Informazione delle nozze di Lorenzo di Piero di Cosimo


1r
1469

Informazione delle noze di Lorenzo di Piero di Cosimo sechondo Cosimo Bartoli, uno de’ principali governatori, e maxime sopra ’ chonfetti, e parte di quel che ò veduto io.Venerdì che fu adì 2 di giugno cominciorono a venire e presenti del contado che furono dalle città principali Pisa, Arezo e l’altre comunità e ville e castella; e presentarono tutte chose da mangiare: vitelle, polli, papere, vino, chonfetti, cera e pesci e di quel che ò potuto avere nota in particulare tel dirò qui da pié. E durorono questi tutto dì sabato, con grande romore e festa: e presentò il dì 800 cittadini d’una peza di vitella da libre X in XX; e voi e noi fumo di quegli.Vitelle 150.
Capponi, paperi e pollastri più di paia 2000, e forse colla rivolta.
Pesci marini e trote: grande quantità; non ò anchora il numero.
Confetti assai, treggea grossa come corbezole, mandorle, pinocchi, confetti e di cotesti contrafatti; di costà non so anche il numero.
Cera: ancora non so quanta.
Vino: molte some di fiaschi e più botte intere di forestieri cioè malvagìe e simili; e nostrali cioè vermigli.
Biada: non credo molta.Domenicha mattina la sposa partì da chasa Benedetto degl’Alexandri a cavallo, in sul caval grosso che donò il Re a Lorenzo, con molte trombe e pifferi inanzi d’intorno e giovani delle noze a pié, vestiti alla civile. Drieto a llei e cavalieri, cioè messer Carlo e messer Tomaso a cavallo cho· loro famigli che l’acompagnavano, secondo l’uso della terra, e per diverse vie la condussono a casa il marito, la quale era parata ornatissimamente; e fatto un palco nella via dove si danzassi. E scavalcata lei a un tratto giunse il corteo che partì da casa gli Allexandri. Erano 30 fanciulle e giovane molto adorne fra lle quali era la Fiametta tua, delle 2 l’una la più bella. Erano acompagnate da altre parte di giovani delle noze in habito da danzare e colle trombe inanzi altre 30 fanciulle incirca erano rimase a casa. Lorenzo di Piero che riceverono la sposa et il corteo. E tirato su l’ulivo alle finestre con molti suoni, ch’era aptato in uno vaso a modo degli edifici che vanno per la festa di Santo Giovanni: parea quasi uno triompho. Andorono tutti a desinare.