Opera nuova che insegna apparecchiare una mensa a un convito et etiam tagliare a tavola d'ogni sorte carne et dar li cibi secondo l'uso delli scalchi per fare honore a forestieri. Intitulata Refectoro.



Opera nova che insegna apparechiar una mensa a uno convito: et etiam a tagliar in tavola de ogni sorte carne et dar li cibi secondo l’ordine che usano gli scalchi per far honore a forestieri, intitulata Refettorio. Apresso agiontovi alcuni secreti apertinenti al cucinare et etiam a conservar carne e frutti longo tempo.




Eustachio Celebrino da Udene alli lettori.

Chi vol saper con debita ragione
un convito ordenar, che nulla manchi
accioche gli invitati ch’alcia i fianchi
non lo possa puntar pur d’un boccone

Quivi secondo i tempi, e la stagione
se insegna parichiar tavole, e banchi
mantili soprapor candidi e bianchi
con le vivande d’ogni imbandisione

Dapoi qual prima in tavola si porta
per fraccassarle in simile battaglia
o rosto, o lesso, o menestrine, o torta

Poi del Fagian, Capon, Pernice, e quaglia
et ogn’altr’animal quivi t’exorta
como si smembra, se divide e taglia
Donque ciascun s’invaglia
Di tal precetti splendidi, e preclari
che mai fur spesi gli meglior danari,
Ciascun di vuoi impari
Questi miei documenti che son veri
per far honore, a vostri forestieri.



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A tagliar un capon in tavola


Piglia la cossa in man et mettili el cortello drieto la cossa et leva via quella polpa di carne senza che tu levi l’osso. Dapoi metti il cortello in la ponta dela spalla in la comissura de l’ala, et leva via quella parte del petto. Et lo simile farai de l’altra banda. Poi gli lieva via el calissone d’una banda et de l’altra. Poi levali la groppa di drieto et sfendila per mezzo et dalla a chi se ne diletta. Et secondo tu gli dispichi gli membri cossì gli andarai tagliando menuti per tresso sopra gli suoi tondi. Lo simile tu farai delli fasani, galline, anatre, oselle et oche.



Dello taglio delle pernice et pivioni.


La pernice et colombino si tagliano per mezzo, chi per traverso, et chi per longo. Pur tu lo taglierai per longo, cioè lo sfendi, et taglialo in quattro parti, o vero lo taglia in tagliature secondo il voler delle persone. Il simile farai de quaglie, tordi et altri uccelli volatili piccoli.


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Il taglio della carne.


El si debbe tagliar la carne, nomboli et de ciascuna altra sorte che sia, tutta per tresso sotile su li tondi, perché si la se tagliasse per longo la sarebbe dura a masticarla et non haveria gratia alcuna.



A conservar la carne d’instate che non si guasti.


La carne che tu vuoi conservar lo instate che non si guasti involgila in un panno de lino et ponila in la semola che la stagha sotto coperta, et la mantenirai così giorni quindeci in quel loco, che non si guastarà. Lo simile farai in la farina et mantignerassi meglio.





A conservar ucellami grandi et piccoli et similmente de ogni sorte animali de carne et pesci.

Piglia aqua parte quatro, sale parte una et fa levar un boglio. Poi colala per un panno de lino o voi feltro et ponila in uno vaso di marmoro, o voi di legno de rovere, o nogara, et dentro poni quel ucello o animale che tu voi in conserva. Ma fa che sia pelato et curato de ogni imonditia, et tieni coperto. Et quando vorai adoperar ditta carne càvela fuora et lassala una hora in moio nell’acqua fresca et perderà la salsedine,10
et venirà frescho e bello como se allhora havessi morto ditto animale. Il simile potrai fare del pesse, ma quello vaso nel quale tu metti lo pesse non bisogna metter carne. Et similmente dove va la carne non bisogna metter pesse. Et è cosa verissima e certa.



A conservar la carne in altro modo.

Subito che tu hai comprata la carne ponila al sole per tre hore, over per quatro, poi levala via et salvala in luoco umbroso et fresco. Et si conservarà giorni quindeci et vegnirà perfetta como un capone. Probavi et verum est.


A cocere la carne la notte senza fuoco.

Metti la carne la sera nel lavezo (como si fa con l’acqua et lo sale) sopra lo fuoco et falli levar el bogliore et schiumala netta. Et como vedi che la non fa più schiuma levala così bogliendo dal fuoco. Et habbi un mastello o vuoi un banco pieno di semola nella quale farai in mezo un buco, et poni la tua pignata o lavezo bene coperto con el coperchio et sopra una canevaza. Poi copri con la semola sia atorno mezo brazo et ben calcada et sopra qualche schiavina o ver piumazzo, et lassala così stare una notte et la mattina levala, che tu troverai la tua carne cotta benissimamente. Et è cosa verissima e certa.


A cocere la carne presto e bene.

Lava la tua carne con l’acqua tivida, et non fredda. Et quando è schiumata et che la bolle cavala della pignatta et ponila in l’acqua

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fredda, et fa così doi o tre fiate et si cuocerà prestissimamante.



A levare il superchio sale della pignatta.


Togli farina et involgila in una pezza ligata con un filo, et falla stare nel lavezzo suspesa in modo che non tocchi fondo et che la non stia di sopra et lassala così bollire. Et secondo che va bogliendo cercarai con un cuchiaro il brodo se l’è troppo salso. Et vederai che in breve la farina tirerà a sé tutto lo sale, talmente che quando stesse troppo nella pignatta a boglire sarebbe bisogno salar la pignata un’altra fiata.




A cavar el fumo del riso o altra menestra.


Togli li rixi del lavezo et poneli in un catino. Ma non togliere quelli che sono ataccati ai fondi o vero alla bande. Et quelli lava con un pocho d’acqua fresca, et mettili in un panno de lino netto, et esprimeli bene l’acqua fuora, et questo fa tre o quatro fiate. Et poi tornali a cuocere in un altro lavezo se li non fossero cotti. Ma si quelli son cotti rimettili a scaldar con un puoco di brodo grasso et in tal modo leverai etiam el fumo al farro et altre vivande simile, et niuno rimedio è miglior di questo per trar il fumo.






A conservar susini, pomi, cirese e peri.

Ricoglierai ditti frutti con li picolli con diligentia che non si amachino. Et mettili nel miele a largo sì che l’uno non tocchi l’altro, et si conserveranno longo tempo.

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A conservar le more fresche.

Piglia del suco de more et quello missia con vino cotto, et pònilo in vaso vitro poi li poni dentro le more non molto mature et longo tempo si conserveranno.


A conservar fichi longo tempo.

Spicca li fichi dell’arboro che non siano tanto maturi che siano aperti né rotti, et quelli liga per li piccoli a un filo, et li suspende in un vaso di miele, che non tochino da verun lato et stiano così nel miele a largo che non si machi un l’altro, et si manteniranno longo tempo.


A conservar li pomi granati.

Colti che tu li haverai diligentemente, che non siano nulla machati, fa boglire una caldara de acqua, et così bogliendo il caciarai sotto la ditta acqua a uno a uno, et così li apiccarai, et si conserveranno.



A conservar pomi codogni et persiche.

Ricoglili senza niuna maccadura con li soi rami et foglie, et ponili in un vaso et gettali sopra il mele purgato, et dureranno longamente. Anchora il simile farai delle persiche, 13
si le coglierai con lo piccollo et foglie et che non siano troppo mature.


A conservar le olive verde.

Le olive verde simelmente le conservarai nel miele, et quelle trarai quando ti piacerà et farai olio verde a tua posta.


A conservar la uva verde.

Toglie de l’acqua corrente de fiume et falla boglire tanto che la cali el terzo et questa ponila in uno vaso con la uva la qual non sia punto machata et chiudi bene il vaso et salvalo in loco dove il sole non possa intrare, et quando vorai haverne la troverai verda. Ma guarda chel vaso tenendolo, punto non exalli né respiri, fin tanto che tu lo aprirari per trarla fuori.