sudetto. ) Piatti doi per sorte
Salsa reale. )
Quaglie dieci a rosto, con cavoli struccolati sopra, con melangolo a torno.
Gelo de piedi de vitella, e castrato, con polpa de capponi sotto.
Pollanche d’India doi a lesso, servite con lingua de bufala salata, tagliata in fette.
Crostata di pasta sfogliata, con zuccaro sopra.
Fagianotti cinque, rostiti allo spedo, con copertor di pasta.
Lingue due de vitella stufate, con diversi frutti dentro.
Pasticcio con doi anatre, e salame dentro; con verdura a torno.
Piccioni cinque domestici, aperti per schiena, stati un giorno in adobbo di greco, e spetiarie, poi fritti, con zuccaro, e cannella sopra.
Cavolo cappuccio repieno, con fette di mendrolla sopra.
Un pezzo di cossa di vaccina frolla, a lesso, con petrosemolo sopra.
Paste a diverse maniere, repiene, fritte, con zuccaro sopra.
SECONDO SERVITIO DI CREDENZA
Olive d’Ascoli. )
Ciambelline. ) piatti doi per sorte
Finocchio granito. )
Cialdoni. )
Torta di pasta de marzapane, con zuccaro sopra.
Marzolino di Fiorenza uno, spaccato, sopra verdura, e fiori.
Pera iacciole, con fiori sopra.
Lazzarole sopra foglie de viti.
Noci remonde, poste in vin rosso.
Pasticcio di pera bon christiane, posto sopra verdura.
Persici primotichi bianchi, con fiori sopra.
Bricocole di mandola dolce, sopra verdura.
Boturo fresco, rossi d’ova cotte, e zuccaro passato per la foratora, con zuccaro sopra.
Pera brutte e bone, con fiori, e verdura.
Paste fritte diverse, con zuccaro sopra.
PRIMO SERVIZIO.
4. Zuppe.
1. Di Riso.
1. di Printaniere.
1. di Purè verde.
1. di Rena.
28. Antrè e Orduvre.
1. di Certrosa di lingua di Manzo, Salsa al Culì di Prosciutto.
1. di Granata di Filetti di Pollanche piccati, e glassati, Salsa picciola Italiana.
1. di Timbalo di Riso guarnito di Creste, e Schinali, Salsa alla Spagnuola.
1. di Tocchino in Malbrè all’Aspic freddo.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa all’Indivia.
1. di Fricandò, Salsa alli Spinaci.
1. di Petto di Mongana alla Barrì, Salsa al Ragù di Piselli.
1. di Carrè di Mongana piccato, e glassato, guarnito di Carciofi, Salsa all’Italiana rossa.
1. di Piccioni con Ragù di Prugnoli.
1. di Tocchini in Tartarughe, Salsa al Seladone.
1. di Pollastri all’Invoere.
1. di Pollanche all’Italiana chiara.
1. di Orecchie di Mongana alla Madalene.
1. di Cotelette di Agnello panate, Salsa alla Scalogna.
1. di Pasticcio di Pivieri.
2. di Atelette alla Mariette.
2. di Pasticcietti alla Mazzarina.
1. di Cosciotto di Agnello alli Pomi di terra.
1. di Prosciutto alla Poevrada.
1. di Frittura di Granelli, e Carciofi.
1. di Quaglie all’Etuvè.
1. di Gallinaccietto all’Imperiale.
2. di Animelle di Mongana alla Duchessa, Salsa chiara.
1. di Filetti di Lepre piccati, e glassati, Salsa alla Remolata calda.
4. Terrine.
1. di Teneruni di Mongana alla Purè di Pisielli.
1. di Chenef al Restoran.
1. di Gnocchi all’acqua.
1. di Fricassè di Pollastri alla Pulette.
4. Rilievi.
1. di Manzo, Salsa Ascè.
1. di Quarto di Mongana piccato, alla Rocambole.
1. di Quarto di Castrato, glassato, alli Fagioli.
1. di Un grosso Pesce.
SECONDO SERVIZIO.
24. Antremè.
2. di Piselli, al Culì di Prosciutto.
2. di Piselli al Butirro maniè.
1. di Carciofi all’Italiana chiara.
1. di Carciofi al Forno, Salsa alla Spagnuola.
2. di Fava alla Crema.
1. di Sparagi all’Olandese.
1. di Prugnoli al vino di Sciampagna.
1. di Spugnoli farsiti all’Italiana.
1. di Torta di Fravole.
1. di Pozzetti di Amore.
1. di Torta di Frangipana.
1. di Tartelette di Pasta frolla alla Bonne.
1. di Gelatina di Rose.
1. di Gelatina di Fravole.
1. di Crema di Caffè.
1. di Crema all’Inglese.
1. di Uova al fior di latte, a Bagno maria.
2. Frittatine glassate, al Prosciutto.
1. di Sciarlotta di Mela.
1. di Uova al Sugo chiaro.
1. di Pudino all’Inglese Arrosto.
1. Croccantine con minuta Pasticcieria.
8. Arrosti.
1. di Pizzardoni.
1. di Gallina Pratarola.
1. di Lepre.
1. di Tocchini.
1. di Pollanche novelle.
1. di Piccioni.
2. di Triglie di Scoglio.
4. Rifreddi.
1. di Prosciutto all’Aspic.
1. di Gattò di Lepre decorato.
2. di Croccanti diverse.
In questo Pranzo vi sono 4. Antremè di più.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. Di Santè
2 di Riso
4. Antrè e Orduvre.
1. di Cotelette di Agnello, alla Scalogna.
1. di Fricassè di Pollastri, alli Piselli.
1. di Pasticcio di Maccaroni.
1. di Frittura di Granelli, e Carciofi.
2. Rilievi.
1. di Manzo.
1. di Mongana al Sugo.
SECONDO SERVIZIO.
4. Antremè.
1. di Tartelette di Fravole.
1. di Sparagi, Salsa di Butirro.
1. di Uova, Salsa Chiara.
1. di Linguattole Fritte.
2. Arrosti.
1. di Capretto.
1. di Piccioni.
PRIMO SERVIZIO.
12. Zuppe.
1. Di Purè di Lenticchia
2. di Giulienne.
2. di Tagliolini.
2. di Riso alla Purè di Rape.
2. di Santè.
2. di Purè alla Rena.
56. Antrè e Orduvre.
2 di Granade di Filetti di Pollarde, guarnite di Gamberi, Salsa al Culì di Prosciutto.
2. di Certrose con Filetti di Pernice, Salsa come sopra.
2 di Gattò di piccioli fricandò, Salsa picciola Italiana.
2. di Timbali di Polenta guarniti di Prosciutto, e Tartufi, Salsa alla Spagnuola.
2. d’Insalatine di Pollastri alla Ravigotte, all’Aspic fredda.
2. di Filetti di Anitre Emensè al Dragoncello, all’Aspic fredda.
2. di Coscie di Gallinaccietto in Anitrelle, all’Aspic fredda.
2. di Animelle di Mongana in Tartarughe, all’Aspic fredda.
2. di Fricandò, Salsa alli Spinaci.
2. di Cotelette di Mongana alla Duchessa, Salsa all’Indivia.
2. di Granadine, Salsa all’Acetosa.
1. di Filetto di Caprio alla Nivernoese.
1. di Carrè di Castrato piccato, e glassato, Salsa alla Purè di Carote.
1. di Petto di Mongana alla Condè, guarnito di Cipolline, Salsa al Culì di Prosciutto
2. di Animelle di Mongana alla Sen-Clù, Salsa al Seladone.
1. di Carrè di Mongana in Fricandò, guarnito di Gobbi, Salsa alla Spagnuola.
1. di Gallinaccietto alla Riscelieu, Salsa alli Tartufi.
1. di Prosciutto al Vino di Sciampagna, Salsa alla Sorcruta. )
1. di Testa di Mongana alla Senteminult, Salsa alla Poevrada. ) Quattro
1. di Cosciotto di Castrato alla Servente, Salsa al Ragù di Fagioli. ) grossi
1. di Pasticcio di Pizzarde alla Perigord. ) Antrè.
1. di Tocchino alla Vestale, Salsa alla Sassone.
1. di Cappone alla Contessa, Salsa all’Italiana chiara.
1. di Pollastri allo Scarlatto, Salsa alla Rena.
1. di Budini alla Rena.
2. di Budini di Tartufi.
2. di Budini al Salmì.
2. di Budini di Gamberi.
1. di Piccioni al Ragù melè.
1. di Tordi in Cassettine di Pane, Salsa al Culì di Tartufi.
1. di Pollarde in Papigliotta, all’Essenza di Dragoncello.
1. di Palati di Manzo al Gratino, Salsa all’Italiana rossa.
1 di Escaloppe di Petti di Tocchino alla Besciamelle.
1. di Anitre alla Moscovita.
1. di Orecchie di Capretto alla Senteminult, Salsa all’Aspic calda.
2. di Cotelette di Mongana panate, Salsa alla Remolada calda.
1. di Emensè di Filetti di Pernici alla Lorenese.
2. di Ale di Gallinaccietto panate, alla Salsa Ravigotta chiara.
16. Orduvre volanti.
4. di Pasticcietti alla Mazzarina.
4. di Pasticcietti alla Rena.
4. di CrocchettI alla Besciamelle.
4. di Marinada di Pollastri alla Svizzera.
12. Terrine.
1. di Matalotte alla Finansiere.
1. di Composta di Piccioni.
1. di Salmì di Lepre.
1. di Etuvè di Beccaccie.
1. di Tenerumi di Mongana al Culì di Gamberi.
1. di Chenef ripiene al Biondo di Mongana.
1. di Pollastri in Fricassè alli Tartufi.
1. di Ravioli alla Romana.
1. di Lasagne alla Milanese.
1. di Maccaroni alla Riscelieu.
1. di Pernici alla Villeroe.
12. Rilievi.
1. di Quarto di Mongana piccato, e glassato, Salsa alla Sivette.
1. di Quarto di Cignale alla Singarà.
1. di Quarto di Mongana alla Chinesec.
1. di Oglia alla Spagnuola.
1. di Manzo alla Senteminult.
1. di Gallinaccio ripieno di Tartufi, Salsa all’Italiana rossa.
1. di Prosciutto alla Poevrada.
1. di Rot de Bif di Castrato, all’Inglese.
4. de’ Grossi Pesci.
SECONDO SERVIZIO.
48. Antremè.
2. di Tartufi al Vino di Spagna.
2. di Tartufi al Vino di Sciampagna.
1. di Pudino di Riso alla Tedesca.
1. di Flanc Suffè all’Inglese.
1. di Torta alla Sciantiglì.
1. di Torta di Framboese.
2. di Crema alla Duchessa.
2. di Bianco mangiare al Caffè.
2. di Gelatina di Rosolio verdolino.
2. di Gelatina di Moscato di Cipro.
2. di Mela alla Portoghese.
2. di Tartufi al corto Brodo.
2. di Tartufi in Pasticcio.
1. di Bignè alla Mariè.
1. di Uova alla Delfina.
1 di Uova alla Bagnolet.
1 di Uova alla Contì.
2. di Uova alla Sciarmante.
1. di Bignè di mela in Surprise.
1. di Frittatine Vellutè.
1. di Pudino all’Inglese arrosto.
1. di Frittatine al Capo di latte glassate.
1. di Broccoli all’Erbe fine all’Italiana.
1. di Cavoli fiori alli Tartufi.
1. di Spinaci al fior di latte.
1. di Pomi di terra alla Peruviana.
1. di Rape al Parmigiano.
1. di Gobbi alla Bone Famme.
1. di Selleri all’Essenza di Prosciutto.
1 di Salse fine, Salsa all’Inglese.
1. di Formaggio alla Rena.
1. di Formaggio di Pernice.
1. di Telline al Reveglio.
1. di Gamberi alla Pulette.
1. di Gattò alla Tedesca.
2. di Fangoghe di Cotogni.
1. di Orecchie di Maiale in Minudroè.
1. di Creste alla Corona.
4. di Ostriche arrosto.
12. di Croccantine con Pasticcieria diversa.
12. Antremè volanti.
4. di Ramechen vole o vant.
4. di Fondù.
4. di Escioden.
20. Arrosti.
1. di Starne.
1. di Pizzarde.
1. di Pernici.
1. di Pavone.
1 di Gallina di Faraone.
1. di Beccaccie.
1. di Tordi
1. di Gallina Pratarola.
2. di Tocchini.
2. di Pollarde.
2. di Capponi.
1. di Pollastri.
1. di Piccioni.
4. di Triglie di Scoglio.
4. di Linguattole, se vi è luogo.
12. Rifreddi.
1. di Prosciutto all’Aspic.
1. di Pavone all’Aspic.
1 di Gattò alla Savojarda in Marbrè all’Aspic.
1. di Prosciutto in Marbrè come sopra.
1. di Testa di Cignale.
1. di Pasticcio di Caprio.
1. di Gattò di mille foglie glassato.
1. di Gattò di Savoja glassato.
4. di Croccanti diverse.
Vi sono in questo Pranzo 16. Antremè, e 4. Arrosti di più.
PRIMO SERVIZIO.
4. Zuppe.
1. Di Tagliolini.
1. di Riso al sugo di Pomidoro.
1. di Genovese al Bagno maria.
1. di Santè alla Guglienne
36. Antrè e Ordovre
1. di Certrosa guarnita di Castriche, salsa picciola Italiana.
1. di Granada di piccioli Fricandò di Mongana guarnita di Gamberi, salsa al Sultano.
1. di Surtù di Riso guarnito di Creste, salsa all’Imperiale.
1. di Timballo di Maccaroni, guarnito di Prosciutto, salsa come sopra.
1. di Granada di Petti di Pollanche piccati, e glassati, salsa al Culì di Pomidoro.
1. di Gattò di Polenta, guarnito di Beccafichi, salsa alla Spagnuola.
1. di Pasticcio di Starnotti.
2. d’ Insalatine alla Maionese, all’Aspic fredda.
1. di Petti di Anitre alli Cavoli in Cazzarola, salsa al Culì di Prosciutto.
1. di Gallinaccietto in Papigliotta, salsa al Dragoncello.
1. di Prosciutto glassato, Salsa alla Poevrada.
1. di Cosciotto di Castrato, salsa alla Petroff.
1. di Testa di Mongana alla Mentenon.
1. di Fricandò, Salsa alli Cedrioli.
1. di Carrè di Mongana piccato, e glassato, Salsa all’Indivia.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa all’Acetosa.
2. di Animelle di Mongana alla Duchessa, Salsa al Ver-pre.
1. di Petto di Mongana alla Barrì, salsa al Culì di Carote.
1. di Granadine di Gallinaccietto, salsa al Seladone.
1. di Pollarde alla Reale, Salsa chiara al Petrosemolo.
2. di Coscie di Gallinaccietto in Anitrelle, all’Aspic fredda.
1. di Tocchini novelli alla Poele, Salsa al Restoran.
1. di Piccioni alla Duxelle.
1. di Pollastri all’Amiraglio.
2. di Crocchetti all’Italiana.
1. di Atelette di Animelle, Salsa alla Mariette.
1. di Budini alla Rena.
1. di Beccafichi in Cassettine di Pane, salsa alla Spagnuola.
1. di Budini di Gamberi.
2. di Pasticcietti alla Besciamelle.
1. di Cotelette di Mongana panate, alla Sivette.
4. Terrine.
1. di Ravioli di Petto di Cappone.
1. di Chenef al Biondo di Mongana.
1. di Pollastri alla Fermiere.
1. di Tenerumi di Mongana all’Olandese.
4. Rilievi.
1. di Manzo guarnito d’Erbe alla Spagnuola.
1. di Quarto di Mongana al Sultano.
2. di Grossi Pesci.
SECONDO SERVIZIO.
32. Antremè.
1. di Zucchette in Gondole.
1. di Pomidoro in Chenef.
2. di Spinaci alla Provenzale.
1. di Fagioletti all’Essenza di Prosciutto.
1. di Salse fine, Salsa bianca.
1. di Gattò di Marignani alla Napolitana.
1. di Gattò di Carote al Bagno maria.
2. di Gelatina di Cocomero.
2. di Gelatina di Ribes.
2. di Bianco mangiare alla Cannella.
2. di Crema Gelata alla Valiere.
2. di Frittatine glassate alla Bartì.
1. di Uova al Culì di Pomidoro, al Bagno maria.
1. di Uova al Sultano.
1. di Tartellette di Persiche. )
1. Piccoli Galusì. ) In quattro
1. Tartellette di Framboese. ) Croccantine
1. Dariole. )
2. di Mela Suflè.
1. di Pudino di Persiche.
1. di Zucca alla Sciantiglì.
1. di Persiche alla Certosina.
2. di Bignè di Pera alla Perla.
1. di Creste in Pagode.
2. di Triglie di Scoglio.
2. di Linguattole.
4. di Canestrelle con Pasticceria minuta.
8. Arrosti.
2. di Beccafichi.
1. di Castriche.
1. di Starnotti.
1. di Tocchini.
1. di Pollarde.
1. di Piccioni.
1. di Pollastri.
4. Rifreddi.
1. di Pavone in Galantina.
1. di Prosciutto glassato.
2. di Croccanti diverse.
In questo Pranzo vi sono 8. Entremè di più.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. DI Giulienne.
1. di Tagliolini.
6. Antrè e Orduvre.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa di Prugnoli.
1. di Piccioni alla Printaniere.
1. di Tocchinetti alla Poele, Salsa alla Sassone.
1. di Fricassè di Capretto.
1. di Pasticcietti alla Provenzale.
1. di Animelle fritte.
2. Rilievi.
1. di Manzo con salsa.
1. di Cosciotti di Agnello, alli Fagioli.
SECONDO SERVIZIO.
6. Antremè.
1. di Gelatina di Fravole.
1. di Torta all’Inglese.
1. di Sparagi verdi in piccioli Piselli.
1. di Spugnoli all’olio, e vino di Sciampagna.
1. di Uova alla Sultana.
1di Triglie di Scoglio.
2. Arrosti.
1. di Mongana.
1. di Codette.
PRIMO SERVIZIO.
8. Zuppe.
2. di Purè di Piselli
2. di Riso alla Veneziana.
2. di Erbe alla Giulienne.
2. di Ravioletti di Petto di Cappone.
56. Antrè e Orduvre.
2. di Certrose di Carote, con un Ragù nel mezzo, Salsa al Culì di Prugnoli.
2. di Surtù di Riso, in Cazzarola, guarniti di Erbe, Salsa alla Spagnuola.
2. di Granate di filetti di Pollanche, piccati, e glassati, guarnite di Gamberi, Salsa come sopra.
2. di Certrose guarnite di Tenerumi di Capretto, Salsa al Culì di Prosciutto.
2. di Pollastri all’Aspic fredda.
2. di Pizzarde al Fumè all’Aspic fredda.
1. di Pasticcio di Piccioni con Ragù di Prugnoli.
1. di Tenerumi di Mongana all’Olandese.
1. di Cervelli di Mongana, al Culì di Gamberi.
1. di Filetti di Anitrelle all’Olive.
1. di Filetti di Pivieri all’Arancio.
2. di Emensè di Petti di Pollarde alla Stakemberg, all’Aspic fredda.
2. d’Insalatine alla Savojarda all’Aspic fredda.
2. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa alli Spinaci.
2. di Fricandò guarniti di Lattughe, Salsa all’Italiana rossa.
2. di Animelle piccate, e glassate, Salsa alla Purè di Piselli.
1. di Carrè di Mongana piccato, e glassato, guarnito di Carciofi, Salsa alla Spagnuola.
1. di Petto di Mongana ripieno di Animelle, piccato, e glassato, Salsa all’Indivia.
1. di Filetti di Lepre piccati, e glassati, Salsa Piccante.
1. di Petti di Gallinaccietti, piccati, e glassati, Salsa all’Acetosa.
1. di Coscie di Gallinaccietti in Anitrelle al Blù Celeste.
1. di Piccioni alla Brunette.
1. di Pasticcio di Maccaroni con Ragù di Animelle.
1. di Tocchini alla Contì, Salsa alla Sassone.
1. di Pollastri in Papigliotta, Salsa al Sultano.
1. di Tocchini alla Poele, al Ragù di Piselli.
1. di Pollanche alle Eminance.
1. de’ Pasticcetti alla Rena.
2. de’ Pasticcetti in Gondola.
2. di Granelli al Residente.
2. di Rissole alla Genovese.
1. di Cotellette di Agnello panate al Sugo.
1. di Petti di Capretto alla Melfi.
1. di Cotelette di Capretto alla Menzicof.
1. di Atelette di Animelle alla Sivette.
1. di Lingua di Manzo, Salsa alla Cakcina.
1. di Filetto di Manzo in Bif-stec.
1. di Testa di Mongana alla Senteminult, Salsa alla Principessa.
1. di Carrè di Manzo piccato, e glassato, Salsa alli Cedrioletti.
1. di Gallinaccietto alla Poele, Salsa alla Ravigotte Calda.
1. di Cosciotto di Castrato glassato, Salsa al Culì di Fagioli.
8. di Frittura di Granelli, e Caricossi, in tondini volanti.
8. Terrine.
1. di Chenef alla Tedesca.
1. di Sivè di Lepre.
1. di Matelotte d’Anguilla.
1. di Tortelli alla Bolognese.
1. di Gnocchi alla Veneziana.
1. di Animelle in Ragù melè.
1. di Code di Agnello alla Purè verde.
1. di Escaloppe al Vino di Sciampagna.
8. Rilievi.
1. di Manzo all’Inglese.
1. di Quarto di Mongana piccato, Salsa alla Gioseppina.
1. di Prosciutto, Salsa al Porchetto.
1. di Quarto di Castrato nel suo Sugo.
1. di Pasticcio di Mongana.
1. di Carbonada di Castrato.
2. di Grossi Pesci, ovvero quattro, levando la Carbonada, ed il Pasticcio.
SECONDO SERVIZIO
48. Antremè.
2. di Piselli all’Italiana.
2. di Carciofi al corto Brodo, Salsa di Butirro.
2. di Piselli alla Provenzale.
2. di Gattò di Sparagi al Bagno maria.
2. di Spinaci al Culì.
2. di Sparagi in Insalata.
2. di Carciofi alla Berigul.
2. di Prugnoli al Vino bianco.
2. di Spugnoli al Culì di Mongana.
1. di Torta di Fravole alla Napolitana.
1. Di Pasticcetti alla Crema.
1. di Torta di Caffè.
1. di Tartellette di Fravole.
2. di Filetti di Linguattole all’Aspic fredda.
1. di Gattò alla Scozzese.
2. di Mela alla Portoghese.
1. di Gelatina al Giunchiglio.
1. di Gelatina al Garofoletto Velletrano.
2. di Gelatina di Limone.
1. di Pudino di Fedelini alla Tedesca.
1. di Bianco mangiare alla Vainiglia.
1. di Bianco mangiare alla Cannella.
2. di Creme all’Acqua.
1. Pudino all’Inglese.
1. Di Uova alla Regina, al Restoran.
1. di Uova al Culì di Gamberi, Salsa chiara.
2. di Frittatine alla Contì Glassate.
2. di Triglie di Scoglio.
2. di Linguattole.
2. di Bignè di Mela.
1. di Gamberi alla Pulette.
8. di Croccantine con diversa Pasticceria.
16. Arrosti.
2. di Pavoni.
1. di Pivieri.
2. di Galline Pratarole.
2. di Pizzardoni.
2. di Pizzarde.
1. di Lepre.
2. di Tocchini.
2. di Pollarde.
1. di Pollastri.
1. di Piccioni.
8. Rifreddi.
1. di Gattò di Compiegne.
1. di Gattò di Posta di Savoja.
1. di Pasticcio di Gallinaccietti.
1. di Prosciutto Glassato.
1. di Gattò di Lepre all’Aspic.
1. di Pavone in Galantina come sopra.
2. di Croccanti diverse.
In questo Pranzo vi sono 8. Antremè di più.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. DI Riso alla Purè di Piselli.
1. di Erbe d’Estate di tutti Frutti.
4. Antrè e Orduvre.
1. di Pollanchette novelle alla Finansiere.
1. di Carrè di Mongana in Fricandò, Salsa alli Selleri.
1. di Torta alla Condè.
1. di Petti di Capretto alla Senteminult.
2. Rilievi.
1. di Manzo guarnito di Cavoli.
1. di Pesce.
SECONDO SERVIZIO.
4. Antremè.
1. di Uova al sugo di Mongana.
1. di Torta di Albicocche.
1. di Piselli alla Crema.
1. di Triglie di Scoglio.
2. arrosti.
1. di Mongana.
1. di Strigliozzi.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. DI Cavoli Bolognesi.
1. di Santè.
4. Antrè e Orduvre.
1. di Tocchino alla Polacca.
1. di Tenerumi di Mongana all’Italiana.
1. di Fegato di Mongana alla Veronese.
1. di Pasticcietti alla Spagnuola.
2. Rilievi.
1. di Manzo.
1. di Pesce.
SECONDO SERVIZIO.
4. Antremè.
1. di Frittatine al Culì di Pomidoro.
1. di Spinaci al Culì.
1. di Torta di Pera all’Inglese.
1. di Crema Brulè.
2. Arrosti.
1. di Beccafichi.
1. di Mongana.
PRIMO SERVIZIO.
4. Zuppe.
1. Di Purè Verde.
1. di Cappelletti.
1. di Filetti di Erbe al Culì di Pomidoro.
1. di Riso.
20. Antrè e Orduvre.
1. di Gattò alla Montespà, Salsa all’Imperiale.
1. di Granada di Petti di Tocchino alla Sent-Gerar, Salsa alla Spagnuola.
1. di Gattò di Fedelini alla Tedesca, guarnito di Schinali, e Prosciutto, Salsa picciola Italiana.
1. di Gallinaccetto ripieno, Salsa al Sultano.
1. di Pollanche alla Bricoliere, Salsa alli Tartufi.
1. di Tocchini in Tartaruca, Salsa alla Bellevue.
1. di Piccioni alla Rena.
2. di Animelle di Mongana alla Sen-clù, Salsa al Culì di Pomidoro.
1. di Piccioli Fricandò Salsa all’Indivia.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa alli Spinaci.
1. di Lodole alla Perla guarnite di Olive, Salsa all’Italiana rossa.
1. di Filetti di Anitrelle Emensè, all’Aspic fredda.
1. di Pasticcietti alla Provenzale.
1. di Escaloppe di Tocchino alli Tartufi.
1. di Tordi al Fumè, all’Aspic fredda.
1. di Ale di Tocchino panate, Salsa alla Rocambole.
1. di Atelette di Animelle di Mongana al Restoran.
1. di Suprise di Riso.
4. Terrine.
1. di Quaglie alle Etuvè.
1. di Tenerumi di Mongana alla Pulette Olandese.
1. di Maccaroni alli Tartufi.
1. di Pollastri all’Agresto.
4. Rilievi.
1. di Manzo alla Tessè.
1. di Quarto di Mongana alla Senteminult.
1. di Quarto di Castrato alla Petroffe.
1. di Grosso Pesce.
SECONDO SERVIZIO.
16. Antremè.
1. di Broccoli alli Tartufi.
1. di Cavoli fiori, Salsa all’Inglese.
1. di Gobbi al Parmigiano.
1. di Salsefine, Salsa di Butirro.
2. di Ovoli all’Italiana.
1. di Sciarlotta di Mela.
1. di Pudino all’Inglese Arrosto
1. di Gelatina di Granato.
1. di Gelatina di Limone.
1. di Crema alli Pistacchi.
1. di Crema di Cioccolata alla Condè.
1. di Flanc alla Sciantiglì.
1. di Torta di Frangipana.
1. di Uova alla Duchessa.
1. di Frittatine alla Tedesca.
4. di Croccantine con Pasticcieria diversa.
8. Arrosti.
1. di Tordi.
1. di Lodole.
1. di Tocchini.
1. di Capponi.
2. di Triglie di Scoglio.
2. di Linguattole.
4. Rifreddi.
1. di Pasticcio di Gallinaccietti.
1. di Prosciutto in Galantina.
2. di Croccanti diverse.
In questo Pranzo vi sono 4. Antremè di più. Per servire detta Tavola di trenta coperte si serve con quattro Antrè, e quattro Antremè di meno.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. Di Filetti di Erbe alla Giardiniera.
1. di Paste fine al sugo di Pomidoro.
8. Antrè e Orduvre.
1. di Quagliardi alli Cavoli, Salsa alla Spagnuola.
1. di Tocchino alla Majanse.
1. di Piccioni alla Crapodina, Salsa alla Scalogna.
1. di Cotelette di Mongana panate, alla Gioseppina.
1. di Animelle in Cassettine di Pane.
1. di Fricandò, Salsa alli Cedrioli.
1. di Pasticcietti alla Minselle.
1. di Carrè di Castrato piccato, e glassato, Sal sa alli Spinaci.
2. Rilievi.
1. di Manzo con Salsa.
1. di Mongana alla Chinesec.
SECONDO SERVIZIO.
8. Antremè.
1. di Carciofi all’Italiana.
1. di Piselli all’Erbe fine.
1. di Torta di Visciole.
1. di Uova Brugliè.
1. di Gelatina di Framboese.
1. di Crema di Persiche.
1. di Pudino alla Fiamminga.
1. di Linguattole.
2. Arrosti.
1. di Pollastri.
1. di Perniciotti.
Sfogliata sutta, overo sfogliatini car. 2
Sfogliata catellana, overo sfogliatini car. 2
Sfogliata sgrostata de pizzoni. car. 2
Sfogliata sgroftata d’occhi, o latticini di vitello. car. 2
Sfogliata di persutto; o mortadelle. car. 3
Sfogliata sutta doppia. car. 3
Sfogliata piena doppia, di cui se ne puote servire per torte car. 3
Pizze sfogliate. car. 4
Mantegate. car. 4
Ritorteli alle melanese pieni, e vuoti car. 4
Truffoli per far torri, castelli e pegne car. 5
Cascosse overo brazzatelle piene. car. 5
Casatelle car. 5
Confetti restaurativi, in guisa di tortelletti, overo morselli. car. 5
Tortella bruscha de figadetti, o ad’altro. car. 6
Tortella bruscha di code de gambari, o d’altro. car. 6
Pasta Tedescha in diverse arme piene e vuote. car. 7
Offelle. car. 7
Stelle di pasta reale, piene di pastume reale stampito car. 7
Stellette. car. 7
Stellette d’altra sorte. car. 8
Fiadoncelli di morolla car. 8
Fiadoncelli d’altra sorte car. 8
Rosoni di pasta. car. 8
Guanti, o reticelle car. 9
Fiordeligi pieni. car. 9
Pasta finta in tegole de fasoli. car. 9
Fiadoni di formento, o farro, o riso car. 9
Fiadoni d’ uova e formaggio. car. 9
Pastadelle tedesche. car. 10
Pastadelle d’altra sorte. car. 10
Pastadelle di carne car. 10
Tortelletti grassi da servisene, et d’essi soli e per coperte car. 10
Tortelletti grassi d’altra sorte. car. 11
Tortelli alla lombarda per adoperarli e soli, e per coperta car. 11
Mariconda ragonesa, et per adoperare sola, e per empire paste. car. 11
Maccheroni. car. 11
Maccheroni alla napoletana. car. 12
Maccheroni alla romanescha. car. 12
Lasagnuole tiratte, overo tagliatelle. car. 12
Pastelletti piccioli fritti sfagliati pieni di mangiar biancho, o d’altro. car. 12
Pastello sfogliato. car. 12
Pastello di mortadelle di figato. car. 13
Pastelo sutto commune d’uccelli o d’altra carne. car. 13
Pastello biancho alla tedescha. car. 13
Pastello battuto di vitello, o castrone. car. 13
Pastello di codogne. car. 14
Pastello di pere, o pome guaste, o in piatelli car. 14
Pastello di marene, o persiche, o d’altro frutto. car. 14
Pastello di marene diverso da quello di sopra. car. 14
Pastello di ostreghe, o cappesante. car. 15
Pastello di carchioffoli, overo ruvia in tegole. car. 15
Pastello di pizzoni, o pernici, o d’altro uccello in cassa. car. 15
Pastello biancho, overo tardiolle. car. 15
Pastello di carne in potto, o pizzoni. car. 15
Pastello di polpete in volte. car. 16
Pastello di datteri, o cibibo, o d’altro. car. 16
Raviuoli con polpe di cappone. car. 16
Raviuoli d’altra sorte. car. 16
Frittelle grasse con fiori di sambucco. car. 17
Altre frittelle grasse. car. 17
Frittelle da vento. car. 17
Frittelle grasse d’altra forte. car. 17
Fritelline alla tedescha tonde car. 18
Miglaccio biancho. car. 18
Migliaccio rosso. car. 18
Tartara. car. 18
Salviatta. car. 18
Tartarette alla francese. car. 19
PRIMO SERVIZIO.
8. Zuppe.
2. Di Tortellini alla Bolognese.
2. di Riso alle Cervellate.
2. di Rena.
2. di Santè.
44. Antrè, e Orduvre.
1. di Granada di Filetti mignoni, piccati, Salsa alla Spagnuola.
1. di Certrosa guarnita di petti di Beccaccie, Salsa come sopra.
1. di Riso in Cazzarola guarnito di Tordi, Salsa al Sultano.
1. di Lasagne in Timbalo, Salsa al Culì di prosciutto.
2. d’Insalatine alla Berten all’Aspic fredda.
1. di Prosciutto, Salsa all’Acido. )
1. di Cosciotto di Castrato all’Inglese. ) Quattro
1. di Lombo di Mongana alla Crema. ) grossi
1. di Gallinaccio alla Perigord, Salsa al Culì di Tartufi. ) Antrè
2. di Fricandò guarniti di Rape, Salsa picciola Italiana.
1. di Petto di Mongana alla Barrì guarnito di Cavoli fiori, Salsa al Culì di Prosciutto.
2. di Animelle di Mongana alla Duchessa, Salsa al Blù Celeste.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa al Restoran.
1. di Carrè di Mongana piccato, e glassato, guarnitod’Indivia, Salsa all’Imperiale.
1. di Granadine di Petti di Gallinaccietto, Salsa al Culì di Gamberi.
1. di Ale di Gallinaccietto ripiene, piccate, e glassate, Salsa al Biondo di Mongana.
1. di Filetti di Lepre piccati, e glassati, Salsa Piccante.
1. di Carrè di Caprio piccato, e glassato, Salsa alla Poevrada.
1. di Filetti di Anitra all’Arancio.
1. di Tordi in Pera al Gratino, Salsa alla Spagnuola.
1. di Filetti di Pernice alla Polacca, Salsa al Fumè.
1. di Pasticcio di Beccaccie.
1. di Tocchino all’Ivoare ripieno di Animelle, Salsa alli Tartufi.
1. di Piccioni al Monarca.
1. di Escaloppe di Petti di Pollarde alla Sassone.
1. di Anitra alla Militare.
1. di Pollanche alla Duchessa.
1. di Pollastri alla Ravigotta calda.
1. di Coscie di Pollarde alla Giardiniera, Salsa all’Italiana verde.
1. di Budini di Beccaccie.
1. di Budini di Lepre.
2. di Budini bianchi.
1. di Torta di Piccioni.
2. di Cotolette di Castrato panate, Salsa alla Rocambole.
2. di Atelette di Animelle al Sugo chiaro.
1. di Cervelletti di Capretto alla Singarà, Salsa al Culì di Prosciutto.
8. Orduvre volanti.
4. di Pasticcietti alla Perigord.
4. di Crocchetti di Petto di Cappone.
8. Terrine.
1. di Salmì di Beccaccie.
1. di Tenerumi di Mongana alla Purè verde.
1. di Sivè di Lepre.
1. di Gnocchi alla Reale di farina di Riso.
1. di Maccaroni con un Ragù nel mezzo.
1. di Aricò di Castrato alla Fiamminga.
1. di Chenef al Restoran.
1. di Composta di Pollastri.
8. Rilievi.
1. di Manzo guarnito di Cavoli.
1. di Quarto di Mongana al Sultano.
1. di Carbonada di Castrato.
1. di Grossi Pesci.
1. di Quarto di Cignale, Salsa al Porchetto.
1. di Grosso Prosciutto, Salsa Piccante.
1. di Grosso Gallinaccio alli Marroni, Salsa all’Italiana rossa.
SECONDO SERVIZIO.
36. Antremé.
2. di Tartufi al Vino di Spagna.
2. di Tartufi in Pasticcio.
2. di Crema alla Polignac.
2. di Bianco mangiare alla Vainiglia.
2. di Gelatina di Poncio.
2. di Gelatina di Portogallo.
1. di Broccoli all’Erbe fine, e Tartufi.
1. di Gobbi al Culì di Prosciutto.
1. di Spinaci alla Gascogna.
1. di Rape in Cassettine.
1. di Salse fine fritte.
1. di Selleri al Parmigiano.
2. di Cavoli fiori all’Olandese.
1. di Creste alla Regina.
1. di Ragù Melè.
1. di Crostini di Rognone di Mongana.
1. di Piedi di Maiale alla Senteminult.
1. di Zucca gialla Sufflè.
1. di Goffre alla Tedesca.
1. di Uova al Culì di Pernice, al Bagno maria.
1. di Uova al Culì di Gamberi.
2. di Frittatine alla Crema glassate.
1. di Gattò di Mela alla Portoghese.
1. di Pudino all’Inglese allesso.
2. di Bignè di Mela.
1. di Telline all’Italiana.
1. di Gamberi alla Belle Vue.
1. di Piccioli Gattò alla Neve.
1. di Torta all’Irlandese.
1. di Pasticcietti alla Buona amica.
1. di Torta alla Crema di Caffè.
8. di Croccantine con Pasticcieriadiversa.
8. Antremé volanti.
4. di Fondù.
4. di Ramechen.
16. Arrosti.
1. di Beccaccie.
1. di Pernici.
di Tordi.
2. di Pavoni.
2. di Tocchini.
1. di Gallina di Faraone.
1. di Capponi.
1. di Pollarde.
1. di Pollastri.
1. di Piccioni.
2. di Triglie di Scoglio.
2. di Linguattole.
8. Rifreddi.
1. di Pasticcio di Starne.
1. di Galantina di Gallinaccio.
1. di Prosciutto all’Aspic.
1. di Gattò di Lepre all’Aspic.
1. di Gattò di Mandorle glassato.
1. di Gattò di mille foglie alla Savojarda.
2. di Croccanti diverse.
Vi sono in questo Pranzo 12. Antremè di più.
Ho unite le minute d’Inverno, a quelle d’Autunno, avendo dalla Natura quasi le medesime produzioni.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. di Hoscepot.
1.di Picciole Lasagne.
12. Antrè e Orduvre.
1. di Lodole al Gratino, Salsa alla Spagnuola.
1. di Quaglie alla Certosina, Salsa picciola Italiana.
1. di Fricandò, Salsa alli Spinaci.
1. di Petto di Mongana alla Chinesec.
1. di Pollarda al Pere-Ninon.
1. di Piccioni alla Tedesca, Salsa al Culì di Prosciutto.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa al Culì di Pomidoro.
1. di Pollastri alla Poele, Salsa al Verd-prè.
1. di Frittura di Crocchetti di Cervello, e Biscotti.
1. di Pasticcietti alla Marescialle.
1. di Piccioni alla Crapodina, Salsa alla Scalogna.
1. di Cotelette di Castrato panate al Sugo.
2. Rilievi.
1. di Manzo con Cavoli.
1. di Mongana all’Inglese.
SECONDO SERVIZIO.
12. Antremé.
1. di Pudino alla Scozzese.
1. di Gamberi all’Intendente.
1. di Cavoli fiori, Salsa di Butirro.
1. di Spinaci alla Spagnuola.
1. di Tartelette all’Uva Spina.
1. di Torta alla Sciantiglì.
1. di Uova alla Favorita.
1. di Mela alla Delfina.
1. di Crema Imperiale Gelata.
1. di Gelatina di Rattafia di Frutti rossi.
1. di Frittatine alla Contì.
1. di Linguattole fritte.
2. Arrosti.
1. di Quaglie.
1. di Beccafichi.
PRIMO SERVIZIO
2. Zuppe.
1. Di Purè di Piselli.
1. di Tortelli alla Bolognese
14. Antrè, e Orduvre
1. di Tenerumi di Mongana alla Massedoene.
1. di Fricandò Salsa all’Indivia.
1. di Cotelette di Mongana piccate, e glassate, Salsa alli Spinaci.
1. di Tocchino alla Nonette.
1. di Pollastri in Pere, Salsa alla Ravigotte.
1. di Piccioni al Ragù melè.
1. di Quaglie alli Finocchi, Salsa alla Spagnuola.
1. di Petti di Capretto glassati, alle Lattughe, Salsa all’Italiana rossa.
1. di Pasticcietti alla Besciamelle.
1. di Frittura di Granelli, e Carciofi.
1. di Cotelette di Agnello in Papigliotte.
1. di Atelette di Animelle, Salsa al Restoran.
1. di Lombo di Mongana alla Chinesec. ) Fianchi
1. di Prosciutto alla Poevrada. )
2. Rilievi.
1. di Manzo guarnito con Erbe.
1. di Pesce.
SECONDO SERVIZIO
14. Antremè
1. di Torta di Ricotta.
1. di Pasticcietti di Fravole.
1. di Gelatina alla Viola mammola.
1. di Crema di Albicocche.
1. di Carciofi alla Berigul.
1. di Piselli al Butirro maniè.
1. di Prugnoli all’Italiana.
1. di Uova alla Gran mere.
1. di Pudino all’Inglese allesso.
1. di Spinaci alla Provenzale.
1. di Sparagi Salsa bianca.
1. di Frittatine al fiore di latte.
1. di Triglie di Scoglio. ) Fianchi
1. di Linguattole. )
2. Arrosti.
1. di Lepre.
1. di Mongana.
PRIMO SERVIZIO.
2. Zuppe.
1. Di Santè.
1. di Rena Bionda.
18. Antrè e Orduvre.
1. di Surtù di Riso alla Sultana, Salsa alla Spagnuola.
1. di Timbalo di Tagliolini guarnito di Beccafichi, Salsa picciola italiana.
1. di Granadine di petti di Gallinaccietti, salsa al Ver-prè.
1. di Fricandò alla Senclù, salsa alli Fagioletti fini.
1. di Animelle di Mongana piccate, e glassate, al Restoran.
1. di Carrè di Mongana piccato, e glassato, Salsa al Culì di Pomidoro.
1. di Pollanche all’Ivoare.
1. di Piccioni alla Pulette.
1. di Tocchino alla Lionese.
1. di Pollastri alla Sultana.
1. di Pasticcio di Starnotti.
1. di Perniciotti in Pere, all’Aspic fredda.
1. di Cotelette di Mongana, panate alla Mariette.
1. di Pollastri al Basilico.
1. di Tenerumi di Mongana, all’Aspic fredda.
1. di Cotelette di Piccioni, panate alla Rocambole.
1. di Pasticcietti alla Scioesie.
1. di Castriche al Gratino.
2. Rilievi.
1. di Manzo all’Inglese.
1. di Pesce.
SECONDO SERVIZIO.
14. Antremè.
1. di Cedrioli farsiti alla Spagnuola.
1. di Zucchette alla Milanese.
1. di Fagioletti al Culì di Prosciutto.
1. di Pomidoro ripieni.
di Gelatina di Visciole.
1. di Crema di Ananasse.
1. di Triglie di Scoglio.
1. di Linguattole.
1. di Talmuse.
1. di Paste frolle all’Anacini.
1. di Tartelette di Persiche.
1. di Pasta Reale in Pomi d’amore.
1. di Uova al Culì di Pomidoro.
1. di Frittatine alla Pompadura.
4. Arrosti.
1. di Pollanche.
1. di Beccafichi.
1. di Starnotti.
1. di Tocchini.
2. Rifreddi.
1. di Pasticcio di Anitre domestiche.
1. di Prosciutto glassato.
Per fornire la tavola di tondini d’ordeure si potrà servirsi dei sottonotati generi. — Dei ragottini diversi con bordi mangiabili. — Insalata di pollaria con sopra gremolata, la baionesa ben montata e guarnita. — Verdura, cornetti imbianchiti, triffole crude in insalata,
pollastri con geladina e ben montati. — Vari piccoli aspich. — Lacetti con salse fredde dolci. — Diversa pasticceria ben montata. — Vari pesci freddi montati in freddo. — Aranguste con gremolate, gambari conciati con ascié. — Il caviale. — Il gianchetto montato sopra una salvietta. — Le ulive. — Cocomeri ed altre cose acide. — Mostarda. — Salati. — Verdure. — Selleri. — Tondini di butirro passato alla seringa. — Ravanelli. — Carcioffoli novelli. — Broccole imbianchite. — Barbabietole. — Uovi duri. — Frutti siroppati e frutti in spirito. — Cestelle diverse fatte di pasta d’ufficio o di pasta dragante con entro pasticceria. — Le piccole alzatine in disegno montate di pasticceria. — Vari ornamenti di butirro. — Triffole nere cotte in brasura tagliate e condite in insalata. — Tutti i nominati piatti possono servire di tondini tirati in piccolo e decorati a piacere.
Sia la anguilla molto ben cotta allesso, e tagliata in pezzi, e o con grasso o con butiro sia minutamente battuta: dopo taglinsi petrosemoli, pignuoli, qualche poco di uva passa, e con cinnamomo gengevere, e pepe, e garofali ben pisti, e minutamente tagliati, farassi compositione, e si verrà stendendo sopra una crosta fatta di pasta che sia ben unta, e quando sia vicina allo esser cotta, piglinsi due oncie di amandole piste, e con agresta, do zafferano pistato il tutto bene, e passato per setaccio sopra di essa distendasi pian piano, poi si finisca di cuocere.
Con questa medesima regola si porrà far anco, torta di lucci, e altri pesci, ma più specie, per rispetto della sanità, si metta nelle torte di pesci che in quelle di carne, o pur senza l’uno, e l'altro per esser il pesce humido, e si viene a medicare con simile speciarie che sono aromatice e secche.
Si han da mondar le pera, levandosegli quel di mezzo, e la scorza, e pistate si han da passar per stamegna il resto della compositione, e cuocerla come quella de i meloni. Le mele appie si abbruscheranno, overo stuferanno in una pignatta con un poco di zuccaro, e poi pistarli, e far come le pere.
Rendansi le polpe di questi uccelli, o carne che si vuole, con tutto il resto di essi ucelli che sien atte a poter pestarsi; e cotte allesso, si faran pistare bene con tre o quattro fette o piu, secondo la quantità della carne, ammollate nel brodo di esse con una libra o più di medolla di bue, e un poco di strutto, e vi saran anco buone diece amandole o qualche pignuolo. Queste cose si faran pistar molto bene con un poco di brodo, e passate per Stame= gna viaggiongerai fino a cinque provature marzoline non molto fresche, ne molto stantive ova, pepe e cannella, e qualche poco di formaggio piacentino grattato con qualche poco di una passa, e zafferano tanto quanto gli dia colore, e incorporate tutte queste cose insieme, e mettendovi un poco di acqua rosa con una libra e più di zuccaro che vi si ponga supra con butiro, si farà torta, cocendosi a fuoco lento, come si è dato ordine nel cuocere dell'altre.
Piglisi una ricotta e si pisti molto bene, poi piglinsi quattro overo sei alumi di uova secondo che si vorrà far grande, e un poco di lacte; e con mezza libra di zuccaro incorporisi ogni cosa e si cuoca come la torta bianca.
Piglisi delle biete, e pistinsi facendone succo di quantità di un buon mezzo bicchiero, similmente si sarà succo di persa romana un quarto in comparatione del sugo delle biete, e un poco di succo di petrosemoli, meno di quel della persa. Si havrà prima in ordine la compositione che va nella torta di pera o di meloni, e subito che fia in ordine il sugo, incorporare insieme ogni cosa, e cuocerla al modo delle altre torti.
Pasta commune per ogni torta. car. 19
Torta lombarda. car. 14
Torta d’amito, o gialla o d’incarnato. car. 19
Torta biancha. car. 20
Torta ferrarese, o romagniuola. car. 20
Torta di pane. car. 20
Torta alla tedescha. car. 20
Torta di frumento, farro, o riso. car. 21
Torta tratta. car. 21
Torta parchesana. car. 21
Torta di torsi di verza o di radici de prasomeli. car. 21
Torta de zaldoni. car. 21
Torta di moschatello, o d’altre uve. car. 22
Torta di mangiar biancho, overo cavo di Latte. car. 22
Torta di cerese, o marene, o more, o melloni. car. 22
Torta di nespole, o persiche, o pere, o pome, o castagne , o giande, o trigoli o pome codogne. car. 22
Torta di ruvia, o fava, o fasoli, o sparsi, o cipolle, o carchioffoli o d’altre cose. car. 23
Torta di polpe de capponi, o di carne di vitello. car. 23
Torta di zarne d’altra sorte buonissima. car. 23
Torta di zucche fresche, o more, o marine. car. 23
Torta di rappe sforzate. car. 24
Torta di levesini. car. 24
Torta senza spoglie. car. 24
Come si debba carpionare ogni sorte di pesce. car. 60
Anguilla rivestita. car. 60
Fongi freschi, a varii modi, e salati. car. 60
Gallane in sapore, e fritte. car. 61
Lamprede arrosto, et in sapore, e fritte. car. 61
Trutta, o luzzo, o varrolo, o megia in vino. car. 61
Pesce in cassonata. car. 61
Pesce in sale. car. 62
Pesce in’altro modo. car. 62
Pesce in sale ad’altro modo. car. 62
Pesce a capuzzollo. car. 62
Potaccio di pesce all’ongareschan. car. 63
Orate, e cevali in aceto, per conservare per la Quaresima, o altro tempo. car.63.
Potaccio di pesce in’altro modo. car. 63
Potaccio di pesce ad’altro modo. car. 63
Potaccio di pesce etiamdio ad’altro modo. car. 63
Pastello d’anguilla. car. 63
Pastello d’anguilla d’altra sorte, o d’altro pesce. car. 63
Pastello d’anguilla. car. 64
Pastello de carchioffoli, overo ruvia in tegole. car. 64 .
Polpette di sturione. car. 64
Tomaselle da magro. car. 64
Uova dure piene. car. 65
Uova alla francese. car. 65
Ritorteli d’uova alla firentina pieni, e vuoti. car. 65
Frittade doppie, e piene. car. 65
Frittade semplici verde piene, o rognose. car. 66
Frittade di caviaro. car. 66
Caviaro per mangiare frescho, e per salare: car. 66
Ruvia in tegole. car. 66
Rappe sforziate. car. 67
Uova fritte a varii modi. car. 67
Sapore di marene, o corniali da centenare. car. 67
Pastello di pesce, o trutta, o carpa, o varollo, o luzzo intiero, o in pezzi, o di sturione per lo comune. car. 67
Ritortelli d’uoua fritte a scartozzo. car. 68
Grostate. car. 68
Butirata. car. 68.
Cipolle in tiella. car. 68
Zucche fritte. car. 68
Fasoletti freschi in tegole. car. 68
La cucina dev’essere grande ed ariosa, un grande lavatoio quale dev’essere sempre pulito, una regolare batteria da cucina lucida e montata gradatamente in simetria, un murelletto con quattro fornelletti di varia grandezza per cucinare le vivande, unito ai detti fornelli vi deve essere un terrazzo, con suo ferro, — ottimo forno — un perfetto menarrosto — un mortaio grande di pietra — una stufa per pasticceria — un tavolo grande — altro tavolo per la pasticceria, — l’assortimento della cucina in punto alla batteria non deve contener meno di ventiquattro cassarole tirate tutte ad uso francese come si costuma — due barachini per zuppe — sei altri barachini per salse e guarnizioni, e sei plafon-sauté assortiti — una leccarda — una copirola — sei piatti di rame, cioè due ovali, due rotondi e due piccoli — sei tortiere assortite — due casserole ovali — una pesciera grande ed altra piccola, ed una per i rombi — sei pentole o marmitte dette alla francese assortite — due fogli di rame uno dei quali con sponda — una siringa da cucina — sei o otto stampi di varie sorta — quattro dozzine di doblettini diversi — una bastardella e punzoniera — una sorbettiera — diversi stampi per i gelati — ed un bronzino di ottone.
Fasulille agresta a menesta. Cocozzielle a la parmisciana. Pummadoro arraganata a lo furno. Sciurille de cocozzielle fritte co la pastetta, e treglie de padula. Che bello pranzo tutto d’erve.