Tirarete vostro zuccaro a tavoletta; quando arriva a quella cottura, ci metterete un poco di zuccaro fino con un poco d’agro di limeone, che sia ben battuta – questa sudetta robba la tenerete pronta –. Arrivato il detto zuccaro al dovere, ci metterete queste dentro e meschiarete sempre, avertendo di tenere le forme unte, le statuette, d’oglio d’amandole dolce, o pure un poco di menteca fresca; per buttare la detta robba dentro, avertite che le dette forme siano ben legate con li tasselli; fredde che siano, sciogliete con diligenza e servitevi per dove volete, sopra li trionfi sono buonissime. |59r| Con l’istessa composizione del sudetto, vi potete servire anche per fare statuette d’altro colore; se fa di bisogno, niente altro che giungere un poco di cocciniglia per li rossetti; per li torchini, un poco d’indico sciolto nel gileppo, mentre che si purifica il detto gileppo; per il giarno, gomma dragante. S’avertisce che quando traggettate il gileppo, si lascia un poco raffreddare prima; se volete traggettare alla caramella, potete ancora fare, cioè senza nessun colore, e sarà tutto a perfettione, eccetto che questa robba è bono di conservarla sempre in loco asciutto per poterla sempre meglior servire.
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