Si nomina da’ spagnoli questa vivanda "Oglia potrida", perché facendosi la maggior parte in pignatte di terra, le quali dimandano Oglias, e potride chiamano diverse cose ben cotte. Per far la qual vivanda si piglieranno libre due di gola di porco salata vergellata, e quattro libre di sommata dissalata, due grugni, due orecchi, e quattro piedi di porco tagliati per mezzo, e mesaltati d’un giorno, quattro libre di porco cignale con il callo fresco, due libre di salsiccioni buoni; e nettata che sarà ogni cosa, facciasi cuocere con acqua senza sale, ed in un altro vaso di rame, o di terra, si facciano anco cuocere con acqua e sale libre sei di coste di castrato, e libre sei di rognonatica di vitella, e sei libre di vaccina grassa, e due capponi, ovver galline, e quattro piccioni domestici grassi; e di tutte le dette materie, le prime che saranno cotte, e non disfatte, si cavino dal brodo e si conservino in un vase, ed in un altro vase di terra, o di rame, col brodo delle suddette carni si cuociano due quarti di lepre di dietro tagliati in pezzi, tre starne, due fagiani, o due anatre grosse salvatiche fresche, venti tordi, venti quaglie e tre cotorne; e cotte che saranno le suddette robe, si
mescolino i detti brodi tutti insieme passati per setaccio, avertendoci che non sieno troppo salati, e dipoi si abbiano piselli, ceci rossi e bianchi che sieno stati in molle, capi d’agli mondi, cipolle vecchie spaccate, riso mondo, castagne monde, e fagioli che siano perlessati, e ogni cosa si faccia cuocere insieme col brodo; e quando i legumi saranno presso a cotti, vi si ponga cavoli torsuti, e cavoli milanesi, navoni gialli, e cervellate, ovvero salsiccia; e quando ogni cosa sarà cotta, più tosto un poco soda che brodosa, diavisi una mescolata acciocché ogni cosa venga ad incorporarsi, e facciasi il saggio più volte per rispetto del sale, ed aggiungasi con esse pepe e cannella; e dipoi si abbiano apparecchiati piatti grandi, e pongasi una parte della composizione sopra i detti senza brodo, e si piglino di tutti gli uccellami grossi compartiti in quarti le carni grosse, e salami tagliati in fette, e gli uccelli minuti si lasciono intieri e si compartano ne’ piatti sopra la composizione, e sopra di essi pongasi dell’altra composizione con li cervellati tagliati in pezzi, ed in questo modo se ne facciano tre suoli, e si abbia una cucchiarata di brodo più grasso e sparagi sopra, e cuoprasi con un altro piatto, lasciandola stare in luogo caldo per mezz’ora; servasi calda con speziarie dolci sopra.
Si ponno anche arrostire nello spiede le
starne, fagiani e tordi, come pure l’anatre e le quaglie.
Volendo far tal vivanda nell’estate si prendano le carni che si troveranno, ed in luogo di lepre si piglino i quarti di dietro del capretto, arrostiti nello spiede e tagliati in pezzi.